Le riviste sostenitrici
Transalpina | 2004 | N. 7
Anno 2004 – N. 7
A cura di Renzo Iacobucci
Titolo articolo: Aux yeux de la critique italienne, “À la recherche du temps perdu” est-il un ‘roman français’ (1919-1925)?
L’intervento, inserito in una ricerca di più ampio respiro sulla definizione dell’ ‘esprit fran”ais’ tra le due guerre, pone l’attenzione su come la critica italiana, tra il 1919 e il 1925, abbia affrontato l’uscita di un’opera sconcertante come “À la recherche du temps perdu”. In particolare, l’A. mette in evidenza quanto i principi estetici, promossi dalla ‘Nouvelle Revue fran”aise’, siano valsi come canale mediatico per la diffusione e la lettura dell’opera proustiana in Italia. Dai dati riportati, è possibile comprendere quanto la categoria del ‘roman fran”ais’ abbia facilitato o ostacolato le interpretazioni della critica italiana.
Lingua: FrancesePag. 15-25
Etichette: Critica del testo, Proust Marcel, À la recherche du temps perdu, Narrativa, Saggistica, Novecento,
Titolo articolo: Signification socioculturelle et sociopolitique du proustisme en Italie
L’A. dell’intervento, interrogando la critica italiana del primo dopoguerra specificamente sugli aspetti del ‘proustismo’, ne rileva le valenze socioculturali e sociopolitiche che ebbero origine da opinioni che, più apertamente, si manifestarono in epoca fascista. La crisi della narrativa italiana dell’epoca, considerata non poetica da Croce e inautentica dagli scrittori de ‘La Voce’, poteva trovare il suo riscatto, per i giovani critici di ‘Solaria’ e per Giacomo Debenedetti, proprio nell’esempio offerto dalla ‘Recherche’. Proust e i simpatizzanti di quest’opera subirono, nel corso degli anni ’20 e ’30, una denigrazione sempre più aspra, accesa dall’accusa mossa all’autore francese di omosessualità e di essere ebreo. Tale atteggiamento, secondo Gilbert Bosetti, spronò il ‘proustismo’ ad incarnare una forma di resistenza intellettuale alla strumentalizzazione politica della letteratura.
Lingua: FrancesePag. 27-40
Etichette: Critica del testo, Proust Marcel, À la recherche du temps perdu, Narrativa, Saggistica, Novecento,
Titolo articolo: La critique de Proust chez Giacomo Debenedetti (1925-1946)
Giacomo Debendetti è stato il primo critico italiano ad aver analizzato l’opera di Marcel Proust con una sensibilità prossima a quella del romanziere. L’esegesi della ‘Recherche’ si sviluppa attraverso il primo saggio fondamentale, “Proust 1925”, ed una traduzione, intrapresa nel 1943, che porterà Debenedetti a delineare, in “Rileggere Proust”, un quadro completo sul rapporto tra le ‘intermittences du couer’, la gelosia patologica dell’autore e di Swann e le loro discese agl’Inferi.
Nell’articolo, sono analizzate le tappe più importanti della riflessione del critico italiano che ha apportato, con le sue originali intuizioni, un contributo non prescindibile da coloro che, nel tempo, si sono rivolti a considerare criticamente l’esperienza proustiana.
Pag. 41-60
Etichette: Debenedetti Giacomo, Proust Marcel, À la recherche du temps perdu, Narrativa, Saggistica, Novecento,
Titolo articolo: Giuseppe Antonio Borgese, Proust et le miel du sommeil
La critica apportata a Proust da Giuseppe Antonio Borgese comporta due aspetti: il primo, di ordine morale, che considera il mondo presentato dalla ‘Recherche’ popolato da personaggi spogliati di qualsiasi spessore umano; il secondo, di ordine estetico, a cui viene imputato un difetto di costruzione e di ritmo che rende languente l’azione e soporifero il libro. Di qui, l’insistenza nel ritrarre il personaggio Swann, malato d”idéalité’, con la figura del narratore protagonista.
Alla luce delle riflessioni di Emilio Cecchi e di Giacomo Debenedetti, primi difensori di Proust in Italia, Nicolas Bonnet evidenzia le motivazioni che hanno impedito a Borgese di cogliere la coerenza globale della poetica proustiana ma anche le possibili analogie che uniscono la sua estetica del romanzo all’espediente retorico del ‘palimpseste’ che costituisce l’ossatura della ‘Recherche’: due elementi appartenenti ad uno stesso universo.
Pag. 61-79
Etichette: Borgese Giuseppe Antonio, Proust Marcel, À la recherche du temps perdu, Narrativa, Saggistica, Novecento,
Titolo articolo: Svevo, un Proust italien? Protestations (superficielles?) et conjonctions (essentielles?)
Nonostante la sostanziale diversità, dichiarata da Italo Svevo, tra la sua opera e quella di Marcel Proust, il parallelismo tra i due autori risulta evidente nella maniera in cui sono divenuti due tra i più importanti romanzieri dell’epoca moderna.
Secondo questa prospettiva, l’A. del presente saggio intende analizzare sia le analogie che legano i due scrittori, riscontrabili negli ostacoli contro i quali si sono imbattuti, sia le differenze che li separano, soprattutto per quel che concerne il rapporto tra il passato e il ruolo della memoria, mostrando fino a che punto la specificità del ‘Proust italiano’ non possa essere ricondotta all’identificazione col mondo interiore della ‘Recherche’.
Pag. 81-93
Etichette: Proust Marcel, Svevo Italo, À la recherche du temps perdu, La coscienza di Zeno, Narrativa, Novecento, Intertestualità,
Titolo articolo: Proust dans la vie et dans l’oeuvre d’un poète italien: Attilio Bertolucci
In rapporto a romanzieri italiani, quali Svevo, Bassani e Moravia, e ai maggiori traduttori dell’opera proustiana, come Fortini, Caproni, Quasimodo e Raboni, la scrittura del poeta Attilio Bertolucci risente, per diverse motivazioni, dell’influenza dell’autore francese, tanto sul piano del contenuto quanto su quello del linguaggio. I numerosi articoli e i progetti televisivi ed editoriali, dedicati a Proust dal poeta italiano, comunicano, piuttosto, il piacere che egli aveva provato nel leggere e vivere tutta la ‘Recherche’, che una considerazione dell’opera come oggetto di studio o di citazione. In “Camera da letto”, l’esperienza proustiana si rivela, così, in significative evocazioni che l’A. del saggio riscontra, in maniera particolare, nella ripresa del tema della figura materna e nella reinterpretazione della memoria (in)volontaria. Infine, dal punto di vista formale, sono analizzate le strutture semantiche e ritmiche, presenti nell’opera di Bertolucci, ed è messo in risalto quanto la tecnica narrativa proustiana abbia inciso, soprattutto nella sintassi, per la costruzione del proprio poema ‘in prosa’.
Lingua: FrancesePag. 95-113
Etichette: Bertolucci Attilio, Proust Marcel, À la recherche du temps perdu, Camera da letto, Narrativa, Poesia, Novecento, Intertestualità,
Titolo articolo: Traces proustiennes chez Giorgio Bassani
Lo studio di Bernard Urbani, s’incentra sull’analisi delle somiglianze e delle divergenze tra il ciclo narrativo del ‘Romanzo di Ferrara’ di Giorgio Bassani e il capolavoro proustiano “À la recherche du temps perdu”. Si può leggere un’affinità, tra i due scrittori, nel tema delle esperienze amorose omosessuali, ricorrenti nei protagonisti delle loro storie, nella valenza simbolica che unisce i personaggi di Micol e Albertine, nonché in tutti gli aspetti della realtà che, con i suoi fallimenti e le sue gioie, si espone palesemente nelle opere dei due autori.
Per afferrare il senso della propria esistenza, L’io narrante deve riannodare i fili del passato ma, mentre in Proust esso riappare inconsapevolmente assumendo le caratteristiche di un tempo ‘perduto’, in Bassani è l’io narrante che volontariamente intende cercarlo, modificandone parzialmente la nature delle cose e identificando in esse tutto ciò che non è cambiato.
Pag. 115-132
Etichette: Bassani Giorgio, Proust Marcel, À la recherche du temps perdu, Narrativa, Novecento, Intertestualità,
Titolo articolo: Giovanni Macchia lecteur de Proust
Questo conributo passa in rassegna gli scritti di Giovanni Macchia dedicati a “À la recherche du temps perdu”. Spesso, l’esegeta si è interrogato sui sottili rapporti che si snodano tra la vita e le opere di Marcel Proust e, attraverso le sue riflessioni, è riuscito a far emergere parallelismi invisibili che, invece, la critica precedente aveva troppo schematizzato o categoricamente escluso. L’A. del saggio prende in considerazione, soprattutto, passi estratti dall’articolo “Proust e Vermeer” e dallo studio “L’Angelo della notte” dove è possibile riscontrare il contributo più originale apportato alla critica proustiana che ha consentito di completare il ritratto, tormentato e ricco di sfumature, del romanziere francese.
Lingua: FrancesePag. 133-140
Etichette: Macchia Giovanni, Proust Marcel, À la recherche du temps perdu, Narrativa, Saggistica, Novecento,
Titolo articolo: La critique italienne des années 1980: les souterrains de la ‘Recherche’
La traduzione italiana della ‘Recherche’, pubblicata dalla collana ‘I Meridiani’ della casa editrice Mondadori, fu affidata a Giovanni Raboni e curata da due allievi di Giovanni Macchia: Alberto Beretta Anguissola e Daria Galateria (quest’ultima, autrice dell’intervento proposto nella rivista). Questa nuova edizione ha offerto, in rapporto alla critica italiana degli anni ’80, una più attenta lettura che ha messo in evidenza la natura stratificata e ‘aperta’ della scrittura proustiana. Daria Galateria mostra come il narratore abbia dissimulato, nella rete di allusioni ad episodi contenuti in opere tradizionali, come la “Legenda Aurea” di Jacopo da Varagine e le “Mille e una notte”, una serie di enigmi e di storie dietro le quali si nascondono i temi fondamentali dell’opera, come il matricidio e la sterilità omosessuale. Inoltre, l’A. analizza la polisemia dei significati, cui rimanda la metafora della ‘madelaine’, le funzioni dei quali confermano quanto la ‘Recherche’ sia una vera e propria ‘grande macchina contro la morte’.
Lingua: FrancesePag. 141-150
Etichette: Critica del testo, Proust Marcel, À la recherche du temps perdu, Narrativa, Saggistica, Novcecento,
Titolo articolo: Le débat franco-italien à propos d’ “Albertine disparue”
Nel 1987, fu reso noto l’insieme dei manoscritti di Proust sulla base dei quali apparirono nuove edizioni della ‘Recherche’. In riferimento ad “Albertine disparue”, il testo stabilito da Nathalie Mauriac e Étienne Wolff, presentava numerose varianti, ricavate da un dattiloscritto che l’autore aveva corretto poco tempo prima di morire, che stravolgevano la ‘vulgata’ fino ad allora conosciuta. Infatti, la nuova versione ne sopprimeva i due terzi incrinandone la coerenza e rompeva la continuità con “Le temps retrouvé”. Sull’autenticità del dattiloscritto, nacque subito un dibattito, sollevato dalle opinioni di Macchia, che lo reputò un estratto preparato per le “Oeuvres libres”, e dal rifiuto dell’edizione di Mauriac e Wolff da parte di Alberto Beretta Anguissola. Jean Milly, nel contestare i punti di vista di Macchia e di Beretta Anguissola, ripercorre le fasi della discussione, protrattasi negli anni Novanta e tuttora irrisolta, rimarcando i diversi atteggiamenti proposti dalla critica francese, spesso discordanti, e dalla critica italiana, i cui unanimi orientamenti testimoniano, diversamente, la tendenza a recepire le opere come “oggetti perfetti di contemplazione”.
Lingua: FrancesePag. 151-163
Etichette: Critica del testo, Proust Marcel, Albertine disparue, Narrativa, Saggistica, Novecento, Duemila,