Le riviste sostenitrici
Luigi Pirandello e Orazio Costa. Gli inediti dell’Archivio Costa nell’esperienza del Piccolo Teatro di Roma (1948-1954)
Anno: 2015
Luogo: Pisa
Numero pagine: 140
Formati disponibili: Cartaceo
Prezzo formato cartaceo: 34,00 Euro
Abstract:
Varcata la soglia del secondo millennio, ci accorgiamo che la memoria di Orazio Costa è viva e foriera di profondi insegnamenti, umani e culturali, che hanno segnato la storia della cultura italiana della seconda metà del Novecento. La passione teatrale di Orazio Costa, padre della regia italiana, è intimamente legata alla sua formazione filologica che fa di lui un personaggio di grande erudizione poiché ha sempre considerato la letteratura e il teatro come un mezzo di elevazione etica e spirituale. Il volume che si presenta, oltre ad effettuare un’analisi storica degli avvenimenti che caratterizzarono l’esperienza del Piccolo Teatro di Roma di cui il regista fu “padre fondatore”, analizza le rappresentazioni pirandelliane realizzate durante tale esperienza: l’originalità della ricerca è costituita da una ricostruzione filologica e documentaristica del testo dei Sei personaggi in cerca d’autore con modifiche e note inedite di Costa, con lo scopo di portare in luce le cause della inaspettata reazione che la rappresentazione del 1948 scatenò nel pubblico e nella critica. Dal punto di vista filologico, le cause sono acutamente individuate nel fatto che Costa fece riferimento all’edizione del 1921, che poneva maggiormente l’accento sulla realtà dei personaggi, e non a quella del 1925, sulla quale sia il pubblico che la critica avevano forgiato il loro gusto. La rappresentazione Così è se vi pare costituì un’altra opera fondamentale della quale l’Autrice pone in evidenza le differenze e le novità rispetto al testo pirandelliano. Infine, al di fuori dei parametri storici del Piccolo Teatro di Roma, viene analizzata la rappresentazione de La Favola del Figlio cambiato, che Orazio Costa considerò sempre la più importante per le novità legate al linguaggio scenico nel quale è costante il dialogo tra i linguaggi di arti diverse. (Dalla Prefazione)