Le riviste sostenitrici
Studi novecenteschi | 2014 | N. 1
Anno 2014 – Annata: LXXXVII – N. 1 Mese: gennaio-giugno
A cura di Lorenzo Panizzi
Titolo articolo: Il ricordo di un risveglio
Il saggio prende il titolo dall’incipit di quella che può essere considerata la ‘poesia-manifesto’ di Sandro Penna, “La vita è ricordarsi di un risveglio”. Le pagine di Deidier suggeriscono suggestivi richiami ad autori italiani (Leopardi, Carducci, d’Annunzio, Montale) e stranieri (particolarmente interessante il rimando a Proust), così confermando sia l’indicazione di Garboli di un Penna poeta ‘italiano’, ancorato ‘alla tradizione da scenderne giù come le pecore dai tratturi’ (p. 15), sia la visione di un Penna ‘autore senza confini’ (p. 17). Il saggio, a conferma di quest’ultima ipotesi, si avvale anche di significativi stralci, perlopiù inediti, dal carteggio tra Penna e l’amico poeta Acruto Vitali (le lettere di Vitali sono oggi conservate presso l’archivio penniano).
Lingua: ItalianoPag. 13-45
Etichette: Penna Sandro, Leopardi Giacomo, Carducci Giosuè, D’Annunzio Gabriele, Montale Eugenio, Proust Marcel, Acruto Vitali, Poesia, Novecento, Ottocento,
Titolo articolo: “Come è bella la luna di dicembre”. Un’idea di spazio e tempo nelle poesie di Sandro Penna
Attraverso la lettura di alcuni testi esemplari, lo studioso propone un’indagine sulle categorie di spazio e di tempo nella poesia di Penna. All’interno dell’intero corpus penniano è difficile ritrovare riferimenti a luoghi o spazi specifici (‘Anonimi sono il luoghi, come anonimi sono i fanciulli, i ragazzi, i garzoni, i marinai e gli operai’, p. 58), così come allusioni esplicite a precisi eventi storici o sociali. All’indeterminatezza del tempo storico si oppone un tempo ‘simbolico’ per cui ‘al momento solare, o per assimilazione, luminoso, coincide […] la scoperta, la cognizione, la sapienza’ (p. 52), e alla pioggia ‘la malinconia del peccato’ o ‘la malinconia dell’abbandono’.
Lingua: ItalianoPag. 47-58
Etichette: Poesia, Penna Sandro, Novecento, Tempo, Spazio,
Titolo articolo: Penna e il ricatto della perfezione
Come si evince già da una precoce nota autografa apposta in un suo diario, Penna si riconosce da subito lontano da ogni sorta di spontaneismo e incline invece a una forma di ‘perfezione’ in grado di ‘rendere altissimi i ‘fatti minuti’ grazie alla grande tradizione lirica che va da Petrarca a Leopardi a Saba’ (p. 60). Le fasi e le stratificazioni di tale complessa ricerca sono evidenziate nel saggio, che si presenta quindi come uno strumento importante per meglio comprendere il continuo tentativo di perfezionamento del fare poesia di Sandro Penna.
Lingua: ItalianoPag. 59-66
Etichette: Poesia, Penna Sandro, Novecento,
Titolo articolo: Lo sguardo di Sandro Penna
La valenza dello ‘sguardo’, inteso come modulo espressivo, e avvertito da Penna come ‘sentire, guardare, ovvero osservare con attenzione, entrare in contatto personale con il mondo della vita’ (p. 70), è l’oggetto di questo contributo. La capacità visiva di ‘formidabile impatto emotivo’ (p. 68) coincide con quella angolazione – di isolato, di ‘diverso’ – da cui Penna osserva il mondo esterno, ponendosi talora nella condizione del ‘veggente’.
Lingua: ItalianoPag. 67-71
Etichette: Poesia dello sguardo, Penna Sandro, Rimbaud Arthur, Novecento,
Titolo articolo: Dialoghi su Penna (e Garboli)
Nel saggio si discute l’arduo aspetto della cronologia delle poesie di Penna e l’ancor più intricata sistemazione dei testi all’interno delle varie raccolte. Anche guardando alla complessità (e talvolta all’ambiguità) di tali vicende si può davvero pensare a un’opera ‘a suo modo acronica e anepigrafa’ (p. 76)caratterizzata da “una circolarità, una continua ripresa […] un continuo divenire sotto le spoglie dell’immobilità’ (p. 81). L’intervento prende in esame alcune possibili chiavi di lettura dell’opera di Penna, facendo riferimento a diversi e illustri interpreti, da Mengaldo a Siciliano, da Debenedetti a Pasolini, per soffermarsi più diffusamente sulle proposte avanzate da Cesare Garboli.
Lingua: ItalianoPag. 73-100
Etichette: Poesia, Penna Sandro, Critica, Garboli Cesare, Novecento,
Titolo articolo: Il codice lirico nel “Viaggiatore insonne”
Si tratta di un itinerario all’interno della raccolta “Il viaggiatore insonne”. Dopo aver esaminato la genesi di tale silloge se ne commenta, attraverso una nutrita e variegata serie di esempi, la natura metrica e, soprattutto, il ‘codice lirico’, caratterizzato dalla frequenza di ‘lessemi afferenti alla fenomenologia della percezione visiva’ (p. 102). Ma il saggio si sofferma anche su altri aspetti non meno influenti nel tessuto del libro, come la presenza dell’autocitazione, i diffusi richiami letterari, i legami intratestuali, etc.
Lingua: ItalianoPag. 101-118
Etichette: Poesia, Penna Sandro, Il viaggiatore insonne, Novecento,
Titolo articolo: Il gambo visibile. Le radici della poesia di Sandro Penna
Come rilevano alcune annotazioni autografe all’interno di alcuni suoi taccuini privati, Penna fu un attento (talora ostile) frequentatore della poesia del suo tempo (e non soltanto). Partendo dalle testimonianze offerte dal poeta nei taccuini, ma anche in scritti critici di varia natura (recensioni, etc.), oltre che in alcuni testi poetici, lo studioso tenta di ricostruire le ‘radici’, ovvero, parafrasando Bigongiari, il ‘gambo invisibile’ alla base del ‘fiore-poesia’ di Penna. Tra gli autori visitati da Penna: Montale, Saba, Cardarelli, Solmi, ma anche d’Annunzio, Leopardi, Valéry, Baudelaire, etc.
Lingua: ItalianoPag. 119-127
Etichette: Poesia, Penna Sandro, Bigongiari Piero, Montale Eugenio, Cardarelli Vincenzo, Novecento,
Titolo articolo: Perché Penna non è greco: l’eros penniano e il gambo della poesia
Benché in più occasioni la critica abbia evocato in relazione con la poesia di Penna il ‘topos’ della grecità (avanzando tuttavia riscontri spesso generici e sommari), mancano studi volti a rilevarne consonanze o significative divergenze. In tale direzione si muove l’intervento di Baldoni che mira a indicare le basilari differenze tra la pederastia del mondo greco e quella dell’universo poetico di Penna: se nel primo caso ‘l’aspetto erotico non era disgiunto da quello affettivo, intellettuale e pedagogico’ (p. 137), in Penna permane esclusivamente l’impeto omoerotico.
Lingua: ItalianoPag. 129-145
Etichette: Poesia, Penna Sandro, Novecento, Poesia greca, Pederastia, Omosessualità,
Titolo articolo: Sandro Penna e il tempo sospeso
Nel saggio si tende a definire il concetto di ‘tempo sospeso’, motivo ricorrente nella poesia di Penna. A tale scopo lo studioso riporta alcuni testi di autori di waka e di haiku (Bashô e Issa Kobayashi) e altri di Nico Naldini e di Costantino Kavafis ponendoli a diretto confronto con prove penniane.
Lingua: ItalianoPag. 147-154
Etichette: Poesia, Penna Sandro, Kobayashi Issa, Kavafis Costantino, Naldini Nico, Tempo sospeso, Novecento,
Titolo articolo: Le Confessioni d’un Italiano cent’anni dopo. Ippolito Nievo e Luigi Meneghello.
In più occasioni, la critica ha riscontrato analogie tra la narrativa di Ippolito Nievo e quella di Luigi Meneghello; mancano però a tuttora studi critici volti a comparare analiticamente le opere dei due scrittori, così da comprendere ‘se le consistenti rispondenze vadano interpretate come delle possibili derivazioni esplicite’ (p. 157) o ‘come delle semplici – ma tutt’altro che irrilevanti – affinità nei pur diversi percorsi letterari, e quindi sottintendano la presenza di un’identica civiltà di fondo’ (p. 157). In particolare nel saggio la studiosa mette a confronto “Le Confessioni d’un Italiano” con “Libera nos a malo” (ma non soltanto), cogliendone diffuse, e tutt’altro che irrilevanti, corrispondenze (con indugio su quelle di tipo macrotestuale e linguistico).
Lingua: ItalianoPag. 157-193
Etichette: Narrativa, Ippolito Nievo, Le Confessioni d’un Italiano, Luigi Meneghello, Libera nos a malo, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: “I ciechi” di Cesare Pavese tra echi psicanalitici e sincretismo letterario.
Steso nel luglio del 1946, “I ciechi” costituisce il terzo dei “Dialoghi con Leucò” (dopo “La nube” e “La Chimera”), e rappresenta “un testo emblematico del rapporto insieme ambiguo e infedele, in ogni caso strettamente personale, di Pavese con tre campi di influenze”(p. 195): etnologia (Marchese si sofferma in particolare sull’influsso in Pavese degli studi di Mario Untersteiner); psicoanalisi (con opportuni richiami alla lezione di Freud); e letteratura (quest’ultima indagata da Pavese ‘in un approccio sincretistico che unisce materiali biblici e tradizione classica’, p. 195). Come emerge dal saggio, questi aspetti, centrali nella comprensione del testo “I ciechi”, anche connotano, più in generale, l’intero corpus dei “Dialoghi”.
Lingua: ItalianoPag. 195-215
Etichette: Pavese Cesare, Dialoghi con Leucò, Novecento, Untersteiner Mario, Freud Sigmund, Etnologia, Psicoanalisi, Letteratura,
Titolo libro/articolo recensito: “Una noia mortale”. Il tema del doppio nella letteratura italiana del Novecento
Edizioni: Felici, Pisa – 2012
Lingua: Italiano
Pag. 219-223
Recensore/i: Stefano Lazzarin
Etichette: Letteratura italiana, Novecento, Pirandello Luigi, Papini Giovanni, Savinio Alberto, Malerba Luigi, Pasolini Pier Paolo, Morante Elsa, Eco Umberto, Nove Aldo,
A cura di: Maria Maddalena Lombardi
Edizioni: Biblioteca civica Angelo Mai, Bergamo – 2013
Lingua: Italiano
Pag. 223-225
Recensore/i: Manuele Marinoni
Etichette: Saggistica, D’Annunzio Gabriele, Gavazzeni Franco, Novecento,
Titolo libro/articolo recensito: Biagio Marin e altro Novecento in dialetto veneto
Edizioni: Aracne, Roma – 2013
Lingua: Italiano
Pag. 225-230
Recensore/i: Renato Martinoni
Etichette: Marin Biagio, Novecento, Poesia dialettale,