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Studi novecenteschi | 2012 | N. 2
Anno 2012 – Annata: XXXIX – N. 2 Mese: luglio-dicembre
A cura di Matteo Munaretto
Titolo articolo: Il senso della realtà nell’opera di Luigi Malerba
Nel saggio si passa in rassegna l’opera di Malerba, a partire dal suo esordio nel 1963 con “La scoperta dell’alfabeto” fino a “Itaca per sempre” e lungo i diversi generi praticati-racconto, romanzo storico, giallo; si tenta di definire, anche in relazione al rapporto con i canoni antirealistici e di oltranzismo sperimentale della neoavanguardia, la dialettica fra realtà narrata e invenzione letteraria e linguistica. In questa chiave e verificando la tesi su numerose tecniche di distorsione linguistica e stilistica, si dimostra un progressivo ripristino del codice narrativo tradizionale e un parziale recupero del piacere dell’affabulazione.
Lingua: ItalianoPag. 279-314
Etichette: Malerba Luigi, Novecento, Narrativa, Neoavanguardia, Romanzo,
Titolo articolo: Gli svelamenti ironici di “Dinner party” di Pier Vittorio Tondelli
“Dinner party” è l’ unico testo teatrale scritto da P.V. Tondelli nel 1984, in un periodo di crisi d’ispirazione e difficoltà economica. L’idea è che non si tratti di un testo puramente marginale, poiché nella pièce comparirebbe per la prima volta quella fenomenologia dell’abbandono poi caratteristica dell’autore. Il protagonista viene abbandonato dalla moglie che lo tradisce e nel gioco tragico di progressivi svelamenti scopre di aver perso il padre, non per un incidente ma perché spinto al suicidio da una situazione analoga. La commedia lambisce il tragico, ma risulta di fatto una farsa ironica amarissima che mette in scena una generazione che vive di vuoto e menzogna.
Lingua: ItalianoPag. 317-344
Etichette: Tondelli Pier Vittorio, Novecento, Teatro, Dinner Party,
Titolo articolo: Zeno dopo Freud
Il quarto sogno della “Coscienza”, iperinterpretato sempre su base freudiana, ritenuto sostanzialmente indecifrabile (Lavagetto) o rivisto in chiave lacaniana (Saccone), viene letto sulla base della coppia simmetrico/asimmetrico, elaborando un modello astratto e formale utilizzabile pure su altri segmenti testuali. Il sogno di Basedow allora non significherebbe una demistificazione dell’istanza paterna (o della legge), ma la convivenza di sensazioni opposte – desiderio e paura, bellezza e deformità – nei confronti di Ada, sotto la classe ‘minacciosità’ interpretata da suo padre. Questo regime logico, tipico del pensiero inconscio, per classi inclusive di là del principio di non contraddizione funziona nel romanzo grazie all’operazione sveviana di continua razionalizzazione della materia narrata.
Lingua: ItalianoPag. 345-370
Etichette: Svevo Italo, Novecento, Narrativa, La coscienza di Zeno,
Titolo articolo: Xenos e Barbaros. Lettura dell’ “Ospite” di Cesare Pavese
Secondo la critica si tratta di uno dei dialoghi meno riusciti e meramente sociologici dei “Dialoghi con Leucò”, qui invece se ne sottolinea la coerenza profonda con il tema portante della raccolta: lo scontro fra i due poli del classico come razionalità, ordine, nomos, e barbaro come chaos, selvaggio, mostruoso, senza legge, entro cui rientra il tema dell’ospitalità stravolta, la gara di mietitura all’ultimo sangue fra Eracle e il re frigio Litierse. Il dialogo viene accostato anche al nucleo tematico de “Paesi tuoi” dello stesso autore, ravvisando in entrambi quella medesima filigrana tematica.
Lingua: ItalianoPag. 371-398
Etichette: Pavese Cesare, Novecento, Narrativa, Dialoghi con Leucò, L’ospite, Paesi tuoi,
Titolo articolo: Rimozione freudiana e riemersione letteraria nel “Male oscuro” di Giuseppe Berto. Il sogno della libreria Rossetti
“Male oscuro” di Giuseppe Berto è la trascrizione autobiografica dell’analisi cui l’autore realmente si è sottoposto per uscire dalla nevrosi di cui soffriva. Centrale è il sogno citato nel titolo del saggio, da cui emerge il complesso edipico rimosso, causa scatenante della nevrosi. Si mostra come, sia questo sogno mera invenzione dello scrittore o realmente avvenuto, Berto nelle pagine precedenti dissemini, con operazione schiettamente letteraria, tessere testuali che poi compaiono nell’evento onirico così da coinvolgere il lettore nell’ermeneutica dello stesso.
Lingua: ItalianoPag. 399-414
Etichette: Berto Giuseppe, Novecento, Narrativa, Il male oscuro,
Titolo articolo: Le parole delle cose e i morti fradici nella vigna muranese di D’Annunzio
Accanto al breve romanzo “La Leda senza cigno” viene pubblicata nel 1916 un’altra opera memorialistica, “La Licenza”, scritta da D’annunzio durante il periodo di convalescenza per una ferita agli occhi, e dunque parte della sua produzione cosiddetta notturna. Vi si trova la versione di un racconto lagunare, “La valle dei sette morti”: l’autore, cassata ogni sostanza allegorico-morale dell’aneddoto e con lo stile visionario frammentario e arcano tipico di questa fase modifica particolari della storia e, dando parola ad un livido estetismo della morte, rimanda ai compagni morti in guerra.
Lingua: ItalianoPag. 415-432
Etichette: D’Annunzio Gabriele, Novecento, Narrativa, La licenza, La valle dei sette morti,
Titolo articolo: Metropoli e pensiero tragico: un’analisi dell’opera di Milo de Angelis
Nell’opera di Milo de Angelis, soprattutto nelle due raccolte “Somiglianze” (1976) e “Biografia sommaria” (1999), Milano appare come il luogo dell’innesto del mondo elegiaco in quello tragico. Tragica è l’incessante interrogazione cui il poeta sottopone la quotidiana cronaca di distruzioni e resurrezioni, le apparizioni stranianti e angosciose della realtà delle periferie milanesi. Il tragico contemporaneo corrisponde al tentativo di fronteggiare l’enigma della realtà senza lasciarsi sopraffare dal nichilismo.
Lingua: ItalianoPag. 433-450
Etichette: De Angelis Milo, Novecento, Poesia, Somiglianze, Biografia sommaria,
Titolo articolo: “La Spartenza”: l’identità frammentata di un emigrante in America
Ne “La Spartenza”, autobiografia cosiddetta etnica, Tommaso Bordonaro racconta l’epopea di un emigrato siciliano in America nella prima metà del Novecento. Il linguaggio ibrido, a metà fra dialetto siciliano, italiano e inglese, con cui è scritto il testo, è specchio di un avvenuta ricomposizione della propria identità, avvertita come frammentata a causa del distacco dalla terra d’origine. Della Sicilia si fuggono l’arretratezza economica e le ingiuste sclerotizzate tradizioni popolari, ma essa è anche rimpianta nel gusto dei suoi cibi, nella religiosità del suo popolo, nei propri cari che restano.
Lingua: ItalianoPag. 451-464
Etichette: Bordonaro Tommaso, Novecento, Autobiografia, La Spartenza,
Titolo libro/articolo recensito: Debenedetti e Jung. La critica come processo di individuazione
Edizioni: Cesati, Firenze – 2012
Lingua: Italiano
Pag. 467-470
Recensore/i: Veronica Tabaglio
Etichette: Debenedetti Giacomo, Jung Carl Gustav, Critica letteraria, Psicoanalisi,