Studi rinascimentali | 2023 | N. 21

Anno 2023 – N. 21
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Giovanni Muto
Titolo articolo: Da Napoli a Madrid: i movimenti dell’armata turca attraverso gli avisos de Levante

Il saggio analizza i movimenti e le incursioni dell’armata turchesca attraverso gli avisos de levante. Si tratta di un genere diffusissimo di scrittura manoscritta, redatta da spie o riportate a voce e trasmessa ad un secondo informatore che si incarica di riferire a un livello politico superiore. A questo stesso genere di scritture appartengono con nomi diversi (avisos, noticias, relaciones, intentos) documenti che il mittente invia ad un destinatario con un grado variabile di riservatezza o di segretezza. Gli avisos afferiscono, dunque, alla corrispondenza segreta inviata attraverso una rete informativa sparsa in tutte le aree periferiche dell’impero spagnolo e che faceva capo ad una struttura organizzata, una sorta di ‘intelligence’, che dirigeva, selezionava e filtrava i messaggi e ne valutava l’importanza, trasmettendoli di volta in volta alle segreterie del sovrano e ai membri del Consiglio di stato. Questa documentazione a partire da metà Cinquecento diventa assai regolare e tutte le informazioni che segnalano avvenimenti e movimenti dell’armata ottomana arrivano per vie molteplici, dalle coste meridionali del regno napoletano alla città capitale.

Lingua: Italiano
Pag. 15-25
Etichette: Avisos, Madrid, Napoli

Autore/i articolo: Giancarlo Petrella
Titolo articolo: Il Turco sulla carta. Edizioni e immagini turchesche nei primi due secoli della stampa

Il contributo prende in esame la produzione di edizioni di argomento turchesco stampate in Italia dall’ultimo quarto del Quattrocento al tardo Cinquecento. Tale produzione, inevitabilmente connessa con il diffuso timore suscitato dall’espansione ottomana dopo la caduta di Costantinopoli, fu piuttosto intensa e varia, come evidenziano i primi risultati di un’indagine bibliografica. L’indagine rivela innanzitutto la presenza sul mercato, anche a distanza di parecchi decenni dalla princeps, di cantari in ottave sui principali fatti storici e la rapida circolazione di testi informativi sugli avvenimenti bellici chiamati Avvisi. Il contributo prende in esame le caratteristiche materiali di alcuni di questi prodotti librari, soffermandosi in particolare sulla presenza di elementi illustrativi e sul riuso di matrici silografiche nella tipografia del Cinquecento.

Lingua: Italiano
Pag. 27-47
Etichette: Bibliografia, Illustrazione, Letteratura, Libro, Turchia

Autore/i articolo: Matteo Leta
Titolo articolo: «Nula clementia li cani teniano»: testimonianze letterarie del sacco di Lipari

All’inizio dell’estate 1544, la flotta ottomana capeggiata dall’ammiraglio Ariadeno Barbarossa compare minacciosa nei pressi di Lipari. L’approdo sull’isola eoliana è una tappa del lungo viaggio di ritorno verso Costantinopoli da Tolone, dove i Turchi hanno svernato grazie agli accordi diplomatici siglati da Francesco I con la Sublime Porta. La scorreria contro Lipari, terminata con la riduzione in cattività di migliaia di persone, rappresenta, di fatto, un evento di notevole entità nel delicato contesto politico di metà Cinquecento. In questa prospettiva, cercheremo di comprendere in che modo alcuni osservatori dell’epoca presentano l’assedio e descrivono l’invasore ‘turchesco’. Come vedremo, le responsabilità delle truppe ottomane sembrano talvolta affievolirsi o rientrare in una sorta di piano provvidenziale, mentre si rivela tutta la complessità delle società mediterranee durante il Rinascimento.

Lingua: Italiano
Pag. 49-57
Etichette: Barbarossa, Giovanni Andrea di Simone, Jérôme Maurand, Paolo Giovio, Lipari

Autore/i articolo: Martina Dal Cengio
Titolo articolo: «Ecco ’l superbo Soliman». La minaccia turca nella lirica napoletana cinquecentesca

Il saggio intende avviare una riflessione sulla rappresentazione lirica della minaccia turca nella scena napoletana di pieno Cinquecento, privilegiando due fasi del conflitto, Tunisi (1535) e Lepanto (1571), cruciali tanto su un piano politico, quanto letterario in virtù delle loro rispettive ricadute. Nel dettaglio, lo studio si sofferma prima sulla poesia politica di Antonio Minturno (Rime, Napoli 1559), di cui si analizzano alcuni sonetti in lode delle imprese africane di Carlo V e del celebre condottiero genovese Andrea Doria ; invece, sul fronte lepantino, l’articolo propone un affondo sull’appendice lirica dell’Oratione militare di Gio. Battista Attendolo (Napoli 1573), interessante fotografia del contesto poetico capuano di fine secolo, a cui presero parte autori come Camillo Pellegrino e Benedetto dell’Uva.

Lingua: Italiano
Pag. 59-73
Etichette: Poesia, Politica, XVI secolo, Andrea Doria, Antonio Minturno, Benedetto dell’Uva, Camillo Pellegrino, Carlo V, Ferrante Carafa, Giovanni Battista Attendolo, Napoli

Autore/i articolo: Chiara Natoli
Titolo articolo: Tra Malta e Lepanto: il conflitto turco-cristiano nella poesia siciliana

Nella seconda metà del Cinquecento si sviluppa in Sicilia, parallelamente alla tradizione dialettale, una produzione poetica in italiano di stampo petrarchista. Vi si rintraccia un costante affiorare del tema del conflitto turco-cristiano, stimolato da avvenimenti storici di ampia risonanza: l’assedio di Tunisi e le imprese di Malta e Lepanto. Tali componimenti mettono in scena la rappresentazione dell’alterità ottomana secondo i paradigmi dettati dall’emulazione di orientamento petrarchista e talvolta dal modello ariostesco da una prospettiva politica e ideologica interna agli appartati vicereali, mirando così a legittimare il potere imperiale e cattolico.

Lingua: Italiano
Pag. 75-82
Etichette: Petrarchismo, XVI secolo, Impero Ottomano, Sicilia

Autore/i articolo: Ludovica Sasso
Titolo articolo: Un’ode inedita di Giovanni Battista Arcucci per Don Juan d’Austria e altri scritti. L’impatto della celebrazione di Lepanto a Napoli (1571)

L’articolo offre una prima presentazione di un carme inedito di Giovanni Battista Arcucci, un’ode per Don Juan d’Austria, ‘eroe’ di Lepanto, e un confronto con il suo più noto carme Naupactiaca Victoria. Si propone inoltre una breve panoramica su altre opere composte per la vittoria della Lega Santa in ambito partenopeo, che sembrano mettere in risalto un certo protagonismo dell’Arcucci nell’élite intellettuale napoletana del tempo, oltre la partecipazione degli intellettuali partenopei alla celebrazione di un evento di pregnanza ‘internazionale’.

Lingua: Italiano
Pag. 83-100
Etichette: Don Juan d’Austria, Giovanni Battista Arcucci, Türkenlyrik,

Autore/i articolo: Emma Grootveld
Titolo articolo: Combattere il ‘gran rivale’. Prospettive meridionali sul turco nei poemetti narrativi lepantini

L’articolo esamina la rappresentazione del Turco in cinque poemetti scritti nei viceregni di Napoli e di Sicilia dopo Lepanto : Naval conflitto di Gasparro Caffarino (1571), Felice vittoria di Scipione Carignano, Trionfi della Santissima Lega di Scipione Lembo (1572) e, di Tomaso Costo, Rotta di Lepanto (1573) e Vittoria della Lega (1582). La prima parte, di natura quantitativa, analizza le denominazioni usate, mostrando lievi differenze basate su caratteristiche enfatizzate come empietà, avidità, erranza, rivalità, superbia. La seconda parte esplora l’elaborazione figurativa di Alì in sezioni chiave dei Trionfi e della Vittoria. Nei due poemi è messo in rilievo l’errore metafisico del Turco, con la mediazione della Commedia dantesca.

Lingua: Italiano
Pag. 101-112
Etichette: Gasparro Caffarino, Scipione Carignano, Scipione Lembo, Tomaso Costo, Turchia

Autore/i articolo: Vincenzo Caputo
Titolo articolo: Noterella sui Commentarii di Ferrante Caracciolo

Il saggio analizza I commentarii delle guerre fatte co’ Turchi di Ferrante Caracciolo, autore tra l’altro di una inedita biografia di don Giovanni d’Austria. Il primo libro dell’opera, pubblicata a Firenze presso Giorgio Marescotti nel 1581 con una dedica di Scipione Ammirato a Juan de Requensens y Zuniga, è incentrato in modo specifico sulla narrazione degli episodi relativi alla battaglia di Lepanto. Nell’opera di Caracciolo si evidenziano elementi presenti in molti altri scritti sullo scontro navale : dalla ‘superbia’ dei Turchi ai presagi della futura vittoria, dalla caratterizzazione religiosa di tale vittoria alle immagini zoomorfe legate ai nemici. Eppure, sebbene i Turchi siano questo anche nello scritto di Caracciolo, si insinua nei Commentarii – in modi non ostentati – il germe dell’apostasia rispetto all’asettico trionfalismo propagandistico. Lo storiografo, testimone oculare degli eventi lepantini, sente spesso la necessità di riflettere, circostanziare, precisare, far interagire le vicende narrate. L’alto tono epidittico si sgretola qua e là, lasciando trasparire alcune minime increspature della voce narrante, che assume talvolta un timbro dubbioso.

Lingua: Italiano
Pag. 113-123
Etichette: Storiografia, Ferrante Caracciolo,

Autore/i articolo: Luca Ferraro
Titolo articolo: Rapitori, bestemmiatori, violenti e buffoni: i turchi nelle commedie di Giovan Battista Della Porta

L’articolo si occupa di analizzare il modo in cui vengono descritti i turchi in due commedie di Giovan Battista Della Porta : La sorella e La turca. Nella prima parte si descrive l’eccezionale presenza di turchi e mori nella Napoli della prima età moderna e nella letteratura ivi prodotta, nella seconda si analizzano le due commedie in oggetto, nella terza si traggono alcune conclusioni. Dallo studio risulta evidente che l’immagine del Turco ricade già in alcuni dei clichés che elencherà Edward Said in Orientalismo, ma anche che c’è il tentativo, nelle commedie dellaportiane, di esorcizzare la paura verso un nemico ritenuto ancora temibile.

Lingua: Italiano
Pag. 125-136
Etichette: Commedia, Giovan Battista Della Porta, La sorella, La turca,

Autore/i articolo: Tancredi Artico
Titolo articolo: Verso l’Orientalismo: topoi e funzioni della diversità musulmana nel Tancredi di Ascanio Grandi

Il presente articolo si focalizza su un poema eroico post-tassiano, il Tancredi di Ascanio Grandi, per tentare un primo approccio teorico e pratico all’Orientalismo della prima età moderna a sostegno di un’ipotesi secondo cui, dopo Lepanto, la rappresentazione della diversità musulmana si svincolerebbe dal paradigma rinascimentale del demoniaco per virare verso un maggiore grado di finzionalità. Lo studio del poema, edito nel 1632, permette un primo inquadramento delle categorie attraverso cui si realizza questo spostamento, da quelle della rappresentazione (ipotiposi, descrizioni geografiche e storiche) a quelle della negoziazione (che si rivedono in temi come il travestimento e la conversione).

Lingua: Italiano
Pag. 137-147
Etichette: Barocco, Identità, Torquato Tasso,