Testo | 2022 | N. 84

Anno 2022 – Annata: XLIII – N. 84 Mese: 2
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Massimo Colella
Titolo articolo: «Cantin le ninfe co’ soavi accenti». Per una definizione del petrarchismo di Veronica Gambara

Il contributo intende ricostruire e chiarire i peculiari caratteri del petrarchismo di Veronica Gambara (1485-1550) attraverso un serrato confronto intertestuale delle sue Rime e della poetica ad esse sottesa con il grande modello stilistico e tematico dei Rerum vulgarium fragmenta. Sono pertanto evidenziate nel dettaglio le molteplici modalità con cui « una fra le più nobili e colte gentildonne di quel nostro inesauribile Cinquecento » (Rodolfo Renier) ha reimpiegato e rifunzionalizzato, entro una tensione di assoluta coerenza identitaria, stilemi e patterns petrarcheschi.

Lingua: Italiano
Pag. 7-35
Etichette: Intertestualità, Letteratura italiana, Petrarchismo, Poesia, Rinascimento, XV secolo, XVI secolo, Francesco Petrarca, Veronica Gambara,

Autore/i articolo: Dario Brancato, Milena Giuffrida
Titolo articolo: Nel cantiere della «Storia fiorentina» di Benedetto Varchi. Con una proposta di edizione del Libro I

L’articolo si propone di svelare il funzionamento del ‘cantiere’ della Storia fiorentina di Benedetto Varchi attraverso il caso di studio del Libro i e della sua economia all’interno dell’opera generale. Dopo un breve excursus storico sui codici d’autore latori dei vari frammenti dell’opera, si rifletterà sul piano d’insieme della Storia, sui limiti cronologici della medesima imposti dall’autore e sulle diverse disposizioni della materia dei primi quattro libri, nonché sulle due redazioni del primo libro; infine si darà un saggio di edizione critica dei materiali del Libro i, particolarmente sensibile ai cambiamenti programmatici di Varchi.

Lingua: Italiano
Pag. 37-64
Etichette: Edizione critica, Filologia, Filologia d’autore, XVI secolo, Benedetto Varchi,

Autore/i articolo: Simona Brambilla
Titolo articolo: Scrittura dell’utile e del dilettevole in Giacomo Leopardi. Ovvero: delle ragioni della bellezza

Il contributo prende in esame i concetti di ‘utile’ e ‘dilettevole’ nella poetica di Leopardi, analizzata in prospettiva diacronica a partire da passi dello Zibaldone, della corrispondenza e soprattutto di opere minori, quali lettere programmatiche e prefazioni a raccolte prosastiche e poetiche. Tali concetti si collegano al ruolo che, secondo il poeta, deve assegnarsi alla poesia e consentono di rivendicare ad essa, attraverso il suo anelito verso la bellezza, una funzione centrale tanto nella prospettiva del singolo, quanto in quella della sfera civile.

Lingua: Italiano
Pag. 65-76
Etichette: Letteratura italiana, XIX secolo, Giacomo Leopardi,

Autore/i articolo: Carla Boroni
Titolo articolo: L’immaginario poetico di Ungaretti e il linguaggio delle favole

Il saggio esamina il rapporto tra immaginario poetico ungarettiano e immaginario mitico/favolistico. Gli emblemi ungarettiani (l’innocenza, il miraggio, la memoria) si originano, fin dalla prima raccolta, in una visione mitica. Le immagini che Ungaretti propone nei suoi versi sono immagini che ambiscono all’innocenza delle origini. Cercare di interpretare tali immagini implica il doversi immergere nel dato sia poetico che esistenziale, nel ‘misterioso’ e ‘inesauribile’ mondo dell’immaginario favolistico e mitico.

Lingua: Italiano
Pag. 77-94
Etichette: Favola, Immaginario, Mito, Poesia, XX secolo, Giuseppe Ungaretti,

Autore/i articolo: Marilena Ceccarelli
Titolo articolo: «Un’intima e propria legge di ritmo». Il contributo di Beniamino Dal Fabbro alle traduzioni italiane del «Cimetière marin» (1930-1950) nell’orizzonte teorico dei «Paragrafi» (con un regesto delle traduzioni italiane dal 1930 al 2020)

Il contributo propone un’analisi strutturale della traduzione del Cimetière marin a firma di Beniamino Dal Fabbro, in un’ottica comparativa con le prime traduzioni ad essa coeve. In linea con l’orizzonte teorico dei Paragrafi Del tradurre, nel solco di un’indagine congiunta tra scritti teorici e pratica traduttoria, si intende evidenziare l’apporto del bellunese al dibattito sulle strategie e sulle pratiche della traduzione intesa, ben oltre l’intento divulgativo, quale mezzo di espressione individuale finalizzato a una nuova acquisizione lirica.

Lingua: Italiano
Pag. 95-108
Etichette: Letteratura francese, Poesia, Traduzione, XX secolo, Beniamino Dal Fabbro, Paul Valery,

Autore/i articolo: Antonio Sichera
Titolo articolo: «A portare la spada». La parodia cristologica del «Contesto»

Le letture possibili del Contesto sono numerose, così come i livelli di interesse del grande romanzo di Sciascia. La critica lungo questi cinquant’anni ha però trascurato, di norma, la dimensione metafisica del libro e soprattutto la sua interpretazione in chiave teologica, senza collegare altresì ad un tale livello ermeneutico l’indicazione sciasciana circa il genere letterario del Contesto, la parodia appunto. Questo saggio mira a far emergere la consapevole tramatura cristologica del romanzo, attraverso una serie di riferimenti puntuali ai Vangeli, cripticamente richiamati dall’autore lungo tutto il testo. Rogas (e non solo lui) ci appare in questa luce come una figura Christi, in una fine (e decisiva) accezione parodica.

Lingua: Italiano
Pag. 109-118
Etichette: Cristianesimo, Parodia, Teologia, Leonardo Sciascia,

Autore/i articolo: Liborio Barbarino
Titolo articolo: Cavalieri, sodomiti e meretrici nel giovane Pavese. Assaggi della «Pornoteca»

Nell’appendice alla seconda edizione di Lavorare stanca, Pavese ricostruisce il cammino di sperimentazione da cui muove il suo dire poetico, poggiandolo sulle colonne delle « traduzioni dal nordamericano », di « tentativi novellistici » e infine di una « dilettantesca pornoteca ». Il recente L’opera poetica scopre le intricate carte di questa produzione sotadica, circumnavigando un documento – la lettera con cui il poeta dedica all’amico Sturani i primi carmi della sua costruenda Selva d’Amore – che rimane inedito e qui si pubblica per la prima volta. Mentre svela tratti inusuali del giovane Pavese, il dotto gioco pedagogico affidato all’epistola costituisce al contempo una mappa di letture liceali e un esempio di ‘esegesi’ in proprio, smontaggio della tradizione e promessa di novità. Una nota e un commento ne portano in luce gli aspetti testuali, filologici e critici.

Lingua: Italiano
Pag. 119-130
Etichette: Mito, Traduzione, XX secolo, Cesare Pavese, Mario Sturani,

Autore/i articolo: Maria Chiara Tarsi
Titolo articolo: Sui romanzi di Giovanni Arpino

Con i suoi romanzi e i suoi numerosi racconti Giovanni Arpino ha rappresentato le tensioni e le inquietudini della società italiana dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta. Intellettuale talvolta ‘scomodo’ per la sua indipendenza di giudizio e sperimentatore di vari generi letterari, egli è rimasto sempre fedele all’arte della narrazione, che ha saggiato nelle più diverse declinazioni, dal realistico al grottesco al favolistico. Il contributo si sofferma in particolare sulla ricca produzione romanzesca che, a lungo ingiustamente ai margini del canone ufficiale, sta conoscendo negli ultimi anni una rinnovata fortuna editoriale.

Lingua: Italiano
Pag. 131-153
Etichette: Letteratura, Letteratura italiana, Resistenza, Romanzo, Sport, XX secolo, Giovanni Arpino,

Autore/i articolo: Martina Vodola
Titolo articolo: Le «Digital Humanities» e la ricerca umanistica

Dal 9 al 19 settembre 2021 si è tenuta all’Università di Roma Tre la Summer School Tra(s)missioni : come la multimedialità forma e riforma la ricerca interdisciplinare nell’ambito dell’Italianistica e della cultura visuale, un ciclo di lezioni e laboratori per riflettere sul modo in cui le Digital Humanities stanno cambiando i metodi e gli approcci della ricerca umanistica. I processi di digitalizzazione stanno infatti riformulando le informazioni in termini digitali attraverso la loro trasposizione su supporti elettronici. Il processo implica la traduzione e la trasmissione di queste informazioni sotto forma di dati che ne sono una rappresentazione ‘discreta’ nel senso matematico del termine, composta cioè di parti separate, non continue. A differenza del dato analogico, quello digitale – da digit che in inglese significa ‘cifra numerica’ – è dunque una traduzione in elementi numerici di una fonte di partenza che non manterrà con quest’ultima una relazione ‘esatta’, ma ne sarà piuttosto una rappresentazione che, parafrasando Eco, dirà ‘quasi’ la stessa cosa ; e dietro a quel ‘quasi’ si cela l’interpretazione di chi sta seguendo il processo di digitalizzazione e di chi ha programmato quel qualcosa che sta mettendo meccanicamente in atto il processo. La digitalizzazione di documenti e fonti letterarie rende gli archivi e le biblioteche non solo depositi riservati alla conservazione, ma anche luoghi virtuali in cui i dati, oltre a essere conservati, vengono messi in relazione tra loro attraverso collegamenti (link) interattivi che creano veri e propri percorsi di ricerca all’interno di uno o più database.

Lingua: Italiano
Pag. 157-162
Etichette: Digital humanities,

Autore/i libro/articolo recensito: Luigia Sorrentino
Titolo libro/articolo recensito: Piazzale senza nome
Edizioni: Pordenonelegge-Samuele Editore, Pordenone – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 191-192
Recensore/i: Giancarlo Pontiggia
Etichette: Poesia, XX secolo, Loretto Rafanelli, Luigia Sorrentino,

Autore/i libro/articolo recensito: Loretto Rafanelli
Titolo libro/articolo recensito: A ogni stazione del viaggio
Edizioni: Jaca Book, Milano – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 192-193
Recensore/i: Giancarlo Pontiggia
Etichette: Poesia, Silenzio, Tempo, Viaggio, XXI secolo, Loretto Rafanelli,