Studi medievali e moderni | 2009 | N. 1

Si parla dell’autobiografia di William Michael Rossetti e della sua traduzione.

Si tratteggia un profilo narratologico, strutturale, contenutistico dell’opera dannunziana “Le novelle della Pescara”, che nella mente del D’Annunzio la quintessenza della novellistica giovanile successiva a “Terra vergine” e ne sono pertanto il validissimo campione per chi intende accostarsi allo studio del riso dannunziano.

Contributo che affronta il tema del nazionalismo nell’opera di Giuseppe Prezzolini e i primi tentativi di propaganda e diffusione delle idee liberali attraverso la rivista letteraria “La Voce”.

Si discute della controfigura presente nelle opere di Moravia in chiave semiologica.

Il saggio fa una disamina storico-critica degli affreschi presenti nella chiesa di Sant’Agostino a Penne (AQ).

Si riporta il carteggio contenente lettere di Gabriele D’Annunzio a Gegè Primoli ed un contratto teatrale custodito presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma nel fondo Pietro Fedele.

Si illustrano gli Atti del convegno di studi “La piazza nella letteratura e nella storia: percorsi di analisi fra Italia e Islanda tenutosi a Reykjavík, University of Iceland, 20 ottobre 2008.

Si parla degli scritti verghiani dei racconti “Novelle rusticane ” e “Per le vie”, che hanno come ambientazione Piazza della Scala in Milano. “In piazza della scala” fu pubblicato in “La rassegna settimanale di scienze, lettere e arti” del 1 gennaio 1882.

Il contributo si sofferma sull’importanza della folla nella letteratura dell’Ottocento e sulle dinamiche psicologiche che il rumore della folla provoca nell’animazione di un qualsiasi brano letterario.

Si parla del valore della scienza nella piazza. Il testo è scritto in lingua francese.

Il contributo, in lingua inglese, sviluppa il rapporto tra letteratura e storia che ruota intorno al concetto di piazza.

Si analizza il concetto concreto di strade e piazze che popolano il romanzo di Vasco Pratolini, scrittore toscano, autore de “Il Quartiere”.

lo scritto, in lingua inglese, descrive la condizione della vita nelle strade della capitale islandese a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo.

Si illustra un quadro della letteratura islandese del Novecento.