Studi giraldiani | 2019 | N. 5

Anno 2019 – Annata: V – N. 5
A cura di Claudia Castorina

Autore/i articolo: GIULIO FERRONI
Titolo articolo: Quale Rinascimento?

Il saggio si sviluppa attorno a un’articolata riflessione sul concetto di Rinascimento in una prospettiva europea, in cui vengono prese in esame le dinamiche culturali e i processi storici che condussero dal ritorno umanistico alla tradizione greco-romana all’elaborazione nel primo Cinquecento di nuovi modelli culturali e di nuovi generi letterari, in quello che è stato chiamato “Rinascimento dei moderni”. Si rileva come tale processo culturale giunga all’apice in quel turbolento periodo caratterizzato dalle drammatiche guerre d’Italia, in una fase di lacerazione e instabilità politica che lascerà il segno su tutta la storia successiva. L’autore mette in evidenza come la cultura italiana del Rinascimento abbia elaborato le forme che nutriranno la moderna cultura europea, proprio negli anni in cui la Penisola cadeva sotto il controllo delle potenze straniere.

Lingua: Italiano
Pag. 15-32
Etichette: Rinascimento, Cinquecento, Cultura,

Autore/i articolo: JEAN BALSAMO
Titolo articolo: Renaissance et modernité

Partendo dal concetto che il “Rinascimento” sia considerato dalla critica contemporanea un periodo segnato da un ideale di perfezione ed egemonia della civiltà europea rispetto al resto del mondo, tradizionalmente collocato tra la fine dell’oscurantismo medievale e l’affermarsi della cultura controriformista e barocca, l’autore ricorda come tale nozione scaturisca dalla costruzione ideologica elaborata dalla storiografia del XIX secolo sulla base del termine coniato dal Vasari per designare la coeva rinascita dei valori dell’Antichità greco-romana in chiave moderna. Mediante un’ampia disquisizione sul dibattito critico attorno alle caratteristiche che la cultura rinascimentale assunse in diverse aree geografiche europee, nonché al tentativo di stabilire una sua collocazione cronologica, Jean Balsamo giunge ad affermare come il Rinascimento sia stato un movimento intellettuale, artistico e spirituale, la cui modernità è quella del suo tempo, una modernità che non ha alcun rapporto con quella dei nostri tempi.

Lingua: Francese
Pag. 33-53
Etichette: Rinascimento, Modernità,

Autore/i articolo: BERNHARD HUSS
Titolo articolo: Petrarchismo e tragedia

Il saggio analizza il difficile rapporto tra la tragedia del Cinquecento come nuovo genere letterario che si basa su contemporanee riflessioni teoriche e il petrarchismo “ortodosso” fondato da Pietro Bembo. La Poetica di Aristotele presuppone che la letteratura debba essere prodotta servendosi di uno stile gradevole, “dolce”. L’autore sottolinea come questo presupposto si riferisca a tutti i generi letterari, dunque anche alla tragedia. Pertanto, dato che per gli autori e i teorici della letteratura nel Cinquecento italiano uno stile ‘dolce’ era inevitabilmente uno stile petrarchesco, da un punto di visto aristotelizzante la tragedia del Cinquecento doveva essere, stilisticamente, una tragedia sotto il segno del petrarchismo. Scrittori di tragedie come Giraldi e Speroni lottano contro questa situazione, offrendo diverse soluzioni del dilemma che stile petrarchesco e soggetto tragico non si combinano facilmente. Considerati questi presupposti, il nesso “petrarchismo e tragedia” assume il carattere di un nodo gordiano, che sarebbe stato infranto solo dal “dramma pastorale”.

Lingua: Italiano
Pag. 55-104
Etichette: Cinquecento, Tragedia, Petrarchismo, Aristotelismo,

Autore/i articolo: ALESSANDRA TRAMONTANA
Titolo articolo: Umanesimo in Sicilia: scuole e “humanae litterae” a Messina al tempo di Antonello

Il saggio intende riflettere sul rapporto tra la Messina quattrocentesca e l’attività del pittore Antonello, che nacque e operò soprattutto nella città dello Stretto. A questo scopo l’autrice delinea il panorama politico-culturale della città peloritana, ponendo l’accento in particolar modo sullo stato delle scuole e dell’insegnamento del latino e del greco, sulla presenza di biblioteche, sullo sviluppo della stampa. Ne deriva un quadro piuttosto chiaroscurale che induce a ritenere che l’ambiente messinese non abbia potuto supportare e comprendere un genio come Antonello. Quest’ultimo mantiene comunque un legame fortissimo con la città natale, e ciò emerge da alcuni particolari aspetti dei suoi dipinti, soprattutto legati al paesaggio.

Lingua: Italiano
Pag. 105-138
Etichette: Quattrocento, Messina Antonello,

Autore/i articolo: ANDERSON MAGALHÃES
Titolo articolo: Vittoria Colonna, donna di governo e mecenate al Castello aragonese d’Ischia

L’autore indaga la complessa figura della marchesa di Pescara attraverso un duplice percorso di indagine che la vede impegnata sia in questioni di ordine politico che nella costruzione di un’immagine ideale di sé attraverso opere di stampo encomiastico. La prima parte del saggio offre una ricognizione delle vicende correlate all’attività di governo da parte della Colonna tanto dei feudi ereditati dal genitore Fabrizio, quanto degli assetti patrimoniali del consorte Francesco Ferrante d’Avalos, con particolare attenzione ai fatti che furono alla base della reggenza del ducato di Benevento. In seconda istanza, lo studio prende in esame le dinamiche connesse al ruolo di Vittoria Colonna quale mecenate, proponendo inoltre una riconsiderazione dell’ormai assodata definizione di “cenacolo” letterario in riferimento alla corte della nobildonna al Castello Aragonese d’Ischia.

Lingua: Italiano
Pag. 139-183
Etichette: Cinquecento, Colonna, Cenacolo,

Autore/i articolo: RICCARDO BENEDETTINI
Titolo articolo: “Sathan veut une franche volunté”. Ercole Cato traduttore della “Démonomanie des sorciers” di Jean Bodin

Il saggio analizza la traduzione italiana della «Démonomanie des sorciers» di Jean Bodin (Paris, Jacques du Puys, 1580) realizzata dal ferrarese Ercole Cato nel 1587. In particolare, l’autore si sofferma sulle modalità con cui il Cato interpreta e rappresenta la festa del diavolo, il sabba, e i suoi momenti più significativi: viaggi notturni, banchetti, danze, canti e accoppiamenti. Dall’attenta e accurata riflessione emergono le funzioni – ideologiche e sociali – della versione italiana del Cato e, soprattutto, le motivazioni della traduzione. Infine, si riflette sulle modalità con cui il ferrarese ha adattato il discorso di Bodin al contesto italiano.

Lingua: Italiano
Pag. 185-231
Etichette: Cinquecento, Cato Bodin,

Autore/i articolo: VALENTINA GALLO
Titolo articolo: Ancora sulla polemica intorno alla “Canace”: la lettera latina attribuita a Giraldi

L’attribuzione a Giraldi dell’epistola latina del 1558 indirizzata a Sperone Speroni viene messa in discussione mediante una rigorosa analisi filologica, che ha consentito di individuare elementi contenutistici e formali non compatibili con la fisionomia intellettuale dello scrittore ferrarese. Viene tracciato, nel contempo, l’identikit culturale del mittente e formulata qualche ipotesi sui possibili aspetti mistificanti della tradizione manoscritta della lettera. Tali importanti rilievi riaprono anche la questione attributiva dell’anonimo Giudizio d’una tragedia di Canace e Macareo, la cui paternità giraldiana è stata definita nella seconda metà del Novecento soprattutto sulla base delle affinità stilistiche e tematiche con la lettera latina.

Lingua: Italiano
Pag. 233-263
Etichette: Giraldi Cinzio, Speroni Sperone, Epistolografia, Tragedia,

Autore/i articolo: CORINNE LUCAS FIORATO
Titolo articolo: Appunti sulle immagini negli scritti di Giraldi Cinthio

Il rapporto di Giraldi con le immagini (intese in tutte le possibili accezioni) è oggetto di questo saggio, che muove dall’esame delle implicazioni degli aspetti visivi nella produzione del ferrarese per evidenziare, attraverso alcune novelle i cui protagonisti sono artisti (Ecatommiti, VII 1 e VII 10), la concezione giraldiana dell’arte figurativa e delle sue affinità con la letteratura. Ne scaturisce non soltanto il profilo di un autore che persegue il diffuso principio umanistico dell’ut pictura poesis, ma soprattutto di un intellettuale attento a valorizzare il ruolo professionale e sociale degli artisti e a superare l’idea tradizionale di un contrasto tra arti liberali e arti meccaniche. Personaggi delle novelle sopra citate, come l’incisore bolognese Giovanni Bernardi e il famoso Michelangelo Buonarroti, diventano peraltro proiezioni dello stesso Giraldi, con un suggestivo accostamento di esperienze biografiche e culturali.

Lingua: Italiano
Pag. 265-294
Etichette: Giraldi Cinzio, Arte, Letteratura, Novella,

Autore/i articolo: SUSANNA VILLARI
Titolo articolo: Il rovesciamento del comico in tragedia: Silvia e Silla (“Ecatommiti”, I 10) e altri spunti esemplari

Nel saggio si analizza la novella I 10 degli Ecatommiti, che offre un esempio significativo della concezione del comico espressa da Giraldi e delle sue modalità di recupero, con finalità pedagogiche, di elementi propri della tradizione novellistica, come la “beffa”. Il singolare intreccio di situazioni comiche e tragiche e il meccanismo di ribaltamento del comico che caratterizzano tale novella sono stati anche osservati in rapporto al dibattito intradiegetico e alla diversa interpretazione della realtà proposta nella “cornice” dai personaggi-narratori, per evidenziare la tecnica narrativa di Giraldi e gli obiettivi della raccolta. In appendice è riportata integralmente la novella.

Lingua: Italiano
Pag. 295-319
Etichette: Giraldi Cinzio, Novella, Comico, Beffa,

Autore/i articolo: CARLA MOLINARI
Titolo articolo: Giraldi annotatore dell'”Orlando furioso»”

Traendo spunto dagli esiti dell’edizione critica Giovan Battista Giraldi Cinthio, Note critiche all’«Orlando furioso» (Classe I 377 e Classe I 406 della BCAFe), curata da Marco Dorigatti e Carla Molinari (Ferrara, Edisai, 2018), il saggio mette a fuoco la figura di Giraldi come accurato annotatore del Furioso e considera tutte le sue opere pertinenti, specialmente gli autografi ora custoditi nella Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, che contengono le sue frammentarie annotazioni al poema di Ariosto e molti esempi delle sue obiezioni a Furioso 1556, uscito a cura di Girolamo Ruscelli. L’analisi coinvolge anche G. B. Pigna, i suoi Romanzi e la controversia scoppiata fra lui e Giraldi a causa di Ariosto.

Lingua: Italiano
Pag. 321-344
Etichette: Cinquecento, Giraldi Cinzio, Ariosto Ludovico,

Autore/i articolo: MARCO DORIGATTI
Titolo articolo: Giovan Battista Giraldi Cinthio e l’Ariosto a stampa

Il saggio ripercorre le vicende e i retroscena dell’editoria veneziana che hanno svolto la funzione di preludio alla stesura delle Note critiche all’«Orlando furioso» di Giraldi Cinthio all’indomani dell’uscita, presso Valgrisi, dell’edizione ariostesca del 1556. L’autore si sofferma sulle figure protagoniste di quel circolo di letterati – in particolare Ruscelli, il curatore della valgrisiana, Dolce, Pigna e Bernardo Tasso – cercando di coglierle sia in sé che (e soprattutto) nel rapporto, spesso improntato a antagonismo, coi loro rivali. Conclude lo studio un epilogo che rivisita quel tormentato rapporto a distanza di anni, permettendo così di constatare quanto esso sia mutato col passar del tempo e quanto sorprendente sia stata la metamorfosi.

Lingua: Italiano
Pag. 345-387
Etichette: Giraldi Cinzio Giambattista, Ariosto Ludovico, Cinquecento,

Autore/i articolo: CARLA MOLINARI
Titolo articolo: “Da Ferrara a Firenze: incontri giraldiani”. Note in margine alla presentazione

Si tratta di una lettura pronunciata il 17 Novembre 2018 a Valencia, nel corso della presentazione di “Arbor inversa – Studi e testi giraldiani”, una nuova collana, con speciale riguardo al primo volume, pubblicato a cura di Irene Romera Pintor e Susanna Villari (Roma, Aracne, 2018), Da Ferrara a Firenze: incontri giraldiani. Per Carla Molinari.

Lingua: Italiano
Pag. 389-395
Etichette: Lettura, Valencia,