Studi secenteschi | 2012 | N. 53

Anno 2012 – Annata: LIII – N. 53
A cura di Carmela Reale

Autore/i articolo: LUISELLA GIACHINO
Titolo articolo: “Magnificentia opus eius”. I funerali di Carlo Emanuele II di Savoia

Il saggio riguarda gli apparati funebri sabaudi per Carlo Emanuele II di Savoia, morto nel 1675, con specifica attenzione al punto di vista letterario. Il principe fu oggetto di cerimonie con apparati e/o orazioni in molte città. Il funerale nel Duomo di Torino, centrale rispetto agli altri, si collega a quello del padre Vittorio Amedeo I, ma l’apparato funebre, voluto dalla seconda moglie e affidato ai Gesuiti per organizzazione e orazioni, confluite in un libro ornato di sette preziose tavole, lo supera enormemente per grandiosità e sfarzo. Giachino descrive l’apparato, che doveva celebrare la ‘magnificenza’ del principe, prima di esaminare gli altri: quello splendido di Nizza marittima, pure affidato ai Gesuiti e con la relazione “Campidoglio ardente”; quindi quelli di Vercelli, Moncalieri, Asti (doppio), Carmagnola, Saluzzo, Aosta, Chambery, Ginevra, ciascuno con un proprio nucleo concettuale.

Lingua: Italiano
Pag. 3-52
Etichette: Funerale, Pompa funebre, Effimero barocco, Orazione, Relazione, Arte, Prosa, Seicento,

Autore/i articolo: CARLA BIANCHI
Titolo articolo: Redazioni e stampe del “Satirico innocente” di Anton Giulio Brignole Sale

Il lavoro si occupa delle due redazioni a stampa dell’opera di Anton Giulio Brignole Sale intitolata dapprima “Il Satirico” e stampata con pseudonimo e nella successiva edizione, ampiamente rivista con intenti censori, “Il Satirico innocente”. Le due redazioni vengono confrontate dando conto non solo dei tagli (e delle integrazioni), ma anche del come risultano segnati i tre esemplari che ad oggi si conoscono del “Satirico”, conservati nella Biblioteca Universitaria di Genova, nella Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia e nella Bilbioteca Statale del Monumento Nazionale di Montecassino. Bianchi evidenzia i cambiamenti di struttura delle due redazioni e le varianti. Infine viene esaminata un’edizione postuma (1672) col titolo “Il Satirico innocente” di cui si rileva per la prima volta che essa comprende anche le parti del “Satirico” eliminate e la disposizione originaria dei testi, ma aggiunge le due satire commentate inserite a partire dall’ed. accettata; quanto alle microvarianti, esse talvolta registrano le scelte della prima redazione, talaltra quelle successive.

Lingua: Italiano
Pag. 53-71
Etichette: Brignole Sale Anton Giulio, Il satirico, Il satirico innocente, Satira, Censura, Moralismo, Seicento,

Autore/i articolo: SIMONA SANTACROCE
Titolo articolo: Un melodramma ridicoloso del ‘papa comico’: “Chi soffre speri”

Il melodramma di Giulio Rospigliosi “Chi soffre speri”, musicato da V. Mazzocchi e M. Marazzoli, è tratto da “Decameron”, V, 9, collocando però la vicenda in ambiente pastorale e aggiungendo dei personaggi. Rappresentato come prima opera nel teatro inaugurato dai Barberini nel 1639 alle Quattro fontane, amplia e rende più spettacolare la versione, anteriore di due anni, dal titolo “Il falcone”. La trama, complicata da ‘sottotrame’, mescola genere pastorale e Commedia dell’arte. Sono protagonisti di una delle sottotrame le maschere di Zanni e Coviello, con cui l’autore, che ricerca il comico per mezzo della parodia dei topoi teatrali, con il vernacolo parodia la tradizione (esempio eclatante il I intermezzo). Elemento fondamentale di successo fu il secondo intermezzo, “La fiera di Farfa”, che mette in scena il mercato presso l’abbazia benedettina di cui era abate il card. F. Barberini; esso, di grande varietà metrica, consente il variare della musica. Personificazioni allegoriche introducono nel prologo, come d’uso, parti cantate, ma la scelta di Voluttà e Virtù è ben più importante: la loro lotta è la trama sottesa all’intera opera che (teatro nel teatro) vede infine trionfare la virtù.

Lingua: Italiano
Pag. 73-88
Etichette: Rospigliosi Giulio, Boccaccio Giovanni, Barberini Maffeo, Barberini Antonio, Mazzocchi Virgilio, Marazzoli Marco, Chi soffre speri, Il falcone, Decameron, Federico degli Alberighi, Melodramma, Commedia dell’arte, Teatro, Seicento,

Autore/i articolo: STEFANO PIERGUIDI
Titolo articolo: Il “Ratto di Elena” di Reni e il “Suicidio di Didone” di Guercino come metafora di Maria de’ Medici, ‘femme forte’ dall’esilio alla morte

Il saggio si occupa dei dipinti “Ratto di Elena” e “Suicidio di Didone”, rispettivamente di Guido Reni e del Guercino, entrambi rappresentativi della figura di Maria de’ Medici esiliata dalla Francia. I due dipinti diedero fra l’altro luogo a gare di encomi, secondo un costume accademico diffuso, e a molte copie, soprattutto nel 1642, anno della morte della regina a Colonia, per cui da tutta Europa si richiedevano le copie dei due soggetti, che ormai erano identificati con le vicende di Maria de’ Medici, anche se non è da ritenere che si riferissero a lei nel momento in cui furono commissionati. Pierguidi discute le fasi delle commissioni, il coinvolgimento e gli interventi del cardinale Spada, le diverse posizioni assunte dagli studiosi rispetto all’interpretazione dei dipinti. Il saggio è arricchito dalle riproduzioni dei due quadri, di un bozzetto del Guercino poi non utilizzato e di “Cesare rimette Cleopatra sul trono” di Pietro da Cortona, che Pierguidi utilizza a sostegno delle sue proposte interpretative.

Lingua: Italiano
Pag. 91-109
Etichette: Medici Maria de’, Plessis Armand Jean du, Richelieu, Reni Guido, Barbieri Giovanni Francesco, Guercino, Spada Bernardino, Pittura, Politica, Seicento,

Autore/i articolo: JAVIER GUTIÉRREZ CAROU
Titolo articolo: La “Guida de’ forestieri” di Vincenzo Coronelli: appunti per una storia delle guide di Venezia per viaggiatori

La guida di Venezia di Coronelli ha avuto in circa cinquanta anni numerose edizioni, che è possibile dividere in quattro fasi (1697, 1700-1715, 1724, 1744). La I ed. (1697) riproduce fedelmente il testo del cap. del “Viaggio d’Italia in Inghilterra”, dando al ‘turista’ molte indicazioni, in particolare sui teatri, ed evidenziando la diversa prospettiva offerta dal percorrere la città a piedi o in gondola, quindi dalla necessità di mostrare in pianta le vie di terra e quelle di acqua. Dalla II ed. in poi la Guida presenta alcuni cambiamenti, ma fino al 1724 resta sostanzialmente immutata. Dal 1700 fino al 1715 viene edita insieme al “Protogiornale veneto perpetuo” e si presenta come somma delle 2 distinte pubblicazioni, che, tuttavia, hanno paginazione e fascicolazione consecutive. Dal 1724, I ed. post mortem, i due testi avviano un processo di fusione di cui è spia il mutamento del titolo “Protogiornale …” con “o sia Epitome diaria perpetua sacra, e profana”. Tale processo si completa nel 1744, in cui il titolo “Epitome …” scompare, indicando la concezione del testo come unitario. Mutano anche la “Descrizione di Venezia”, struttura e distribuzione delle sezioni successive.

Lingua: Italiano
Pag. 111-140
Etichette: Coronelli Vincenzo, Guida de’ forestieri, Guida turistica, Città, Viaggio, Seicento, Settecento,

Autore/i articolo: ALESSANDRO CONT
Titolo articolo: Servizio al principe ed educazione cavalleresca: i paggi nelle corti italiane del Seicento. Parte seconda

Seconda parte del lavoro pubblicato nell’a. LII della Rivista. I paggi erano al servizio del principe e vivevano presso uno dei suoi palazzi, ma erano contemporaneamente formati al culto dell’onore cavalleresco e inquadrati da un preciso progetto educativo. Essi godevano di privilegi, ma dovevano essere autorizzati in ogni loro azione, nonché osservare i precetti del decoro e della modestia. Quotidianamente i paggi alternavano lezioni, studio e servizio a corte, ma disposizioni particolari differenziavano le corti italiane; in ogni caso molto spazio era dato alle arti cavalleresche. Nel saggio si considerano le figure dei paggi Lorenzo Verzuso Beretti Landi e Bruto Annibaldi della Molara, rispettivamente a Mantova e a Firenze nella seconda metà del ‘600, delineando gli influssi che la formazione a corte ebbe su ciascuno dei due, indirizzandone scelte culturali e vicenda umana. Discorso diverso va, però, fatto per una visione corretta della vita nelle paggerie, come dimostrano molte testimonianze. I paggi potevano vivere malvolentieri a corte, tuttavia la propensione delle famiglie e i vantaggi derivanti dall’esserlo stati acquistavano prevalenza nelle loro valutazioni superata l’adolescenza.

Lingua: Italiano
Pag. 141-180
Etichette: Verzuso Beretti Landi Lorenzo, Annibaldi della Molara Bruto, Corte, Paggio, Seicento, Settecento,

Autore/i articolo: ROBERTO L. BRUNI
Titolo articolo: Edizioni fiorentine del Seicento: la Biblioteca riccardiana

Bruni cataloga 927 edizioni fiorentine del XVII secolo conservate nella Biblioteca Riccardiana di Firenze, ricostruendo prima la complessa vicenda della costituzione dell’intero fondo della Biblioteca con attenzione prevalente ai volumi editi a Firenze – oggetto specifico dello studio – e a relative presenze e mancanze rispetto a inventari conservati in documenti dell’Archivio di Stato di Firenze e della Biblioteca stessa. I criteri adottati per catalogo e indici – come precisato da Bruni stesso nell’avvertenza premessa al catalogo – sono in gran parte quelli adottati nel catalogo delle secentine delle biblioteche di Cambridge curato dallo stesso Bruni e da D.W. Evans. Un’appendice dà conto delle voci presenti nelle “Stime de Libri delle Librerie dell’Ill.mo Sig.re Marc.se Vincenzo Capponi” a cui corrispondono in Riccardiana esemplari privi di segni di provenienza. Il catalogo è corredato dagli indici dei commentatori, curatori e traduttori; degli autori della musica; dei tipografi e dei committenti.

Lingua: Italiano
Pag. 183-312
Etichette: Biblioteca Riccardiana, Libro, Catalogo, Seicento, Settecento, Ottocento, Novecento,

Autore/i articolo: CLIZIA CARMINATI
Titolo articolo: Per una nuova edizione dell’epistolario di Giovan Battista Marino. Testi inediti

Il lavoro, dopo aver ricordato l’impegno di Giorgio Fulco nel preparare una nuova edizione dell’epistolario mariniano – impegno interrotto dalla morte improvvisa nel maggio 2000 – fa il punto delle acquisizioni (fino al maggio 2011) che, dovute a vari studiosi, fra cui Carminati stessa, arricchiscono e modificano il quadro che si ricava dall’ed. curata da Marziano Guglielminetti per Einaudi nel 1966. Una nuova ed. commentata è in corso a cura di Carminati e Emilio Russo e affiancherà alle lettere del poeta altre indirizzate a lui e intorno a lui, riprendendo l’intuizione già presente nell’ed. curata da Angelo Borzelli e Fausto Nicolini. Sono inoltre pubblicate diciannove lettere ‘familiari’ di Marino inedite, tutte contenute nel fasc. Patetta della Bibl. Apost. Vaticana (relativo ad un’antologia di missive di letterati italiani che doveva essere allestita da Onorato Claretti) e divisibili in due gruppi: il primo (di cinque) contenente lettere inviate da Torino durante o subito dopo la prigionia, il secondo (di quattordici) costituito da biglietti inviati da Parigi. Tutte le missive dimostrano peraltro la cura stilistica dedicatavi dall’autore. Ai criteri di ed. seguono (pp. 321-341) testo e commento delle lettere.

Lingua: Italiano
Pag. 313-341
Etichette: Marino Giovan Battista, Claretti Onorato, Fulco Giorgio, Guglielminetti Marziano, Carteggio, Epistolario, Seicento,

Autore/i articolo: ALFONSO MIRTO
Titolo articolo: Ottavio Ferrari: lettere ai fiorentini Carlo Roberto Dati e Antonio Magliabechi

Sono pubblicate tredici lettere dell’antiquario ed erudito milanese Ottavio Ferrari, nove a Carlo Roberto Dati e quattro ad Antonio Magliabechi, datate dal 26 settembre 1681 al 3 febbraio 1682, tutte conservate nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Le lettere sono precedute dal profilo biobibliografico del mittente, fra l’altro a lungo docente di “umanità latina e greca” a Padova e incaricato di dare nuovo vigore alla Biblioteca Universitaria della medesima città. Di argomento vario, le missive trattano per lo più di scambi di libri e notizie letterarie.

Lingua: Italiano
Pag. 343-365
Etichette: Ferrari Ottavio, Dati Carlo Roberto, Magliabechi Antonio, Carteggio, Seicento,

Autore/i articolo: LILIANA GRASSI
Titolo articolo: Il finale a sorpresa di una novella del Loredano

Grassi propone un’interpretazione in chiave licenziosa per la novella di Giovan Francesco Loredano edita la prima volta come seconda della terza parte delle “Cento novelle amorose” degli Incogniti, riedita a cura di Davide Conrieri nel 1982 con il titolo “Impedimenti amorosi”. Essa vede coprotagonisti il cavaliere don Diego Saranda e la dama Isabella, costretti dapprima da strani e imprevedibili casi a rinunciare a un incontro amoroso, successivamente a procrastinarne da parte della donna il compimento senza un motivo valido, infine e di conseguenza a rinunciare da parte di don Diego. La bizzarria dei casi proposti ha sollecitato più volte l’attenzione degli studiosi, con giudizio negativo (Di Francia) o invece insistendo sugli effetti di meraviglia destati nel lettore dall’assurdo (Getto, Conrieri, Stassi, Capucci); né queste interpretazioni, né quella basata sulla morale della storia sembrano, però, sufficienti. Grassi propone di sovrapporre a quelli elencati un significato lascivo nascosto nelle parole di Isabella, come accade in altri testi rinascimentali e barocchi, parole che don Diego non avrebbe saputo interpretare, rinunciando così ad avere il pur agognato rapporto sessuale.

Lingua: Italiano
Pag. 367-376
Etichette: Loredano Giovan Francesco, Lupis Antonio, Pallavicino Ferrante, Conrieri Davide, Cento novelle amorose, Accademia degli Incogniti, Iliade giocosa, Cimiterio, Lettere, Bizzarrie accademiche, Novella, Prosa, Cinquecento, Seicento,

Autore/i articolo: CLIZIA CARMINATI
Titolo articolo: ARCHILET reti epistolari. Progetto per un archivio in rete delle corrispondenze letterarie italiane di età moderna (secoli XVI-XVII)

Breve annuncio di un archivio in rete, la cui costruzione è iniziata a fine 2011, di corrispondenze letterarie italiane del Cinquecento e del Seicento.

Lingua: Italiano
Pag. 377-378
Etichette: Carteggio, Cinquecento, Seicento,

Autore/i articolo: LILIANA GRASSI

L’indice registra, come di consueto, anche molti nomi citati in forma indiretta, quelli mitologici, letterari, scritturali, storici, i nomi dei tipografi fino al 1800.

Lingua: Italiano
Pag. 379-400
Etichette: Indice, Cinquecento, Seicento, Settecento,