Studi rinascimentali | 2011 | N. 9

Anno 2011 – N. 9
A cura di Cristiana Anna Addesso

Autore/i articolo: ANTONIETTA IACONO
Titolo articolo: Dedica, cronologia e struttura degli “Hendecasyllaborum Libri” di Giovanni Pontano

Il saggio si appunta sulle problematiche strutturali ed intertestuali degli “Hendecasyllaborum libri” di Pontano, mostrando i suoi rapporti con la poetica catulliana e con la tradizione classica, con la poesia simposiale e allocutoria, dal momento che l’autore volle riversare in essi una molteplicità di moduli e temi: dall’apostrofe ai sodales all’epitalamio catulliano, agli epigrammata brevia giocosi, agli epigrammata longa.

Lingua: Italiano
Pag. 11-35
Etichette: Pontano Gioviano, Catullo, “Hendecasyllaborum libri”, Poesia, Letteratura latina, Quattrocento, Umanesimo, Napoli, Intertestualità,

Autore/i articolo: CARMELA VERA TUFANO
Titolo articolo: La “Lepidina” di Giovanni Pontano e il suo rapporto con il sistema dei generi letterari fra tradizioni antiche e innovazioni umanistiche

L’articolo esamina le modalità di ricezione e rielaborazione delle diverse tradizioni letterarie che confluiscono nel primo componimento delle Eclogae di Pontano, la “Lepidina”. Tradizione bucolica, epitalamica, e teatrale si fondono in una fitta trama che rende difficile l’attribuzione dell’ecloga a un unico genere letterario. Particolare attenzione è dedicata al carattere “teatrale” del componimento e alla sua reale destinazione, nel contesto delle manifestazioni e rappresentazioni di corte aragonese. Il componimento si profila come valido esempio della nuova valenza assunta dall’ecloga nel periodo umanistico.

Lingua: Italiano
Pag. 37-51
Etichette: Pontano Gioviano, “Lepidina”, Poesia pastorale, Teatro, Festa, Corte, Quattrocento, Umanesimo, Napoli,

Autore/i articolo: ANNALISA CASTELLITTI
Titolo articolo: ‘Quid est felicitas, quod habet gradus, quod est aeterna’. L’epistola “De felicitate” di Marsilio Ficino

Il saggio parte dalla conversazione avvenuta nella villa di Careggi tra Marsilio Ficino e Lorenzo de’ Medici sul tema della felicità, conversazione riferita in seguito dal filosofo nella lettera “De Felicitate”, indirizzata proprio al Magnifico, e dal suo discepolo nel poemetto “De Summo Bono”. Analizzando il testo dell’epistola “De felicitate” ed attraverso una lettura in parallelo delle due opere risulta possibile cogliere il nucleo centrale della lezione neoplatonica sulla felicità, per poi fissare l’attenzione sulle altre lettere dell’epistolario ficiniano che trattano della questione del Sommo Bene.

Lingua: Italiano
Pag. 53-71
Etichette: Marsilio Ficino, Lorenzo de’ Medici, “De Felicitate”, “De Summo Bono”, Epistolografia, Trattatistica, Neoplatonismo, Quattrocento, Umanesimo, Firenze, Intertestualità,

Autore/i articolo: FILOMENA RUSSO
Titolo articolo: Giovambattista Valentini detto il Cantalicio e gli Orsini di Bracciano: un poeta fra sperimentazione letteraria e omaggio cortigiano. Note sul “De Zelfa Factione” e sull’ “Arctologus”

Dopo una descrizione dettagliata dell’autografo cantaliciano posseduto dalla Biblioteca Nazionale (v.E.41), attualmente unico testimone della silloge epigrammatica “De Zelfa Factione” e del poema “Arctologus”, entrambi dedicati al duca di Bracciano Gian Giordano Orsini, la studiosa si sofferma sul carattere altamente sperimentale dei generi poetici prescelti per la composizione di tali opere, mediante un’attenta analisi della prefatoria in prosa, posta in apertura del codice come proemio ai due scritti, e di una serie di excerpta dal “De Zelfa Factione”.

Lingua: Italiano
Pag. 73-87
Etichette: Valentini Giovambattista detto Cantalicio, “De Zelfa Factione”, “Arctologus”, Manoscritto, Proemio letterario, Quattrocento, Umanesimo,

Autore/i articolo: CRISTIANA ANNA ADDESSO
Titolo articolo: La prima farsa di Iacopo Sannazaro? La ‘laus coniugii’ per le nozze di Costanza d’Avalos (1477)

Il saggio indaga sul probabile esordio di Iacopo Sannazaro quale organizzatore di feste ed autore di farse per i reali aragonesi. Il ms.x.B.67 della Biblioteca Nazionale di Napoli contiene la Vita di Costanza d’Avalos di Giovanni Tommaso Moncada e, secondo quanto riferisce Gio. Battista Crispo, i festeggiamenti per le nozze di Costanza con Federico Del Balzo, celebrate nel 1477 e politicamente strategiche, furono organizzati da Iacopo Sannazaro. Impropriamente etichettati come ‘farsa’ da Francesco Torraca, questi festeggiamenti sembrano particolarmente interessanti per la ‘laus coniugii’ di stampo umanistico cha Sannazaro fece recitare ad Imeneo e per l’insieme degli apparati nunziali che gettano le basi per quel ‘mito’ di Costanza d’Avalos che si alimenterà nei decenni successivi.

Lingua: Italiano
Pag. 89-97
Etichette: Sannazaro Iacopo, D’Avalos Costanza, Farsa, Corte, Teatro, Manoscritto, Matrimonio, Politica, Donna, Quattrocento, Umanesimo, Napoli,

Autore/i articolo: MAIKO FAVARO
Titolo articolo: Sotto il segno della ‘fede’ d’amore: lettura di “Orlando Furioso” XXIV

L’articolo esamina l’unitarietà del canto XXIV dell’ “Orlando Furioso”, alla luce del motivo della ‘fede’ (con particolare riferimento a quella d’amore). Vengono offerte nuove riflessioni sul complesso tema della’fede’ in Ariosto, tenendo presenti le preziose indicazioni su questo specifico aspetto proposte dagli studiosi precedenti (Saccone, Ascoli, Zatti) ma anche le interpretazioni più recenti sull’etica nel Furioso (Casadei). Vengono svolti opportuni confronti con passi delle “Rime” ariostesche assai rilevanti per il tema della ‘fede’. Sempre con riferimento al canto XXIV del Furioso, vengono analizzate anche alcune significative allusioni a testi di carattere amoroso, in particolare gli “Asolani” di Bembo.

Lingua: Italiano
Pag. 99-106
Etichette: Ariosto Ludovico, Bembo Pietro, “Orlando furioso”, “Rime”, “Asolani”, Fede, Critica letteraria, Cinquecento, Rinascimento, Intertestualità,

Autore/i articolo: LUIGI SCORRANO
Titolo articolo: Michelangelo ‘prigione’

Michelangelo accoglie della tradizione del linguaggio amoroso ciò che è connotabile come status del prigioniero (‘prigione’). L’autore del saggio esemplifica, con alcuni esempi, quel che resta convenzionale e quel che suona originale nell’uso michelangiolesco di quel linguaggio. Due le situazioni esposte: quella del ‘prigione’ d’amore e quella del ‘prigione’ del peccato; volontarie l’una e l’altra. Ma è la seconda a fuoriuscire dalla convenzionalità e a determinare un affinamento della poesia buonarrotiana fino ad una assoluta trasparenza e semplicità d’espressione nutrite di verità.

Lingua: Italiano
Pag. 107-113
Etichette: Buonarroti Michelangelo, “Rime”, Scultura, Amore, Poesia religiosa, Cinquecento, Rinascimento,

Autore/i articolo: STEFANO GULIZIA
Titolo articolo: Spatial traffic: cognitive ecologies of Bibbiena’s “Calandra”

Il saggio sviluppa una nozione materialistica della pratica comica e dello spazio scenico nella “Calandra” del Bibbiena, una commedia allestita per la prima volta ad Urbino nel 1513. Uno studio approfondito del prologo d’autore tràdito insieme al testo per buona parte della sua diffusione a stampa suggerisce un’imitazione del “Somnium” di Luciano, nel mobile contesto geopolitico del teatro rinascimentale. Rintracciando un’archeologia dell’habitus corporeo, alcune scene della commedia sono analizzate dal duplice punto di vista cognitivo dell’epistemologia e di una più ampia fenomenologia storica del periodo in questione.

Lingua: Inglese
Pag. 115-127
Etichette: Dovizi Bernardo da Bibbiena, “Calandra”, Commedia, Teatro, Proemio letterario, Cinquecento, Rinascimento, Intertestualità,

Autore/i articolo: PASQUALE SABBATINO
Titolo articolo: ‘Imparare sotto la bella maniera di Michelagnolo’: l’imitazione nelle opere di Benvenuto Cellini

Il saggio si sofferma sul dibattito cinquecentesco relativo al concetto di imitazione, puntando in particolar modo l’attenzione sulla figura di Cellini. Si analizza il legame tra Cellini, fautore dell’imitazione eclettica sul modello michelangiolesco, e Pietro Bembo, convinto assertore dell’imitazione del perfetto modello. L’autore si sofferma inoltre sul rapporto con Michelangelo e la modalità lavorativa del Cellini scrittore, il quale preleva stralci narrativi per la propria autobiografia dalla raccolta delle “Vite” di Vasari. Oltre all’autobiografia, si prendono in considerazione anche i componimenti poetici relativi al Perseo (1554): l’opposizione tra la leggerezza del Perseo e la pesantezza di Medusa fa sì che Cellini si mostri fine interprete del libro IV delle Metamorfosi di Ovidio sul quale si soffermerà anche Italo Calvino nelle sue “Lezioni americane”.

Lingua: Italiano
Pag. 129-139
Etichette: Cellini Benvenuto, Bembo Pietro, Buonarroti Michelangelo, Publio Ovidio Nasone, Calvino Italo, Vasari Giorgio, “Vita”, Imitazione, Scultura, Cinquecento, Rinascimento,

Autore/i articolo: GIANNI CICALI
Titolo articolo: Beltramo Poggi e il suo teatro per i giovani Medici tra l’assedio di Siena e l’ ‘inventio crucis’

Il saggio esplora due testi teatrali di Beltramo Poggi della metà del Cinquecento. “La Cangenia”, tragicommedia edita nel 1561, precedentemente manoscritta nel 1555, dedicata a Francesco de’ Medici, presenta una complessa rete di riferimenti politici che alludono alla guerra di Siena, mentre “L’Inventione della Croce”, commedia spirituale anch’essa del 1561 e precedentemente manoscritta, dedicata a Isabella de’ Medici, si inserisce nel particolare culto della croce della famiglia fiorentina. Attraverso raffronti con i manoscritti e l’analisi dei testi, Poggi, autore ignorato dalla storiografia dello spettacolo, si dimostra abile drammaturgo sensibile alle esigenze politiche e religiose della corte medicea.

Lingua: Italiano
Pag. 141-160
Etichette: Poggi Beltramo, “La Cangenia”, “L’Inventione della Croce”, Commedia, Tragedia, Teatro, Corte, Cinquecento, Rinascimento, Firenze,

Autore/i articolo: VINCENZO CAPUTO
Titolo articolo: Ragionare alla maniera di Boccaccio? Il dialogo di Ceccherelli sulle gesta di Alessandro de’ Medici

Si analizza il dialogo di Alessandro Ceccherelli incentrato sulle azioni del duca Alessandro de’ Medici e pubblicato per la prima volta a Venezia nel 1564 presso Gabriele Giolito de’ Ferrari. In particolar modo si pone l’attenzione sulla complessità dell’opera, la quale risulta sospesa tra genere dialogico, genere biografico e novellistico. Nonostante la dichiarazione iniziale di voler discutere alla maniera del Boccaccio (più di quaranta sono le novelle che hanno come protagonista il duca mediceo) Ceccherelli sostiene di volere elaborare una biografia del duca Alessandro per evidenziare un aspetto della sua vita (i fatti e i detti memorabili). Il racconto delle imprese finisce però per estrinsecarsi attraverso dinamiche retoriche tipiche di un dialogo cinquecentesco.

Lingua: Italiano
Pag. 161-167
Etichette: Ceccherelli Alessandro, “Dialogo sulle gesta del Duca Alessandro de’ Medici”, Dialogo, Novella, Biografia, Cinquecento, Rinascimento, Firenze,

Autore/i articolo: GENNARO LUONGO
Titolo articolo: Paolo Regio agiografo del Regno di Napoli

Personalità di rilievo della cultura cinquecentesca napoletana, Paolo Regio fu anche autore di vite di santi in lingua italiana, edite singolarmente o in collezione. Animato da un intento edificatorio e da un disegno apologetico, coerente con il contesto post-tridentino, Regio vedeva nelle vite esemplari dei santi il cammino glorioso della chiesa. L’autore sottolinea il rigido criterio regionalistico nella scelta dei santi biografati, legati alla città e al Regno di Napoli, la netta preferenza per i santi antichi e il loro vincolo di patronato. Luongo nell’analisi delle vite di S.Gennaro e S. Francesco di Paola mette in luce le caratteristiche originali dell’agiografia di Regio in relazione alle sue fonti.

Lingua: Italiano
Pag. 169-183
Etichette: Regio Paolo, Agiografia, Cattolicesimo, Controriforma, Cinquecento, Napoli,

Autore/i articolo: PASQUALE GUARAGNELLA
Titolo articolo: Appunti su Alessandro Tassoni, la favola epica e la novità eroicomica

Nel saggio si propone una descrizione degli orientamenti poetici di Tassoni con la registrazione di un corpus di passaggi testuali. Questi appunti, in dialogo con alcune proposte interpretative de “La secchia rapita”, potrebbero servire a circoscrivere una vicenda densa di riprese, di rotture e di discontinuità nell’ambito delle dispute letterarie cinque-seicentesche. “La secchia rapita” resta un poema di complesso spessore tematico, sotto l’apparente futilità del senso letterale, ed è un testo su cui si attende un giudizio esauriente che la collochi nel canone delle opere del seicento italiano.

Lingua: Italiano
Pag. 185-200
Etichette: Tassoni Alessandro, “La secchia rapita”, Poema eroicomico, Seicento, Manierismo,

Autore/i articolo: EVA VIGH
Titolo articolo: Segni fisiognomici e poesia barocca

La fisiognomica rivela i segreti dell’anima attraverso i segni del corpo, mettendo in rilievo anche il rapporto tra etica ed estetica. Sin da Omero la descrizione dei caratteri attraverso la fisiognomica è un mezzo efficace anche per scrittori e poeti. Il saggio pone attenzione alle possibilità interpretative dei segni fisiognomici nella poesia barocca, quando significativo diventa il cambiamento del canone della bellezza femminile.

Lingua: Italiano
Pag. 201-221
Etichette: Marino Giovambattista, Sempronio Giovan Leone, Preti Girolamo, Di Pers Ciro, Achillini Claudio, Roffeni Filippo, Poesia, Donna, Seicento, Barocco,

Autore/i articolo: CHRISTOPHER JOBY
Titolo articolo: The Italian language in the work of the Dutch statesman and man of letters, Constantijn Huygens (1596-1687)

Il saggio si incentra sulla figura di Contantjin Huygens con particolare attenzione alle sue opere italiane. L’autore ne offre un’analisi sistematica e sostiene che la conoscenza che Huygens aveva della lingua italiana gli dava la possibilità di leggere numerosi classici e ulteriori opere di architettura, musica e scienza. In tal modo Huygens fu anche poeta in lingua italiana, traduttore, compositore ‘all’italiana’ e si interessò alle teorie galileiane. Non è escluso, secondo l’autore, che Huygens avesse anche intenzione di divulgare le idee politiche italiane nella Repubblica olandese del Seicento.

Lingua: Inglese
Pag. 225-242
Etichette: Huygens Constantjin, Petrarca Francesco, Traduzione, Seicento, Olanda,