Le riviste sostenitrici
The Italianist | 2005 | N. 1
Anno 2005 – N. 1
A cura di Claudia Bussolino
Titolo articolo: L’ ‘effetto voluto’: Dantesque allusion in the romantic period
L’articolo indaga sulla fortuna della Commedia dantesca nell’Ottocento inglese e francese, dalle parziali traduzioni d’autore (Lord Byron, Percy Shelley) ai richiami a personaggi e situazioni del poema di Dante. Un rilievo particolare viene dato al racconto “Mathilda” di Mary Shelley (rimasto inedito fino al 1959), all’importanza del modello dantesco nel “Don Juan” di Byron, per arrivare infine ad analizzare il ruolo di tale modello nelle arti figurative (Delacroix e Géricault).
Lingua: InglesePag. 5-34
Etichette: Dante, Ottocento, Romanticismo, Pittura,
Titolo articolo: Detourism: Orienting Italy in Amalia Nizzoli’s “Memorie sull’Egitto”
Il presente contributo è dedicato a una resoconto di viaggio poco noto (anche se ripubblicato di recente), le “Memorie sull’Egitto” di Amalia Nizzoli, uscite nel 1841. Quello della Nizzoli si rivela uno sguardo privilegiato in quanto sguardo femminile (di notevole interesse sono le pagine dedicate alle donne dell’harem) e in quanto sguardo della parte dominata dello spazio geografico dominante, l’Italia che ancora non esiste come nazione all’interno dell’Europa colonialista.
Lingua: InglesePag. 35-54
Etichette: Nizzoli Amalia, Ottocento, Viaggio, Letteratura di viaggio, Italia, Colonialismo,
Titolo articolo: Il cantiniere dell’Aga Khan: ovvero, Buzzati tra Kafka e Borges
Il fine del presente contributo è quello di aggiungere una tessera alla storia della ‘funzione-Borges’ nella letteratura italiana, una storia ancora quasi del tutto da scrivere. “La biblioteca di Babele” di Borges è un ipotesto credibile per “Il cantiere dell’Aga Khan” di Buzzati, probabilmente letto nella traduzione francese di Caillois. Si tratta di un modello che convive con quello di Kafka. Buzzati si appropria di alcune tessere narrative riducendone la complessità simbolica e metafisica, aggiungento come reagente una garbata ironia.
Lingua: ItalianoPag. 55-71
Etichette: Buzzati Dino, Novecento, Kafka Franz, Borges Luis, Intertestualità,
Titolo articolo: From Naples to Europe to the global village: Identity, time, and space in Fabrizia Ramondino’s “L’isola riflessa” (1998)
Fabrizia Remondino nell’ “Isola riflessa” crea un personaggio nomade che si muove da Napoli e Ventotene (l’isola del titolo, riconoscibile anche se non nominata), alla Spagna, alla Germania, alla Cina. Dalla costruzione della storia la proposta che sembra emergere è quella di una società fluida e multietnica, che sia capace di tolleranza e condivisione.
Lingua: InglesePag. 72-96
Etichette: Remondino Fabrizia, Novecento, Romanzo, Viaggio,
Titolo articolo: A space of this own?: The male artist, space, and the fantastic in Paola Capriolo “La spettatrice” (1995) and Laura Mancinelli’s “La casa del tempo” (1993)
Il presente contributo confronta due differenti modi di reinterpretare il fantastico, due voci femminili, Paola Capriolo e Paola Mancinelli. La prima, nel romanzo “La spettatrice”, ricrea il fantastico come spazio interiore misterioso, interpsichico, mentre per la seconda (nella “Casa del tempo”) si tratta di una dimensione intersoggettiva. L’autrice vede però alla radice delle due costruzioni letterarie uno stesso trauma, quello della distanza tra l’io femminile reale e quello fittizio creato da un io maschile.
Lingua: InglesePag. 97-115
Etichette: Capriolo Paola, Mancinelli Laura, Novecento, Duemila, Romanzo, Letteratura fantastica,
Titolo articolo: Perfection, transgression, and irony in Carlo Carrà’s “L’idolo ermafrodito” (with a forgotten text by the artist)
Il presente contributo interpreta il dipinto di Carlo Carrà forse più noto, “L’idolo ermafrodito”, alla luce del suo complesso simbolismo, che rende inaccettabile l’etichetta di opera “apollinea”, priva di contraddizioni, in una complessa coesistenza di archetipi, in cui convivono la duplicità insita nella natura dell’ermafrodito e il richiamo alla Trinità.
Lingua: InglesePag. 116-143
Etichette: Carrà Carlo, Novecento, Pittura, Ironia,
Titolo articolo: Gilgamesh, i miti e ‘l’eterno ritorno’: intervista con Paola Capriolo
L’intervista di Gillian Ania a Paola Capriolo parte dal più recente volume pubblicato dall’autrice, “Qualcosa della notte” del 2003, una riscrittura dell’epopea di Gilgamesh, una rielaborazione che tenta di dare una dimensione narrtiva e una struttura musicale, fatta di ripetizioni e variazioni. Viene dato poi spazio alla riflessione formale sul romanzo epistolare e a quella filosofica, facendo il punto sulla centralità della figura di Nietzsche per la sua opera.
Lingua: InglesePag. 144-172
Etichette: Capriolo Paola, Novecento, Duemila, Narrativa, Letteratura epistolare, Mito,