Le riviste sostenitrici
Studi d’italianistica nell’Africa australe / Italian Studies in Southern Africa | 2005 | N. 2
Anno 2005 – N. 2
A cura di Giona Tuccini
Kerstin Pilz riassume il contenuto del fascicolo, il cui fine è illustrare la percezione del cinema italiano presso la comunità dei critici e del pubblico, d’origine italiana e no, residente in Australia.
Lingua: InglesePag. v-vii
Etichette: Cinema, Australia,
Titolo articolo: Freud and Gidget Go to Rome but Uncle Sam doesn’t: the Roman Fever Films 1953-1963
L’articolo prende in esame alcuni film hollywoodiani, da “Roman Holiday” a “Gidget goes to Rome”, che furono realizzati a Roma negli anni della Guerra Fredda. Tematicamente incentrata sull’ambivalenza dei concetti di casa, amore e morte, questa serie della “febbre romana” conserva tutti i tratti caratteristici della nevrosi romana di cui Sigmund Freud aveva scritto circa mezzo secolo prima. Egualmente importante il punto di vista provocatorio sulle frustrazioni e ansie politiche che contraddistinsero la presenza degli americani in Italia negli anni Cinquanta.
Lingua: InglesePag. 1-33
Etichette: Cinema, Roma, Guerra, Novecento,
Titolo articolo: The Superfluous and the Missing Metaphor in “Il postino”
Partendo da uno spunto di J.M. Clerc, che propone un metodo socio-critico per analizzare la riduzione dei testi letterari per il cinema, il saggio esamina il film “Il postino” di Michael Radford (con Massimo Troisi nella parte di protagonista), tratto dal romanzo del cileno Antonio Skármeta. Una lettura attenta dei due testi dimostra che il regista non è riuscito a ricreare nell’ambiente italiano un contesto socio-culturale e politico coerente con l’originale; molte metafore risultano anzi incoerenti e superflue.
Lingua: InglesePag. 34-57
Etichette: Michael Radford, Antonio Skármeta, Il postino, Novecento,
Titolo articolo: Pier Paolo Pasolini: an Analysis of Film Music Practice
L’autore studia il tema dell’importanza della colonna sonora in tre film di Pier Paolo Pasolini: “Accattone”, “Il Vangelo secondo Matteo”, “Edipo re”. Pasolini predilige l’uso contrappuntistico della musica, una pratica già usata dalla scuola d’avanguardia russa, in particolare nelle sperimentazioni di Sergei Eisenstein. Tra le scelte più originali, l’impiego della musica sacra in un film apparentemente pagano come “Accattone” e l’introduzione di canzoni popolari (russe, afro-americane, africane) nel “Vangelo”, con un ricercato effetto di spaesamento e contaminazione.
Lingua: InglesePag. 58-91
Etichette: Pier Paolo Pasolini, Cinema, Novecento,
Titolo articolo: “Lo specchio frammentato ed il pagliaccio piangente”: Alienation and l’umorismo in the Films of Nanni Moretti
Il cinema di Nanni Moretti usa uno sguardo autoriflessivo e autocritico per parlare della condizione alienata del maschio engagé della generazione post-Sessantotto in Italia. L’articolo mette a fuoco come l’uso morettiano dell’umorismo, con palesi tratti pirandelliani, ottenga un sovversivo sdoppiamento artistico; ne risulta uno straniamento sociale e una frammentazione esistenziale dei personaggi, con effetti tragicomici di grande forza.
Lingua: InglesePag. 92-119
Etichette: Nanni Moretti, Autobiografia, Umorismo, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: “La destrezza di guardare oltre”: Close-up on the Representation of Women in Silvio Soldini’s “Le acrobate” and “Pane e tulipani”
Il saggio analizza il modo in cui Silvio Soldini rappresenta la donna nei film “Le acrobate” (1997) e “Pane e tulipani” (2000). I personaggi femminili, a differenza di quel che solitamente accade nel cinema italiano, dove domina il modello della “femme fatale”, vengono visti soprattutto nel rapporto che intrattengono fra di loro, tra complicità e ironia. Soldini sembra invitare le spettatrici a identificarsi, ovvero ad affidarsi ai modelli anticonvenzionali che propone sullo schermo.
Lingua: InglesePag. 120-143
Etichette: Silvio Soldini, Donna, Novecento, Deumila,
Titolo articolo: “Io non ho paura”: usare i film senza timori
Analizza alcune sequenze dialogiche di film italiani contemporanei (tra cui “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores e “Caterina va in città” di Paolo Virzì) e ne dimostra l’efficacia didattica per l’insegnamento dell’italiano parlato agli studenti stranieri.
Lingua: ItalianoPag. 144-172
Etichette: Cinema, Lingua italiana, Gabriele Salvatores, Paolo Virzì, Novecento, Duemila,
Titoli bibliografici ricevuti in redazione.
Lingua: ItalianoPag. 173
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