Le riviste sostenitrici
Studi novecenteschi | 2013 | N. 1
Anno 2013 – Annata: XL – N. 1 Mese: gennaio-giungo
A cura di Matteo Munaretto
Titolo articolo: Appunti sui ‘Taccuini’ dannunziani: ‘Journal intime’ di una memoria ‘materiale’
L’articolo si propone di ridefinire natura e tematiche che fanno dei ‘Taccuini’ dannunziani non solo un magmatico serbatoio di prove stilistiche messe a frutto nelle opere maggiori, ma un’opera dotata di un’autonomia, in virtù di alcune costanti che li apparentano al genere del ‘Journal intime’, molto diffuso nell’Ottocento decadente, e certamente noto a D’Annunzio. Proposta una distinzione in quattro gruppi (Taccuini d’arte, di paesaggio, di viaggio, e politici e di guerra), si rilevano ricorrenze tematiche e tratti della scrittura tali da poter riconoscere come carattere fondante di queste pagine l’intreccio tra tensione teorica, dedicata alla riflessione sulla memoria, e il dato sensibile, fisico, che costituisce la base dello scatto analogico.
Lingua: ItalianoPag. 11-29
Etichette: D’Annunzio Gabriele, Poesia, Novecento, Libro segreto, Journal intime, Decadentismo,
Titolo articolo: Contributo alla biografia di Attilio Momigliano
Accurato profilo della vita del grande critico piemontese (1883-1952), dalla formazione universitaria agli anni di insegnamento nelle scuole fino alla carriera accademica, ricostruito con ricorso alle lettere conservate nell’Archivio di Stato di Rieti, nella Biblioteca storica della Provincia di Torino, nella Biblioteca Carducci di Pietrasanta non comprese tra quelle già note dal volume “Lettere scelte” (1969) a cura di Mario Scotti; particolare attenzione è riservata alle vicende private, ai rapporti personali con maestri e colleghi (da Graf a Parodi, da Donadoni a Valgimigli, per far solo alcuni nomi), e soprattutto a delineare ragioni e valori del suo metodo critico, di ascetica, partecipe lettura tutta tesa a captare, nella poesia, la voce viva dell’anima dell’autore.
Lingua: ItalianoPag. 31-71
Etichette: Momigliano Attilio, Novecento, Critica letteraria, Biografia, Lettere scelte,
Titolo articolo: Sull’uso di ‘galantuomo’ in Gramsci
Esaminando presenza e significato della parola ‘galantuomo’ negli scritti di Gramsci si perviene a distinguere due fasi: nella prima, coincidente con gli scritti giovanili, sia di carattere politico sia di cronaca teatrale, l’uso è frequente e connota eticamente i socialisti intransigenti; nella seconda, cioè nei “Quaderni” e nelle ‘Lettere dal carcere’ le ricorrenze si diradano e il dato viene letto alla luce del mutato e problematizzato rapporto, in Gramsci, tra etica e politica, non più strettamente connesse al punto da considerare la lotta politica, com’era invece nella prima fase, l’inveramento pratico della trasformazione etica della realtà. La politica acquista ora una dimensione più teorica e come tale deve confrontarsi con i fatti non semplicemente rovesciarli: viene perciò meno quell’intransigenza di giudizio cui era legato l’uso della parola ‘gentiluomo’.
Lingua: ItalianoPag. 73-86
Etichette: Gramsci Antonio, Novecento, Sotto la mole, Scritti politici, Letteratura e vita nazionale,,
Titolo articolo: Pensare col quore. Pretesa di consentimento, permanenza degli oggetti e visione interna nell’inventio di Umberto Saba
Nel saggio si intende riproporre la tesi di Debenedetti su Saba poeta che ‘pensa col cuore’, in una terminologia dedotta dalle scienze cognitive. Principio della poesia sabiana è restituire nel linguaggio le cose così come sono state colte da un’intuizione squisitamente emotiva, pre-logica e che riesce ad attraversare l’intelligenza logica e simbolica senza che residui di essa risultino depositati sul contenuto dell’intuizione. Di qui l’immediatezza e la chiarezza di Saba, nel presentare ciò che ha esperito senza rielaborazione ‘mentale’, la quale può, come per esempio in Montale, raccorciare od omettere i nessi tra le cose; Saba esplicita i nessi e produce tutto sulla pagina, non mediato, proveniente da concreta percezione e istinto e in vista del consentimento (di cui è responsabile la dimensione empatico-affettiva), non dell’assenso (frutto di un accordo intellettivo).
Lingua: ItalianoPag. 87-104
Etichette: Saba Umberto, Poesia, Novecento, Canzoniere,
Titolo articolo: Montale, la poesia moderna e l’autobiografia in versi
Il saggio presenta una lettura in chiave filosofico-fenomenologica del passaggio dal recto (Ossi di seppia, Occasioni, La bufera) al verso (da Satura in poi) dell’unico libro montaliano. Se la fitta trama intertestuale e la tensione macrotestuale sono vettori di coesione tra le due stagioni, la cesura si realizza la livello dello statuto del soggetto; nelle prime tre raccolte, l’esplorazione e l’enunciazione del reale è a carico di un io lirico-empirico in dialettica con un ‘tu trascendentale’, che dovrebbe produrre una comunicazione superindividuale. Analizzate le dinamiche di questo quadro concettuale nel trittico Ossi-Occasioni-Bufera, si sostiene che proprio il riconosciuto fallimento della possibilità comunicative di un messaggio etico-gnoseologico da parte dell’io determina il passaggio allo statuto di ‘diaspora’ del soggetto nella seconda parte del Libro di Montale.
Lingua: ItalianoPag. 105-128
Etichette: Montale Eugenio, Poesia, Novecento, Ossi di seppia, Occasioni, La bufera e altro, Satura, Autobiografia,
Titolo articolo: Il marziano argentato: normalità e segregazione ne “La bella addormentata nel frigo” di Primo Levi
Il saggio prende in esame la pièce teatrale di Primo Levi “La bella addormentata nel frigo” contenuta nella raccolta di racconti “Storie naturali” (1967). Nonostante la diversità di genere (fantascientifico) e di registro (amaramente ironico) che caratterizza il testo, l’analisi mette in luce i rapporti con la riflessione contenuta nelle opere che documentano la personale esperienza degli orrori nazisti (“Se questo è un uomo”, “La tregua”, “I sommersi e i salvati”): attraverso la rappresentazione di un caso di congelamento umano nella Berlino del 2115, Levi si interroga sugli inquietanti legami tra le aberrazioni del passato e le condizioni del presente, accumunati da una accettazione degli abusi disumani della scienza, che conduce alla selezione e alla riduzione dell’uomo a cosa.
Lingua: ItalianoPag. 129-145
Etichette: Levi Primo, Narrativa, Novecento, Storie naturali,
Titolo articolo: Lettera e figura in “Il nido” di Franco Fortini
Della poesia “Il nido”, contenuta in “Paesaggio con serpente” (1984) di Fortini, viene offerta una densa analisi che dall’esame delle connessioni semantico-simboliche e dei rapporti sintattici, fonici e metrici intessuti tra strofe pari (in cui si accampa l’esperienza del soggetto) e strofe dispari (destinate alla rappresentazione di un contesto di violenza che si dilata nella storia) desume la struttura profonda di questo testo, comune a molta della poesia fortiniana, consistente nella complessa dialettica tra significato letterale e visione figurale incentrata sull’attesa di una redenzione metastorica: il movimento del testo manifesta così la conflittuale e irrisolta relazione tra individuo e collettività, politica e religione, storia e destino.
Lingua: ItalianoPag. 147-165
Etichette: Fortini Franco, Poesia, Novecento, Paesaggio con serpente,
Titolo articolo: I mali del reticolato. Prigionia, olocausto e dittature nell’attività editoriale di Vittorio Sereni (con un’appendice di pareri editoriali inediti)
Contributo a un più completo resoconto dell’attività di lettore e poi direttore editoriale per la Mondadori, svolta da Vittorio Sereni a partire dalla fine degli anni Quaranta, la documentata rassegna dei pareri di lettura prende in esame gli anni dal 1963 ai primi anni ’70 e in particolare l’interesse che Sereni dimostra per le opere di scrittori testimoni degli orrori nazisti e sovietici. Seguendo le vicende editoriali di alcuni degli autori cui si trovò a dedicarsi il poeta di Luino (tra gli altri, Ferlosio, Antonielli, Ringelblum, Brandys, Gàborné, Borowski), e i suoi giudizi su meriti letterari e pubblicabilità degli scritti, si notano in più occasioni speciali consonanze tra le opere lette e quanto, dell’esperienza di prigionia, della guerra subìta, della “Resistenza mancata” confluì negli scritti sereniani, specie negli “Immediati dintorni”.
Lingua: ItalianoPag. 167-214
Etichette: Sereni Vittorio, Novecento, Editoria, Gli immediati dintorni,
Titolo articolo: “Non so se mi crederete”. Il fantastico contemporaneo di “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni
Passando in rassegna i racconti de “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni (1987), si individua l’incrocio tra la categoria del comico e la possibile appartenenza ad altri generi, come la parodia e il fantastico. Ci si sofferma quindi su quest’ultimo, analizzando tre gruppi di racconti, ciascuno dei quali assegnato ad una delle dimensioni distinte da Todorov: il ‘fantastico puro’, che nasce dall’ambiguità tra spiegazione naturale e sovrannaturale, il ‘fantastico strano’ in cui le leggi della ragione restano sì in vigore ma come turbate dall’elemento insolito e inquietante, e infine il ‘meraviglioso’ in cui, come per il fiabesco, leggi non razionali sono proposte come del tutto naturali. Da ultimo, si riconosce la comune intentio del comico di Benni: indurre, oltre il riso, alla ‘riflessione profonda’ su temi sociali ed esistenziali.
Lingua: ItalianoPag. 215-233
Etichette: Benni Stefano, Narrativa, Novecento, Il bar sotto il mare, Fantastico,
Titolo libro/articolo recensito: Cose dell’altro mondo. Percorsi nella letteratura fantastica italiana del Novecento
Edizioni: Archetipolibro, Bologna – 2011
Lingua: Italiano
Pag. 237-240
Recensore/i: Bianca Maria da Rif
Etichette: Novecento, Narrativa, Fantastico, Bontempelli Massimo, Vigolo Giorgio, Savinio Alberto, Buzzati Dino, Calvino Italo,