Studi rinascimentali | 2020 | N. 18

Anno 2020 – N. 18
Numero monografico: Il naufragio degli dèi, le inquietudini del Rinascimento e il mondo nuovo di Caravaggio e Galilei
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Nicoletta Rozza
Titolo articolo: Erudizione e cultura antiquaria nel De sestertio et talento di Porcelio de’ Pandoni

Il De sestertio et talento, composto da Porcelio de’ Pandoni tra il 1459 e il 1460, rappresenta il primo trattato numismatico di età umanistica. Allo stato attuale della ricerca, l’opera è tramandata all’interno di due testimoni manoscritti e di una rara edizione a stampa del XVI secolo. Nonostante la sua importanza nel campo degli studi antiquari, essa non è ancora stata ancora oggetto di un’indagine sistematica da parte degli studiosi moderni: alla luce di ciò, partendo da una prima disamina delle fonti utilizzate dal Pandoni, il contributo intende ricostruire le tappe che hanno caratterizzato lo sviluppo della Numismatica nel corso del XV secolo.

Lingua: Italiano
Pag. 21-33
Etichette: Letteratura, Letteratura rinascimentale, XV secolo, XVI secolo, Porcelio de’ Pandoni, Letteratura umanistica, Storia della Numismatica,

Autore/i articolo: Jessica Ottobre
Titolo articolo: Fonti letterarie e mito per la storia di porta Nolana in Napoli

Il contributo intende ricostruire, attraverso le fonti letterarie, la storia di porta Nolana in Napoli, realizzata negli anni ’80 del XV secolo in luogo di una preesistente porta urbica che si apriva lungo il più antico tracciato delle mura in una posizione diversa da quella attuale. Porta Nolana, infatti, fu riedificata a scopo difensivo in occasione della realizzazione del progetto di ampliamento della cinta muraria della città, promosso da re Ferrante I ed eseguito sotto la direzione di Alfonso d’Aragona, duca di Calabria. La ricognizione della storia della Porta attraverso la lettura e la contestualizzazione di fonti letterarie di varia natura e provenienza getta nuova luce sul valore ideologico di tale porta urbica, sia sul versante della politica urbanistica intrapresa dalla Casa d’Aragona, che su quello della letteratura prodotta dagli intellettuali organici al potere. Riconsiderata nel contesto storico culturale documentato dalle fonti, infatti, porta Nolana si presenta come espressione della magnificentia che fu cifra distintiva della Napoli aragonese dei principi Trastàmara, e come monumentum del suo passato glorioso, evocativo di quella tradizione sapienziale che connotò Napoli nel nuovo mito della città elaborato da Giovanni Pontano e condiviso dalla sua Schola.

Lingua: Italiano
Pag. 35-52
Etichette: XV secolo, Letteratura umanistica in età Aragonese, Napoli Aragonese, mura di Napoli aragonese, porta Nolana in Napoli, Napoli

Autore/i articolo: Marco Piana
Titolo articolo: Inter animalia Venereo Cupidineoque nemori assueta: il Cortile del Belvedere in due lettere di Gianfrancesco Pico della Mirandola

Il presente saggio esplora due lettere scritte dall’umanista rinascimentale Gianfrancesco Pico nel 1512 e pubblicate nel 1513 come introduzione al suo poema De Venere et Cupidine expellendis. Le lettere sono una testimonianza essenziale del giardino papale noto come Cortile del Belvedere durante il pontificato di Giulio II e interagiscono con varie e importanti discussioni rinascimentali sul ruolo della statuaria precristiana nell’estetica e nella morale del tempo. Attraverso l’analisi di questi due documenti, l’articolo indagherà sulla ricezione del giardino delle statue da parte di Gianfrancesco Pico, mettendo in luce alcuni aspetti meno noti della sua critica, come il potere delle effigi pagane e il loro ruolo nel cristianesimo della prima modernità. L’articolo include una trascrizione aggiornata dell’editio princeps delle due lettere.

Lingua: Italiano
Pag. 53-64
Etichette: Stregoneria, XVI secolo, Cortile del Belvedere, Iconoclastia, Immaginazione, Paganesimo rinascimentale, Venus Felix,

Autore/i articolo: Alberto Giorgio Cassani
Titolo articolo: Leon Battista Alberti e il metodo indiziario

Leon Battista Alberti individua in alcune sue opere – De re ædificatoria, I libri della famiglia, Leonis Baptistæ de Albertis vita (Autobiografia), ma anche nel De pictura, nel De equo animante, nel Theogenius, nei Profugiorum ab ærumna libri iii, nel De iciarchia, nel Momus, nelle Intercenales (Vaticinium) e nei libelli amorosi Sofrona, Ecatonfilea, Deifira e De amore –, come metodo di ricerca, quello “indiziario”. Dai segni che la natura lascia trapelare e dalla nostra capacità di riconoscerli, è possibile risalire ai segreti di questa. Non a tutti, però, perché uno strato profondo permane oscuro, nonostante ogni «bene deduca ratio» che l’uomo possa dispiegare in quell’improbus labor che rimane la sua ricerca intellettuale e “scientifica”.

Lingua: Italiano
Pag. 65-78
Etichette: Autobiografia, Maschera, Natura, Scienza, Leon Battista Alberti, De re ædificatoria, indizi, metodo, ragione, segreti,

Autore/i articolo: Paulina Spiechowic
Titolo articolo: Concordantia oppositorum. Il paradosso dell’ecfrasi architettonica nell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto

L’articolo analizza l’universo architettonico creato dall’Ariosto nell’Orlando furioso. La serie di opere descritte dal poeta – il castello di Atlante, l’isola di Alcina, la dimora di Logistilla e il palazzo sulla luna – lungi dall’essere delle mere ecfrasi descrittive, funzionano da agenti attivi nel testo e rispondono a un’esigenza di struttura centralizzante propria dell’opera dell’Ariosto. È qui difatti che si dipana l’errore istigatore delle tante fughe dei personaggi ariosteschi, ma è anche all’interno di queste architetture che le suddette fughe si risolvono. La nostra ipotesi predilige una lettura secondo la quale l’universo caotico dell’Ariosto maschera un complesso schema architettonico a pianta centrale. Il poema sembra infatti dipanarsi da un centro, la follia di Orlando, situato all’esatta metà dei XLI canti che lo compongono, dal quale si propaga un numero di situazioni che verso quel centro convergono, oppure se ne allontanano, pur sempre seguendo il diametro imposto dalla struttura, ricalcando quelli che erano i precetti in voga della perspectiva artificialis e della res aedificatoria propri del Rinascimento.

Lingua: Italiano
Pag. 79-94
Etichette: Architettura, Ecfrasi, Letteratura cavalleresca, Retorica, Rinascimento, Leon Battista Alberti, Ludovico Ariosto, Matteo Maria Boiardo, Este, Orlando Innamorato, Orlando furioso, Palazzo Schifanoia, Romanzo cavalleresco, architettonica del rinascimento, castello di Atlante, enargeia, isola di Alcina, palazzo di Logistilla, romanzo epico, Ferrara

Autore/i articolo: Gennaro Barbuto
Titolo articolo: Ironia e libertà in Utopia di Thomas More

Il saggio intende analizzare la presenza dell’ironia nell’Utopia di More: essa testimonia la libertà di More e l’ambivalenza stessa dell’opera. Attraverso l’ironia è possibile infatti sottolineare l’importanza dell’amicizia con Erasmo da Rotterdam ed evidenziare il forte legame dell’autore con la tradizione umanistica.

Lingua: Italiano
Pag. 95-102
Etichette: Ironia, Libertà, Umanesimo, Utopia, Thomas More,

Autore/i articolo: Lorenzo Battistini
Titolo articolo: Recenti studi su Francesco Guicciardini (2009-2020). Prima parte

A un decennio di distanza dall’uscita di due monografie (Cutinelli 2009 e Varotti 2009) che ebbero il merito di compendiare e assimilare le principali acquisizioni novecentesche e d’inizio anni duemila della critica guicciardiniana, la presente rassegna nasce con l’intento di integrare quei lavori con gli studi più recenti. Essa si articolerà in due parti: in questo primo articolo ci si focalizzerà in particolare sulle novità più rilevanti che riguardano le opere più mature – i Ricordi e la Storia d’Italia – e il corposo carteggio dello storico fiorentino.

Lingua: Italiano
Pag. 103-116
Etichette: Carteggio, XXI secolo, Francesco Guicciardin, anni duemiladieci, rassegna di studi,

Autore/i articolo: Sara Stifano
Titolo articolo: «Tutto quel che si scrisse allora e che si scriverà al presente è la verità». Vasari e Condivi sul banco dei testimoni

Nell’arco di neanche vent’anni, la vita di Michelangelo viene narrata in tre biografie: da Giorgio Vasari nel 1550 e nel 1568, da Ascanio Condivi nel 1553. In particolare, guardando non solo alla passata edizione ma anche instaurando un confronto diretto con la vita condiviana, nella Giuntina (1568) l’autore rielabora la materia precedente. Il saggio intende indagare quali cambiamenti della biografia michelangiolesca introdotti nella seconda edizione delle Vite siano dovuti al confronto con l’opera di Condivi. La vita del Buonarroti del 1568 presenta così notevoli spunti per analizzare la costruzione del mito di Michelangelo, il suo rapporto con la Firenze medicea e le tecniche messe in atto da Vasari per soddisfare le esigenze di realtà e di fictio narrativa a cui il genere biografia, non senza tensioni, deve e vuole far riferimento.

Lingua: Italiano
Pag. 117-128
Etichette: Biografia, Ascanio Condivi, Giorgio Vasari, Michelangelo Buonarroti, vite d’artisti,

Autore/i articolo: Vincenzo Caputo
Titolo articolo: ‘Leggendo Platone’: Bernardino Baldi tra scritti dialogici e scritti biografici

Il contributo intende focalizzare l’attenzione sulla produzione dialogica di Bernardino Baldi a partire dalla silloge Versi e prose del 1590. In essa sono inserite due opere, l’Arciero overo della felicità del Principe e il Della dignità (ma più consistente è il numero complessivo di scritti di tal genere elaborati da Baldi), le quali si configurano come prodotto maturo della lunga stagione dialogica cinquecentesca. Particolarmente interessante, da tale punto di vista, è il riferimento esplicito, nella dedica della citata silloge, che Baldi fa all’opera platonica Ione. La riflessione sul concetto di ‘furore poetico’ consente, infatti, di seguire un’ulteriore traccia relativa al platonismo di fine Cinquecento e permette di collegare gli scritti dialogici a quelli prettamente biografici (le sue vite dei matematici risalgono al biennio 1587-89).

Lingua: Italiano
Pag. 129-140
Etichette: Dialogo, Bernardino Baldi, Arciero overo della felicità del Principe, Della dignità, vite dei matematici,

Autore/i articolo: Pasquale Sabbatino
Titolo articolo: Caravaggio nella Galeria di Marino e nel romanzo storico di Bellori sull’arte tra Cinquecento e Seicento

Come nell’importante precedente vasariano, anche la galleria delle Vite del Bellori (1672) si distende secondo un disegno storiografico retto dal principio della perpetua vicissitudine. Secondo uno schema che riecheggia l’alternarsi boccacciano della montagna dell’« orrido cominciamento » e della pianura bella e dilettevole, il Bellori individua innanzitutto in Raffello Sanzio il punto più alto della prima rinascita dell’arte. Ma questo classicismo rinascimentale è doppiamente minacciato : dal manierismo e dal naturalismo. In particolare, se il campione e l’eroe della seconda rinascita sarà individuato in Annibale Carracci, il ruolo di anti-eroe e di anti-Zeusi viene invece affidato a Caravaggio. Il suo « ingegno torbido e contenzioso » e la sua scelta della « sola natura » rappresentano l’esatto contrario di ciò che persegue Bellori, la moralizzazione dell’arte e la moralizzazione della vita. Tuttavia, attraverso l’inserimento di Giovan Battista Marino – grande ammiratore del Merisi (e da lui ritratto) – come personaggio nella biografia caravaggesca e tramite la straordinaria opera mariniana La Galeria, il Bellori ricalibra il suo giudizio negativo sul pittore, dandone una formulazione più articolata. Nondimeno, pur riconoscendogli il merito di una positiva funzione antimanierista, il Bellori continua a identificare in Caravaggio l’eroe negativo a fronte del vero eroe, pienamente positivo, Annibale Carracci.

Lingua: Italiano
Pag. 141-158
Etichette: Arte, XVII secolo, Caravaggio, Giovan Battista Marino, Giovanni Pietro Bellori,

Autore/i articolo: Pasquale Guaragnella
Titolo articolo: Dalle Lettere solari di Galileo all’occasione propizia per un allievo. Benedetto Castelli e le relazioni con ambienti di corte

Le Lettere solari sono un tassello fondamentale nell’affermazione di una nuova scienza e di un nuovo stile per la scienza. Raccolte poi, sotto l’egida dei Lincei, nell’operetta Istoria e dimostriazioni intorno alle macchie solari e ai loro accidenti, segnano anche l’avvio della tappa più importante dell’avventura umana e scientifica di Benedetto Castelli. Interlocutore prediletto e allievo di Galilei, il Castelli si pone al centro di una rete di corrispondenze che coinvolgono la famiglia Barberini e Giovanni Ciompoli. Guardando al proprio maestro, Castelli fa suo l’interesse per le leggi del moto e soprattutto delle acque, estendendo i confini della « dottrina galileana » anche al campo della vista. Allo stile colloquiale di matrice galileiana, caratterizzato da un dovuto ordine ma anche da una certa levitas ironica, il Castelli aggiunge una profonda visione stoica, maturata soprattutto in seguito alla tempesta successiva alla pubblicazione del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei.

Lingua: Italiano
Pag. 159-176
Etichette: Benedetto Castelli, Galileo Galilei, Letteratura e scienza, storia e dimostrazioni intorno alle macchie solari e ai loro accidenti,

Autore/i articolo: Francesco Divenuto
Titolo articolo: La stagione rinascimentale dell’ex monastero dei SS. Severino e Sossio

Le cause per cui un edificio è sottoposto a trasformazioni possono essere dettate da varie esigenze. Se l’edificio conserva la stessa funzione, religiosa o civile che sia, nel corso dei secoli può essere richiesto un ampliamento o un adeguamento per meglio adattarlo allo svolgimento delle sue attività. Nel caso particolare di strutture sacre, a parte l’aumentata presenza di religiosi, molto spesso, le trasformazioni riflettono una nuova cultura figurativa finanziata dai protettori della comunità religiosa. Quando, però, l’edificio cambia funzione, allora il problema si carica di nuove difficoltà in quanto non sempre è facile conservarne la memoria storica pur adattandolo alle necessità gestionali che la nuova funzione richiede. È il caso dell’Archivio di Stato di Napoli la cui sede, nella prima metà del XIX secolo, trovò sistemazione nel dismesso convento benedettino dei SS. Severino e Sossio la cui storia ha attraversato molti secoli della vita politica ed artistica della città. Questo contributo vuole evidenziare quella stagione rinascimentale la quale, ancora oggi, rappresenta il momento di maggiore interesse artistico nelle trasformazioni dell’edificio.

Lingua: Italiano
Pag. 177-192
Etichette: Architettura, Archivio, XV secolo, Giovan Francesco Di Palma, Giovanni Donadio, Archivio di Stato, architetti cosiddetti mormandei, monastero benedettino, nuova funzione, rinascimento a Napoli, Napoli

Autore/i articolo: Ferdinando Bologna
Titolo articolo: Bruno e Caravaggio

La diade luce e ombra, che attraversa le opere di Bruno, Caravaggio e Galilei, ha il potere di conoscere l’uomo e il mondo in modo rivoluzionario, al di là delle apparenze e degli inganni. Ma alla «sorte che rischia chiunque ‘accenda un lume’» né Bruno, né Caravaggio, né Galilei «fanno eccezione».

Lingua: Italiano
Pag. 193-199
Etichette: Caravaggio, Galileo Galilei, Giordano Bruno,