Studi secenteschi | 2010 | N. 51

Anno 2010 – Annata: LI – N. 51
A cura di Carmela Reale

Autore/i articolo: MARCO ARNAUDO
Titolo articolo: “Il Barbarigo” di Giulio Strozzi. Un esperimento di epica civica nella Venezia del Seicento

Giulio Strozzi è personaggio oggi poco noto. Fra le sue opere sono ancor meno conosciute quelle non legate alla musica. “Il Barbarigo, overo L’amico sollevato, poema eroico” (1626, II ed. 1628) è un poema in ottave di cinque canti. La trama narra dell’aiuto dato dal nobile Nicolò Barbarigo all’amico Marco Trevisan in difficoltà economiche, rendendolo addirittura suo erede ed essendo poi ricambiato nel medesimo modo, fatto per cui furono riconosciuti entrambi quali esempio di amicizia e liberalità. Importante l’introduzione per avere notizie sulla composizione dell’opera, ma anche sulla sua valenza letteraria nell’ambito dell’epica post-tassiana e su quella politica dell’amicizia tra i due nobili nella Venezia secentesca, senza per questo che la speranza di riforma si traducesse in realtà. Il poema si impone come esempio di impegno letterario civile e di sperimentazione formale, mentre non è presente il sovrannaturale cristiano né si abusa delle potenzialità della metafora. Fissate queste linee nella prima parte del saggio, Arnaudo ripercorre le vicende narrate canto dopo canto.

Lingua: Italiano
Pag. 3-36
Etichette: Strozzi Giulio, Tasso Torquato, Poema, Poesia, Cinquecento, Seicento,

Autore/i articolo: LILIANA GRASSI
Titolo articolo: Una nuova interpretazione autobiografica del'”Orestilla” di Girolamo Brusoni

Il romanzo esprime nel suo protagonista una proiezione autobiografica di Brusoni. Chiave per un’esatta lettura del testo è l’introduzione, che fornisce gli elementi per individuare in G. B. Settimo e sua moglie, legati agli Incogniti, i detrattori del romanziere, che peraltro al Settimo aveva dedicato le “Lettere amorose”. Fra i personaggi del romanzo vi sono G. F. Loredano, P. Michiel, A. Boccalini e A. Tarabotti. Interessante è la lettura dell’opera come romanzo a chiave (o parzialmente a chiave: cfr. p. 100), in cui Orestilla è personificazione della Casa regnante austriaca, cui conducono anche tracce paratestuali come la dedica. Le valenze politiche e le accuse mosse determinarono per l’autore il ritorno alla vita conventuale dopo il carcere; letterariamente, invece, l’utilizzo della ‘chiave’ ne significò anche la possibilità di superamento nelle scritture successive. Nel rendere Orestilla personaggio autonomo fu poi superata un’altra struttura fondante della narrativa: l’inchiesta, la ricerca irrinunciabile di qualcuno o di qualcosa.

Lingua: Italiano
Pag. 37-106
Etichette: Brusoni Girolamo, Orestilla, Accademia degli Incogniti, Romanzo, Autobiografia, Seicento,

Autore/i articolo: ROSARIA ANTONIOLI
Titolo articolo: Il Parnaso dell’ “Armidoro”. Giovanni Soranzo e il suo poema per i contemporanei (1611)

Il poemetto “Giuochi di Marte” contiene nei quattro fogli finali un indice con i nomi dei personaggi correlati con coloro che li impersonavano. Da ciò si apprende che il protagonista Armidoro era Francesco d’Adda, dedicatario dell’opera (come anche in “Le allegrezze di Milano”). Questi i precedenti del poema “L’Armidoro”, edito per i tipi di G. G. Como e di nuovo dedicato al conte d’Adda, mentre nello stesso 1611 la III ed. del poema “La risorgente Roma” di G. A. Biffi, anch’egli protetto dal d’Adda, presso lo stesso Como, aveva ancora come soggetto le imprese di Armidoro. Questi ed altri intrecci testimoniano la vivacità culturale dell’ambiente milanese, dove un mecenate poteva scegliere il nome dell’eroe che voleva impersonare e imporlo agli scrittori protetti. L’opera oggi interessa soprattutto per il vasto quadro contemporaneo che se ne ricava; in particolare il canto XXV – su cui si ferma Antonioli dopo aver delineato vita e opere dell’autore – descrive l’incontro del protagonista in Parnaso con molti scrittori contemporanei ed esprime il canone poetico dell’autore.

Lingua: Italiano
Pag. 107-150
Etichette: Soranzo Giovanni, D’Adda Francesco, L’Armidoro, Poema, Poesia, Seicento,

Autore/i articolo: VALENTINA NIDER
Titolo articolo: José Penso e l’accademia sefardita “de los Sitibundos” di Livorno nella diffusione di un genere oratorio fra Italia e Spagna: tradizione e imitazione nelle “Ideas posibles” (1692)

I discorsi fittizi, ampiamente diffusi in ambiente accademico nel Seicento e con ascendenti nella tradizione delle “Heroides” ovidiane, hanno fortuna anche in area ispanica. Fra gli esempi di autori legati all’ambiente letterario italiano emergono le “Ideas posibles” di José de la Vega, più noto come Josef Penso, raccolta di 12 discorsi (5 tradotti dall’italiano – inizialmente non previsti – e 7 composti dal Penso stesso). Dell’opera viene qui ristampato il prologo “Al Lector”. È poi indagata la livornese Academia de los Sitibundos; Nider studia l’attività letteraria di Penso in Italia con particolare attenzione alla sua presenza all’interno di tale Accademia. La letteratura italiana è fortemente presente nelle opere di Penso anche dopo il suo ritorno ad Amsterdam; un suo ‘auctor’ è E. Tesauro, tuttavia egli scrive di aver trovato difficoltà nel tradurre gli autori italiani, soprattutto perché i loro testi si basano sui ‘concetti’. Nider analizza i 5 discorsi tradotti nelle “Ideas posibles”. Infine la studiosa si sofferma sulla struttura dell’opera e rileva, sulla scorta di quanto aveva notato Fumaroli per gli autori italiani e francesi, come anche Penso abbia scritto nello stesso periodo delle “Ideas” le novelle dei “Rumbos peligrosos”. Le “Ideas”, opera innovativa pubblicata quasi dieci anni dopo il ritorno di Penso ad Amsterdam, testimoniano in questa scelta dell’autore l’interesse e le aspettative che egli vi riponeva.

Lingua: Italiano
Pag. 153-197
Etichette: Penso José, Vega José de la, Tesauro Emanuele, Academia de los Sitibundos, Ideas posibles, Traduzione, Oratoria, Prosa, Seicento,

Autore/i articolo: ELENA E. MARCELLO
Titolo articolo: Carlo Celano e Rojas Zorrilla. Gli effetti overo gli eccessi della cortesia, «opera regia» tratta da Obligados y ofendidos

Celano, apprezzatissimo nella seconda metà del Seicento per le sue opere teatrali, è un importante veicolo della produzione teatrale spagnola in Italia attraverso le traduzioni che ne approntava, ma anche i rifacimenti, sebbene non prestasse attenzione a queste sue fatiche, affidate all’estro dei capocomici e giunte solo poi alla stampa, in versione non sempre corrispondente a quella originale. Il saggio pone a confronto “Obligados y ofendidos y gorrón de Salamanca” con “Gli effetti overo gli eccessi della cortesia”, proponendo una filiazione diretta dal testo spagnolo (pur essendo derivate da questo tre versioni di autori francesi). Marcello pone in rilievo gli elementi sviluppati con originalità da Celano rispetto all’opera di Rojas Zorrilla ed elenca nell'”Appendice” le sequenze sceniche dei due testi, permettendo così di evincerne facilmente i cambiamenti nella struttura e nel tono.

Lingua: Italiano
Pag. 199-229
Etichette: Celano Carlo, Calcolona Ettore, Rojas Zorrilla Francisco de, Gli effetti o gli eccessi della cortesia, Obligados y ofendidos, Intertestualità, Teatro, Seicento,

Autore/i articolo: KATHARINA PIECHOCKI
Titolo articolo: Antro, anacronismo, allegoria. Alle soglie de “La Sincerità trionfante overo l’erculeo ardire” di Ottaviano Castelli (Roma, 1638)

“La sincerità trionfante” di Castelli, libretto musicato da A. Cecchini, fu pubblicata a Ronciglione nel 1639 e a Roma, rivista e ampliata, nel 1640. L’opera, rappresentata per la nascita di Luigi XIV, può considerarsi la prima ‘francese’. La II ed. ha come destinatari eruditi e aristocratici francesi e si presenta molto mutata rispetto ad alcuni personaggi e in ambito paratestuale. Castelli, librettista e traduttore, compare nei frontespizi anche come ‘Maestro delle Poste’ di Luigi XIII, avvocato e medico. I suoi interessi per politica e medicina sono per Piechocki i cardini per interpretare il libretto, che ha come protagonisti maschili Luigi XIII e Richelieu e principale personaggio allegorico femminile la Francia. Importanti le parti dedicate al nuovo genere ‘opera lirica’ e il rilievo dato, con occhio medico, alla sessualità come tramite per la procreazione, ma anche per il piacere.

Lingua: Italiano
Pag. 231-256
Etichette: Castelli Ottaviano, Cecchini Angelo, Tasso Torquato, La sincerità trionfante, Dialogo sopra la dramatica poesia, Politica, Sessualità, Teatro musicale, Seicento,

Autore/i articolo: CARLO ALBERTO GIROTTO
Titolo articolo: Materiali lucchesi per Anton Giulio Brignole Sale gesuita

Dopo aver tracciato un profilo di Bartolomeo Beverini e aver ricordato, con riferimento alla bibliografia antica e recente, l’adesione di Anton Giulio Brignole Sale alla Compagnia di Gesù negli ultimi anni della sua vita e l’attività di predicatore, Girotto prende in considerazione tre sue lettere al Beverini, rispettivamente dell’aprile del 1661 da Firenze, del luglio dello stesso anno da Genova e del gennaio 1662 da Milano, conservate nel ms. 1946 della Biblioteca Statale di Lucca, pubblicate in Appendice al saggio.

Lingua: Italiano
Pag. 259-289
Etichette: Beverini Bartolomeo, Brignole Sale Anton Giulio, Carteggio, Predica, Compagnia di Gesù, Seicento,

Autore/i articolo: ALFONSO MIRTO
Titolo articolo: Carlo Roberto Dati e Vincenzio Viviani: carteggio (1659-1672)

Mirto introduce e pubblica lettere di Carlo Roberto Dati (20 datate, 8 databili e 29 non datate e difficilmente databili – questi due ultimi gruppi brevi comunicazioni -) e di Vincenzio Viviani (14 datate) che abbracciano gli anni dal 1659 al 1672. I due intellettuali, membri delle accademie della Crusca e del Cimento, difesero entrambi Evangelista Torricelli rispetto alla priorità della misurazione della cicloide. Notevoli, come si rileva dalle lettere, gli scambi di libri fra loro, che documentano anche conti attenti, essendo fra l’altro Dati un importante collettore per il commercio librario fiorentino, con contatti con gli Elzevier e altri editori/tipografi in Italia e fuori.

Lingua: Italiano
Pag. 291-346
Etichette: Dati Carlo Roberto, Viviani Vincenzio, Carteggio, Commercio librario, Prosa, Seicento,

Autore/i articolo: ALESSANDRO BENASSI
Titolo articolo: L’imitazione tra poetica ed etica nel “Trattato della poesia lirica” di Pomponio Torelli

Lo studio è dedicato al manoscritto di Pomponio Torelli (edito nel 2008 insieme con le “Poesie” a Parma da Guanda) “Trattato della poesia lirica”, in cui si affronta la mancata attenzione per la poesia lirica nei commenti alla “Poetica” di Aristotele. Torelli non si preoccupa dell’imitazione, bensì di ascrivere a pieno titolo la lirica all’ambito della poesia e di riconoscerle valenza etica in quanto essa, attraverso l’imitazione, purifica gli affetti che ne sono l’oggetto.

Lingua: Italiano
Pag. 347-351
Etichette: Torelli Pomponio, Castelvetro Ludovico, Trattato della poesia lirica, Poetica, Etica, Trattato, Prosa, Cinquecento, Seicento,

Autore/i articolo: MICHELASSI NICOLA – SALOMÉ VUELTA GARCÍA
Titolo articolo: Novità sul teatro italiano del Seicento dalla Beinecke Rare Book and Manuscript Library (Yale University, New Haven)

Vengono presi in considerazione cinque testi teatrali manoscritti conservati nella Beinecke Rare Book and Manuscript Library della Yale University di New Haven. I primi tre (uno anonimo, due di commedie di Cicognini), appartenenti al fondo della famiglia fiorentina Spinelli, sono studiati da Nicola Michelassi; gli altri due (uno di Andrea Perrucci, l’altro di Brignole Sale), del fondo Italian Castle Archive, da Salomé Vuelta García.

Lingua: Italiano
Pag. 352-356
Etichette: Cicognini Giacinto Andrea, Perrucci Andrea, Preudarca Enrico, Brignole Sale Anton Giulio, Il Cid o vero L’amante inimica, La forza del fato, Gli amori d’Alessandro Magno e di Rossane, Il convitato di pietra, La pazza finta pazza, La finta pazza savia, Man,

Autore/i articolo: CLIZIA CARMINATI
Titolo articolo: Novità mariniane da un archivio teatrale in rete

Carminati elenca nove documenti, rinvenuti attraverso il progetto HERLA nell’Archivio Gonzaga conservato nell’Archivio di Stato di Mantova, fra cui quattro lettere di Giovan Battista Marino, due che confermano cose note e due autografe, alcuni anni fa rinvenute da Giorgio Fulco nei suoi studi in vista di una nuova edizione dell’epistolario mariniano – annunziate come di prossima pubblicazione in un volume di “Documenti mariniani”, tutti ritrovati da Fulco -; la studiosa perciò sceglie di non pubblicarle. Pubblica invece una lettera di Vincenzo Gonzaga di risposta a Marino per l’invio di una sua canzone e di richiesta di altre composizioni promesse. Carminati discute inoltre altre tre lettere e ne pubblica una di Monsignor Baffati, tutte con notizie riguardanti Marino.

Lingua: Italiano
Pag. 357-366
Etichette: Marino Giovanni Battista, Gonzaga Vincenzo, Andreini Giovan Battista, Monteverdi Claudio, Fulco Giorgio, Carteggio, Seicento,

Autore/i articolo: DAVIDE CONRIERI
Titolo articolo: Francisco De Quevedo e Marcello Macedonio

Conrieri, discutendo un articolo di Julio Vélez-Sainz, ne rettifica fra l’altro un grave errore sull’attribuzione dell’ordinamento di Le Nove Muse a Pietro Macedonio, editore del testo e fratello di Marcello (a cui va invece riconosciuta la scelta dell’ordinamento stesso), e segnala la mancata attenzione all’inserimento dell’opera nel contesto delle altre dell’autore e, più in generale, in quello storico-letterario; lo studioso inoltre, nell’anticipare un più ampio studio, chiarisce con puntuali riscontri il reale apporto della poesia di Macedonio a quella di Quevedo.

Lingua: Italiano
Pag. 366-370
Etichette: Quevedo Francisco de, Macedonio Marcello, Le nove muse, Parñaso Espanol, Poesia, Seicento,

Autore/i articolo: MARTINO CAPUCCI – DAVIDE CONRIERI – LILIANA GRASSI
Titolo articolo: Indice dei nomi e delle cose notevoli

Per la prima volta dopo molti anni l’Indice dei nomi e delle cose notevoli è stato curato, oltre che, come di consueto, da Martino Capucci, anche da Davide Conrieri e Liliana Grassi, conservando tuttavia la consueta impostazione che rende conto, fra l’altro, anche di forme antonomastiche o, talvolta, di nomi, per esempio, mitologici o storici nonché dei nomi di tipografi fino al 1800.

Lingua: Italiano
Pag. 371-389
Etichette: