Le riviste sostenitrici
Studi novecenteschi | 2023 | N. 2
Anno 2023 – 106 – N. 2
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Note sul teatro di Giovanni Comisso
Dopo aver descritto e analizzato i testi per il teatro di Giovanni Comisso – Italia ingrata, Verso la terra, Il gioco con gli occhi bendati – l’autrice propone di considerarli come un vero e proprio corpus da integrare nell’opera dello scrittore, per il contributo originale che aggiungono alla sua creatività. La spiegazione riguarda anche le ragioni delle mancate pubblicazioni mentre l’autore era in vita. Nei copioni emerge l’oscurità presente nell’immaginario dello scrittore che la espunge dalla narrativa, mentre la accoglie e la rigenera nello specifico teatrale, dove risuonano echi delle esperienze culturali e delle emozioni luttuose, da lui incontrate durante l’esistenza.
Lingua: ItalianoPag. 183-204
Etichette: Gioco, Infanzia, Morte, Teatro, Giovanni Comisso,
Titolo articolo: «Ma io, Francia, non ti dimenticherò». Anna Maria Ortese fra Parigi e Chambéry
Applicando all’attività letteraria di Ortese la serie di giudizi cui è sottoposto il testo per diventare libro nel percorso editoriale, emerge la centralità della Francia per quanto riguarda il successo e la fama della sua opera. E in effetti la scrittrice ha stabilito con quel Paese un rapporto privilegiato, appassionandosi alla sua letteratura anzitutto popolare e studiandone la lingua, immaginando di visitarlo e andandoci di persona, come quando è inviata dal «Corriere d’Informazione» e pubblica un reportage poi raccolto nel Mormorio di Parigi. Il ritratto della città è molto personale, perché Parigi è rappresentata attraverso il doppio movimento di proiezione di sé verso la realtà e di riduzione a sé del mondo, tramite una serie di espedienti quali l’utilizzo di una grammatica dei colori e di una serie di figure retoriche ricorrenti, fra cui quella centrale dell’ossimoro.
Lingua: ItalianoPag. 205-230
Etichette: Editoria, Giornalismo, Letteratura francese, Traduzione, Viaggio, Anna Maria Ortese,
Titolo articolo: Ginzburg: sintassi e punteggiatura del ricordo. La scrittura emotiva di Lessico famigliare
La scrittura del proprio vissuto non è quasi mai un’operazione neutra. Il presente contributo cerca di seguire le tracce testuali di interpunzione e sintassi di Lessico famigliare per comprendere in che modo lo stile ‘semplice’ di Ginzburg abbia a che fare con i meccanismi mnemonici. L’uso di una sintassi che tende a tematizzare alcuni elementi, e a isolarli tramite l’interpunzione, segue le cadenze della memoria e mette in scena una conversazione familiare che è anche mezzo specifico di presentazione dei personaggi e avanzamento della trama. Grazie allo studio dell’autografo conservato nel Fondo Pavese si sono trovate le conferme di questo modo di procedere soprattutto negli interventi correttori.
Lingua: ItalianoPag. 231-250
Etichette: Autobiografia, Memoria, Scrittura, Sintassi, "Lessico famigliare",
Titolo articolo: La città invivibile di Giovanni Arpino
Presenza fondamentale nei romanzi di Giovanni Arpino, la città è ‘letta’ e rappresentata come luogo ostile, invivibile, figura del male che pervade e domina il mondo, nonostante sia irrimediabilmente il centro della modernità. Nel contributo sono analizzate le scelte testuali attraverso le quali lo scrittore ha restituito nelle sue pagine un immaginario urbano ‘infernale’, soffermandosi anche sui numerosi riferimenti ai vari registri sensoriali: non solo colori, ma anche suoni, odori, sapori, percezioni tattili contribuiscono infatti a creare uno scenario che talora assume tratti quasi apocalittici.
Lingua: ItalianoPag. 251-270
Etichette: Città, Giovanni Arpino,
Titolo articolo: Le coordinate emotive e i meccanismi della memoria in Approssimato per difetto di Gina Lagorio
Attraverso un’architettura complessa e la moltiplicazione di livelli, tra passaggi di prospettiva e richiami e connessioni tra passato, presente e futuro, Approssimato per difetto conferma la caratteristica di fortissima stratificazione e di pluridimensionalità propria, prima ancora che dell’interpretazione letteraria, della dimensione conoscitiva dell’esistenza per come la intendeva Gina Lagorio. Soprattutto grazie allo strumento della memoria, centrale nella poetica della scrittrice, la narrazione viene gestita in un intreccio dinamico di livelli e di soluzioni che coinvolge e complica il rapporto tra realtà e finzione, la definizione dei personaggi e delle vicende. Il risultato è uno scavo profondo da parte della scrittrice nella propria esperienza personale, parte integrante di un processo di scrittura complessivo che, a cavallo tra letteratura e reportage, esplora le potenzialità del linguaggio e la complessità della comprensione del reale.
Lingua: ItalianoPag. 271-280
Etichette: Malattia, Memoria, Romanzo, XX secolo, Gina Lagorio,
Titolo articolo: Nuove fonti per l’Appunto 102a di Petrolio e altri affondi critici fra (bio)politica e psicanalisi
Il presente saggio offre una lettura critica dell’Appunto 102a di Petrolio intitolato Storia di un volo cosmico, in cui Pasolini narra della missione spaziale che ha per protagonisti Misha Pila e Klaus Patera, astronauti e spie al soldo dei ‘poteri’ Urina e Feci diretti alla conquista del pianeta Takaità, alter ego della Terra. Sul piano letterario, l’Appunto recupera echi della tradizione relativa al topos del viaggio nello spazio, dialogando con altre opere o interventi giornalistici pasoliniani che hanno per oggetto le esplorazioni spaziali e i dischi volanti. Sul piano (bio)politico allude alla guerra fredda e alla colonizzazione dello spazio, qui descritta come frutto di ambigue dinamiche di potere fra Stati e multinazionali. Sul piano psicanalitico emerge una peculiare dialettica degli orifizi e degli sfinteri implicata dai ‘poteri’ rappresentati dai due astronauti, i nomi propri dei quali forniscono piste interpretative inedite : Misha Pila ricalca un’espressione della lingua Choctaw, mentre Klaus Patera rinvia all’omonimo antagonista del romanzo L’altra parte (1909) di Alfred Kubin, fonte letteraria di Petrolio finora ignorata dalla critica.
Lingua: ItalianoPag. 281-309
Etichette: Psicoanalisi, Alfred Kubin, Norman O. Brown, Pier Paolo Pasolini, L'altra parte, Petrolio,
Titolo articolo: Dalla Beatrice di Dante alla «beatrice» di Giudici: una beatitudine infelice e interamente terrena
Sulla scia della ben nota influenza di Dante e della Commedia nella poesia italiana del Novecento, verrà presa in esame la raccolta poetica di Giovanni Giudici O beatrice, uscita nella collana «Lo Specchio» Mondadori nel 1972. Si tenterà in prima istanza di commentare, a partire dal verso dantesco «Oh Bëatrice, dolce guida e cara !», due poesie della raccolta, Alla beatrice e O beatrice. Particolare attenzione sarà riservata dunque all’analisi della figura di Beatrice, in continua metamorfosi, dalle opere dello stesso Dante fino alle riletture romantiche, in grado di conservare il suo prestigio speculativo per tutto il Novecento e adattarsi persino a un orizzonte poetico laico in cui l’amore, slegato da un possibile riscatto nell’aldilà, si circoscrive nei limiti di un sublime contingente e del tutto terreno.
Lingua: ItalianoPag. 311-330
Etichette: Poesia, XX secolo, Dante Alighieri, Giovanni Giudici,