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Studi e problemi di critica testuale | 2016 | N. 93
Anno 2016 – N. 93 Mese: ottobre
A cura di Clara Cardolini Rizzo
Titolo articolo: ‘Me convenne partire’ (Dante, “Vita nuova”, IX, 1). Appunti di esegesi ottocentesca
L’A. si sofferma sulla gamma varia e molteplice di interpretazioni prodotta nei secoli XIX e XX sul passo incipitario del capitolo IX dell’opera dantesca “Vita nuova” in cui il poeta trecentesco riferisce del viaggio compiuto fuori da Firenze prima della morte di Beatrice, avvenuta la sera dell’8 giugno 1290. Analizzando la produzione esegetica in oggetto, lo studioso Angelo Colombo passa in rassegna i contributi critici di Cesare Balbo (1839), Pietro Fratricelli (1857), Alessandro D’Ancona (1884), Tommaso Casini (1885), Henry Cochin (1908), Michele Barbi (1932), Domenico De Robertis (1984), Francesco Mazzoni (1994) e Guglielmo Gorni (1996) e propone una riattribuzione e ridatazione della ‘cavalcata dei fiorentini che andavano a combattere contro i ghibellini d’Arezzo in Campaldino, nel giugno del 1289’ di Karl Witte edita a Lipsia nel 1876: essa fu prodotta a Milano, durante gli anni della Restaurazione, dal marchese Gian Giacomo Trivulzio. Evidente – secondo Colombo – è ‘l’attrazione esercitata sul Witte da quell’ambiente letterario milanese e la sua discepolanza nei confronti del marchese in fatto sia di strategie ecdotiche che di industria interpretativa’.
Lingua: ItalianoPag. 9-44
Etichette: Alighieri Dante, Trecento, Vita nuova, Esegesi,
Titolo articolo: Tra i doveri di un segretario e gli ozi in villa: un inedito carme di Filippo Gheri a Ludovico Beccadelli (1546 ca.)
Il contributo è incentrato sulla figura del prelato bolognese Ludovico Beccadelli, ‘insigne rappresentante della riforma cattolica, appassionato di studia humanitatis e discepolo di Pietro Bembo’, intorno a cui, in età rinascimentale, si raggrupparono uomini religiosi e letterati, spesso ospitati nella villa suburbana di Pradalbino, ‘Parnaso della sua gioventù’. Andrea Severi si sofferma soprattutto sulla relazione tra Beccadelli e Filippo Gheri – allievo del primo e fratello dell’amico Cosimo – che dedicò al maestro un carme in latino di 58 esametri la cui edizione, corredata di traduzione e commento e fedele al testo tradito dal manoscritto privo di segnatura conservato presso l’Archivio della Provincia di Cristo Re dei frati minori dell’Emilia-Romagna, è proposta in appendice al contributo. Con l’ausilio del testimone “Palatino 555”, custodito a Parma e tramandante altre poesie del Gheri, l’A. ricostruisce la fitta trama di relazioni vigente nella società cortigiana cinquecentesca, divisa tra doveri civili e piaceri letterari e rappresentata da Beccadelli, uomo che ‘incarna alla perfezione – come rilevò Carlo Dionisotti – il passaggio dall’umanista al cortigiano’.
Lingua: ItalianoPag. 45-74
Etichette: Beccadelli Ludovico, Cinquecento, Rinascimento, Gheri Filippo, Corte, Poesia,
Titolo articolo: Carlo V, Ulisse, Astolfo. Cultura materiale ed esigenze politiche nel sistema variantistico del “Furioso”
Lo studioso Enrico Fantini si sofferma sui riverberi della politica della prima metà del Cinquecento sulla terza redazione (1532) dell'”Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto. Secondo l’A., Ariosto conosceva il materiale vario del suo tempo prodotto sull’argomento. In particolar modo, l’esame di una variante testuale rintracciabile nel XV libro del “Furioso” nel passo in cui si sviluppa la descrizione dei luoghi attraversati durante il viaggio da Alcina verso gli spazi in cui si svolge lo scontro tra Caligorante e Orrilo testimonia la vicinanza dell’autore e della corte ferrarese presso cui operò alla politica dell’imperatore Carlo V. Fantini si interroga quindi sulle motivazioni alla base della cassatura del sintagma ‘stretta fauce’, molto ‘funzionale’, a Suo avviso, ‘alla descrizione topografica dall’alto’ e tanto ‘realistico e perspicuo nel rappresentare il Golfo Persico’, verificando ‘tutte le ragioni stilistiche che possano spiegare economicamente la variazione’.
Lingua: ItalianoPag. 75-96
Etichette: Ariosto Ludovico, Orlando Furioso, Cinquecento, Politica, Carlo V,
Titolo articolo: L’eloquenza visiva delle imprese. Da Giovio a Tesauro
Partendo dal presupposto che, nel Seicento, ‘la parola diventa figurata e si intensifica un processo di verbalità iconica in seno ai vari generi letterari’, l’A. indaga, dal punto di vista storico, la trattatistica relativa al genere delle imprese focalizzando l’attenzione su elementi retorici e figurativi rintracciabili in una lunga tradizione che va da Paolo Giovio a Emanuele Tesauro. Per il primo, come dichiara nel “Dialogo delle imprese militari e amorose” (1555), l’impresa è un’unione perfetta tra anima e corpo; per il secondo, l’impresa si colloca all’interno di una teoria dell’espressione figurata fondata sull’argutezza. Difatti, è con Girolamo Ruscelli (“Le imprese illustri”, 1566) che la teoria delle imprese inizia ad essere studiata con gli strumenti della retorica aristotelica. Tra Giovio e Tesauro i principali protagonisti di tale tradizione sono Scipione Ammirato, Torquato Tasso e Scipione Bargagli. Secondo Ammirato (“Il Rota overo dell’imprese”, 1562), l’impresa è un ‘senso nascosto che contiene celata la sua soluzione’; Tasso, nel “Conte” (1594), ne coglie l’aspetto barocco; Bargagli (“Dell’imprese”, 1594), individua nella novità e nell’ingegno la sua singolarità.
Lingua: ItalianoPag. 97-112
Etichette: Eloquenza, Arte, Iconografia, Retorica, Cinquecento,
Titolo articolo: L'”Ultimo canto di Saffo”: una cifra nascosta del leopardismo di Giovanni Gentile
Il contributo offre una testimonianza dell’amore giovane, eterno e radicato di Giovanni Gentile nei confronti di Giacomo Leopardi. Lo studioso Gaspare Polizzi riproduce difatti la prima prova critica e letteraria di uno Gentile che, ancora diciannovenne, redige per il fratello Gaetano un’analisi puntuale e dettagliata dell'”Ultimo canto di Saffo”. Il manoscritto che tramanda il testo è conservato presso l’archivio della Fondazione Giovanni Gentile e si compone di dieci fogli e una lettera inviata dall’autore da Pisa, nel dicembre 1894, a Palermo al fratello diciassettenne che sarebbe morto di tifo l’anno successivo. Avvalendosi principalmente degli studi di Bonaventura Zumbini e Domenico Comparetti, Gentile realizza “un’analisi della canzone inserendola nel gruppo delle poesie che esprimono dolore e disperazione, in funzione della condizione psicologica vissuta dal poeta”. Rinvii all'”Ultimo canto di Saffo” ritornano anche negli scritti gentiliani successivi, dimostrando, secondo Polizzi, “una conoscenza vera e di antica data del Canto” e la “persistenza della sua interpretazione, che misura la tragicità della narrazione poetica con la magnanimità della figura di Saffo-Leopardi”.
Lingua: ItalianoPag. 113-131
Etichette: Gentile Giovanni, Leopardi Giacomo, Saffo, Settecento, Ottocento,
Titolo articolo: ‘Le vostre lettere mi riescono sempre care…’. Spigolature del carteggio inedito Mustoxidi-Vieusseux (con appendice di quattro lettere)
L’A. del saggio descrive, collocandola nel panorama storico-letterario dell’Italia nella prima metà dell’Ottocento, la figura dell’intellettuale greco Andrea Mustoxidi. Il critico Andrea Scardicchio individua i cardini dell’assetto formativo del Mustoxidi e ricostruisce la fitta rete di relazioni culturali che intrattenne in Italia durante gli anni del suo soggiorno considerando come fonte primaria il carteggio inedito tra lo scrittore nativo di Corfù e Giovan Pietro Vieusseux protrattosi per oltre un ventennio dal 1825 al 1849. Il blocco comprende ventiquattro missive autografe indirizzate dal Mustoxidi al Vieusseux e due di riscontro conservate presso la Biblioteca Nazionale di Firenze. A queste, in seguito al riscontro archivistico effettuato dalla studiosa Kostantina Zanou, se ne aggiungono altre custodite presso la diocesi arcivescovile di Corfù. Correda il contributo la riproduzione di quattro lettere dell’epistolario.
Lingua: ItalianoPag. 133-165
Etichette: Mustoxidi Andrea, Vieusseux Pietro, Ottocento, Carteggio,
Titolo articolo: L’oricalco e l’oboe: Giosuè Carducci e Giuseppe Aurelio Costanzo
Lo studioso Vincenzo Bianco si concentra sulla figura del poeta siciliano Giuseppe Aurelio Costanzo collocandola nel panorama storico-culturale del secondo Ottocento e indagando la sua vicinanza a Giosuè Carducci, testimoniata da un carteggio che ha avvio in seguito all’allontanamento da Manzoni, con cui ‘intrattenne un rapporto epistolare fugace ma decisivo per la sua investitura poetica’, e dal Romanticismo. Partendo dall’individuazione degli elementi cardine della sua formazione (‘dal retroterra romantico alla tarda Scapigliatura, da un socialismo epidermico alla critica impietosa del Positivismo’), l’A. studia il ‘bifrontismo’ di Costanzo vertente su aspetti antitetici quali ‘la solidarietà dell’idillio e un fondo di ribellismo velleitario, l’affettuosa sensibilità elegiaca e un umorismo caustico’. Passando in rassegna i contributi critici di Giuseppe Cimbali (1903), Ettore Arculeo (1913), Alfonso Caso (1916), Giorgia Poidomani (1939), Giulio Natali (1940), Marino Parenti (1946), Benedetto Croce (1947) e Giuseppe Rando (1992), Bianco descrive quindi le diverse venature del ‘vangelo romantico e berchettiano’ di Costanzo.
Lingua: ItalianoPag. 167-187
Etichette: Carducci Giosuè, Costanzo Giuseppe Aurelio, Ottocento,
Titolo articolo: Pirandello e gli anni trenta: cronaca di un Nobel
Il contributo traccia un quadro globale del panorama storico-culturale italiano del primo Novecento antecedente, contemporaneo e successivo all’assegnazione del premio Nobel all’artista Luigi Pirandello, il dieci dicembre del 1934. Le fonti principali utilizzate per ricostruirlo sono sia l’epistolario e le opere teatrali redatte e rappresentate nel ’34 – “Non si sa come”, “Quando si è qualcuno” e “Favola del figlio cambiato” – sia la descrizione delle relazioni che lo scrittore siciliano intrattenne, in quegli anni, con l’attrice Marta Abba, di cui era innamorato, e il primogenito Stefano, ‘segretario, ghost writer, aiutante, portavoce e sostegno psicologico’. ‘Nei mesi che precedono il Nobel – riferisce la studiosa Sebastiana Nobili nell’incipit del saggio -, Luigi Pirandello si sente sempre più vicino a un riconoscimento sperato da tempo, nel quale vede il coronamento della propria carriera ma anche il traguardo che metterà fine alle sue preoccupazioni economiche’.
Lingua: ItalianoPag. 189-209
Etichette: Pirandello Luigi, Novecento,
Titolo articolo: La messinscena come ‘restauro teatrale’: i “Giganti” di Pirandello
Il saggio illustra e spiega la definizione di ‘restauro teatrale’. Essa si sviluppa in seno al discorso condotto dall’A. sulla messa in scena e si configura come un’azione ‘sempre reversibile […], un’attività che si occupa della conservazione, della tutela e della valorizzazione di un testo teatrale d’autore, contestualizzandolo nel presente, senza falsificazioni’. L’argomentazione prende piega tra la descrizione e il commento dell’opera teatrale pirandelliana “I giganti della montagna” (1936), ‘terzo e ultimo dei miti’ rimasto incompiuto. Difatti, è l’incompletezza, in aggiunta all’assenza del terzo atto, che ha permesso a tanti registi italiani di intervenire sull’opera personalizzandola tramite l’ideazione e la creazione di varie e molteplici messe in scena. Il contributo esamina così, nell’ordine, il ‘restauro preventivo’ di Renato Simoni, i restauri strehleriani, il ‘restauro radicale’ di Mario Missiroli, il ‘restauro filologico’ e il ‘restauro di ripristino’ di Mauro Bolognini, il ‘restauro psicoanalitico’ di Leo De Berardinis, il ‘restauro rivelatore’ di Enzo Vetrano e Stefano Randisi.
Lingua: ItalianoPag. 211-236
Etichette: Pirandello Luigi, I giganti della montagna, Teatro, Novecento,
Titolo articolo: Filologia ed ermeneutica nella lezione di Pietro Gibellini e nella sua scuola. A proposito di una miscellanea di studi
Tiziana Piras dedica il saggio alla figura dello studioso Pietro Gibellini, per il quale, in occasione del settantesimo genetliaco, venticinque dei suoi allievi a lui vicini dal 1996 al 2015, durante gli anni della docenza veneziana, hanno redatto una miscellanea di contributi dal titolo “Filologia ed ermeneutica. Studi di letteratura italiana offerti dagli allievi a Pietro Gibellini” curata da Marialuigia Sipione e Matteo Vercesi ed edita a Brescia da Morcelliana nel 2015. Nel volume collettaneo gli autori si concentrano sulla formazione, la bibliografia e i temi focali della lunga e vasta attività di ricerca di Gibellini che spazia dalla poesia dialettale di Belli, ma anche dei secoli XIX e XX, ai versi di Carducci, Pascoli e D’Annunzio, dalla letteratura lombarda settecentesca di Parini alla produzione letteraria novecentesca di Gadda, ‘da Petrarca al romanzo post-moderno’. I contributi, come rileva la Piras, in ossequio alla Sipione, sono suddivisibili in tre nuclei: ‘il primo è costituito da contributi propriamente filologici, il secondo verte su aspetti metodologici, il terzo raccoglie affondi interpretativi su singoli autori, testi o argomenti specifici’.
Lingua: ItalianoPag. 237-259
Etichette: Gibellini Pietro, Filologia, Ermeneutica, Novecento,
Titolo libro/articolo recensito: Libro delle Tre Scritture
A cura di: Matteo Leonardi
Edizioni: Longo, Ravenna – 2014
Lingua: Italiano
Pag. 261-265
Recensore/i: Fabio Marri
Etichette: Bonvesin da La Riva, Libro delle Tre Scritture, Trecento,
Titolo libro/articolo recensito: Lettere Rime Carmina
A cura di: Enrico Garavelli
Edizioni: Storia e Letteratura, Roma – 2015
Lingua: Italiano
Pag. 265-270
Recensore/i: Stefano Jossa
Etichette: Castelvetro Ludovico, Lettere, Rime, Carmina, Cinquecento,
Titolo libro/articolo recensito: I cento sonetti
A cura di: Franco Tomasi
Edizioni: Droz, Genève – 2015
Lingua: Italiano
Pag. 270-273
Recensore/i: Veronica Copello
Etichette: Piccolomini Alessandro, Sonetti, Cinquecento,
Titolo libro/articolo recensito: Giornale del viaggio da Londra a Petersbourg
A cura di: Anna Maria Salvadè
Edizioni: Storia e Letteratura, Roma – 2015
Lingua: Italiano
Pag. 273-276
Recensore/i: Andrea Campana
Etichette: Algarotti Francesco, Settecento,
Titolo libro/articolo recensito: Dalle ‘vaghe fantasie’ al ‘patrio zelo’. Letteratura e politica negli ultimi anni di Vincenzo Monti
Edizioni: Led, Milano – 2016
Lingua: Italiano
Pag. 276-279
Recensore/i: Davide Colombo
Etichette: Monti Vincenzo, Letteratura, Politica, Settecento, Ottocento,
Titolo libro/articolo recensito: Il dialogo dei tre massimi sistemi. Le “Ultime lettere” di Jacopo Ortis fra il “Werther” e la “Nuova Eloisa”
Edizioni: Liguori, Napoli – 2014
Lingua: Italiano
Pag. 279-283
Recensore/i: Andrea Campana
Etichette: Foscolo Ugo, Ultime lettere di Jacopo Ortis, Settecento, Ottocento,
Titolo libro/articolo recensito: Drammaturgia dell’esilio. Il Risorgimento italiano fuori dai confini
Edizioni: Pozzi, Ravenna – 2015
Lingua: Italiano
Pag. 283-285
Recensore/i: Michele Finelli
Etichette: Dramma, Esilio, Risorgimento, Ottocento,
Titolo libro/articolo recensito: Myricae
A cura di: Gianfranca Lavezzi
Edizioni: Rizzoli, Milano – 2015
Lingua: Italiano
Pag. 285-288
Recensore/i: Alessandro Merci
Etichette: Pascoli Giovanni, Myricae, Ottocento, Novecento,
Titolo libro/articolo recensito: Esame di coscienza di un letterato, Carte Rolland, Diario di trincea
A cura di: Marino Biondi e Roberto Greggi
Edizioni: Storia e Letteratura, Roma – 2015
Lingua: Italiano
Pag. 288-291
Recensore/i: Alessandro Merci
Etichette: Rolland Carte, Diario di trincea, Novecento,
Titolo libro/articolo recensito: Lo stesso dolore e altre poesie nel tempo (1949-1966)
A cura di: Paolo Briganti
Edizioni: Diabasis, Parma – 2014
Lingua: Italiano
Pag. 291-296
Recensore/i: Francesco Gallina
Etichette: Artoni Gian Carlo, Poesie, Novecento,
Titolo libro/articolo recensito: Il serpente piumato. Diario di un nuovo anno
A cura di: Paolo Briganti
Edizioni: Diabasis, Parma – 2015
Lingua: Italiano
Pag. 291-296
Recensore/i: Francesco Gallina
Etichette: Artoni Gian Carlo, Diario, Novecento,
Titolo libro/articolo recensito: La luna bianca. Diario in versi
A cura di: Paolo Briganti
Edizioni: Diabasis, Parma – 2016
Lingua: Italiano
Pag. 291-296
Recensore/i: Francesco Gallina
Etichette: Artoni Gian Carlo, Poesia, Diario, Novecento,
A cura di: Fernando Lepori e Luciana Pedroia
Edizioni: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, Firenze – 2014
Lingua: Italiano
Pag. 296-299
Recensore/i: Angelo Colombo
Etichette: Pozzi Giovanni, Filologia, Novecento,
A cura di: Sebastiana Nobili, Vittorio Roda, Gino Ruozzi, Paola Vecchi Galli
Edizioni: Pàtron, Bologna – 2014
Lingua: Italiano
Pag. 299-303
Recensore/i: Francesca Florimbii
Etichette: Alighieri Dante, Cottignoli Alfredo, Novecento,
A cura di: Fabiana di Brazzà, Ilvano Caliaro, Roberto Norbedo, Renzo Rabboni, Matteo Venier
Edizioni: Forum, Udine – 2016
Lingua: Italiano
Pag. 303-307
Recensore/i: Paola Siano
Etichette: Griggio Claudio, Carte, Novecento,