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Studi sul Boccaccio | 2004 | N. 32
Anno 2004 – Annata: XXXII – N. 32
A cura di Daniela Focetola
Titolo articolo: Un frammento decameroniano dei tempi del Boccaccio
Fabio Vitali, personaggio di spicco nella Piacenza del secondo ‘800, possedeva una cospicua raccolta composta da circa ottomila volumi a stampa ed alcuni codici manoscritti. Fra questi colpì la sua attenzione da bibliofilo un’edizione dei Sermones Quadragesimales di fra’ Leonardo da Udine stampato nel 1478; al di sotto delle coperte dei piatti, malridotte e lacerate in più punti si intravedeva una serie di fogli manoscritti, ancora ben leggibili, ma incollati impietosamente gli uni sugli altri. Dopo un lungo lavoro, il risultato finale fu sconcertante, si trattava di un frammento di un codice decameroniano risalente ad anni in cui il Boccaccio era ancora vivente. Tale codice si trova oggi presso la Biblioteca Passerinio Landi di Piacenza.
Lingua: ItalianoPag. 1 – 27
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Narrativa, Trecento, Manoscritto,
Titolo articolo: La possibile dipendenza da P della traduzione castigliana antica del Decameron
Nel saggio l’autrice pone in evidenza le varie ipotesi che sono state avanzate per dimostrare che il traduttore castigliano del Decameron è partito da un testo italiano derivato dalla prima versione del libro. Il testo castigliano, infatti, è trasmesso da una versione manoscritta e parziale che contiene cinquanta novelle disordinate e da un’edizione a stampa completa ma con un ordine diverso. Il manoscritto e l’edizione a stampa sarebbero, molto probabilmente, copie indipendenti derivate però da una stessa trascrizione precedente.
Lingua: ItalianoPag. 29 – 58
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Trecento, Narrativa, Traduzione,
Titolo articolo: Boccaccio and Humanism
Gli umanisti hanno rivolto i loro interessi intellettuali all’assimilazione di quelle dottrine che sono strumento necessario alla costruzione di un mondo ideale. Per tale motivo essi hanno abbandonato il campo tradizionale della Scolastica e privilegiato la filosofia morale e l’antropologia. Ma questo fu, anche, il periodo della rinascita e rivalutazione della Patristica che vide in Petrarca e Boccaccio due celebri seguaci e studiosi. Le loro opere, infatti, sono influenzate da molti concetti e nozioni tratte dalla Patristica; in particolare Boccaccio è considerato un umanista più per il suo contributo alla scoperta dell’antichità classica che per aver promosso un cambiamento nella visione filosofica dell’uomo.Nei due libri (XIV e XV) della Genealogia deorum gentilium, Boccaccio difese e apprezzò la via dei poeti antichi che hanno saputo intuire la verità profonda della natura e dell’agire umano.
Lingua: InglesePag. 59 – 79
Etichette: Boccaccio Giovanni, Umanesimo, Cristianesimo. Patristica,
Titolo articolo: Madonna Filippa tra casus e controversia. Lettura della novella VI 7 del Decameron
Il saggio ci offre una lettura molto interessante della novella di Madonna Filippa (“Decameron”, VI, 7) che in verità non è fra le eroine più celebrate del “Decameron”. Tuttavia, come sottolinea l’autrice dell’articolo, si tratta di una novella degna di attenzione per più aspetti e che riveste un certo ruolo, alquanto sottovalutato dalla critica, all’interno del sistema “Decameron”.
Lingua: ItalianoPag. 81 – 100
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Narrativa, Trecento,
Titolo articolo: Fortuna letteraria e figurativa della Ghismonda (Dec. IV,1) fra umanesimo e rinascimento
La storia di Ghismonda (Dec. IV,1) fu certamente tra le novelle più fortunate di Boccaccio nella ricezione umanistico – rinascimentale italiana ed europea. Essa, infatti, ispirò numerose opere letterarie, figurative e teatrali secondo un articolato percorso interespressivo tra parola e immagine. In particolare, nel saggio si evidenzia il fatto che le riscritture della suddetta novella da parte di poeti ed eruditi del Rinascimento italiano hanno variamente influenzato una serie di opere d’arte, che spaziano dalle prime illustrazioni della novella a dipinti dell’alto Rinascimento.
Lingua: ItalianoPag. 101 – 143
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Narrativa, Trecento, Arte,
Titolo articolo: Astolfo e Idalogo: un antenato boccacciano per iol duca inglese del furioso
Nel saggio si tratta dell’intricato rapporto di rimandi e dialoghi con la tradizione che caratterizza l'”Orlando furioso” di Ariosto. Tale rapporto infatto giocò, proprio alla luce della poetica dell’imitatio, un ruolo fondamentale nella nobilitazione e canonizzazione del poema, i cui più insigni interlocutori furono Virgilio ed Ovidio, come a voler suggellare la diretta discendenza dell’opera ariostea da un illustre dinastia. Ma uno studioso quale Rajna ha evidenziato un particolare ed insolito rapporto tra Ariosto e Boccaccio in particolare il notissimo episodio del poema in cui Astolfo viene trasformato in mirto, ha un illustre antenato certamente nel Pier Delle Vigne dantesco, ma a questo si accostano secondo Rajna due episodi meno noti tratti dal Filocolo del Boccaccio: la fonte di Fileno (Fil. IV, 2 – 5) e l’incontro tra Filocolo e Idalogo ( Fil. V, 6 – 12).
Lingua: ItalianoPag. 145 – 159
Etichette: Boccaccio Giovanni, Ariosto Ludovico, Orlando Furioso, Trecento, Cinquecento,
Titolo articolo: Il Decameron visualizzato. La tradizione figurativa della novella di Cimone ed Efigenia
All’interno del vasto mondo dell’iconografia boccacciana, riveste un ruolo di importanza unica e indiscutibile della grande quantità di rappresentazioni, la fortuna figurativa della novella di Cimone ed Efigenia ( Dec. V, 1). Gli artisti che hanno rappresentato tale novella sono numerosi e si sono talvolta espressi in maniera differente, interpretandone i contenuti in relazione al loro personale sentire ed alle tendenze e al gusto dell’epoca in cui sono vissuti, tanto da poter dire che ogni secolo a dato di questo soggetto variegati livelli di lettura.
Lingua: ItalianoPag. 161 – 200
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Narrativa, Trecento, Arte,
Titolo articolo: Il sorriso di Iaro e la prima redazione in latino della commedia
Tra il 1319 e il 1320 il grammartico Giovanni del Virgilio inviò a Dante un carme in cui lo esortava ad abbbandonare il volgare e scrivere un poema in latino. Quando il poeta lesse il carme, riconfermò le sue scelte di fondo, cioè la volontà di comporre un’opera in volgare. Decisisione che è stata confermata anche da opere precedenti come la “Vita Nova”, “Convivio” e il “De Vulgari Eloquentia”. Di questo episodio della vita dell’ Alighieri riferisce la famosa epistola di frate Ilaro a Uguccione della Faggiuola, cui la critica ha dato scarsa attenzione, per la penuria di dati sicuri.L’epistola è conservata nella trascrizione che Boccaccio fece di sua mano nello Zibaldone Laurenziano, ove giacque inedita e sconosciuta, fino a che lo stampatore Mehus la stampò nel 1759.
Lingua: ItalianoPag. 201 – 235
Etichette: Alighieri Dante, Boccaccio Giovanni, Opera, Divina Commedia, Trecento, Latino, Volgare,
Titolo articolo: Gli studi sul Boccaccio di A. N. Veselovskij
Il saggio parla dello studioso russo Veselovskij, il quale ebbe attenzioni particolari per le opere di Boccaccio. Per esempio un’attenzione particolare è rivolta alla novella di Griselda la cui critica fu pubblicata su un periodico russo; l’interesse di questo studioso per le novele di Boccaccio sono dovute al loro valore emblematico e narratologico.
Lingua: ItalianoPag. 237 – 291
Etichette: Boccaccio Giovanni, Narrativa, Trececento,
Titolo libro/articolo recensito: Le muse in giardino. Il paesaggio ameno nelle opere di Giovanni Boccaccio
Edizioni: Edizioni dell’Orso, Alessandria – 2003
Lingua: Italiano
Pag. 293 – 294
Recensore/i: Attilio Bettinzoli
Etichette: Boccaccio Giovanni, Filocolo, Trecento,
Titolo libro/articolo recensito: Per difetto rintegrare. Una lettura del Filocolo di Giovanni Boccaccio
Edizioni: Longo, Ravenna – 2004
Lingua: Italiano
Pag. 294 – 296
Recensore/i: Attilio Bettinzoli
Etichette: Boccaccio Giovanni, Filocolo, Trecento,
Titolo libro/articolo recensito: Le Antellesi. Il Decameron di Bindo Simone Peruzzi. Un documento inedito del Settecento trascritto e commentato.
Rivista: La Colombaria, fascicolo n.
Edizioni: Olschki, Firenze – 2002
Lingua: Italiano
Pag. 296 – 298
Recensore/i: Gilberto Pizzamiglio
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Trecento,