Le riviste sostenitrici
Studi rinascimentali | 2003 | N. 1
Anno 2003 – N. 1
A cura di Cristiana Anna Addesso
Titolo articolo: Antonello da Messina’s Commemoration of the Lion of Antiquity, pursuing the Contemplative and Active life: Saint Jerome in his study
Teresa Grazia Russo propone in questo saggio una lettura del motivo iconografico del ‘San Girolamo nello studio’, simbolo dell’Umanesimo cristiano, santo-letterato la cui eloquenza e la cui dottrina furono apprezzate dagli umanisti e la cui ‘vita contemplativa’ ispirò un buon numero di pittori fra Trecento e Quattrocento. In particolare, la studiosa approda alla tavola di Antonello da Messina di cui coglie il valore simbolico nel ‘dipingere’ parimenti la vita contemplativa del santo, ma nel ‘rappresentare’ di fatto un umanista, un letterato al lavoro nel suo studio, in cui la ‘vita attiva’, rappresentata dall’altrettanto tradizionale leone, è significativamente allontanata nel background.
Lingua: InglesePag. 15-25
Etichette: Antonello da Messina, San Girolamo nello studio, Arte, Quattrocento, Iconografia, Umanesimo,
Titolo articolo: “Belfagor” e il mondo rovesciato di Machiavelli
Il saggio offre un’analisi della novella machiavelliana “Belfagor l’arcidiavolo” (1549) in cui si intrecciano per Chirumbolo, oltre al tradizionale misogino motivo anti-uxorio, altri luoghi letterari, quali la satira sociale e religiosa, il tema del diavolo beffato e ridicolo e, in particolare, il topos del ‘mondo alla rovescia’ su cui lo studioso si sofferma nello specifico. La divertente ‘favola’ fonde la prospettiva morale con quella ludica e diviene strumento per riflettere sull’animo umano e sulla realtà sociale in cui dominano disordine, egoismi ed inganni, laddove, nella corte-modello del ‘principe’ democratico Plutone, si presentano in una prospettiva ‘rovesciata’ ordine e serenità, solidarietà e amore.
Lingua: ItalianoPag. 27-33
Etichette: Machiavelli Niccolò, Belfagor l’arcidiavolo, Novella, Cinquecento, Satira, Rinascimento, Firenze,
Titolo articolo: Renaissance ideologies in “Il libro del Cortegiano”: from the manuscript drafts to the printed edition
L’articolo è volto a dimostrare in che misura le revisioni apportate dal Castiglione al “Libro del cortegiano”, nel passaggio dai manoscritti alla edizione a stampa, possano essere interpretate come spia di una transizione da una mentalità ‘medievale’, che l’autore tende ad obliterare, ad una compiutamente ‘rinascimentale’. Rilevanti sono in tal senso l’eliminazione dei riferimenti alla regalità, la progressiva indifferenza per i valori cavallereschi, la spiccata visione rinascimentale della donna e l’introduzione delle teorie neo-platoniche sull’amore. Significative sembrano, inoltre, alla studiosa, la storia testuale e le riformulazioni subìte dalle sezioni proemiali dei singoli libri del trattato. In tale direzione la Pugliese focalizza l’attenzione alla revisione apportata ai riferimenti al monarca francese Francesco I e al motivo bellico della crociata in Terra santa: alla medievale gloria derivante dalle armi, dalle virtù militari e cavalleresche Castiglione sostituisce significativamente la più moderna e rinascimentale gloria assicurata dal ‘tesoro delle lettere’, dalle attività artistiche e culturali.
Lingua: InglesePag. 35-42
Etichette: Castiglione Baldassarre, Il libro del Cortegiano, Trattato, Dialogo, Cinquecento, Manoscritto, Filologia, Rinascimento,
Titolo articolo: Le ‘vaghe membra’ di Napoli e le ‘colorate parole’ del Fuscano: una lettura de “Le Stanze sovra la bellezza di Napoli”
L’articolo propone una ‘lettura’ de “Le Stanze sovra la bellezza di Napoli” (1531) del semi-noto letterato ‘neapolitanus’ Ioan Berardino Fuscano. L’opera, che si inserisce con discreto anticipo nel genere della ‘descrizione di città’ inaugurato a Napoli dalla più celebre “Descrittione” di Benedetto Di Falco (1549), si offre al lettore come resoconto di un particolare viaggio giornaliero alla scoperta del vago sito napoletano tra realtà e fantasia, tra luoghi reali o ‘pontanianamente’ personificati, tra menzioni di illustri letterati (da Virgilio a Sannazaro, Girolamo Borgia, Pietro Gravina, Marcantonio Epicuro) e presenze ninfali. Nel giorno del ‘tripudio delle ninfe napoletane’ i protagonisti dell’insolito viaggio cittadino avranno modo di godere la visione della vergine Partenope e delle sue ‘vaghe membra’, la personificazione del gentile sito napoletano dove la Natura offre le proprie “colorate bellezze” a chi saprà ‘descriverle’ con ‘parole colorate, ornate e candide’ realizzando della città di Napoli, ove meglio quelle bellezze si riflettono, una compiuta ‘imagine dipinta’.
Lingua: ItalianoPag. 43-59
Etichette: Fuscano Ioan Berardino, Stanze sovra la bellezza di Napoli, Cinquecento, Poesia, Rinascimento, Napoli,
Titolo articolo: In pellegrinaggio alle dimore poetiche del Petrarca. Gli itinerari, le reliquie di Laura e il ritratto di Simone Martini nel “Petrarchista” di Nicolò Franco
La pratica devozionale del ‘pellegrinaggio’ alle dimore poetiche di Petrarca fu largamente diffusa nel primo Cinquecento contemporaneamente alla pubblicazione dei primi commenti al “Canzoniere” del Gesualdo e di Silvano da Venafro(1533), anticipati tuttavia da quelli del Vellutello (1525) e di Fausto da Longiano (1532) che promossero la pratica del viaggio devozionale nel fornire l’uno una mappa con l’indicazione dei luoghi sacri di Francesco e Laura, l’altro il racconto del proprio personale pellegrinaggio. Pasquale Sabbatino si sofferma sul più ‘intrigante’ dialogo “Il Petrarchista” (1539) del beneventano Nicolò Franco, ponendosi idealmente all’ascolto del puntuale resoconto del pellegrinaggio compiuto dal personaggio Sannio. Il dialogo, come Sabbatino invita ad osservare, si configura come un ‘pamphlet’ sui commentatori e sulla promozione di un pellegrinaggio trasformatosi in visita museale da parte di un ‘pellegrino-turista’. Con l’ironico resoconto del suo alter-ego letterario, che sfrutta e desacralizza tutti gli ‘ingredienti’ del viaggio ormai tradizionale (dalla “casetta” del poeta al ritratto di Laura), Franco punta, come Sabbatino sottolinea, col rinvenimento in loco del manoscritto autografo delle rime del Petrarca a confezionare un nuovo commento e soprattutto un nuovo “Canzoniere” a immagine, naturalmente, degli antipetrarchisti.
Lingua: ItalianoPag. 61-82
Etichette: Franco Nicolò, Il Petrarchista, Dialogo, Cinquecento, Petrarchismo, Rinascimento,
Titolo articolo: L’epistola dedicatoria della “Consolazione della Filosofia” di Benedetto Varchi (1551) fra retorica e politica culturale
Partendo da una sintetica ma esaustiva panoramica sulla politica culturale dell’Accademia fiorentina e da una schematica analisi del catalogo editoriale dello stampatore ducale Torrentino, Dario Brancato si sofferma sui volgarizzamenti dei classici latini e greci in area toscana per approdare alla versione del “De consolatione philosophiae” di Severino Boezio realizzata dal Varchi per ordine di Cosimo I e su commissione dell’imperatore Carlo V. Del volgarizzamento, accolto tiepidamente dagli ambienti accademici, ma prezioso per la conservazione del carattere prosimetro e polimetro del testo boeziano, Brancato analizza nello specifico l’epistola dedicatoria a Cosimo I il cui modello retorico richiama gli schemi degli ‘accessus ad auctores’ medievali. Il saggio è corredato di due appendici: nella prima viene esibita la lettera dedicatoria; la seconda offre un interessante prospetto dei ‘prolegomeni’ teorizzati dal Varchi e delle sue fonti, Ammonio, Averroè, Boezio.
Lingua: ItalianoPag. 83-93
Etichette: Varchi Benedetto, Della consolazione della filosofia, Epistola dedicatoria, Cinquecento, Rinascimento, Firenze,
Titolo articolo: Poetesse senesi a metà Cinquecento: tra politica e passione
Nell’alveo della lirica rinascimentale femminile, Konrad Einsenbichler punta i riflettori sulla ricca fioritura di poetesse rintracciabile tra il 1530 e il 1560 a Siena, centro culturale ‘di provincia’, ma elegante e aperto alla presenza e al contributo culturale delle donne ed in cui i dibattiti politici si intrecciano a quelli mondani, letterari e filosofici. Lo studioso ricostruisce in particolare l’esperienza poetica e politica della ‘miope’ filo-francese Virginia Martini Salvi e della combattiva Aurelia Petrucci, i cui sonetti rivelano invece non solo una più sottile visione politica ma una maggiore carica sociale e patriottica. Parimenti interessante il profilo di Laudomia Forteguerri nelle cui poesie il tradizionale vocabolario petrarchista si adatta all’amore ‘lesbico’ per Margherita d’Austria.
Lingua: ItalianoPag. 95-102
Etichette: Forteguerri Laudomia, Martini Salvi Virginia, Petrucci Aurelia, Poesia, Cinquecento, Petrarchismo, Rinascimento, Siena,
Titolo articolo: Suggestioni e richiami senecani negli “Eroici Furori” di Giordano Bruno
Il saggio ricostruisce e motiva il fitto dialogo intertestuale stabilito da Bruno con le “Epistulae morales ad Lucilium” di Seneca nel delineare le coincidenti figure del ‘furioso’ e del ‘sapiente’ negli “Eroici furori” (dialogo I,5 e II,1). La Gonzales guarda alla senecana dottrina stoica della virtù che si riflette nella figura del ‘furioso’, alla dialettica pauci/multi, alla presenza del divino immanente all’uomo, quid proprium della senecana e della nolana filosofia, al tema del corpo come carcere dell’animo, fino a giungere alla comune sensibilità panteistica in cui le sembra trovare risposta l’interrogativo sulle ragioni del dialogo Seneca-Bruno.
Lingua: ItalianoPag. 103-110
Etichette: Bruno Giordano, Seneca, Eroici Furori, Epistulae morales ad Lucilium, Dialogo, Cinquecento, Rinascimento, Intertestualità,
Titolo articolo: Giordano Bruno, Lucrezio e l’entusiasmo per la vita infinita
L’entusiasmo per la vita infinita, motivo strutturale della nolana filosofia, è il punto di partenza per ricostuire la teoria cosmogonica di Bruno in margine alla filosofia lucreziana e dimostrare il dialogo intertestuale tra il “De immenso” e il “De rerum natura”. Le reminiscenze, gli echi, le corrispondenze di moduli espressivi e stilemi, rilevati dalla Salvatore, mettono in luce lo sforzo emulativo stabilito dal Nolano con l’autorevole modello, cui guardare e richiamarsi ma per esprimere nuovi contenuti e avanzare la propria teoria.
Lingua: ItalianoPag. 111-118
Etichette: Bruno Giordano, Lucrezio, De immenso, De rerum natura, Poesia, Cinquecento, Filosofia, Cosmo, Letteratura latina, Rinascimento, Intertestualità,
Titolo articolo: La ‘conoscenza di se stessi’ in imprese e accademie napoletane di fine Cinquecento
Il denso saggio di Domenico Giorgio compie un’indagine sul motivo della ‘conoscenza di se stessi’ ricorrente nelle intenzioni programmatiche delle napoletane Accademia Secreta (fondata dal Ruscelli negli anni Quaranta del Cinquecento) e Accademia dei Segreti (istituita probabilmente dal Della Porta nel 1560), volte ad associare la conoscenza della Natura iuxta propria principia con quella dell’individuo. La conoscenza di sè, che diviene regola di vita e di comportamento per l’accademico filosofo della Natura, è, come Giorgio sottolinea, al tempo stesso ‘impresa’ al cui segno vanno compiuti gli studi sperimentali. Ciò autorizza lo studioso a virare in direzione dei più celebri trattati sulle imprese del secondo Cinquecento, da “Il Conte” del Tasso al più noto “Il Rota” di Scipione Ammirato.
Lingua: ItalianoPag. 119-129
Etichette: Ammirato Scipione, Capaccio Giulio Cesare, Tasso Torquato, Il Rota, Trattato delle imprese, Il Conte, Trattatistica, Dialogo, Impresa, Cinquecento, Accademia Segreta, Accademia dei segreti, Rinascimento, Napoli,
Titolo articolo: Point of view and the Renaissance
La ‘scoperta’ umanistico-rinascimentale delle leggi prospettiche in pittura veicolò un nuovo modo di osservare e rappresentare la realtà rispetto a quello che da allora venne considerato ‘primitivo’ o ‘medievale’. Goering, facendo convergere arte e pensiero, dimostra in modo originale come la rivoluzione artistica della prospettiva sia stata di fatto una rivoluzione intellettuale nella storia del Rinascimento e come i termini ‘prospettiva’ e ‘punto di vista’ siano stati da allora in poi applicabili all’arte come alla filosofia, alla teologia, alla politica.
Lingua: InglesePag. 133-137
Etichette: Arte, Cinquecento, Critica sociologica, Giansenismo, Medioevo, Rinascimento,
Titolo articolo: Renaissance or Renaissances? Periodizing 16th century French literature
Il saggio di Eva Kushner riflette, nell’ambito dello spinoso problema delle periodizzazioni letterarie, sulle problematiche inerenti i confini cronologici della letteratura rinascimentale francese. L’autrice sostanzia le sue riflessioni con riferimenti a figure cardine della cultura letteraria da Lefevre d’Etaple e Guillaume Bodé a Clement Marot, Rabelais e Margherita di Navarra per giungere al punto estremo della parabola rinascimentale con Montaigne.
Lingua: InglesePag. 139-146
Etichette: Teoria della letteratura, Rinascimento,
Titolo articolo: In Circe’s court: the English traveller in Italy
Il saggio è volto ad analizzare alcune opinioni ed atteggiamenti della cultura inglese nei confronti del Rinascimento italiano alla luce dello specifico e significativo tema del viaggio in Italia. Galbraith prende le mosse dall’esperienza italiana di John Milton riversata soprattutto nel poema “Mansus” ove l’ospitalità ricevuta dall’omonimo Giambattista Manso diviene per Milton, in qualche modo, simbolo del rapporto fra la propria cultura e quella del Rinascimento italiano. Il discorso procede con il trattato “The Scholemaster” dell’umanista elisabettiano Roger Ascham che sviluppa, invece,un significativo parallelo tra il viaggiatore inglese e l’Ulisse omerico, in una Italia viziata divenuta isola di Circe, e per il quale il ‘moly’ non potrà che essere la severa religione protestante. Galbraith conclude la sua rassegna con “The unfortunate traveller” di Thomas Nashe, fittizia autobiografia del giovane Jack Wilton capitato nelle sue varie peripezie anche a Roma, città che da ‘regina del mondo’ si trasforma presto ai suoi occhi in una vera e propria Sodoma italiana.
Lingua: InglesePag. 147-151
Etichette: Ascham Roger, Milton John, Nasche Thomas, The scholemaster, Mansus, The unfortunate traveller, Poesia, Trattatistica, Romanzo, Cinquecento, Viaggio, Rinascimento,
Titolo articolo: L’interpretazione foscoliana di Machiavelli. Modello di lingua, stile letterario e pensiero politico
Sandra Parmegiani si sofferma sulle ricorrenti considerazioni riscontrabili negli “scritti critici” del Foscolo in merito alla figura del Machiavelli, inteso come modello politico e culturale. La studiosa rileva ed analizza non solo l’intento del Foscolo di realizzare, al pari della machiavelliana “Arte della guerra”, una personale “Storia dell’arte della guerra” ed insieme un’opera sulla vita e le opere del Machiavelli, ma ne sottolinea il pragmatismo filosofico e la concretezza politica nel cogliere l’innovativa scissione ideologica etica/politica dell’autore del “Principe” e la latente volontà di delineare un ritratto del Machiavelli che fosse in gran parte un ‘autoritratto’.
Lingua: ItalianoPag. 155-160
Etichette: Foscolo Ugo, Machiavelli Niccolò, Cinquecento, Ottocento, Critica letteraria, Politica, Rinascimento, Romanticismo,
Titolo articolo: Il ‘Rinascimento’ e l’invenzione della ‘Storia della letteratura italiana’
L’autorevole maestro di ‘civile letteratura’ ricostruisce la nascita della ‘forma’ della ‘Storia della letteratura italiana’, dalla preistoria rappresentata da Tiraboschi, Foscolo e Leopardi, alla ‘quadrilogia’ costituita dalla prima vera “Storia” di Paolo Emiliani-Giudici e da quella del Cantù, dalle “Lezioni” del Settembrini e, naturalmente, dalla ‘antonomastica’ “Storia” desanctisiana. Alla nascita di questo primo archetipo si intreccia, come Antonio Palermo invita ad osservare, la formulazione del discorso critico sulle “Storie”, con le recensioni del Tenca ad Emiliani-Giudici e di De Sanctis a Cantù e Settembrini, nonché l’elaborazione del fortunato concetto storiografico di ‘Rinascimento’, della cui carenza all’interno della “Storia” desanctisiana, Antonio Palermo sottolinea l’assurdità alla luce della amicizia ‘zurighese’ col Burckhardt.
Lingua: ItalianoPag. 161-165
Etichette: Cantù Cesare, De Sanctis Francesco, Emiliani-Giudici Paolo, Settembrini Luigi, Ottocento, Storia della letteratura, Rinascimento,