Studi e problemi di critica testuale | 2022 | N. 104

Anno 2022 – N. 104
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Martina Cita
Titolo articolo: In margine a una nuova edizione dei Discorsi di Machiavelli: il proemio del primo libro

Il saggio ripercorre le posizioni dei principali studiosi riguardo alle due versioni del proemio del primo libro dei Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio di Niccolò Machiavelli e propone una nuova soluzione editoriale per la redazione breve, coincidente con la stesura definitiva ascrivibile all’autore.

Pag. 11-26
Etichette: Autografo, Biblioteca, Filologia, XVI secolo, Niccolò Machiavelli, Firenze

Autore/i articolo: Attilio Cicchella
Titolo articolo: La trasmissione degli antroponimi degli Atti degli Apostoli: dalla «version primitive» alla traduzione di Antonio Brucioli

Il contributo esamina la ricezione degli antroponimi nei primi volgarizzamenti italiani degli Actus Apostolorum, a partire da quello trecentesco di Domenico Cavalca, considerato da Samuel Berger un rimaneggiamento di una «version primitive», adespota e ancora oggi inedita. La presunta dipendenza dei due testi è per la prima volta messa alla prova attraverso l’analisi comparativa dei rispettivi patrimoni antroponimici, e cioè attraverso quegli elementi che la prassi ecdotica è solita trascurare o relegare in secondo piano. Tuttavia, la forte valenza simbolica dei nomi biblici e la tendenza di volgarizzatori e traduttori a un ossequioso rispetto dei testi sacri legittimano ipso facto, almeno per le innovazioni più significative, questo tipo di indagine, che viene estesa anche alle traduzioni degli Atti degli Apostoli stampate nelle rispettive edizioni della Bibbia da Niccolò Malerbi (Venezia, 1 agosto 1471) e da Antonio Brucioli (Venezia, 1532).

Pag. 27-43
Etichette: Bibbia, Traduzione, Volgarizzamento, Antonio Brucioli, Domenico Cavalca, Niccolò Malerbi,

Autore/i articolo: Riccardo Tesi
Titolo articolo: L’ingegnere e il linguista. Due note su anafonesi

Il contributo esamina nella prima parte il significato del termine anafonesi, presente in un passo del romanzo Quer Pasticciaccio brutto de via Merulana (1946, 19572) di Carlo Emilio Gadda: «L’anafonèsi trivellava il deflusso col perforante vigore d’un’anguilla». In particolare, dopo aver discusso la nuova interpretazione di ‘esercizio del canto’, attribuito alle voci canore delle donne di via Merulana, avanzata da Francesco Giancane sulla base delle fonti lessicografiche sette-ottocentesche conosciute da Gadda, l’autore propone una chiave di lettura del termine più aderente al contesto (e ai termini afferenti al ‘campo lessicale’), definendolo ‘risalita alla base fonetica originaria’, in linea col significato dei due formativi greci che lo compongono. Nella seconda parte del saggio è nuovamente discusso il significato storico-linguistico del termine anafonesi ‘elevazione di e, o > i, u in condizioni fonetiche particolari’, coniato da Arrigo Castellani, probabilmente su suggerimento del glottologo Carlo Battisti.

Pag. 45-65
Etichette: Fonetica, Fonologia, Linguistica, Carlo Emilio Gadda,

Autore/i articolo: Andrea Salvo Rossi
Titolo articolo: Per una teoria dell’esemplarità nel ‘tacitismo’. Il caso di Scipione Ammirato

L’articolo analizza i Discorsi sopra Cornelio Tacito di Scipione Ammirato, testo fondativo della tradizione dei commenti politici agli Annales che prende il nome di tacitismo, per individuare i presupposti teorici che consentono la predicazione dell’esemplarità del passato. Per questa ragione, l’analisi verte soprattutto su tre aspetti: la materia esemplare (ossia la storia imperiale di Roma e il suo significato nell’età degli assolutismi), i destinatari degli exempla (ossia gli uomini di corte del Granducato) e i metodi di lettura della storia antica (da ricercare nel precedente dei Discorsi di Machiavelli).

Pag. 69-109
Etichette: Letteratura classica, Letteratura italiana, Letteratura latina, Niccolò Machiavelli, Scipione Ammirato,

Autore/i articolo: Daniela Shalom Vagata
Titolo articolo: Per un’idea di Amore celeste negli Inni alle Grazie di Ugo Foscolo. Alcune considerazioni

Il presente studio esamina l’idea complessa e stratificata di Amore celeste negli Inni alle Grazie di Ugo Foscolo nel contesto sociale, culturale e letterario di fine Settecento e inizi Ottocento. Il saggio si concentra in primo luogo sulla simbologia coniugale nella poesia delle Grazie e nell’omonima scultura canoviana, per poi prendere in esame l’interpretazione foscoliana di amore nella poesia di Petrarca e la ricomposizione, ancora da parte di Foscolo, della dicotomia tra Amore celeste e terreste. Per finire, è analizzata l’equivalenza semantica tra i concetti amore e armonia.

Pag. 111-148
Etichette: Classicismo, Letteratura italiana, Poesia, Semantica, XIX secolo, XVIII secolo, Antonio Canova, Francesco Petrarca, Ugo Foscolo,

Autore/i articolo: Luca Maccioni
Titolo articolo: Giacomo Leopardi e la diffusione della moneta nella Grecia arcaica (tra Zibaldone 1770-1774 e il Dialogo di un Folletto e di uno Gnomo)

Attraverso l’analisi di un campione di volumi (di Alfonso Niccolai, Augustin Calmet, Jean-Jacques Barthélemy, Yves-Antoine Goguet e altri) appartenenti alla Biblioteca leopardiana, e procedendo a ricostruire alcuni percorsi bibliografici probabilmente seguiti dal poeta di Recanati, il saggio individua alcune possibili fonti di informazione sul tema della diffusione della moneta nella Grecia arcaica. Al contempo, il saggio indaga presenza e utilizzo dei suddetti volumi all’interno dell’opera leopardiana, con ampi riscontri testuali.

Pag. 149-186
Etichette: Bibliografia, Biblioteca, Filologia, Letteratura italiana, Giacomo Leopardi, Grecia arcaica

Autore/i articolo: Alice Cencetti
Titolo articolo: Nell’officina del libro di Stato: Angiolo Silvio Novaro e Il libro della IV classe elementare. Letture (1929-1930)

Nell’ambito della storia del libro di Stato fascista e della sua funzione propagandistica, il saggio indaga nello specifico la genesi del libro della quarta classe elementare, allestito dal poeta Angiolo Silvio Novaro. Attraverso il reperimento e lo studio di materiale d’archivio inedito, è stato possibile ricostruire l’officina del compilatore, dalla scelta dei testi da inserire ai rapporti con gli obiettivi educativi e celebrativi del regime. Ne esce il quadro di un libro che, al di là degli obblighi propagandistici, seppe anche lasciare molto spazio alla voce dei poeti.

Lingua: Italiano
Pag. 187-210
Etichette: Archivio, Didattica, Editoria scolastica, Fascismo, Propaganda, Scuola, XX secolo,

Autore/i articolo: Vittorio Roda
Titolo articolo: Alcune declinazioni del tema del ritorno nella letteratura della Grande Guerra

Il fenomeno del ritorno, centralissimo nell’esperienza del combattente, presenta nella letteratura della Grande Guerra una pluralità di varianti. Le più rappresentate sono quelle del ritorno a casa grazie ad una licenza o alla conclusione del conflitto; ma non vanno dimenticati quei ritorni che, anziché riportare al paese d’origine, restituiscono il militare (o l’ex militare) ad alcuni dei luoghi dove ha combattuto. Il ritrovamento di tali luoghi mobilita al suo interno reazioni di diverso tipo, a partire dalla constatazione, il più delle volte amara, dei mutamenti che il trascorrere del tempo ha portato con sé, contraddicendo le immagini sedimentate nella memoria.

Pag. 211-225
Etichette: Letteratura, Memoria, Prima guerra mondiale, XX secolo,

Autore/i articolo: Nicola Bonazzi
Titolo articolo: Procedimenti antifrastici e registro satirico in due romanzi distopici di Giuseppe D’Agata

Il percorso letterario di Giuseppe D’Agata, autore bolognese del noto romanzo Il medico della mutua, è stato segnato dall’esperienza partigiana e dall’impegno politico. Un impegno che si avverte anche nelle prove narrative di Quattro impiccati in Piazza del Popolo (1974) e America oh kei (1984), due romanzi di forte cifra satirica in cui D’Agata dipinge realtà distopiche per criticare, attraverso procedimenti antifrastici e paradossali, il conservatorismo italiano degli anni settanta e il dominio capitalistico statunitense del decennio successivo. Due prove che contribuiscono a ridefinire la fisionomia di uno scrittore che, dopo il successo popolare degli anni sessanta e settanta, è stato parzialmente dimenticato.

Pag. 227-245
Etichette: Distopia, Romanzo, Satira, Giuseppe D’Agata,

Autore/i articolo: Alessandro Viola
Titolo articolo: Eco contro Eco: Il fascismo eterno come problema ermeneutico

La natura del fascismo è una tema che investe questioni di ordine interpretativo e morale. Il testo di Umberto Eco si inserisce all’interno di una lunga tradizione, e la storia e il successo editoriale del Fascismo eterno sembrano testimoniare la centralità che l’argomento ha assunto nella cultura italiana ed europea. Partendo da questi presupposti il presente lavoro si prefigge un duplice scopo: quello di collocare la teoria di Eco nell’ampio campionario delle interpretazioni del fascismo; e quello di individuare quale posto Il fascismo eterno occupi nella più vasta opera dell’autore. Attraverso questa doppia opera di contestualizzazione, il contributo mira a esplorare le ragioni contingenti e le radici culturali che informano il saggio, giungendo così non solo a una puntuale comprensione della natura dell’opera e della sua genesi, ma anche all’individuazione di uno specifico problema ermeneutico che attraversa il saggio echiano: il problema dell’interpretazione e dei suoi limiti.

Pag. 249-274
Etichette: Ermeneutica, Fascismo, Interpretazione, Intertestualità, Umberto Eco,

Autore/i libro/articolo recensito: AA. VV.
Pag. 277-325
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