Studi novecenteschi | 2003 | N. 1

Dei ‘Sonetti dell’anniversario’ di Caproni, scritti quasi interamente nell’estate del 1942, Zattarin offre una lettura tesa a individuare i calchi e la memoria poetica (Ariosto, Petrarca, Montale,Manzoni.

La lettura della Chemotto offre di ‘Una donna’ di Sibilla Aleramo un mappa tematica al cui centro si impone la scopera di sé sia attraverso la coscienza del proprio corpo, che attraverso il confronto e il rifiuto del modello materno.

Il critico attraversa l’opera volponiana seguendo il tema del suicidio, le cui cause indagate dal romanziere sembrebbero risiedere nel rapporto alineato dell’individuo con la società borghese e industrializzata.

La lettura di ‘Sillabari’ proposta da Gialloreto mira a evidenziare il rapporto dell’autore con il paesaggio, la sensibilità introspettiva e la fascinazione della prosa parisiana.

Il tema del sonno nell’opera di Magrelli si scopre nell’analisi di Francucci depositaria di molteplici valenze, incrinando la vulgata di uno stile e di una coerenza che la critica ha sovente riconosciuto al poeta.

Leoncini rintraccia nella continuata attività di critico cinematografico di Cecchi due elementi cardine: da un lato il riconoscimento del linguaggio filmico come espressione per eccellenza della cultura americana; dall’altro l’attenzione riservata all’elemento iconico-visivo, in cui per Cecchi risiederebbe il fascino cinematografico, quella capacità di raccontare un tempo-movimento preclusa alla letteratura.

Santato individua nel cinema pasoloniano una forte radice poetica, che si traduce in una tecnica volta all’epifania del sacro, ora attraverso il culto del primo piano, ora attraverso il travaso del proprio amore per la pittura quattro-cinquecentesca italiana.