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Studi giraldiani | 2023 | N. 9
Anno 2023 – N. 9
A cura di Claudia Castorina
Titolo articolo: «A casa del Ziraldo». Sulla messa in scena dell’«Arrenopia»
L’articolo prende in esame le notizie relative all’unica messa in scena attestata dell’Arrenopia di Giraldi Cinthio, tra febbraio e marzo del 1563. Le fonti individuate sono di tre tipi: opere giraldiane (in particolare Carteggio, Ecatommiti, tragedie), documenti d’archivio conservati a Ferrara, Modena e Torino, spigolature di eruditi tra Cinque e Ottocento. Particolare attenzione è prestata al luogo della première, il cortile della casa ferrarese di Giraldi, attigua a Palazzo del Paradiso e raggiungibile attraverso un cavalcavia sospeso. L’ubicazione della casa è studiata incrociando fonti archivistiche e testimonianze cartografiche, riprodotte in appendice. Nella stessa luce sono ridiscussi alcuni aspetti della biografia di Giraldi.
Lingua: ItalianoPag. 5-39
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Titolo articolo: Appunti sulla miscellanea poetica latina di Giraldi (Ferrara, Rosso, 1537)
L’articolo, attraverso un excursus sul retroterra culturale dei primi decenni del XVI secolo, e con particolare riferimento all’ambiente ferrarese, prende in esame i testi contenuti nella raccolta di poesie latine di Giovan Battista Giraldi Cinthio, edita per la prima volta a Ferrara nel 1537, nella prospettiva di successivi e accurati affondi, anche con obiettivi critico-editoriali.
Lingua: ItalianoPag. 41-82
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Titolo articolo: Giovan Battista Giraldi Cinthio e il ciclo dinastico estense della “delizia” di Copparo
L’autore prende in esame ciò che resta del grande palazzo che Ercole II d’Este volle ristrutturare negli anni quaranta del Cinquecento a Copparo, poco lontano da Ferrara: il massiccio torrione all’interno del quale si poteva ammirare il perduto «salotto in crose», dove Camillo Filippi aveva dipinto realistiche vedute delle terre estensi, e Girolamo da Carpi, con l’aiuto di Benvenuto Tisi detto il Garofalo, una serie di ritratti dei signori di Ferrara. Alle immagini di tale ciclo dinastico allude ripetutamente Giovan Battista Giraldi Cinthio, nel ripercorrere le biografie dei signori d’Este nel De Ferraria et Atestinis Principibus Commentariolum (1556). L’indagine su quest’opera (volgarizzata da Ludovico Domenichi nel 1556) risulta utile per provare a comprendere le caratteristiche delle perdute pitture murali, i modelli utilizzati per certi ritratti, e la passione degli Estensi per le vicende della propria famiglia, che di lì a non molto stimolò ulteriori indagini storiche e si manifestò in un esteso ciclo concepito da Pirro Ligorio per il cortile del Castello di Ferrara, di cui resta ben poco.
Lingua: ItalianoPag. 83-152
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Titolo articolo: Agnolo Segni, Lezioni intorno alla poesia. Censimento: «Poetica» aristotelica: edizioni e commenti del XVI secolo
Nel contesto del censimento delle edizioni e commenti cinquecenteschi della Poetica di Aristotele, l’articolo è dedicato ad Agnolo Segni, Lezioni intorno alla poesia.
Lingua: ItalianoPag. 153-178
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A cura di: Elisa Curti e Flavia Palma
Rivista: «Schede Umanistiche», fascicolo n. XXXVI
Lingua: Italiano
Pag. 179-186
Recensore/i: Giulia Desoli
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Titolo libro/articolo recensito: “Queste spaziose loggie”. Architettura e poetica nella tragedia italiana del Cinquecento
Edizioni: Loffredo editore, Napoli – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 187-197
Recensore/i: Alessandra Tramontana
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