Le riviste sostenitrici
Studi rinascimentali | 2012 | N. 10
Anno 2012 – N. 10
A cura di Cristiana Anna Addesso
Titolo articolo: Per due lettere galateane
Il saggio esamina una lettera del Galateo al giovane Pirro Grani Castriota. L’Autore, attraverso nuova letteratura e documentazione relativa al viaggio in Spagna dei Granai, ne propone la datazione nel periodo 1508-1512. Nella seconda parte del lavoro l’autore si occupa della lettera del Galateo ad Ermolao Barbaro, da lui già edita nel 1983. Si pubblica per la prima volta in questo saggio una riproduzione dell’originale per sostenerne con nuove argomentazioni la sua autenticità.
Lingua: ItalianoPag. 11-20
Etichette: Barbaro Ermolao, De Ferrariis Antonio detto il Galateo, Castriota Pirro, Epistolario, Manoscritto, Cinquecento,
Titolo articolo: Vision in Ficino and the basis of artistic self conception and expression: Narcissus and Anti-Narcissus
Il saggio, in lingua inglese, focalizza i frequenti riferimenti di Ficino al tema della ‘visione’ che rivelano una profonda corrispondenza con l’espressone di idea artistica di Alberti, Cusanus e Leonardo. L’autore prende spunto dalla colpevole visione di Narciso nel “De amore” e dalle numerose espressioni sul valore di una visione più elevata nelle Lettere, per focalizzare l’importanza che Ficino attribuisce ad una più alta visione intellettuale/spirituale che determina la reale natura dell’autoanalisi e costituisce un approccio fondamentale all’espressione artistica. Relazionando le affermazioni di Ficino, Alberti, Cusanus e Leonardo da Vinci, l’autore suggerisce una dialettica tra visioni artistiche, riferendosi anche alle opere d’arte di Botticelli, Donatello e Andrea del Castagno.
Lingua: InglesePag. 21-30
Etichette: Alberti Leon Battista, Ficino Marsilio, Da Vinci Leonardo, Trattatistica, Arte, Pittura, Quattrocento,
Titolo articolo: Facezie al servizio della Riforma: Gli “Apologi” di Bernardino Ochino (1554)
Il saggio si occupa degli “Apologi” di Bernardino Ochino, 101 brevi prose pubblicate a Ginevra nel 1554. Gli “Apologi” costituiscono l’unico testo narrativo di Ochino e furono composti sul modello della facezia e del motto arguto, prendendo di mira i vizi e le abitudini del clero, con particolare attenzione alla Curia romana. Nella prima parte dell’articolo viene ricostruito l’ambiente religioso nel quale Ochino concepì l’opera, non mancando riferimenti al Calvinismo; l’Autore ne rintraccia quindi il retroscena letterario, mostrandone i legami con la tradizione italiana e con la cultura riformata.
Lingua: ItalianoPag. 31-50
Etichette: Ochino Bernardino, Apologi, Satira, Religione, Cinquecento,
Titolo articolo: Come si scrive una vita? Giovanni Antonio Viperano e la trattatistica cinquecentesca sul genere biografico
Attorno al genere biografico si condensa, nella seconda metà del Cinquecento, una serie di testi che si soffermano in modo specifico sulle modalità e finalità di costruzione di una biografia. L’analisi degli scritti di Viperano, Malaspina e Patrizi intende sviscerare le dinamiche del dibattito teorico relativo alla scrittura di vite. Nel rispondere alla domanda su come vada elaborata una biografia, i tre letterati cinquecenteschi contribuiscono in maniera decisiva allo stabilizzarsi di una precisa sintassi narrativa del genere. In particolar modo alla biografia finisce per essere attribuita la particolare prerogativa di trasporre nella scrittura il carattere (l’ethos) del personaggio biografato.
Lingua: ItalianoPag. 51-56
Etichette: Viperano Giovanni Antonio, Malaspina Torquato, Patrizi Francesco, Trattatistica, Biografia, Cinquecento,
Titolo articolo: Lepanto tra Ariosto e Tasso: la scrittura epica secondo Costo
La vittoria che gli eserciti cristiani riportano a Lepanto nel 1571 è celebrata dai letterati dell’epoca attraverso una nutrita serie di testi letterari. Il saggio di Capuozzo focalizza in particolare il profilo di Tommaso Costo ed il suo poemetto in ottava rima “Rotta di Lepanto”, pubblicato a Napoli nel 1573 e ridato alle stampe nove anni più tardi con il titolo “La vittoria della Lega”. L’autrice esamina le possibili influenze esercitate su Costo dall’ “Orlando furioso” e dalla “Gerusalemme liberata”, modelli imprescindibili della definizione di un testo che si inserisce nel solco della tradizione epica.
Lingua: ItalianoPag. 57-78
Etichette: Costo Tommaso, Ariosto Ludovico, Tasso Torquato, La vittoria della Lega, Poesia epica, Storiografia, Filologia, Cinquecento,
Titolo articolo: Un itinerario per gentildonne milanesi. Il “Ritratto delle grandezze delizie e maraviglie della nobilissima città di Napoli” di Giovan Battista Del Tufo
Il saggio di Mauriello analizza il “Ritratto delle grandezze delizie e maraviglie della nobilissima città di Napoli” composto da G.B. Del Tufo nell’ultimo ventennio del Cinquecento, ma rimasto inedito fino alla fine del XIX secolo. L’opera si inserisce nel ricco filone di ‘descrizioni’ e ‘guide’ della città di Napoli e si caratterizza per l’originalità della struttura e delle soluzioni formali. Sorta di guida turistica ad uso delle dame milanesi, Del Tufo con la sua opera illustra loro le meraviglie di Napoli, trasformando il ‘ritratto’ in un ‘modello’.
Lingua: ItalianoPag. 79-86
Etichette: Del Tufo Giovan Battista, Capaccio Giulio Cesare, Ritratto delle grandezze delizie e maraviglie della nobilissima città di Napoli, Forastiero, Poema, Dialogo, Donna, Città, Cinquecento, Seicento, Napoli,
Titolo articolo: Centri e periferie della novella italiana del Cinquecento: la ‘linea’ settentrionale
Il saggio sottolinea la particolare influenza che, nella novellistica del XVI secolo, la tradzione meridionale esercita su quella settentrionale, nella quale il “Decameron” non è più l’unico punto di riferimento. Ad esso si affiancano infatti altri modelli – per lo più provenienti dal Sud della penisola – che determinano scelte nuove sia sul piano della struttura che su quello delle tipologie narrative.
Lingua: ItalianoPag. 87-92
Etichette: Novella, Cinquecento,
Titolo articolo: Vico Equense e la costiera sorrentina nelle immagini tra ‘500 e ‘600
La storia di un luogo va studiata anche attraverso le immagini che ne sono state prodotte. Vico Equense, sulla penisola sorrentina, non è sfuggita a questo tipo di indagine storica. Le sue prime immagini, risalenti al XVI sec., rispondevano ad una esigenza di carattere politico in quanto legate alle famiglie e agli ordini religiosi del territorio, tutti committenti desiderosi di fermare sulla carta le proprietà su cui avanzare pretese economiche. La presenza del vescovo Paolo Regio, in particolare, con le sue attività imprenditoriali, ha determinato un preciso ruolo di Vico nella storia dell’editoria. In seguito però il centro urbano perderà importanza tanto da non essere presente, come immagine, nel testo di Pacichelli (1702). Le tele di Hackert (1785) determineranno la definitiva fortuna della penisola rispetto ai centri interni per il turismo di massa.
Lingua: ItalianoPag. 93-100
Etichette: Regio Paolo, Editoria, Pittura, Paesaggio, Cinquecento, Seicento, Vico Equense,
Titolo articolo: Tra confutazioni e apologie. Benedetto Castelli e alcune scritture intorno alla laguna di Venezia
Il saggio analizza gli scritti di Bernardo Castelli, puntando in particolare l’attenzione sulle “Considerazioni sopra la Laguna di Venezia” (1641). L’opera del monaco benedettino bresciano rappresenta la versione scritta del parere da lui espresso davanti al Collegio senatoriale in merito alla situazione che insidiava l’equilibrio ambientale della Laguna. Ci si trova di fronte ad un episodio emblematico delle imcomprensioni tra la nuova scienza e una secolare arte di periti e ingegneri. La questione della Laguna diventa un simbolo della opportunità di un dialogo tra saperi diversi e, in questo senso, il precedente diretto (tematico e lessicale) di tali opere è con gli scritti del maestro del Castelli, Galileo Galilei, il quale nei suoi testi non si era mai sottratto alla componente retorica del discorso scientifico.
Lingua: ItalianoPag. 101-118
Etichette: Castelli Benedetto, Galilei Galileo, Considerazioni sopra la Laguna di Venezia, Trattato, Seicento, Venezia,
Titolo articolo: Risorgimento, Rinascimento e Rinnovamento nella “Storia della Letteratura italiana” di Francesco De Sanctis
Il saggio analizza il lessico critico utilizzato da Francesco De Sanctis nella sua “Storia della letteratura italiana” (1870-72), puntando in particolar modo l’attenzione sui termini ‘Risorgimento’, ‘Rinascimento’ e ‘Rinnovamento’. In merito a tali voci non mancano incertezze e sovrapposizioni, come nel caso della parabola relativa al termine ‘Rinnovamento’, il quale è utilizzato non solo per la letteratura quattro-cinquecentesca, ma anche nella sezione finale della “Storia per la letteratura del Settecento e dell’Ottocento”. Rinnovamento diviene, in tale ottica, sinonimo di resurrezione. È grazie a tale filone della nostra letteratura che è possibile, quindi, fondare la coscienza nazionale e la parallela letteratura moderna della Nazione.
Lingua: ItalianoPag. 121-141
Etichette: De Sanctis Francesco, Storia della letteratura italiana, Storiografia, Lessico, Rinascimento, Risorgimento, Politica, Ottocento,
Titolo articolo: De Sanctis e le figure della “corruttela italiana”: Guicciardini e Ariosto
Il saggio analizza i profili di Guicciardini e Ariosto delineati da De Sanctis all’interno della “Storia della letteratura italiana” (1870-72). Entrambi diventano il rovescio dell’atteggiamento impegnato e vitale incarnato da Machiavelli. Guicciardini e Ariosto non sono relitti di un’archeologia letteraria del passato, ma rappresentano un virus attivo e mortale nella società del presente e dell’Ottocento in particolare. L’esperienza vissuta dai due nel governo della Garfagnana e di Modena ha mostrato però che entrambi si sono spesso impegnati nel difficile esercizio della ragione in un mondo diventato senza regole e senza protocolli, in mezzo al potere della Fortuna, che è spesso misteriosa sovrana.
Lingua: ItalianoPag. 143-150
Etichette: Ariosto Ludovico, De Sanctis Francesco, Guicciardini Francesco, Storia della letteratura italiana, Storiografia, Politica, Cinquecento, Ottocento, Risorgimento,