Le riviste sostenitrici
Studi d’italianistica nell’Africa australe / Italian Studies in Southern Africa | 2010 | N. 1
Anno 2010 – N. 1
A cura di Giona Tuccini
Titolo articolo: Short stories (Translated by Grazia Sumeli Weinberg)
Testi inediti di autore contemporaneo.
Lingua: InglesePag. 1-12
Etichette: Aldo Nove, Duemila,
Titolo articolo: Pulp, noir or neo-noir? Aldo Nove’s ‘Cannibal stories’ in “Superwoobinda”
In questo articolo si prende in esame la produzione di Aldo Nove che, annoverato tra gli autori di “Gioventù cannibale” (1996), esprime un gusto compiaciuto per la violenza e l’orrore e una morbosa ossessione per soggetti umani alla deriva, ripugnanti, psicopatici e plagiati dal fascino della pubblicità, del mondo della televisione e del sesso. “Superwoobinda” (1998), in particolare, un’opera ecclettica in cui si fondono i vari generi della cultura popolare, avvia il meccanismo dell’auto-riflessività in letteratura: il tragi-comico che l’autore esprime nella raccolta risulta essere l’antidoto all’influenza e alla potenza distruttiva che i media possono avere sulla società dei consumi.
Lingua: InglesePag. 13-35
Etichette: Aldo Nove, Pulp, letteratura cannibale,
Titolo articolo: Immigration and identity in “L’albero dei destini sospesi”
In questo articolo viene preso in esame il film “L’albero dei destini sospesi” (1997) del regista algerino, immigrato in Italia, Rachid Benhadj: tale opera, apprezzata dal pubblico, si inserisce all’interno del progetto RAI “Un altro paese nei miei occhi” di Marco Bellocchio. Si tratta del primo film italiano che mostra una relazione interraziale tra una donna italiana e un uomo sudafricano. La scoperta delle reciproche culture, non priva di pregiudizi e paure, fornisce un esempio positivo di convivenza e integrazione.
Lingua: InglesePag. 36-62
Etichette: Rachid Benhadj, Migrazione, Alterità,
Titolo articolo: “Luce profuga” di Valerio Aiolli e “La badante. Un amore involontario” di Paolo Teobaldi: italiani a confronto con l’alterità
Negli anni Novanta la figura dell’immigrato inizia a comparire nelle opere degli scrittori italiani, nella maggior parte dei casi stereotipato negativamente. I romanzi “Luce Profuga” di Valerio Aiolli (2001) e “La badante. Un amore involontario” di Paolo Teobaldi (2004) sono delle eccezioni che mostrano la capacità di alcuni italiani di superare i pregiudizi verso gli stranieri, in modo che l’incontro con l’alterità si riveli un’esperienza positiva. Così come afferma Zygmunt Bauman (1997), gli stranieri sono agenti di cambiamento perché costringono le persone a riflettere su se stesse, abbandonando la routine e scoprendo nuovi modi di vivere. Questo saggio analizza l’incontro tra gli italiani e gli immigrati all’interno di questi due romanzi ed esplora il ruolo dell’immigrato come agente di cambiamento.
Lingua: ItalianoPag. 63-80
Etichette: Valerio Aiolli, Paolo Teobaldi, Alterità, Duemila,
Titoli bibliografici ricevuti in redazione.
Lingua: ItalianoPag. 81
Etichette:
Elenco degli atti dell’Association of Professional Italianists / Associazione Professori d’Italiano (A.P.I.).
Lingua: ItalianoPag. 88-90
Etichette: