Le riviste sostenitrici
Studi secenteschi | 2002 | N. 43
Anno 2002 – Annata: XLIII – N. 43
A cura di Carmela Reale
Titolo articolo: Tommaso Campanella: le poesie della “Scelta” e la loro disposizione (III)
Giancotti continua e termina il lavoro sulle poesie della “Scelta” campanelliana – apparso in due parti rispettivamente nelle annate XLI e XLII di “Studi Secenteschi” – analizzando singolarmente i componimenti e ponendoli in relazione fra loro. Le pp. 67-70 propongono un ‘riepilogo’ del lungo saggio, dando prima uno schema della tripartizione principale, poi un riassunto delle partizioni secondarie e ‘cenni di caratterizzazioni’. Dall’analisi dei componimenti risulta che nella “Scelta” è predominante, ma non assoluto, un criterio di progressione ascendente. Giancotti invita anche a non trascurare l’ ‘individualità’ di ogni poesia ad esclusivo vantaggio del disegno complessivo, fortemente connotato dal punto di vista retorico, essendo innegabile il divario estetico fra i vari componimenti.
Lingua: ItalianoPag. 3-73
Etichette: Campanella Tommaso, Poesia, Poetica, Seicento,
Titolo articolo: Letterato laico e savio cristiano: Daniello Bartoli e Giambattista Marino
Sacchi si sofferma su “Dell’huomo di lettere difeso et emendato”, opera fondamentalmente polemica in cui si condanna la letteratura contemporanea e si elencano i principali difetti delle lettere e dei letterati sia dal punto di vista stilistico che da quello morale. Opera di grande erudizione, è stata forse ricomposta partendo dagli appunti delle prediche giovanili, quindi secondo le regole dell’oratoria e dell’apologetica. Recuperando un’osservazione di Guglielminetti nella sua edizione dell’epistolario mariniano Sacchi individua in Marino l’oggetto primo della polemica bartoliana e ne rilegge il trattato secondo quest’ottica, enucleando brani dell'”Adone”, celebrazione effettiva del ‘carpe diem’. La distanza fra i due scrittori si rivela lampante anche nel rapporto con il potere: accettato, ma anche superato dal poeta napoletano; condannato da Bartoli, che non ammette si possa raggiungere la ricchezza ponendo le lettere al servizio di un signore. La letteratura è per Bartoli strumento di elevazione morale, concezione lontanissima da quella mariniana; secondo Sacchi, però, la rinunzia a ricchezza e successo riduce la possibilità di essere letterati alle sole categorie esenti da preoccupazioni di sopravvivenza: aristocratici ed ecclesiastici. A quest’ultima appartiene Bartoli stesso e del resto nella sua generazione si rileva un incremento statistico della categoria ecclesiastica.
Lingua: ItalianoPag. 75-117
Etichette: Marino Giovan Battista, Bartoli Daniello, Stigliani Tommaso, Barberini Maffeo, Urbano VIII, Corte, Seicento, Trattatistica,
Titolo articolo: La lezione dell'”Aminta” e il “Pastor fido”
Guercio si propone di mostrare lo stretto rapporto di derivazione fra l'”Aminta” e il “Pastor fido” e in che modo Guarini imiti Tasso. Lo studioso integra così l’edizione dell’opera guariniana approntata da Selmi nel 1999, attuando una comparazione dei vari punti comuni e mostrando il passaggio dall’una all’altra opera anche di soluzioni minime, secondo scelte che vanno dalle macro alle microstrutture, dai ricalchi voluti e specifici ai semplici riecheggiamenti.
Lingua: ItalianoPag. 119-160
Etichette: Guarini Giovan Battista, Tasso Torquato, Aminta, Pastor fido, Favola pastorale, Poesia, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Il Giappone di Francesco Carletti
Il lavoro si occupa del segmento di giro del mondo che porta Carletti dalle Filippine al Giappone e che è da lui raccontato con una visione come sempre ‘utilitaristica’ del tempo. Ciò di cui il viaggiatore narra può essere suddiviso in tre settori fondamentali: 1) argomenti legati all’arrivo; 2) argomenti legati a fatti di cronaca, come la crocifissione dei frati cristiani; 3) usi e costumi. Pineider pone in evidenza il procedimento a scatole cinesi per cui qui spesso un ricordo di viaggio ne richiama un altro, tranne che per gli usi e costumi, dove si punta sull’effetto di ciò che è lontano e ‘diverso’ e perciò stesso affascinante. Il ‘mercante’ Carletti non trascura poi la descrizione e i costi delle merci scambiate coi territori vicini e la convenienza economica del vivere in un paese come il Giappone. La studiosa sceglie un esempio per ognuno dei settori individuati e analizza la tecnica descrittiva carlettiana, evidenziando come la narrazione si mantenga ‘neutrale’, non esprima giudizi e consenta perciò al lettore un’interpretazione personale dei fatti riportati.
Lingua: ItalianoPag. 161-183
Etichette: Carletti Francesco, Letteratura di viaggio, Viaggio, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: ‘Cicero libertinus’. La satira della Roma barberiniana nell'”Eudemia” dell’Eritreo
La Giachino indaga il romanzo barocco latino “Eudemia”, vicino all’altra e più famosa opera dell’Eritreo, la “Pinacotheca”, e ambientato al tempo dell’imperatore Tiberio, ma radicato nella Roma barberiniana. L’autrice del saggio ricorda e contesta l’accostamento all'”Argenis” di John Barclay e pone in luce la valenza fortemente satirica dell’opera, nonché la vicinanza del Rossi al programma restauratore di Maffeo Barberini. Giachino ricorda poi la matrice accademica di molta cultura di quegli anni e l’importanza dell’Accademia degli Umoristi; si ferma quindi sull’epistola dedicatoria a Girolamo Aleandro il Giovane e sulle discussioni riguardanti la letteratura presenti nel romanzo. Onnipresenti nell’opera il dio denaro e il ‘pettegolezzo’ elevato a sistema, tutto, però, visto attraverso una satira mordace e inserito in una struttura ‘teatrale’. L’autrice del saggio ne percorre i filoni e ne evidenzia i tratti significativi.
Lingua: ItalianoPag. 185-215
Etichette: Eritreo Giano Nicio, Rossi Gian Vittorio, Barberini Maffeo, Urbano VIII, Aleandro Girolamo il Giovane, Eudemia, Romanzo, Accademia degli Umoristi, Satira, Seicento,
Titolo articolo: Su alcuni “Discorsi sopra la Poetica d’Aristotele” di Francesco Pona
La Spera rilegge i tre “Discorsi sopra la Poetica d’Aristotele” di Pona, da lui pronunciati davanti agli accademici Filarmonici veronesi, evidenziando le dichiarazioni dello stampatore Nicolò Tebaldini e la probabilità che l’autore sia stato estraneo alla stampa esaminata. La studiosa ricostruisce le coordinate cronologiche, biografiche e culturali sottese ai “Discorsi”, quindi ne analizza il testo. In appendice (pp. 236-238) è riportato il “Verbale della riunione del 23 febbraio 1619”, Atti manoscritti dell’Archivio dell’Accademia filarmonica n. 44, “Libro delli Atti …” (dall’anno 1616 al 1625) carte 59v-61r.
Lingua: ItalianoPag. 217-238
Etichette: Pona Francesco, Discorsi sopra la Poetica d’Aristotele, Tebaldini Nicolò, Trattatistica, Accademia dei Filarmonici, Seicento,
Titolo articolo: Tra bibliografia e teatro: la “Scena letteraria” di Donato Calvi
La “Scena letteraria de gli scrittori bergamaschi” è un tipico esempio di ‘Bibliotheca’ concepito da un erudito del XVII secolo. L’opera, divisa in due parti, ospita nella prima biobibliografie di personaggi bergamaschi, nella seconda biografie dei contemporanei accademici Eccitati. Orlandi considera dapprima l’edizione dal punto di vista bibliologico, esamina poi la voce autobiografica inserita nell’opera e, brevemente, la realtà storico-culturale della Bergamo del tempo, quindi si ferma sull’analisi del paratesto e sulle autodifese avanzate dall’autore, ‘in primis’ la rivendicazione della propria autonomia intellettuale e finanziaria. L’autrice del saggio richiama anche la tradizione delle biobibliografie, infine ricorda alcune delle personalità trattate da Calvi e conclude con qualche notazione stilistica. Quattro tavole fuori testo (l’antiporta della “Scena” e tre ritratti) arricchiscono il lavoro.
Lingua: ItalianoPag. 241-263
Etichette: Calvi Donato, Biografia, Bibliografia, Bibliografia testuale, Accademia degli Eccitati, Seicento,
Titolo articolo: Un elogio di Ferrante Pallavicino a Giovan Battista Manzini e una lettera di Giovan Francesco Loredan
Betti studia l’inatteso omaggio di Ferrante Pallavicino a Giovan Battista Manzini nella “Scena retorica”. Lo studioso ripercorre i rapporti intellettuali e quelli col potere dello scrittore bolognese e individua un capovolgimento di quelli suoi e del fratello col Pallavicino quando questo pubblica il “Corriero”, che lo renderà uno dei peggiori nemici di Maffeo Barberini.
Lingua: ItalianoPag. 265-275
Etichette: Pallavicino Ferrante, Manzini Giovan Battista, Manzini Luigi, Barberini Maffeo, Urbano VIII, Loredan Giovan Francesco, Corriero, Prosa, Seicento,
Titolo articolo: Lettere di Cassiano dal Pozzo a Giovanni Filippo Marucelli
Mirto introduce e pubblica diciotto lettere di Cassiano dal Pozzo senza destinatario ma in realtà indirizzate dal marzo 1653 al maggio 1655 al canonico fiorentino Giovanni Filippo Marucelli, conservate nella Biblioteca Marucelliana di Firenze, Ms. C70 e Ms. A257. Nelle lettere è dato rilievo, fra l’altro, all’attività dell’Accademia della Crusca.
Lingua: ItalianoPag. 279-312
Etichette: Dal Pozzo Cassiano, Marucelli Giovanni Filippo, Accademia della Crusca, Carteggio, Seicento,
Titolo articolo: Schede mariniane
Sacchi interviene su questioni legate a vari testi di Marino fra cui i canti X e XVI dell'”Adone”, la “Sampogna”, l’epistolario.
Lingua: ItalianoPag. 313-329
Etichette: Marino Giovan Battista, Adone, Sampogna, Epistolario, Poesia, Seicento,
Titolo articolo: Domenico Gamberti S.J. e l’apologia estense del principe cristiano
Capucci interviene sull’opera del gesuita Domenico Gamberti “L’idea di un Prencipe et Eroe christiano”, che idealizza Francesco I d’Este facendone un modello perfetto di eroe e di cristiano. L’opera, divisa in tre parti, nella seconda e nella terza è di fatto guida di un magnifico apparato funerario; l’apparato iconografico della pubblicazione è quindi essenziale per il testo stesso (qui sono riprodotte fuori testo quattro tavole). Di seguito Capucci descrive bibliograficamente altri due testi del Gamberti, ne ricorda i manoscritti attribuitigli e ne segnala uno conservato alla Biblioteca Estense di Modena (una guida alla chiesa piacentina dell’Immacolata Concezione); infine dà la bibliografia sull’autore.
Lingua: ItalianoPag. 330-341
Etichette: Gamberti Domenico, Francesco I d’Este, Prosa, Illustrazione, Apparato funebre, Seicento,
Titolo articolo: ‘Travestiti ne vanno’. Note su “L’Imagine difesa, overo la Sofronia” (1688) di Francesco Maria De Luco Sereni
Stein integra il saggio apparso sul numero XLII di “Studi Secenteschi” su tre riscritture secentesche teatrali della vicenda tassiana di Olindo e Sofronia proponendo la lettura di “L’imagine difesa overo la Sofronia”, dando notizia dell’autore, sintetizzando la trama e cogliendo le differenze con l’episodio della “Gerusalemme liberata”.
Lingua: ItalianoPag. 341-347
Etichette: De Luco Sereni Francesco Maria, Tasso Torquato, Gerusalemme liberata, Poema cavalleresco, Teatro, Seicento,
Titolo articolo: Memorie dal sottopalco. Giovan Carlo de’ Medici e il primo teatro della Pergola (1652-1663)
Michelassi indaga la figura del cardinale Giovan Carlo de’Medici e il suo rapporto con le istituzioni teatrali, in particolare con il primo Teatro della Pergola. Il lavoro è corredato da una tavola fuori testo.
Lingua: ItalianoPag. 347-355
Etichette: Medici Giovan Carlo de’, Teatro, Seicento,
Titolo articolo: Indice dei nomi e delle cose notevoli
L’indice, oltre ai nomi degli autori, comprende anche i nomi dei tipografi fino all’anno 1800, i nomi citati in modo indiretto e i nomi mitologici scritturali letterari.
Pag. 357-370Etichette: