Le riviste sostenitrici
Studi di filologia italiana | 2008 | N. 66
Anno 2008 – N. 66
A cura di Antonella de Seta
Titolo articolo: Un sonetto a ser Bonagiunta
Il canzoniere Vat. lat. 3793 assegna a Ser Bonagiunta una quindicina di componimenti. Le ricerche hanno documentato l’esistenza a Lucca di un Bonaiuncta Urbicciani attivo come “iudex et notarius” fra il 1242 e il 1257. Conferma che il rimatore fosse notaio viene dal sonetto proposto nel saggio, il quale si occupa di una controversia ereditaria insorta fra una madre e un suo figlio, controversia che l’Orbicciani ha risolto.
Lingua: ItalianoPag. 5 -11
Etichette: Urbicciani Bonagiunta, Trecento, Sonetto,
Titolo articolo: Il sonetto delle origini e le “glosse metriche” di Francesco da Barberino
La più antica teorizzazione del genere metrico del sonetto è contenuta nelle “glosse metriche” di Francesco da Barberino scritta fra il 1296 e il 1312. L’autore intende dare un quadro completo di tutti i generi in uso nella sua epoca, un quadro completo di tutti i generi in uso nella sua epoca, un quadro organizzato in categorie, come quella dei generi che invece ormai non vengono più utilizzati. Inoltre è descritto come insegnare ad un ipotetico poeta novizio la composizione della canzone, della ballata e del sonetto. I tipi di sonetto descritti sono: vari e questi si distinguono per il numero delle sillabe usate per la costruzione.
Lingua: ItalianoPag. 13 – 34
Etichette: Da Barberino Francesco,Trecento, Sonetto,
Titolo articolo: Ramificazioni ‘malatestiane’. 1. Due discendenti del Laurenziano XLI 17
Il saggio si propone di spiegare come il manoscritto n° 2 del fondo Segni della Biblioteca Medico – Laurenziana di Firenze testimone del Canzoniere, dipenda da altri due testimoni il codice Plut. XLI 17 della Biblioteca Mediceo – Laurenziana di Firenze (L), Il Riccardiano 1097 (R), con i quali condivide condivide delle somiglianze.
Lingua: ItalianoPag. 33 – 73
Etichette: Petrarca Francesco, Trecento, Canzoniere,
Titolo articolo: Le canzoni di Mariotto Davanzati nel codice Vat. Lat. 3212
Il nome di Mariotto Davanzati compare in diversi studi sul Quattrocento lirico toscano e nelle storie letterarie, antiche e recenti, e anzi si trova talora citato antonomasticamente per richiamare con un rapido cenno o con una serie di nomi la produzione poetica minore di quel secolo. La figura del Davanzati e la sua poesia suscitano interesse per una serie di motivi: le molte corrispondenze intrecciate con i poeti coevi, la versatilità espressiva, che gli consentì di percorrere le diverse strade della poesia aulica e di quella comica, la frequentazione di ambienti e prsonaggi che conteranno molto nella cultura fiorentina di età laurenziana. Il presente saggio fornisce delle schede descrittive che danno conto dei dati più rilevanti concernenti i codici e i testi in essi contenuti.
Lingua: ItalianoPag. 75 – 180
Etichette: Davanzati Mariotto, Quattrocento, Poesia,
Titolo articolo: Pane e pesce d’uovo. Il lessico culinario nel “Diario” di Jacopo Pontormo
Il documento, noto con il titolo ‘Diario di Jacopo da Pontormo fatto nel tempo che dipingeva il coro di S. Lorenzo’, offre infatti una testimonianza straordinariamente vivace che ci consente di mettere a fuoco la figura del pittore, smussando alcune esagerazioni interpretative. Il Diario, scoperto da Arduino Colasanti nel 1902, si trova nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze all’interno del codice Magliabechiano VIII 1490. Il Diario si presenta suddiviso in due fondamentali sezioni: una parte più corposa costituita dal vero e proprio libro di ricordi che il pittore tiene dal 7 gennaio 1554 al 23 ottobre 1556, una parte più breve denominata comunemente “Prescrizioni e ricordi” in cui si danno alcune direttive da seguire per
condurre una vita sana. Questo documento offre uno spaccato vivissimo del fiorentino
del pieno Cinquecento nella sua dimensione più colloquiale e corrente, documentando con eccezionale ricchezza il lessico in uso nei settori dell’alimentazione e della
gastronomia.
Pag. 181 – 219
Etichette: Pontormo Iacopo, Diario, Manoscritto, Arte, Pittura,
Titolo articolo: Le “Rime degli academici eterei”
Il saggio ci parla delle Rime degli Academici eterei che si inserisce nel quadro dell’edizione delle rime di Torquato Tasso. L’edizione critica delle Rime consta di tre parti, la prima delle quali contiene la riproduzone del codice Chigiano L.VIII. 302 (C), autografo risalente al 1583 – 1584, rappresentante la prima sistemazione d’autore delle rime di materia amorosa; la seconda parte è costituita da un volume che riproduce la seconda parte della stampa 87 in cui trovano rispettivamente luogo i testimoni implicati nella costituzione di 87, e le lezioni offerte dalla tradizione; la terza parte presenta un analogo apparato. Seguono tre volumi di Appendici, dedicati a raccolte di rime riconducibli all’autorità tassiana in funzione di iniziative occasionali, o della raccolta di materiali.
Lingua: ItalianoPag. 221 – 283
Etichette: Cinquecento, Accademia, Poesia, Rime,
Titolo articolo: Un “vecchierel” esopiano
La seconda stanza del “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” è dedicata per intero alla vicenda dell’attempato pellegrino che rappresenta tutta l’umanità. La figura chiamata in causa, quella dello zoppo infermo, ha in sè una connotazione fortemete negativa perchè egli con un gravissimo carico sul dosso per montagne erte e luoghi aspri, faticosi e difficili cammina senza mai riposarsi giorno e notte, fino ad arrivare ad un fosso e cadervi.
Lingua: ItalianoPag. 285 – 291
Etichette: Leopardi Giacomo, Ottocento, Poesia,
Titolo articolo: Dalla torre di Lucio Piccolo
Il saggio ci parla dell’opera di Lucio Piccolo “La Torre”. La Torre rappresenta l’asse
del mondo e luogo di vedetta, percorso di ascesi e di aristocratico isolamento in cui si osserva in solitudine il cosmo. E’ la chiusa rocca dello spirito crociato che campeggia nello stellato blasone di famiglia, e forma severa di una mente vigorosa ereditata dagli avi. E’ rifugio e specola, faro e fortezza esposta al divenire, al mutamento e al disordine, tradizionalmente ipostatizzati dall’acqua. Essa è la torre di Babele la cui cima arriva biblicamente fino al cielo, monumento alla superia dell’umana conoscenza che dà l’assalto al divino e viene dissipata con la confusione del linguaggio.
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Lingua: ItalianoPag. 293 – 325
Etichette: Piccolo Lucio, Nocecento, Lirica,