Le riviste sostenitrici
Studi goldoniani | 2012 | N. 1
Anno 2012 – Annata: IX – N. 1
A cura di Gianluca D’Elia
Titolo articolo: Guardando verso la scena. Il “Teatro comico”: una lettura
Alcune osservazioni su “Il Teatro comico”, la celebre commedia in tre atti scritta da Carlo Goldoni nel 1750. Si tratta della prima delle sedici commedie nuove che il commediografo veneziano si impegnò a scrivere per l’impresario Gerolamo Medebach a partire dal 1750. La scelta dei caratteri, le allusioni, lo straniamento ed anche i personaggi e l’esperimento della commedia meta teatrale, ovvero che mette in scena l’allestimento di uno spettacolo ed i rapporti con l’impresario, fanno di questa ‘farsa’ una commedia della riforma, anzi una commedia dell’arte, distesa in forma di testo premeditato, che molto si avvicina ai “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello.
Lingua: ItalianoPag. 11-26
Etichette: Letteratura, Teatro, Settecento, Lingua italiana, Commedia dell’arte, Attore, Buffone, Comico, Commento, Critica del testo, Critica teatrale, Lettore, Rappresentazione teatrale, Scenografia Spaesamento,
Titolo articolo: Carlo Goldoni direttore e ‘salariato’ dei suoi comici
Un filo rosso nascosto sembra contrassegnare la vicenda professionale ed artistica di Carlo Goldoni e collocare in più articolata prospettiva il ruolo determinante che egli giocò nel rifondare lo statuto di un autore teatrale, che fin dagli esordi venne intrecciando le sue funzioni autoriali anche a prestazioni di ‘concertatore’ e ‘protoregista’, con la compagnia del San Luca e per l’attività svolta con il teatro di San Samuele e di Sant’Angelo.
Lingua: ItalianoPag. 27-38
Etichette: Letteratura, Lingua italiana, Teatro dialettale, Settecento, Commedia dell’arte, Autore, Commento, Critica del testo, Formazione culturale, Fortuna editoriale, Identità, Individuo, Io, Lessico, Lettura, Lettore, Scrittore, Società,
Titolo articolo: Ballerine settecentesche: Wilkes, Chiari, Goldoni
Attraverso gli scritti di John Wilkes, Pietro Chiari e Carlo Goldoni, Franco Fido propone un profilo della ballerina nel Settecento. Donne dalle straordinarie capacità seduttive, queste artiste erano spesso indotte, talvolta per necessità, talvolta per ambizione, a farsi cortigiane. Soprattutto analizzando le opere quali “La Ballerina onorata dell’abate bresciano”, “La figlia obbediente” e “La scuola di ballo di Goldoni”, Fido scopre i tentativi (pur non sempre sinceri) dei due autori di dar credito a una figura altrimenti condannata dalla società settecentesca.
Lingua: ItalianoPag. 39-52
Etichette: Letteratura, Lingua italiana, Teatro dialettale, Settecento, Commedia dell’arte, Allusione, Ambiente, Attore, Commedia dell’arte, Corpo, Critica teatrale, Donna, Educazione femminile, Estetica, Gestualità,
Titolo articolo: Il giuoco delle parti. Su una chiosa goldoniana a proposito della “Donna di garbo”
Il contributo prende ad esempio dalla famosa prima commedia distesa dell’avvocato veneziano, per metterne in luce il lavoro di ‘risanamento’ del testo in vista dell’edizione Paperini. Le sostanziali differenze (almeno dichiarate dall’autore) – tra l’edizione veneziana curata da Bettinelli e quella fiorentina – del modus operandi sulle opere da pubblicare rivelano in realtà la rinnovata consapevolezza di Goldoni riguardo alla sua funzione e soprattutto al suo disegno di riformatore; ma sono anche l’inevitabile conseguenza della diatriba con l’editore ormai al servizio di Girolamo Medebach, colpevole di mandare ai torchi lavori parziali, ancora troppo segnati dalle esigenze del palcoscenico in termini di tempi e rappresentazione. Non è un caso quindi che a fare le spese dei tagli più rilevanti siano quei passaggi che dichiarano il legame, più che mai forte nella commedia scritta originariamente per la compagnia Imer, con il teatro dei comici dell’Arte e le sue convenzioni performative.
Lingua: ItalianoPag. 53-70
Etichette: Letteratura, Lingua italiana, Teatro dialettale, Settecento, Commedia dell’arte, Editoria, Edizione critica, Rappresentazione teatrale, Sceneggiatura, Scrittore, Scrittura, Settecento, Teatro dialettale, Autore,
Titolo articolo: Dai personaggi agli interpreti: il caso del ‘Festino’
L’articolo, in cinque sezioni, si muove con indispensabile cautela tentando un’attribuzione delle parti del ‘Festino’ ai comici che facevano parte della compagnia del San Luca nel carnevale del 1754, quando la commedia fu posta in scena. La commedia costituisce un’indubbia prova delle capacità di improvvisazione goldoniane, in cui l’autore ritorna a colpire il cicisbeismo. Lo studio procede dal confronto tra i personaggi e gli attori, le precedenti interpretazioni di questi ultimi e il loro grado comico, e che perviene a una verosimile (per quanto non sempre verificabile) attribuzione della metà delle parti.
Lingua: ItalianoPag. 71-86
Etichette: Letteratura, Lingua italiana, Teatro, Settecento, Commedia dell’arte, Studi critici, Comico, Attore, Carnevale,
Titolo articolo: L’ “Impresario” nell’immaginario goldoniano tra militanza e tavolino
Si prendono in considerazione le due celebri commedie: “L’impresario delle Canarie” e “L’impresario delle Smirne” e, con esse, uno dei temi più interessanti e scottanti del panorama teatrale settecentesco, quello sul ruolo dell’impresario d’opera, figura centrale del sistema di produzione del teatro lirico a Venezia a partire dal 1737. Già ‘condannato’ dalla satira sul Teatro alla moda di Benedetto Marcello per la sua posizione sostanzialmente avulsa dalla pratica teatrale vera e propria, egli è in certo qual modo redento da Goldoni – grato alla categoria – quando ne “L’impresario delle Smirne”, ridisegna nel personaggio di Alì non solo il finanziatore dell’opera, ma un ‘padrone’ attento ai meccanismi della produzione. Egli è smaliziato e cauto fino al punto di controbattere con decisione alle mille pretese dei cantanti, e ancor più fino ad accorgersi che la strada intrapresa non potrà portare benefici economici e che è meglio abbandonarla, pena il fallimento.
Lingua: ItalianoPag. 87-104
Etichette: Letteratura, Lingua italiana, Teatro dialettale, Settecento, Commedia dell’arte, Ambiente, Autore, Autorità, Comico, Commento, Critica del testo, Fortuna editoriale, Mecenatismo, Potere,
Titolo articolo: Le commedie goldoniane del periodo parigino
Sul problema del contributo degli attori alla scrittura e all’allestimento delle commedie torna Andrea Fabiano nel saggio che chiude la sezione ‘Studi’ del fascicolo, e che è dedicato alle Commedie goldoniane del periodo parigino. Fatta eccezione per le commedie dichiaratamente scritte o, più spesso, aggiustate a quattro mani, il sodalizio con la compagnia della Comédie Italienne (ancora legata ai canoni della Commedia dell’Arte) e l’assenza di Goldoni agli allestimenti, porta gioco-forza ad una significativa partecipazione dei comici alla creazione drammaturgica. La nota interessante, ma difficilmente certificabile, del saggio di Fabiano, sta nella proposta di leggere come programmatica la scelta collaborativa del commediografo con gli attori, nell’intento di dare circolarità alla propria carriera teatrale, cominciata nel segno dei comici del San Samuele.
Lingua: ItalianoPag. 105-132
Etichette: Letteratura, Lingua italiana, Teatro dialettale, Settecento, Commedia dell’arte, Ambiente, Associazione, Attore, Autore, Commedia dell’arte, Critica teatrale, Cultura, Economia, Editoria, Fortuna editoriale, Formazione culturale, Libertà, Modernità, Scen,
Titolo articolo: La “Trilogia” alla Comédie Française. Un Goldoni senza realismo
Un importante sguardo sulla fortuna di Goldoni nel teatro contemporaneo: un breve ma intenso saggio sul retroterra comico-culturale della “Trilogia”, ovvero “La villeggiatura” o “La trilogia della villeggiatura”, scritta e rappresentata nel 1761 per il teatro San Luca di Venezia e composta da tre commedie: “Le smanie per la villeggiatura”, “Le avventure della villeggiatura”, “Il ritorno della villeggiatura”. L’analisi critica rende evidente in modo particolare il cosiddetto ‘realismo goldoniano’ che rende le tre commedie un testo gradevole, una ‘macchina comica straordinaria, ma senza spessore’, ricca di tropi letterari sempre attuali e coinvolgenti per lo spettatore.
Lingua: ItalianoPag. 135-144
Etichette: Letteratura, Lingua italiana, Teatro dialettale, Settecento, Commedia dell’arte, Allegoria, Americanismo, Attore, Autore, Beffa, Buffone, Commedia, Commedia dell’arte, Critica teatrale, Fortuna, Intertestualità, Lettura, Realismo,
Titolo articolo: Il ‘ventaglio’ di Damiano Michieletto (Venezia, Teatro Goldoni)
Uno sguardo contemporaneo sulla fortuna di quella che è forse la più celebre commedia goldoniana: “Il ventaglio”, portata in scena a Parigi dagli attori della Comédie Italienne il 17 maggio 1763, e che si proponeva di iniziare un ‘nuovo genere di commedie’ caratterizzate da ‘molte scene, brevi, frizzanti, animati da una perpetua azione, da un movimento continuo’, in modo tale che il suo significato si esprimesse ‘più coll’azione che con le parole’, con uno scarto considerevole rispetto alla precedente stagione veneziana. Dalla iniziale cattiva fama alla riscoperta, per due secoli “Il ventaglio” è stato il prototipo di un teatro ‘puro’, contrapposto a quello ‘realista’ fedele ai tempi di Venezia, nel quale sono allusioni all’esperienza stessa dell’autore.
Lingua: Olandese/ItalianoPag. 145-150
Etichette: Letteratura, Lingua italiana, Teatro, Settecento, Commedia dell’arte, Allegoria, Ambiente, Attore, Autobiografia, Autore, Comico, Commedia, Commedia dell’arte, Critica teatrale, Formazione culturale, Fortuna, Immaginario, Interculturalità, Scenografia, Sc,