Studi pasoliniani | 2009 | N. 3

Presentazione del volume degli Atti di due Convegni internazionali sull’opera di Pasolini, volume che inaugura una collana dedicata all’opera del poeta, collegata alla rivista.

Si ricostruisce la storia complessa del film “La rabbia”: il progetto originario di Pier Paolo Pasolini, il ridimensionamento del film imposto dalla produzione volto a normalizzare l’operazione, la recente ipotesi di ricostruzione curata nel 2008 da Giuseppe Brtolucci.

La teoria del cinema, espressa in “Empirismo eretico”, è stata considerata prevalentemente in un’ottica interpretativa semiotica. L’A. utilizza altre chiavi di lettura. La teoria del cinema di Pasolini viene vista come espressione del suo lavoro di poeta, il quale, rispetto alla tecnica del film, accetta la sfida, quasi un paradosso, di riuscire a ottenere il massimo della modernità nel segno del mito. L’intento è quello di dimostrare che il ‘cinema d’arte’ di Pasolini è profondamente mitopoietico soprattutto nelle opere dove il mito non è tema esplicito bensì struttura o procedimento della riflessione cinematografica.

E’ esaminata la presenza intensa del poeta francese nell’opera di Pasolini. Un maestro accolto nell’adolescenza poetica delle “Poesie a Casarsa”, la cui lezione verrà continuamente ripensata anche nella maturità.

Dalla prima edizione di “Ragazzi di vita” nel 1955 si sono susseguite altre edizioni, da Garzanti, editore storico di Pasolini, a Einaudi, ad altri editori occasionali. Ognuna di queste edizioni presenta, tramite il proprio paratesto, una versione diversa del romanzo rivolta a un lettore che, di volta in volta, cambia. L’analisi diacronica delle diverse copertine è dunque molto interessante per comprendere la fortuna e la ricezione dell’opera, le strategie comunicative e commerciali delle case editrici che la pubblicano, nonché i mutamenti più generali all’interno dell’industria culturale.

La struttura narrativa portante del racconto “Gas” (1950) è basata sulla vicenda di Virgili il quale, una volta fuggito dal carcere con l’aiuto di alcuni complici, viene sbranato da un lupo mannaro nella periferia romana. La fine del protagonista è interpretata come la metafora del linciaggio cui un ex carcerato (accusato di essere un ‘mostro’) viene sottoposto dalla società benpensante, anche alla luce delle teorie di M. Foucault sulla logica del “sorvegliare e punire”. E’ dimostrato, inoltre, come in questo racconto si possano già incontrare, in nuce, alcune tematiche care al Pasolini polemista pubblico degli ultimi anni: il linciaggio mediatico cui vengono sottoposti i cosiddetti ‘diversi’, il moralismo diffuso, la falsa libertà di espressione, ormai generalizzata nella società dei consumi.

Si focalizza sul linguaggio dell’opera, traduzione del “Miles gloriosus” di Plauto, pubblicata e messa in scena nel 1963 con il titolo “Il Vantone”. Gli aspetti fonetici, morfologici, lessicali e sintattici sono confrontati con i romanzi “Ragazzi di vita” e “Una vita violenta”; si mette in evidenza altresì la finalità scenica della patina romanesca e delle differenziazioni linguistiche fra i vari personaggi. Nel quadro della produzione dialettale pasoliniana “Il Vantone” rappresenta una cesura: il dialetto sarà recuperato nelle opere successive solo con intenti parodici o nostalgici.

La rassegna prende in esame le più interessanti edizioni in formato DVD dei film realizzati da Pasolini, in commercio in Italia. Particolare attenzione viene riservata ai contenuti speciali, i quali, oltre a conferire una marcata individualità al medium, costituiscono uno strumento per diffondere materiali, talvolta inediti o rari, riguardanti l’opera pasoliniana nel suo complesso.

Dopo aver delineato la storia della critica pasoliniana in Cina, è presentata una bibliografia bilingue degli studi del periodo 1997-2008. I saggi reperiti risultano essere incentrati prevalentemente sulle opere cinematografiche, diffuse solo negli anni Novanta, pur mantenendo vivo l’interesse alla produzione letteraria e saggistica dell’autore.

Rassegna di iniziative ed eventi italiani ed internazionali riguardanti l’opera pasoliniana (2008-2009).