Le riviste sostenitrici
Studi novecenteschi | 2010 | N. 1
Anno 2010 – Annata: XXXVII – N. 1 Mese: Gennaio-Giugno
A cura di Matteo Munaretto
Titolo articolo: Le illecebre del colore
Un percorso nelle opere giovanili di D’Annunzio seguendo l’evoluzione del concetto di natura e della rappresentazione del paesaggio, natura e paesaggio con cui, si precisa, D’Annunzio ha da subito un rapporto mediato dal dato culturale, specialmente le discussioni su teoria e tecnica dei movimenti pittorici francesi. L’analisi condotta su “Primo vere” ne rivela al fondo il tentativo insieme esibito e ingenuo di emulazione di un naturalismo pittorico, in particolare sul modello di Paolo Francesco Michetti, poi superato da una nuova idea metamorfica e corporea della natura che si affaccia in “Canto novo”, col passaggio da un’esuberanza coloristica di accesi contrasti (“Primo vere”) a un cromatismo molto più ricco di sfumature (“Canto novo”).
Lingua: ItalianoPag. 11-48
Etichette: D’Annunzio Gabriele, Primo vere, Canto novo, Poesia, Novecento, Paesaggio,
Titolo articolo: “Il padrone sono me” di Alfredo Panzini
Viene presentato uno dei capolavori della narrativa di Panzini ispirata alla Prima Guerra Mondiale, il romanzo “Il padrone sono me!” (1922), sorta di antiepopea sulle conseguenze prodotte dal conflitto nelle vite e nelle vicende minime della provincia romagnola, metafora del disfacimento di ogni valore morale universale, e del prevalere di un cinismo sopraffatore e meschino. Si illustra la struttura episodica e corale del romanzo, e l’intento di arguta satira sociale, notando come prenda sapientemente forma nell’agile prosa panziniana, evidente nei dialoghi rapidi e incisivi, e nell’impasto linguistico, col suo gusto per l’espressione dialettale e gergale, le sprezzature grammaticali, e in genere certa espressività deformata e sapida, contrappuntata da lirismo e aulicismi.
Lingua: ItalianoPag. 49-80
Etichette: Panzini Alfredo, Il padrone sono me!, Romanzo, Novecento,
Titolo articolo: Fine dell’epifania tra l’ “Ulisse” e la “Cognizione”
Lo studio indaga sul rapporto tra Gadda e Joyce, a partire dalla considerazione che nell’ “Ulisse” opera un modello shakespeariano similmente a quanto avviene per la “Cognizione”: in entrambi i romanzi il protagonista è dominato da un rimorso amletico verso la figura materna. Altra significativa analogia è riscontrata nella struttura aperta dei due romanzi, coi loro finali inconclusi e il mancato raggiungimento dell’oggetto della ricerca. Ma l’affinità maggiore sarebbe nella condivisa rinuncia alla poetica dell’epifania, pure perseguita all’inizio da Joyce. Nell’ultima parte dell’ “Ulisse” gli oggetti della realtà sono presentati in agglomerati paratattici senza alcuna possibilità che s’apra una squarcio, una rivelazione, una riemersione memoriale. Stessa tecnica e medesimo risultato l’autore del saggio ravvisa nella “Cognizione”.
Lingua: ItalianoPag. 81-96
Etichette: Gadda Carlo Emilio, Joyce James, Ulisse, La cognizione del dolore, Romanzo, Novecento, Modernismo,
Titolo articolo: Su Vittorio Sereni in Algeria (Segnalazione di un idiografo e di alcuni autografi)
Lo studioso rende noto il contenuto di manoscritti sereniani risalenti al tempo della prigionia algerina, reperiti per il tramite del figlio di Bruno Zappieri, prigioniero insieme a Sereni, col quale il poeta strinse amicizia e a cui dettò alcuni suoi versi. Si andò così formando un quadernetto idiografo di “Frontiera”, con alcune poche varianti testuali e strutturali descritte nell’articolo. Ma sono state ritrovate anche carte autografe di due poesie poi confluite in “Diario d’Algeria”. Interessante il caso del testo che comparirà senza titolo in volume, con incipit ‘Un improvviso vuoto del cuore’: nell’autografo è intitolato ‘Preghiera alla poesia’ e presenta alcuni versi del tutto inediti, che configurano una versione precedente e un contributo all’esegesi del testo senz’altro meritevole di attenzione.
Lingua: ItalianoPag. 97-104
Etichette: Sereni Vittorio, Frontiera, Diario d’Algeria, Poesia, Novecento, Filologia,
Titolo articolo: “Casa d’altri” o lo stile dell’incertezza
Si propone una lettura di “Casa d’altri” di Silvio D’Arzo come racconto dell’incertezza e della fragilità esistenziale. È una visione del mondo che si manifesta nella stessa esilità della trama, nel ritmo monotono che asseconda le pause contemplative, la tensione al silenzio e alla solitudine del personaggio di Zelinda. Visione del mondo e dell’uomo in netta e consapevole antitesi – rileva l’autrice del saggio – con quella dell’allora diffuso neorealismo, perciò contraria all’idea di una letteratura coinvolta nella speranza di modificare la realtà e all’idea di essere umano tanto più vero quanto più partecipe di quella speranza. D’Arzo esprime invece l’esigenza di narrare storie d’anime, perché il problema maggiore, per l’autore come per i suoi personaggi, non è di ordine sociale ma esistenziale e metafisico.
Lingua: ItalianoPag. 105-116
Etichette: D’Arzo Silvio, Casa d’altri, Novecento, Racconto,
Titolo articolo: Letteratura e paesaggio in Beppe Fenoglio
Lo studio, tra i rari contributi specifici dedicati al tema, chiarisce il ruolo del paesaggio nell’opera di Fenoglio. Non semplice cornice, il paesaggio è funzionale all’articolazione narrativa, capace di attivare gli scarti temporali o dilatare e sospendere il tempo. La consapevolezza con cui è assunto nella narrazione è dimostrata dalla frequente associazione alla letteratura, mediante riferimenti a libri letti o, con gioco metaletterario, da scrivere, in presenza di vedute paesistiche. Soprattutto, il paesaggio è sottoposto a una trasformazione retorico-figurale che lo rende vero e proprio antagonista. Ma a differenza del nemico storico-politico (il fascismo), il paesaggio risulta il nemico unicamente degno sul piano etico: è di tale dignità nell’avversario che la statura epica del protagonista ha bisogno, perché ne sia esaltata volontà di perseverare nella lotta fino in fondo.
Lingua: ItalianoPag. 117-140
Etichette: Fenoglio Beppe, Narrativa, Paesaggio, Novecento,
Titolo articolo: Le sceneggiature de “Il giordino dei Finzi Contini”
Il saggio affronta la questione della sceneggiatura de “Il giardino dei Finzi Contini”, che vide Bassani impegnato nella realizzazione del film e poi in disaccordo fino alla propria autoesclusione. Si rilegge la testimonianza dell’autore consegnata a un articolo de Il giardino tradito (1984), alla luce delle due stesure della sceneggiatura. La prima fu redatta da Vittorio Bonicelli e rivista da Bassani nell’intento di curare che la traduzione filmica fosse la più fedele possibile al romanzo. La seconda, a firma di Bonicelli e Ugo Pirro, consiste in un riadattamento della prima. Il confronto fra le due esemplifica il tradimento rimproverato da Bassani a danno del romanzo, di cui il film annullava alcuni caratteri fondamentali come il tema dell’antisemitismo, ristretto alla dimensione politica, mentre nel romanzo la denuncia era sostanzialmente morale e rivolta all’intera società italiana.
Lingua: ItalianoPag. 141-172
Etichette: Bassani Giorgio, Il giardino dei Finzi Contini, Novecento, Romanzo, Cinema,
Titolo articolo: Il giallo storico di Corrado Augias
Il contributo esamina la narrativa giallistica di Augias, che con la trilogia di spionaggio “Quel treno da Vienna” (1981), “Il fazzoletto azzurro” (1983), “L’ultima primavera” (1985) si inserisce nella corrente innovativa del giallo italiano puntando sul radicamento delle vicende nella realtà sociale nazionale. I tre romanzi sono ambientati nel periodo intorno alla Prima Guerra Mondiale, sul doppio piano della finzione e della lettura della storia patria. Nel quarto romanzo, “Quella mattina di luglio” (1995), la riflessione storico-politica prende il sopravvento, a scapito della dimensione narrativa e della caratterizzazione del protagonista. Risultano però costanti una tecnica di accumulo dei fatti che non prevede risoluzione dell’intrigo e un rapporto realtà-finzione tipico della non-fiction, di cui si indica un progenitore in L’affaire Moro di Sciascia.
Lingua: ItalianoPag. 173-202
Etichette: Augias Corrado, Romanzo giallo, Novecento,
Titolo libro/articolo recensito: Poesia contemporanea dal 1980 ad oggi
Edizioni: Carocci, Roma – 2007
Lingua: Italiano
Pag. 205-210
Recensore/i: Arnaldo Soldani
Etichette: Poesia, Novecento, Antologia, Storia della lingua, Stile,
A cura di: Elisabetta Graziosi
Edizioni: Clueb, Bologna – 2008
Lingua: Italiano
Pag. 210-213
Recensore/i: Matteo Giancotti
Etichette: Poesia, Novecento, Tempo, Marinetti Filippo Tommaso, Rebora Clemente, Ungaretti Giuseppe, Montale Eugenio, Pavese Cesare, Pasolini Pier Paolo, Caproni Giorgio, Luzi Mario, Merini Alda,
Titolo libro/articolo recensito: Velivolare. Poesie futuriste
A cura di: Paola Azzolini
Edizioni: Edizioni della Vita Nuova, Verona – 2009
Lingua: Italiano
Pag. 213-218
Recensore/i: Riccardo Stracuzzi
Etichette: Poesia, Novecento, Anselmi Piero, Futurismo,
Titolo libro/articolo recensito: L’invisibile quotidiano. Annotazioni sulla narrativa italiana 2006-2007
Edizioni: Liguori, Napoli – 2009
Lingua: Italiano
Pag. 218-220
Recensore/i: Cesare De Michelis
Etichette: Narrativa, Novecento,