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Transalpina | 2008 | N. 11
Anno 2008 – N. 11
A cura di Azzurra Aiello
Titolo articolo: Introduction
La fortuna dell’opera di Massimo Bontempelli, nato a Como nel 1878 e morto a Roma nel 1960, intellettuale attivo soprattutto nel ventennio fascista, ha avuto un andamento discontinuo. Gli articoli pubblicati su questo numero di Transalpina sono il risultato di due giornate di studio ‘L’Italia magique de Massimo Bontempelli’ tenutesi il 30 novembre 2007 e il 4 aprile 2008 presso l’Università di Caen Basse-Normandie. Gli interventi evidenziano i molteplici aspetti della scrittura di Bontempelli e mettono l’accento sulla necessità di “una rilettura globale della vita e dell’opera di Bontempelli”, anche perché “La sua nozione di realismo magico non è radicato in Italia ma ha conosciuto uno sviluppo notevole nella tradizione dell’America latina”.
Lingua: FrancesePag. 9-16
Etichette: Massimo Bontempelli, Letteratura, Fascismo, Università di Caen Basse-Normandie, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Bontempelli, un intellectuel sous le régime fasciste
Il saggio analizza l’attività poetica ed intellettuale di Bontempelli ed il suo rapporto con il regime fascista. Lo scrittore auspicava la nascita di una nuova figura di intellettuale che sapesse modellare l’opinione pubblica per mezzo della critica letteraria e culturale e tramite la creazione di miti. L’evolversi del suo rapporto con il fascismo è analizzato attraverso lo studio di alcune opere come “Colloqui col Neosofista” e della rivista da lui fondata “900. Cahiers d’Italie et d’Europe”.
Lingua: FrancesePag. 19-35
Etichette: Massimo Bontempelli, Fascismo, Critica letteraria, Mito, Novecento,
Titolo articolo: Massimo Bontempelli, un écrivain pour l’enfance? Les frontières incertaines de La scacchiera davanti allo specchio
Il saggio ripercorre la fortuna editoriale del romanzo per ragazzi “La scacchiera davanti allo specchio”, pubblicato nel 1922 nella “Biblioeca Bemporad per i ragazzi” e dedicato dall’autore al figlio Mino. Il romanzo, come evidenzia in un saggio del 2005 M. Mascia Galateria, risente dell’influenza dell’opera di Lewis Carroll “Oltre lo specchio”, pubblicata nel 1872 e conosciuta da Bontempelli nella traduzione italiana del 1912. La natura del romanzo dello scrittore italiano è difficilmente classificabile: opera per ragazzi, viaggio d’avventura o esperienza metafisica? Proprio questi aspetti differenti che convivono in essa hanno determinato una serie di riedizioni che, di volta in volta, hanno inserito il romanzo nel settore dedicato a viaggi e scoperte (Mondatori 1925), nel filone metafisico (mondatori 1940), e, infine, nell’editoria per ragazzi (Sellerio 1997).
Lingua: FrancesePag. 37-58
Etichette: Massimo Bontempelli, Lewis Carroll, Metafisica, Letteratura per ragazzi, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Discorso bontempelliano versus storia saviniana: il caso Verdi
L’autrice studia in parallelo l’opera di Bontempelli “Sette discorsi” e il libro di Alberto Savinio “Narrate, uomini, la vostra storia”, entrambi pubblicati nel 1942. Ambedue le opere sono dedicate a grandi personaggi del passato: i discorsi celebrativi di Bontempelli sono lo strumento attraverso il quale l’autore innalza a mito alcuni grandi personaggi italiani – quali Giacomo Leopardi, Giovanni Verga, Giuseppe Verdi -, Savinio, invece, descrive le vite di quattordici protagonisti della cultura europea, affermando che le loro esistenze sono rappresentabili “come libretti d’opera []. Onde sono nate secondo i casi ora delle opere e ora delle operette”. Tra i personaggi ricordati nelle due produzioni letterarie c’è Giuseppe Verdi: il musicista è descritto da Bontempelli come un eroe romantico e rivoluzionario e da Savinio come un uomo-quercia radicato alla sua origine contadina: entrambi gli scrittori, pur nella loro diversità di vedute e di modi espressivi, useranno lo strumento del fiabesco per tratteggiare la vita del compositore.
Lingua: ItalianoPag. 59-68
Etichette: Massimo Bontempelli, Alberto Savinio, Giuseppe Verdi, Fiabesco, Novecento,
Titolo articolo: Images thériomorphes de l’espace et du temps: Viaggi e Scoperte
Il saggio analizza i concetti di immagine, immaginazione e immaginario – espressi anche attraverso l’uso di figure teriomorfe – nella produzione narrativa di Bontempelli del decennio 1916-1926, ed in particolare nel romanzo “Vita intensa” e nella serie di racconti “Viaggi e scoperte”, pubblicati entrambi sulle pagine di Ardita, supplemento letterario del Popolo d’Italia, rispettivamente nel 1919 e nel 1920. Le rappresentazioni mentali narrate nel periodo preso in esame saranno elaborate e dichiarate dallo scrittore in maniera programmatica nella ‘Justification’ apparsa sul n. 1 di Cahiers du 900 nel 1926.
Lingua: FrancesePag. 71-86
Etichette: Massimo Bontempelli, Romanzo, Immaginario, Novecento,
Titolo articolo: La città avventurosa: Bontempelli 1920-1921
Il concetto di “città avventurosa”, alla base dell’esperienza dell’avanguardia europea dei primi del Novecento, darà vita, in Bontempelli, all’idea di “straordinario della realtà”, da lui espressa nelle opere degli anni Venti, in particolare ne la “Vita operosa” (1921) e ne la “Vita intensa” (1920) dove i protagonisti, catapultati in una Milano uscita da poco dalla guerra, vengono a contatto con le innovazioni tecnologiche e con il “prodigio” della modernità. L’autore del saggio individua l’influenza dell’opera “The Three Impostors” dell’autore anglosassone Arthur Machen, pubblicata nel 1895, sull’idea di modernismo in Bontempelli e sulle caratteristiche e avventure dei suoi protagonisti.
Lingua: ItalianoPag. 87-99
Etichette: Massimo Bontempelli, Arthur Machen, Modernismo, Ottocento, Novecento, Milano,
Titolo articolo: Candide eroine: la magia al femminile in Bontempelli
Nell’ambito della narrativa di Bontempelli è possibile seguire lo sviluppo di due fasi dell’idea del fantastico. Nella produzione bontempelliana si rinvengono le tracce di un meraviglioso innaturale, creato con lo sforzo dell’immaginazione, e di un meraviglioso naturale che si manifesta spontaneamente: il primo sarà caratteristico della produzione letteraria dal primo dopoguerra agli anni Venti, il secondo darà origine al cosiddetto “realismo magico”. Testimonianza di questo mutamento della concezione del fantastico sarà anche l’evoluzione della figura femminile all’interno della sua produzione. Nella prima fase della narrativa la donna è dipinta come un essere privo di capacità intellettiva, umile spettatrice del prodigio realizzato dall’uomo, mentre nel periodo seguente all’esperienza di “900. Cahiers d’Italie et d’Europe”, dalla figura femminile di “Eva ultima” (1923) in poi, il personaggio focalizzante non sarà più il protagonista maschile – alter-ego dell’autore – ma la donna, che diventerà topos dell’eroina candida, priva di passione, protagonista di una narrazione lieve e fiabesca.
Lingua: ItalianoPag. 103-117
Etichette: Massimo Bontempelli, Donna, Fantastico, Eroismo, Romanzo, Novecento,
Titolo articolo: Delitto e castigo a Valòria: appunti su La famiglia del fabbro
L’opera di Bontempelli “La famiglia del fabbro”, pubblicata a puntate sulla “Nuova Antologia” tra giugno e luglio 1921 e poi, nel 1932, in volume, è quella sulla quale la critica bontempelliana ha espresso i maggiori dubbi e perplessità. Il romanzo narra la vicenda del fabbro Eteocle, accusato dell’omicidio del ricco contadino Gaspare Dalla Costa e assolto per insufficienza di prove. Il fabbro e la sua famiglia, nonostante l’assoluzione, saranno oggetto di lazzi e ilarità da parte della comunità, non convinta del tutto della sua innocenza. Eteocle diventa il simbolo dell’eroe candido, che ha fiducia nell’esistenza di verità “fondative”, in contrapposizione con i suoi compaesani, portavoce della simulazione e dell’ipocrisia. L’unicità del romanzo risiede, principalmente, nella mancanza dell’elemento del fantastico, tipico della produzione di Bontempelli tra gli anni Venti e gli anni Trenta, e, dunque, nella narrazione dei luoghi e dei personaggi propria del racconto di costume e non più della favola metafisica.
Lingua: ItalianoPag. 119-133
Etichette: Massimo Bontempelli, Romanzo, Fantastico, Favola metafisica, Novecento,
Titolo articolo: Nostra Dea de Massimo Bontempelli ou de l’art de se vêtir
La commedia “Nostra Dea”, rappresentata per la prima volta nel 1925 presso il Teatro Odescalchi di Roma dalla compagnia di Luigi Pirandello, ha per protagonista la giovane Dea, influenzata nel modo di pensare e di agire dai vestiti creati per lei dalla sarta Donna Fiora, vera e propria manipolatrice. Il concetto espresso dalla commedia è quello della perdita d’identità e il teatro rappresentato da Bontempelli anticiperà quello dell’assurdo.
Lingua: FrancesePag. 135-143
Etichette: Massimo Bontempelli, Luigi Pirandello, Commedia, Teatro, Teatro dell’assurdo,
Titolo articolo: Bontempelli et la peinture: Appassionata incompetenza ou les faux aveux d’un incompétent avisé
L’opera “Appassionata incompetenza”, pubblicata dall’editore Neri Pozza nel 1950, è una raccolta di scritti sull’arte pittorica e comprende saggi elaborati da Bontempelli tra il 1926 e il 1947. L’autrice analizza, da un punto di vista paratestuale, cinque dei quindici articoli che compongono l’opera, al fine di studiare il rapporto tra lo scrittore e la pittura della sua epoca.
Lingua: FrancesePag. 147-162
Etichette: Massimo Bontempelli, Neri Pozza, Pittura, Saggio, Paratesto, Novecento,
Titolo articolo: Massimo Bontempelli e Quadrante: architettura e letteratura
Il mensile d’architettura Quadrante, pubblicato a Milano nel maggio 1933, fu diretto da Massimo Bontempelli e Pier Maria Bardi. Per i fondatori Quadrante vuole essere una rivista eclettica, animata da collaboratori provenienti dall’avanguardia artistica italiana ed europea, relativa non solo all’architettura ma anche alla politica, alle arti in genere, allo sport, al cinema, alla moda e a molto altro. La rivista si viene, dunque, a configurare come l’organo della cultura architettonica razionalista, avente lo scopo di creare una “modernità italiana, che si mostrasse consapevole degli sviluppi artistici della modernità europea e li rielaborasse entro l’orizzonte ‘identitario’ di una imprescindibile tradizione nazionale”. Con Quadrante Bontempelli intende intervenire nel dibattito sull’architettura in maniera funzionale e programmatica, facendosi promotore di una nuova architettura paradigmatica di un’arte ‘antisoggettiva’ e ‘antiautoriale’, ed inserendosi, così, anche nella disputa culturale sulla modernità degli anni Trenta.
Lingua: ItalianoPag. 163-177
Etichette: Massimo Bontempelli, Pier Maria Bardi, Rivista, Architettura, Avanguardia, Modernità, Novecento,