Studi rinascimentali | 2006 | N. 4

Anno 2006 – N. 4
A cura di Cristiana Anna Addesso

Autore/i articolo: PASQUALE SABBATINO
Titolo articolo: L’itinerarium di Petrarca. Il viaggio in Terrasanta tra storia, geografia, letteratura e sacre scritture

Tra i numerosi resoconti di pellegrini che, tra Duecento e Quattrocento, si recavano in Terrasanta, spicca la particolare epistola ‘odeporica’ di Francesco Petrarca, l'”Itinerarium ad sepulcrum Domini nostri Ihesu Cristi” (1358), indirizzata all’amico G.Mandelli che stava appunto per compiere il pellegrinaggio. P.Sabbatino legge l’epistola petrarchesca per notare come, rimanendo nel chiuso del suo studio e utilizzando carte nautiche e fonti letterarie, Petrarca individui e suggerisca all’amico in partenza tappe e luoghi da visitare, sostituendo il viaggio reale (che lui non compirà al suo fianco per il mal di mare e per la paura dell’annegamento) con un viaggio testuale, mentale e citazionale. La lettera del Petrarca costituirà per il Mandelli anzitutto uno strumento perché i due si ricordino l’uno dell’altro mentre sono lontani, nonché una guida di viaggio attraverso la quale Petrarca gli indica di visitare luoghi sacri (Gerusalemme, Betlemme, il Sinai) ma di compiere anche un pellegrinaggio ‘umanistico’ nei luoghi della letteratura antica (Alessandria).

Lingua: Italiano
Pag. 11-22
Etichette: Petrarca Francesco, Itinerario in Terra Santa, Epistolografia, Viaggio, Mare, Trecento,

Autore/i articolo: MILENA MONTANILE
Titolo articolo: La ‘lingua comune’ a Napoli nella prima metà del ‘500

M. Montanile si sofferma sulla questione della ‘lingua comune’ a Napoli nel primo Cinquecento, guardando all’intensa riflessione sulle peculiarità del volgare in cui si impegnarono vari grammatici e lessicografi, da Giovanni Brancati a Belisario Acquaviva, Silvano Da Venafro, l’Ateneo, Benedetto Di Falco e Fabricio Luna. Se da un lato per la studiosa è accettabile il modello linguistico del ‘volgare aragonese’, d’altro canto va anche rilevata la simbiosi forme dialettali-latineggianti e il binomio Sannazaro-Bembo che accompagnò, nel primo trentennio del secolo, l’ostinata ricerca di una nuova identità linguistica e culturale.

Lingua: Italiano
Pag. 23-28
Etichette: Storia della lingua, Rinascimento, Cinquecento, Napoli,

Autore/i articolo: VINCENZO CAPUTO
Titolo articolo: Una ‘bella ed onorata schiera d’uomini’: il poeta ‘singolare e rarissimo’ Sannazaro nella scrittura e pittura vasariana

Nel dipingere in Palazzo Vecchio il riquadro raffigurante la “Venuta di Leone X a Firenze”, G. Vasari legò la figura del pontefice a una schiera di letterati, tra i quali spicca il nome di Sannazaro. Attraverso l’analisi dei “Ragionamenti” vasariani, Caputo evidenzia le fonti letterarie e iconografiche relative al dipinto e alla sua descrizione scrittoria. Oltre all’importanza di Giovio e del suo “Museo”, è possibile in questo senso da un lato sottolineare la centralità della parentesi partenopea dell’Aretino (1544), dall’altro ipotizzare che, durante questo soggiorno, Vasari abbia visto il monumento funebre sannazariano nella Chiesa di Santa Maria del Parto. Il saggio si chiude con un’analisi della vita dello scultore Montorsoli, nella quale il biografo aretino si sofferma in maniera dettagliata proprio sul sepolcro del poeta napoletano.

Pag. it
Etichette: Sannazaro Iacopo, Vasari Giorgio, Ragionamenti, Dialogo, Arte, Cinquecento,

Autore/i articolo: LUIGI SCORRANO
Titolo articolo: Il ‘prologo in commedia’ nel “Candelaio” di Giordano Bruno

L. Scorrano analizza la complessa articolazione del multiforme ‘prologo’ anteposto da Giordano Bruno alla sua tragicommedia “Il Candelaio”. Lo studioso puntualizza anzitutto che, in linea generale, il prologo è portatore di una rivendicazione autoriale sull’opera teatrale che si sta per rappresentare o, in alternativa, è un convenzionale ingresso alla rappresentazione. Giordano Bruno, dal suo canto, fa esplodere dall’interno questa sezione, triplicandola in “Anti-prologo”, “Proprologo” e “Bidello”, contrapponendovi urbanità e inurbanità e aggiungendovi ulteriori due elementi, l'”Argumento et ordine della commedia” e la dedica “Alla signora Morgana B.”. La sezione paratestuale dell’ambigua tragicommedia bruniana rivela per Scorrano un nodo di contraddizioni dal quale emerge un vero e proprio disegno scenico volto a ‘porre in commedia’ prima di tutto il prologo stesso, rappresentazione autosufficiente che costituisce un unicum nel genere della commedia rinascimentale.

Lingua: Italiano
Pag. 51-57
Etichette: Bruno Giordano, Candelaio, Tragicommedia, Critica del testo, Teatro, Cinquecento, Rinascimento, Napoli,

Autore/i articolo: DOMENICO GIORGIO
Titolo articolo: L’autobiografia impossibile di Giordano Bruno

D.Giorgio si interroga sull’intreccio filosofia-vita, sulla figura del filosofo quale portatore di verità (alètheia) e soprattutto su alcuni nodi critici della filosofia bruniana (la fede negli infiniti mondi che allontana la paura e il senso della morte dell’individuo) per riflettere sull’impossibilità che il Nolano ebbe a scrivere una compiuta autobiografia. Se questa è intesa, infatti, come resoconto di sé nei termini di una auto-riflessione e di una auto-giustificazione dei propri errori, è spiegabile che Bruno non ebbe ragioni per sentire la necessità di scrivere una autobiografia. Eppure Giorgio fa notare che le opere bruniane sono disseminate di riferimenti autobiografici, osserva come Bruno si rifletta nei suoi molteplici personaggi, mette in luce i tratti ironici e caricaturali utilizzati, addita l’unico vero autoritratto ideale bruniano – presentatosi negli Eroici furori come un nuovo Atteone – e quello forzatamente reale consegnato al tribunale inquisitorio.

Lingua: Italiano
Pag. 59-71
Etichette: Bruno Giordano, Autobiografia, Filosofia, Rinascimento, Cinquecento,

Autore/i articolo: MICHELE MIELE
Titolo articolo: La funzione culturale del convento di Bruno a Napoli nella seconda metà del Cinquecento

M. Miele fa il punto sul peso che la frequentazione del convento di San Domenico Maggiore a Napoli ha avuto nella formazione culturale di Giordano Bruno. Lo studioso esprime anzitutto le sue riserve sull’eventualità che il Nolano possa aver scelto l’abito domenicano per studiare a buon mercato in uno dei più prestigiosi centri culturali della Napoli del pieno Cinquecento, richiamandosi all’autorità del tutore di Bruno, Ambrogio Pasca. Parallelamente Miele dettaglia il variegato quadro dei maestri e dell’ambiente in cui Bruno dovette imbattersi al suo ingresso in San Domenico Maggiore, puntualizzandone quattro diversi e complementari indirizzi: il tomismo; l’impulso ad un ritorno allo spirito primitivo dell’ordine domenicano; il desiderio di riforma dell’ordine ma basato sul riconoscimento della libertà e autonomia dell’uomo; infine l’indirizzo radicale introdotto da Bruno con la piena e rivoluzionaria affermazione della libertà di pensiero.

Lingua: Italiano
Pag. 73-80
Etichette: Bruno Giordano, Storia delle religioni, Filosofia, Teologia, Cinquecento, Rinascimento, Napoli,

Autore/i articolo: ROSA MARIA GIUSTO
Titolo articolo: Il ‘mirabile palagio’ dei Sanseverino a Napoli. Architettura e letteratura artistica

L’evolversi dell’architettura partenopea tra Quattrocento e primi del Cinquecento va letta per Rosa Maria Giusto individuandovi la particolare fusione/contaminazione della lezione albertiana e brunelleschiana con lo stile delle maestranze locali, del Rinascimento fiorentino con il Tardogotico catalano. In questo contesto la studiosa colloca la realizzazione del palazzo dei Sanseverino (l’attuale Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli), di cui ricostruisce le diverse fasi di ‘trasformazione’ del fabbricato, focalizza e commenta la posizione nel circostante tessuto urbano, la tipologia di ‘palazzo signorile fortificato’ e l’uso delle bugne a punta di diamante per il rivestimento esterno.

Lingua: Italiano
Pag. 81-94
Etichette: Architettura, Arte, Cinquecento, Rinascimento, Napoli,

Autore/i articolo: ANDREA TORRE – ALESSANDRO BIANCHI
Titolo articolo: Gli “Scherzi” di Pomponio Torelli e il loro autocommento. Edizione del codice autografo (Biblioteca Nazionale di Napoli, XIII D 34)

A.Torre e A.Bianchi portano alla luce l’autografo degli “Scherzi” di Pomponio Torelli, individuato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli. Il manoscritto – che i due studiosi puntualmente descrivono, datano (all’ultimo ventennio del XVI sec.) e trascrivono, offrendone l’edizione critica – comprende per la maggior parte madrigali, ma anche ballate e sonetti e consente contemporaneamente la lettura dei commenti autoriali ai singoli componimenti.

Lingua: Italiano
Pag. 97-152
Etichette: Torelli Pomponio, Scherzi, Poesia, Manoscritto, Edizione critica, Metrica, Rinascimento, Cinquecento,

Autore/i articolo: LOREDANA PALMA
Titolo articolo: Artisti, uomini di lettere e vicende del Rinascimento nella stampa periodica napoletana della prima metà dell’Ottocento

L.Palma sfoglia due periodici napoletani del primo Ottocento, “L’Omnibus” e “L’Omnibus pittoresco”, fondati da Vincenzo Torelli, alla ricerca della presenza del Rinascimento e dei suoi protagonisti, cogliendo la particolarità di tale presenza in un epoca ‘romantica’ segnata piuttosto dal gusto per il Medioevo e per il Seicento. Nell’arco cronologico 1838-47 Palma individua, sui due periodici indicati, ritratti di personalità regali e di papi (Elisabetta I, Cosimo de’ Medici, Francesco I e Carlo V, papa Sisto IV), di personaggi più vicini al gusto romantico (Bianca Capello, Colombo, il Solimano, Caterina d’Aragona, Giovanna la Pazza, Ettore Fieramosca), di letterati (Machiavelli, Guicciardini, Ariosto e soprattutto Tasso) e artisti (Michelangelo, Leonardo, Parmigianino, Tiziano etc.).

Lingua: Italiano
Pag. 155-163
Etichette: Torelli Vincenzo, Giornalismo, Arte, Letteratura, Cinquecento, Ottocento, Napoli,