Le riviste sostenitrici
Tenzone | 2012 | N. 13
Anno 2012 – N. 13
A cura di Massimo Marini
Titolo articolo: Presentación
Si ripercorre un anno di attività della Asociación Complutense de Dantología, in particolare il “Ludocongreso” del giugno 2012, sulla canzone “Le dolci rime”, tenutosi a Palas de Rei (Lugo) che ha visto la partecipazione di studiosi di fama internazionale, terminato con la lettura bilingue italiano-galego di passi della “Commedia”; la pubblicazione del volume su “Amor che nella mente mi ragiona”, corrispondente al “Ludocongreso” del 2011; il Congresso internazionale dal titolo “Ortodoxía y heterodoxía en Dante Alighieri: para una valoración histórica de los orígenes ideológicos de la Modernidad”, celebrato il 5,6 e 7 novembre presso la Facoltà di Filologia dell’Universidad Complutense di Madrid. La presentazione del numero si conclude con la rassegna dei nove articoli ivi contenuti, cinque dei quali riguardano la cantica del “Purgatorio”.
Lingua: SpagnoloPag. 7-9
Etichette: Congresso, Convegno di studi, Dantismo, Letteratura medievale,
Titolo articolo: Per la Storia della poesia di Dante
Partendo dal contributo apportato allo studio dell’evoluzione poetica in Dante dall’edizione delle Rime di Domenico de Robertis, e dal dibattito suscitato da tale iniziativa editoriale, il contributo si propone di ripercorrere la serie delle poetiche dantesche. “Dante è diventato Dante” attraversando fasi poetiche diverse e spesso contrapposte: la poetica del disdegno, di influenza cavalcantiana; la poetica della lode, in cui l’eros è sublimato attraverso il mito teologico di Beatrice; la poetica del lutto per la morte di questa; la polemica con Guido sulla razionalità del desiderio; la poetica della pargoletta e l’esegesi neoplatonica dell’amore; la seconda poetica del disdegno e le petrose; lo sperimentalismo comico-linguistico; la metafisica della nobiltà e la poetica dell’esilio.
Lingua: ItalianoPag. 11-53
Etichette: Dantismo, Letteratura medievale, Poesia lirica, Poetica,
Titolo articolo: Dante (e Cino) 1302-1306
Lo studio del rapporto fra Dante e Cino da Pistoia si è spesso limitato alla constatazione della presenza di Cino nel “De Vulgari eloquentia” e della riproposizione nella poesia del pistoiese di temi e modi che Dante e Cavalcanti, con altra consapevolezza teorica, avevano definito nella Firenze dell’ultimo ventennio del Duecento. L’articolo approfondisce questo rapporto partendo dalle lettere e poesie scambiate fra Dante e Cino durante gli anni del loro esilio. Il dibattito si incentra sulla possibilità di un nuovo amore: partendo da una sostanziale affinità tra i due poeti, si va via via definendo un contrasto fra poetiche fino alla netta contrapposizione ed alla repentina interruzione del dialogo, che viene a coincidere con il rientro di Cino nella sua Pistoia.
Lingua: ItalianoPag. 55-98
Etichette: Critica letteraria, Dantismo, Donna, Letteratura medievale, Poetica,
Titolo articolo: El Ulises de Dante y el de Homero
La morte dell’Ulisse dantesco viene messa a confronto con quella dell’Odisseo omerico. Dante conosceva, pur se per via indiretta, molti elementi del poema di Omero. Ad esempio, la profezia dell’indovino Tiresia sulla morte di Ulisse, presente nell’Odissea, non doveva essere ignota a Dante e se ne riscontrano tracce nel testo della Commedia. Il poeta fiorentino racconterebbe ciò che sarebbe successo ad Ulisse se, a differenza dell’eroe omerico, non avesse compiuto le condizioni predette da Tiresia per una morte serena in patria, circondato dai propri cari. Altro rimando intertestuale tra Odissea e Commedia, nonché tra il personaggio Dante e Ulisse, la figura onirica della “femmina balba” (Pg. XIX, 19-24), che si richiama alle sirene omeriche, note a Dante attraverso la traduzione del celebre passo dell’Odissea operata da Cicerone nel “De finibus” (V, 18, 48-49).
Lingua: SpagnoloPag. 99-114
Etichette: Critica letteraria, Dantismo, Intertestualità, Letteratura classica, Letteratura medievale,
Titolo articolo: Avesse in Dio ben letta questa faccia
Al verso di “Purgatorio” III, 126 vengono tradizionalmente attribuite dalla critica due possibili soluzioni interpretative, in relazione al significato del termine ‘faccia’. Peirone opta per intenderlo metaforicamente con ‘faccia di Dio’, giustificando la propria scelta con le implicazioni filosofiche del termine latino ‘facies’ da cui deriva il volgare ‘faccia’. L’opposizione semantica lagina ‘facies/vultum’ corrisponderebbe quindi a quella volgare ‘faccia/volto’. Ciò conduce alla proposta interpretativa dell’espressione ‘questa faccia’, da intendersi come ‘Questa che è la natura di Dio’.
Lingua: ItalianoPag. 115-120
Etichette: Critica letteraria, Dantismo, Ermeneutica, Esegesi Letteratura medievale,
Titolo articolo: Il ‘Saint Vessel’ e il vasello del galeotto celestiale: dall’amoroso regno a Sarraz
Al giorno d’oggi fatica ancora a farsi strada l’idea che Dante fosse un lettore di tutti e cinque i romanzi del ciclo arturiano, non solo del “Roman de Lancelot”, il libro letto da Paolo e Francesca, e della “Mort Artu”, citato sia nel Convivio che nella Commedia. Obiettivo dello studio, quello di esplorare la possibilità che anche la “Queste del Saint Grail” sia presente nella memoria poetica di Dante, soprattutto in merito alla costruzione della scena purgatoriale della barca che approda sulla riva del Purgatorio, come la nave di Salomone aveva raggiunto l’isola di Sarraz, dove il Graal era stato accolto prima che il Saint Vessel si elevasse per sempre nel cielo.
Lingua: ItalianoPag. 121-154
Etichette: Critica letteraria, Dantismo, Ermeneutica, Intertestualità, Letteratura arturiana, Letteratura medievale,
Titolo articolo: A proposito di “Quando a cantar con organi si stea” (‘Purg. IX, 14): una proposta di correzione interpretativa
La proposta interpretativa offerta nel presente contributo riguarda i versi 144-5 del IX canto del “Purgatorio”, di cui si erano date finora due interpretazioni, sintetizzate nell’articolo di Chiara Cappuccio in “Tenzone”, 8 (2007). Una parte della critica ritiene che Dante nel suddetto passo si riferisca ad una esecuzione vocale accompagnata dal suono dell’organo; un’altra propende per assegnare al termine ‘organi’ il significato tecnico di canto polifonico. Lungi dal polemizzare con l’Ars nova della musica polifonica, secondo questa nuova interpretazione Dante si riferirebbe ad una prassi liturgico-musicale chiamata alternatim.
Lingua: ItalianoPag. 155-164
Etichette: Dantismo, Ermeneutica, Esegesi, Letteratura medievale, Musica,
Titolo articolo: Stazio e Virgilio nel Purgatorio: un incontro provvidenziale
Il contributo prende in esame il ruolo di Stazio all’interno della Commedia. Particolarmente controverse, le terzine in cui l’anima purgata di Stazio, senza sapere ancora lìdentità dei suoi interlocutori, dice a Dante e Virgilio che, pur di aver conosciuto quest’ultimo, avrebbe trascorso ancora un anno in Purgatorio. L’affermazione, per il fatto di venir pronunciata da un’anima appena liberata dall’espiazione, pur se non ancora immersa nel Letè, sembra contraddire la stessa volontà divina. Tuttavia, la funzionalità di Stazio all’interno della Commedia è quella di mostrare come la Provvidenza possa predisporre un incontro che permetta al contempo di rendere omaggio a Virgilio, trasmettere un importante insegnamento a Dante e al lettore, far assurgere la figura di Stazio ad exemplum dell’anima sospesa fra la Terra ed il Cielo.
Lingua: ItalianoPag. 165-186
Etichette: Allegoria, Critica letteraria, Dantismo, Exemplum, Letteratura medievale,
Titolo articolo: Lo sguardo dell”altro’ e l’autoriconoscimento di Dante: un percorso nel Purgatorio
L’incontro con l’altro è al centro del percorso compiuto da Dante nell’aldilà, e la vista è il principale organo sensibile attraverso il quale le anime sono percepibili al poeta, ‘ombre’ nell'”Inferno” e ‘luci’ nel “Paradiso”. In un rovesciamento di prospettiva, il saggio prende in esame gli episodi del “Purgatorio” nei quali è Dante, nella sua meterialità corporea, ad essere oggetto dello sguardo delle anime, seguendo le dinamiche dell’agnizione del Dante-personaggio da parte dell’altro. La scoperta che Dante è vivo suscita una gamma di reazioni emotive connesse alla retorica della meraviglia. È attraverso lo sguardo dell’altro – di Virgilio, delle anime purgatoriali ed, infine, di Beatrice – che Dante informa di sé e può intraprendere e portare a compimento il proprio percorso di formazione.
Lingua: ItalianoPag. 187-225
Etichette: Allegoria, Alterità, Critica letteraria, Dantismo, Esegesi, Letteratura medievale,
Titolo articolo: En los límites de la imaginación (I): visión y conocimiento en el cielo de las estrellas fijas (‘Paradiso’ XXV, 118-121; XXVI, 70-78)
L’accecamento di Dante dinanzi alla luce dell’apostolo Giovanni nei canti XXV e XXVI del “Paradiso” viene ricollegato ai concetti agostiniani di visione spirituale ed intellettuale del “Super Genesi ad litteram”. Questo primo accecamento anticipa quello dell’Empireo, seguendo il passaaggio da un mondo immaginario a una visione che è pura conoscenza intellettuale. Il saggio si chiude preannunciando una seconda parte, nella quale verrà approfondito quest’ultimo aspetto, il culmine di un percorso di conoscenza corporale, spirituale ed, infine, intellettuale intrapreso da Dante nella “Commedia”.
Lingua: SpagnoloPag. 227-255
Etichette: Critica letteraria, Dantismo, Dottrina religiosa, Esegesi, Luce, Teologia, Visione,
Titolo libro/articolo recensito: La Divina Comedia
A cura di: Violeta Díaz-Corralejo
Traduttore: Violeta Díaz-Corralejo
Edizioni: Sial ediciones, Madrid – 2012
Lingua: Italiano
Pag. 259-262
Recensore/i: Carlota Cattermole
Etichette: Dantismo, Traduzione, Edizione critica,