Le riviste sostenitrici
The Italianist | 2008 | N. 1
Anno 2008 – Annata: XXVIII – N. 1
A cura di Claudia Bussolino
Titolo articolo: Fairfax’s “Godfrey” and the building of national literary identity
In questo articolo viene esaminato l’abile lavoro di traduzione da parte di Edward Fairfax della “Gerusalemme liberata” di Tasso, al fine di prestare fedeltà alla monarchia inglese, nell’intento di costruire una nuovo mito nazionale. Questo lavoro attinge ai recenti studi di Oldcorn e di Morini che mostrano come la prima traduzione integrale del poema fosse un lavoro profondamente impregnato di un nuovo significato ideologico. La traduzione viene studiata anche nella nella sua presentazione esteriore, tenendo conto del titolo e dei gruppi di paratesti, secondo le precedenti traduzioni in inglese dell’epica italiana. Fairfax realizza una traduzione che combina le aspettative e soddisfa i gusti del pubblico inglese del diciassettesimo secolo e può essere considerata come un prodotto letterario nazionale.
Viene anche discussa, in questo saggio, come la traduzione di Fairfax abbia una qualità nazionale per la presenza di richiami, in alcuni passaggi della Gerusalemme Liberata, alla poesia di Spenser. Inoltre viene mostrato come deliberatamente gli elementi della tradizione italiana siano stati sradicati dal testo, e siano stati apportate aggiunte e sostituzioni per adattare il testo al contesto socio-culturale inglese dell’epoca.
Infine, l’ampia fortuna del Godfrey di Fairfax presso il pubblico suo contemporaneo, è considerata un’indicazione ricca di significato del carattere specificatamente nazionale della sua traduzione.
Pag. 5-23
Etichette: Fairfax Edward, Tasso Torquato, Gerusalemme liberata, Poesia, Poesia epica, Cinquecento, Seicento, Traduzione, Ideologia, Inghilterra,
Titolo articolo: Mapping the world: The political geography of dress in Cesare Vecellio’s costume book
Cesare Vecellio, un parente del pittore veneziano Tiziano, pubblicò i suoi libri di costume in due edizioni, la prima, “Degli habiti antichi e moderni di diverse parti del mondo”, in italiano, nel 1590, e una versione bilingue nel 1598. Il suo intento era quello di dare nel suo lavoro un approccio enciclopedico al tema del vestiario, al fine di realizzare una cartografia visiva e discorsiva del mondo intero attraverso i vestiti e fornire ai suoi lettori una diversificata geografia di gusto, stile, produzione di moda e tessuti. Moda e scoperta del novo mondo avevano molto in comune, secondo Vecellio, poiché ogni nuova scoperta portava in evidenza nuovi abiti, stili e gusti nel vestire. L’ambizione di Vecellio era quella di creare una mappa della diversità dei vestiti, degli ornamenti e delle usanze nel mondo. In questo articolo l’autrice vuole offrire una visione d’insieme dell’opera Habiti, considerandola nel contesto della produzione culturale riguardante moda e vestiti. Il testo di Vecellio è inoltre cruciale per la comprensione del sottile meccanismo che risiede alla base della moda e del legame che intercorre tra individualismo e uniformità, identificato da Simmel come parte fondamentale della moda. L’opera di Vecellio non è quindi un lavoro puramente di catalogazione della varietà degli stili in Italia e nel mondo, ma piuttosto serve a tracciare il processo di definizione dell’identità (personale e di un paese) attraverso la realizzazione di un abito.
Lingua: InglesePag. 24-53
Etichette: Vecellio Cesare, Cesare Vecellio, Degli habiti antichi e moderni di diverse parti del mondo, Trattato, Enciclopedia, Cinquecento, Moda, Inghilterra,
Titolo articolo: La satira notturna, tra frastuoni plebei e rime aristocratiche
L’argomento di questo saggio è un fragoroso rituale di derisione notturna, per secoli molto diffuso in Italia, e in Europa, chiamato ‘scampanata’ in dialetto toscano, in francese ‘charivari’, in inglese ‘skimmigton’, ‘riding’, ‘rough music’. I riferimenti a tale rituale, rarissimi nella letteratura italiana, soprattutto quella in rima, sono invece piuttosto frequenti in alcune letterature europee: opere in rima britanniche, nel teatro colto inglese, nelle canzoni in rima francesi del XVII e XVIII secolo, a chiusura di commedie che rielaborano alcuni temi farseschi della commedia dell’arte e della commedia antica greca e latina. L’autore esamina, in questo saggio, varie opere italiane in cui compare il rituale della ‘scampanata’:i vaghi riferimenti nelle rime in latino maccheronico del “Baldus” di Teofilo Folengo del 1517, le poesie satiriche di Aretino e Berni del XVI secolo, i “Ragguagli di Parnaso” di Boccalini, “La baccinata ovvero battarella” di Ferrante Pallavicino (XVII sec.), il “Ricciardetto” di Forteguerri del 1738, le rime dialettali di Luca Maria Capponi (“A canzùn der pegurò”) e il poemetto del 1834 di Pietro Gaspare Melazzi “Il Gioco d’Acheronte”.
Lingua: ItalianoPag. 54-78
Etichette: Bracciolini Traiano, Folengo Teofilo, Poesia, Poesia satirica, Commedia, Satira, Cinquecento,
Titolo articolo: Translating the ideal: Dante Gabriel Rossetti’s treatment of Guido Cavalcanti in “The Early Italian Poets”
Dante Gabriel Rossetti, noto come pittore pre-raffaellita e poeta, fu anche traduttore. Nel 1861 pubblicò un lavoro monumentale di traduzione, “The Early Italian Poets”, che includeva non solo la prima versione inglese della “Vita Nuova” di Dante, ma anche la prima antologia di poesia italiana del Duecento in inglese. La pubblicazione di Rossetti coincise con un crescente interesse per la cultura e la letteratura italiana, soprattutto medievale, nell’Inghilterra della prima metà del diciannovesimo secolo. In questo saggio l’autore mostra l’importanza data da Rossetti alla poesia di Cavalcanti, di cui tradusse ventitrè poesie, aggiungendo alle poesie senza titolo un titolo descrittivo e ponendo l’enfasi sulle parole ‘Signora’ e ‘Amore’. Rossetti, con l’aggiunta dei titoli mancanti, sembra tracciare una biografia di Cavalcanti attraverso le sue poesie, creando una narrazione simile alla “Vita Nuova” di Dante.
Viene poi evidenziato come, nelle sue le versioni poetiche, Rossetti si conforma ai parametri di forma, rima e metro, da lui considerate parte fondamentale della bellezza di una poesia, mettendo in risalto la musicalità del linguaggio.
Pag. 79-91
Etichette: Rossetti Dante Gabriel, Cavalcanti Guido, Alighieri Dante, The Early Italian Poets, Poesia lirica, Poesia, Duecento, Ottocento, Traduzione,
Titolo articolo: Gendered quests: analysis, revelation, and the epistemology of gender in Neera’s “Teresa”, “Lydia” and “L’indomani”
La scrittrice milanese Neera (Anna Radius Zuccari) pubblicò, tra il 1886 e il 1889, tre romanzi, strutturalmente e tematicamente coerenti, da essere considerati come un ‘trittico della fanciulla’. Teresa, Lydia e L’indomani esaminano i destini di tre giovani donne che cercano di affermare il proprio ruolo nella società. Le protagoniste cercano di capire, da una parte, la propria collocazione nel mondo e all’altra le regole sociali che le vincolano al loro destino biologico in quanto donne.
In questo saggio l’autrice esamina questi testi come sede di una ricerca legata all’identità di genere, che ha come obiettivo la possibilità di una ricerca libera, priva di vincoli. L’autrice analizza poi la forma narrativa di questi romanzi, partendo dall’organizzazione epistemologica dei testi: è messa in evidenza la conoscenza attiva e razionale, tradizionalmente associata alla figura maschile, in contrapposizione a quella passiva e irrazionale tradizionalmente attribuibile alla figura femminile.
Pag. 92-112
Etichette: Neera, Radius Zuccari Anna, Teresa, Lydia, L’indomani, Narrativa, Romanzo, Ottocento, Letteratura femmnile, Donna,
Titolo articolo: Mythic revisions in contemporary Italian women’s writing
Il mito, da secoli usato per spiegare fenomeni come l’origine dell’universo o per giustificare sistemi sociali esistenti, si sviluppa in diverse forme: leggende, storie bibliche, racconti fantastici, fiabe. In questo saggio l’attenzione viene posta su alcune scrittrici italiane contemporanee, come Adriana Cavarero, una filosofa, Francesca Sanvitale e Dacia Maraini, che utilizzano il mito nei loro scritti per considerare la posizione socio-politica delle donne, le relazioni tra madri e figlie e per sfidare il sistema sociale patriarcale fondato sulla figura maschile. Vengono esaminati tre testi in particolare: “Nonostante Plato”, di Adriana Cavarero, un trattato filosofico, “Madre e figlia”, un romanzo di Francesca Sanvitale e “I sogni di Clitemnestra”, una testo teatrale di Dacia Maraini.
Ognuna di queste rappresentazioni utilizza il mito come un importante mezzo di consapevolezza intellettuale del passato, rileggendo però questi miti con una prospettiva maggiormente focalizzata sulla donna.
Pag. 113-136
Etichette: Cavarero Adriana, Maraini Dacia, Sanvitale Francesca, Nonostante Plato, I sogni di Clitemnestra, Madre e figlia, Narrativa, Romanzo, Trattato, Teatro, Novecento, Letteratura femminile, Donna,
Titolo articolo: Viaggio al termine dell’Italia: Il reportage a tesi di Guido Ceronetti-
L’autore di questo saggio riflette sul fatto che attualmente, in un’epoca in cui il turismo costituisce un’imponente industria, proliferano guide, ‘travel books’, riviste specializzate, rivolte a turisti o lettori solo occasionali. Scarseggiano invece esempi e modelli di un genere letterario e non, il reportage, a cui si addice una scrittura riflessiva e critica e una visione dei luoghi personale, e, magari, defamiliarizzante. In particolare, esempi di reportage sull’Italia contemporanea, resoconti di riflessioni scaturite da viaggi per la penisola, miranti a restituirne una visione panoramica e completa, non esistono più. L’eccezione è costituita da “Un viaggio in Italia” di Guido Ceronetti (1983), aggiornata nel 2004 con alcune pagine di supplementi.
Lingua: ItalianoPag. 137-161
Etichette: Ceronetti Guido, Un viaggio in Italia, Narrativa, Letteratura di viaggio, Novecento, Viaggio,
Titolo articolo: Englishing Foscolo’s “Sepolcri” (with a bicentenary translation)
Per segnare il bicentenario della prima edizione dei “Sepolcri”, viene presentata una nuova traduzione inglese del carme, con la dedica in memoriam a Gennaro Barbarisi e a Mario Scotti, e con un breve saggio introduttivo che passa in rassegna le traduzioni inglesi precedenti.
Lingua: InglesePag. 162-176
Etichette: Foscolo Ugo, Canning Stratford, Sepolcri, Poesia, Ottocento, Inghilterra, Traduzione,