Le riviste sostenitrici
Studi secenteschi | 2006 | N. 47
Anno 2006 – Annata: XLVII – N. 47
A cura di Carmela Reale
Titolo articolo: Per un maestro di storia
Capucci commemora Franco Croce, morto in un incidente il 27 dicembre 2004, ricordandone il valore non solo come studioso del Seicento, ma anche come storico della letteratura non legato a preconcetti, “mente radicalmente storica e […] mente libera” (p.3).
Lingua: ItalianoPag. 3 – 7
Etichette: Croce Franco, Critica letteraria, Seicento, Novecento,
Titolo articolo: Lo “scherzevole inganno”. Figure ingegnose e argutezza nel “Cannocchiale aristotelico” di Emanuele Tesauro
Benassi rielabora in parte la sua tesi di laurea, “L’argutezza nel ‘Cannocchiale aristotelico’ di Emanuele Tesauro: la metafora tra conoscenza e meraviglia”, soffermandosi in particolare, fra le “figure ingegnose”, sulla metafora e sulle possibilità di conoscenza ad esse intrinseche. Rintraccia inoltre le origini aristoteliche delle metafore tesauriane. In contrasto con quanto affermerà nel Settecento Muratori, Tesauro ritiene la metafora “irriducibile all’uso proprio della lingua”(p.39), capace di accostare attraverso l’arguzia e l’ingegno ciò che è distante; per questa via Benassi riconosce alla pazzia secondo Tesauro una consonanza con la metafora e quindi con l’ingegno.
Lingua: ItalianoPag. 9 – 55
Etichette: Tesauro Emanuele, Muratori Ludovico Antonio, Trattatistica, Retorica, Prosa, Seicento, Settecento,
Titolo articolo: Visione e invenzione. La conoscenza attraverso la metafora nel “Cannocchiale aristotelico”
Come si rileva anche dal sottotitolo, la metafora come fonte di conoscenza è il fulcro del lavoro della Bisi, dove la metafora appunto ha giusto rilievo non solo perché “strumento privilegiato che l’ingegno utilizza per legare insieme remote nozioni […]” (p.68), ma anche per il motivo che “Come il teatro, così la metafora rende partecipe il fruitore e crea un legame non solo fra nozioni diverse, ma addirittura fra menti distinte” (p.75). La conoscenza parte dall’esperienza, ma la fantasia, che si esprime nella metafora, istituisce un possibile legame tra sensi e intelletto. La Bisi evidenzia altresì i punti di distanza fra Tesauro e Aristotele.
Lingua: ItalianoPag. 57 – 87
Etichette: Aristotele, Tesauro Emanuele, Retorica, Trattatistica, Prosa, Seicento,
Titolo articolo: Un inferno barocco: Dante, Stigliani, Marino e l’intertestualità
Tutto teso a dimostrare il rapportarsi assolutamente diverso di Stigliani e Marino a Dante – esemplare di due procedimenti di appropriazione di testi che si configurano per Marino nella famigerata tecnica del rampino che non rivela la fonte, ma sfida il lettore a riconoscerla, e invece per l’autore del “Mondo nuovo” in un’operazione di riscrittura che evidenzi “proprio la qualità e la tecnica” (p.102) – il saggio di Marco Arnaudo, che, richiamando le interferenze culturali suggerite dal riuso del secondo emistichio di “Inferno”, V. 137: “e chi lo scrisse” nell'”Adone” a proposito della passiflora, paragonata “a un libro di rivelazioni divine”(p.103), rivendica per l’autore napoletano la connotazione di ‘poeta’.
Lingua: ItalianoPag. 89 – 104
Etichette: Alighieri Dante, Marino Giovan Battista, Stigliani Tommaso, Intertestualità, Trecento, Seicento,
Titolo articolo: Le reti testuali dell’ “Alceo”
“Alceo” è la favola pescatoria di Antonio Ongaro del 1581 di cui la Spera propone in appendice anche la sequenza delle numerose edizioni, dalla “princeps” del 1582 fino a una del 2000, e di due traduzioni in francese (1596 e 1602), fornendo l’elenco delle fonti da cui ha ricavato le informazioni.
Lingua: ItalianoPag. 105 – 136
Etichette: Ongaro Antonio, Alceo, Favola piscatoria, Teatro, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Tradizione e innovazione nella lirica satirico-giocosa di Pier Salvetti
Le liriche di argomento comico e satirico del poeta fiorentino Pier Salvetti furono edite in raccolta solo nel 1904 a cura di Mario Aglietti, sebbene i testi avessero avuto fortuna presso i contemporanei. La vena polemica delle composizioni ne appare tratto caratterizzante; inoltre l’abilità dell’autore nel tratteggiare ‘tipi umani’ lo riconduce alla tradizione del teatro comico contemporaneo, in particolare alla Commedia dell’arte; del resto egli stesso compose commedie.
Lingua: ItalianoPag. 137 – 149
Etichette: Aglietti Mario, Buonarroti Michelangelo, Rosa Salvatore, Salvetti Pier, Commedia dell’arte, Teatro, Lirica, Satira, Cinquecento, Seicento, Novecento,
Titolo articolo: Antonio Vazquez traduttore dall’italiano allo spagnolo
Conrieri anticipa qui con lievi modifiche il testo della relazione da lui tenuta all’Università di Barcellona al “Primo Convegno Internazionale sulla traduzione della letteratura italiana in Spagna (1300-1939)” nell’aprile 2005, testo in cui, con riferimento anche alla precedente bibliografia sull’autore – personalmente consultata, corretta e integrata da Conrieri – viene presa in considerazione l’attività di traduttore di Vazquez dal 1634 al 1661, con il proprio nome o con gli pseudonimi di Fernando Peres/z de Sousa e Antonio Velazquez di opere di Traiano Boccalini, Agostino Mascardi, Giovan Battista Rinuccini, Giovan Francesco Loredano.
Lingua: ItalianoPag. 153 – 172
Etichette: Vazquez Antonio, Peres de Sousa Fernando, Perez de Sousa Fernando, Velazquez Antonio, Boccalini Traiano, Mascardi Agostino, Rinuccini Giovan Battista, Loredano Giovan Francesco, Traduzione, Prosa, Seicento,
Titolo articolo: Barocco leccese e poesia neolatina: i “Carmina ” (1649) di Girolamo Cicala
Le poesie di Girolamo Cicala, edite postume per iniziativa del fratello Simone nel 1649 per i tipi di Pietro Micheli, si inquadrano nella tradizione umanistica pugliese. L’opera è strutturata in due sezioni con suddivisioni interne, presenta spunti autobigrafici da cui si rileva anche il percorso formativo (musica, scherma, poesia, equitazione)conforme a quello seguito dalla gioventù letterata dell’epoca (e a tal proposito vanno ricordati i ventitré madrigali scritti con Diego Personè), ed è dedicata alla città di Lecce, agli ordini dei nobili, al popolo e al governo della città. Leone esamina le caratteristiche prevalenti delle liriche ed evidenzia la scelta della cicala per il gioco di parole con il cognome dell’autore, ma anche per indicare la levità della sua poesia.
Lingua: ItalianoPag. 173 – 205
Etichette: Cicala Girolamo, Grandi Ascanio, Personè Diego, Cicada sive Carmina Hieronymi Cicadae, Lirica, Poesia, Traduzione, Seicento,
Titolo articolo: “Teatri delle lotte presenti”: il corpo mancante e le tracce della dinastia medicea nell’oratorio fiorentino alla fine del seicento
L’oratorio sacro “Il martirio di S.Giovanni Nepomuceno” (1737) presenta un caso non unico di “commistione politico-religiosa nell’ambito oratoriale” (p. 208). A Firenze nell’ultimo decennio del secolo XVII e nel primo del XVIII in almeno trentuno luoghi si mettevano in scena oratori sacri; a questa attività dava impulso la corte medicea, che contribuiva “all’attualizzazione e contestualizzazione dei temi religiosi trattati nei testi oratoriali.La Piechocki si propone di dimostrare il carattere letterario dei libretti d’oratorio, molto trascurati da questo punto di vista, anche perché spesso anonimi, ma non perché gli autori vi attribuissero poca importanza, come è da ritenere nel caso di appartenenti a contesti religiosi come quelli giansenista e mistico, in cui l’autore celava consapelvolmente il proprio nome.
Lingua: ItalianoPag. 207 – 244
Etichette: Oratorio sacro, Il martirio di S.Giovanni Nepomuceno, Medici, Sacra rappresentazione, Teatro, Seicento, Settecento,
Titolo articolo: Libri e manoscritti appartenuti ad Antonio Nardi nella “Privata libreria” di Francesco Redi ad Arezzo
Dopo aver tracciato il quadro dei rapporti fra Antonio Nardi e Francesco Redi, la Milighetti ricostruisce come i manoscritti nardiani fossero pervenuti per eredità al Redi e suoi libri fossero insieme a quelli di quest’ultimo; quindi, partendo da alcuni manoscritti custoditi nella Biblioteca Città di Arezzo, si addentra fra i manoscritti appartenuti al Nardi, quelli di sue opere – autografi e non -, anche in miscellanee con carte di altri, come Redi stesso e suoi allievi. In particolare la studiosa analizza la situazione dei manoscritti dell’opera che nel “Galileiano 130” della Collezione Galileiana della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ha titolo “Scene del Nardi”, opera di erudizione che comprende “soggetti matematici, mere curiosità letterarie, interessi naturalistici, vezzi poetici, discorsi filosofici, ammonimenti morali, tesi teologiche” (p. 261), argomenti tutti inquadrati in ‘scene’ e ‘vedute’ secondo una architettura tipicamente barocca.
Lingua: ItalianoPag. 247 – 266
Etichette: Nardi Antonio, Redi Francesco, Scene academiche, Biblioteca, Erudizione, Prosa, Seicento,
Titolo articolo: Lettere di Giovanni Filippo Marucelli a Leopoldo de’ Medici (1661-1666)
Mirto pubblica 84 lettere di Giovanni Filippo Marucelli, canonico fiorentino residente di Ferdinando II alla corte di Luigi XIV, a Leopoldo de’ Medici, 83 scritte da Parigi e 1 da Fontainebleau fra il 1661 e il 1666, tutte conservate alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e nell’Archivio di Stato della medesima città. Ad esse seguono 10 minute di lettera di Leopoldo al Marucelli scritte fra il 1662 e il 1665.
Lingua: ItalianoPag. 267 – 329
Etichette: Marucelli Giovanni Filippo, Medici Ferdinando II (de’), Medici Leopoldo (de’), Carteggio, Arte, Seicento,
Titolo articolo: Una traduzione francese settecentesca dell'”Erotea” di Francesco Bogliano
La Grassi si sofferma sul recente ritrovamento di una anonima traduzione francese settecentesca dell'”Erotea”, romanzo “particolarmente adatto ad una ricezione favorevole da parte del pubblico francese” (p. 334), che tuttavia dovette essere adattato nel linguaggio alle esigenze della traduzione, con un effetto di semplificazione della prosa di Bogliano contrario alle scelte autoriali.
Lingua: ItalianoPag. 331-337
Etichette: Bogliano Francesco, Erotea, Romanzo, Traduzione, Seicento,
Titolo articolo: La prima edizione della “Messalina” di Francesco Pona (1633)
Carminati indaga la “Messalina” di Pona – di cui descrive otto edizioni, indicandone alcuni esemplari – ricostruendo i dati relativi alla prima edizione, che riesce a fissare al 1633, dimostrando quindi come falsa la data del 1627, con la conseguenza di riportare al 1630, come peraltro si ritiene in genere, la data di inizio dell’attività dell’Accademia degli Incogniti.
Lingua: ItalianoPag. 337-347
Etichette: Pona Francesco, Fulco Giorgio, Accademia degli Incogniti, Messalina, La lucerna, Romanzo, Novella, Prosa, Seicento,
Titolo articolo: Indice dei nomi e delle cose notevoli
L’indice dei nomi e delle cose notevoli, curato da Martino Capucci, dà conto di nomi espliciti e impliciti presenti nei saggi, compresi, per esempio, quelli mitologici o quelli dei tipografi fino al 1800, nonché di forme aggettivali e citazioni allusive, permettendo così una fruizione multipla dei saggi stessi.
Pag. 349-363Etichette: