The Italianist | 2006 | N. 1

Anno 2006 – Annata: XXVI – N. 1
A cura di Claudia Bussolino

Autore/i articolo: MATT PHIPPS
Titolo articolo: On the presence and significance of metaphorical micro-texts in Dante’s “De vulgari eloquentia”

Tema dell’articolo è la rete di metafore ricorrenti che nel “De vulgari eloquentia” si iscrivono in un complesso meccanismo intratestuale di argomentazione retorica. La serie di metafore in correlazione ruota intorno a due concetti: l’idea di linguaggio come agente etico, e il fatto che la dignità umana sia legata alla sua relazione con la comunità dei parlanti. Ai due concetti si riferiscono le metafore del sentiero, della caccia e della foresta, e le personificazioni del Volgare Illustre (pantera o viaggiatore senza casa), che consentono di legare insieme posizioni ideologiche a volte contraddittorie e rendere il trattato persuasivo.

Lingua: Inglese
Pag. 5-16
Etichette: Alighieri Dante, De vulgari eloquentia, Trecento, Trattato, Metafora, Lingua italiana, Linguaggio,

Autore/i articolo: MAX HENNINGER
Titolo articolo: ‘Ogni cosa è una, ma non unimodamente’: Unity and multiplicity in Giordano Bruno’s “De la causa, principio e uno” and “De l’infinito, universo e mondi

I dialoghi cosmologici “De la causa, principio e uno” e “De l’infinito, universo e mondi” di Giordano Bruno sono dedicati all’elaborazione di due concetti propriamente filosofici, quelli di unità e molteplicità, che non possono essere confusi con un accorpamento eclettico di temi filosofici e non-filosofici (di tradizione ermetica o magica). Nell’articolo si sottolinea come la filosofia immanentistica di Bruno, che ha antecedenti plotiniani e aristotelici, si serva di questi termini antitetici senza tuttavia contrapporli dialetticamente: nella cosmologia bruniana non ci sono antagonismi fondamentali, perché l’universo già in partenza è un’unità concorde.

Lingua: Inglese
Pag. 17-31
Etichette: Bruno Giordano, De la causa, principio e uno, De l’infinito, universo e mondi, Cinquecento, Trattato, Filosofia,

Autore/i articolo: SHIRLEY W. VINALL
Titolo articolo: Symbolism and Latinity: “Anthologie-Revue de France et d’Italie” and its diffusion of French literature in Italy

L'”Anthologie-Revue de France et d’Italie”, rivista attiva dall’ottobre del 1897 al gennaio del 1900, si proponeva non solo di pubblicizzare in Francia i poeti italiani, come Filippo Tommaso Marinetti, ma anche di far conoscere in Italia le ultime generazioni di poeti francesi, dai parnassiani ai simbolisti, fino ai poeti più giovani e rispettosi della classicità parnassiana (Pierre Louÿs, Marcel Schwob, Henri de Régnier, André Samain) o della tradizione simbolista (Paul Fort, Francis Vielé Griffin, Francis Jammes). Nell’articolo viene sottolineato il merito storico di importare in Italia poeti di grande influenza sui crepuscolari e i futuristi che la rivista ebbe.

Lingua: Inglese
Pag. 32-91
Etichette: Anthologie-Revue de France et d’Italie, Francia, Ottocento, Poesia, Rivista, Simbolismo,

Autore/i articolo: LUCA BALDONI
Titolo articolo: ‘L’uccello alto nella notte’: corpo e spazio (omo)erotico della poesia italiana del Novecento

Nella poesia italiana del Novecento è molto forte la presenza omosessuale maschile. Da Umberto Saba a Dario Bellezza, passando per Sandro Penna e Pier Paolo Pasolini, si assiste alla rappresentazione del corpo maschile come oggetto erotico e all’uso di tale corpo nello spazio, urbano in particolare. La prospettiva omoerotica – secondo l’autore – apre nuovi orizzonti, più concretamente realistici e moderni, alla rappresentazione della realtà, ed è pertanto un elemento di innovazione nella lingua della poesia del Novecento, che ancora accorda le sue preferenze a corpi immateriali, di tradizione stilnovistica, e sente lo spazio urbano solo come luogo di alienazione.

Lingua: Italiano
Pag. 92-113
Etichette: Saba Umberto, Bellezza Dario, Pasolini Pier Paolo, Poesia, Novecento, Omosessualità, Realismo, Corpo,

Autore/i articolo: FABIO MOLITERNI
Titolo articolo: La nuova poesia dell’ ‘attenzione’. Su alcuni poeti italiani contemporanei

Dall’esame di alcune raccolte di poeti italiani uscite tra la metà degli anni Novanta e il 2005, si distingue una costellazione di voci e pronunce differenti, ma accomunate da una spinta utopica e radicale, che brucia mode e stereotipi in un confronto serrato con l’esistente. La qualità principale dei versi di tali poeti (Cesare Viviani, Ferruccio Benzoni, Milo De Angelis, Enrico Testa, Fabio Pusterla, Elisa Biagini) è l’ ‘attenzione’, intesa come spazio del pensiero possibile a partire dalla ‘deflazione’ dell’io messa in atto a partire da Montale e dai poeti del secondo Novecento: un’attitudine non monologante, sostanzialmente interrogativa, moderatamente visionaria, dotata di una tensione etica che giustifica il discorso poetico.

Lingua: Italiano
Pag. 114-154
Etichette: Benzoni Ferruccio, Biagini Elisa, De Angelis Milo, Pusterla Fabio, Testa Enrico, Viviani Cesare, Poesia, Novecento, Duemila,

Autore/i articolo: GIULIANA ADAMO
Titolo articolo: Paolo Bertolani

Paolo Bertolani (nato nel 1931) è da annoverarsi tra i poeti neo-dialettali più rilevanti del secondo Novecento italiano. La maggior parte delle sue raccolte poetiche, da “Seinà” (1985) a “Raità da neve” (2005), è scritta in serrese, parlata dialettale di confine tra la Riviera di Levante e la Lunigiana. Oltre ad alcune raccolte in italiano, Bertolani scrive anche prose, che hanno come misura ideale il racconto lungo.

Lingua: Italiano
Pag. 155-157
Etichette: Bertolani Paolo, Seinà, Raità da neve, Poesia, Novecento, Duemila, Poesia dialettale,

Autore/i articolo: FRANCESCO BRUNO
Titolo articolo: “Incertezza dei bersagli” (1976) di Paolo Bertolani

La raccolta poetica “Incertezza dei bersagli” (Guanda, 1976) raffigura il paesaggio della giovinezza di Paolo Bertolani. Più che su un mare simbolico, la raccolta si polarizza sulla campagna, dove l’autore trova l’humus più congeniale alla sua poesia e alla sua esistenza, costantemente minacciata dall’incontro con la realtà. Per scongiurare tale incontro, Bertolani frantuma gli elementi del paesaggio in parti sempre più piccole, aggirando il pericolo, oppure delega altri ad affrontare la realtà in sua vece. In chiusura di volume, la realtà e quindi l’identità del poeta sono accettate con serenità e con un po’ di autoironia.

Lingua: Italiano
Pag. 159-174
Etichette: Bertolani Paolo, Incertezza dei bersagli, Poesia, Novecento,