Studi desanctisiani | 2014 | N. 2

Anno 2014 – N. 2
A cura di Giovanna Panzini

Autore/i articolo: Gerardo Bianco
Titolo articolo: Poeti e scrittori dell’età risorgimentale nella critica di Francesco De Sanctis

Attraverso una disamina delle posizioni espresse da De Sanctis sugli autori nei “Saggi critici” postunitari, nelle “Lezioni” della seconda scuola e nella “Storia della letteratura”, si individuano gli atteggiamenti critici di fondo e l’intreccio fra giudizio letterario e giudizio politico. Vengono analizzati i concetti di ‘reale’ e di ‘limite’, contrapposti tanto alla tradizione arcadica e ai suoi strascichi ottocenteschi quanto a un realismo compromissorio. Si getta luce, accanto alla centralità di Manzoni e Leopardi, sulla precoce delineazione del nesso geografia-letteratura e di una mappa regionale degli scrittori italiani.

Lingua: Italiano
Pag. 11-24
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Autore/i articolo: Toni Iermano
Titolo articolo: «Siamo sull’orlo della guerra civile». De Sanctis, il Mezzogiorno e lo stato d’assedio

Il saggio mette a fuoco la conflittualità che ha caratterizzato i primi anni della neocostituita nazione italiana, evidenziando l’uso del termine ‘guerra civile’ da parte di testimoni d’eccezione come De Sanctis e Sella e scandagliando la valenza concettuale e la progettualità politica sottesa alle loro analisi. Ponendo l’accento sul carattere di scontro non tanto ideologico quanto sociale di tale conflittualità e in particolare del brigantaggio, si discute l’uso della categoria di ‘guerra civile’ da parte della recente storiografia e pubblicistica.

Lingua: Italiano
Pag. 25-42
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Autore/i articolo: Pasquale Sabbatino
Titolo articolo: Le Lezioni di letteratura italiana di Settembrini e il desiderio di «una storia nazionale» in De Sanctis

Nell’articolo “Settembrini e i suoi critici”, del 1869, Francesco De Sanctis fissa le proprie osservazioni in occasione della pubblicazione del secondo volume delle “Lezioni di letteratura italiana” e degli interventi polemici che seguirono. Qui indagata è l’interessante articolazione argomentativa e ideologica del contributo. Dapprincipio è illustrato lo scontro generazionale tra il cinquantacinquenne Settembrini e i giovani allievi, Francesco Montefredini e, particolarmente, Bonaventura Zumbini, dei quali si evidenziano i limiti esegetici. In seguito viene tracciato un vivido profilo dell’autore delle “Lezioni”, letterato e uomo di lotta, prima contro i Borbone e poi contro il “Sillabo” di Pio IX; emerge una interpretazione della sua opera quale appassionato viaggio artistico, frutto di un indomito impegno civile. Infine De Sanctis registra le problematicità strutturali del coevo panorama critico-letterario italiano nel momento stesso in cui egli dà alle stampe la sua “Storia della letteratura italiana”, originando quel ‘paradosso’ ermeneutico già investigato da Antonio Palermo.

Lingua: Italiano
Pag. 43-54
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Autore/i articolo: Costanza D’Elia
Titolo articolo: «E lasciatelo quel benedetto Leopardi». Il tema delle ‘due religioni’ fra De Sanctis e Settembrini

Nel saggio si evidenzia lo stretto intreccio fra questioni politiche, letterarie ed estetiche nel Risorgimento e nella nuova Italia, focalizzando il tema delle ‘due religioni’ e della recezione di Leopardi che a questo tema è strettamente connessa, ed esaminando continuità e difformità fra le posizioni critiche di De Sanctis (caratterizzate dall’influenza di Hegel e Gioberti) e quelle del suo vecchio compagno di lotta Luigi Settembrini.

Lingua: Italiano
Pag. 55-74
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Autore/i articolo: Alfredo D’Orto
Titolo articolo: Sull’estetica e la critica desanctisiane: la dissociazione intenzione- effetto

Il saggio, muovendo dalla comprensione del concetto di intenzione, delinea un quadro organico della concezione estetica e della metodologia critica del De Sanctis, che utilizza quale strumento cardine per l’intelligenza dell’arte l’esame del rapporto tra poetica storica e poesia realizzata. Oltre a chiarire i concetti fondamentali dell’estetica desanctisiana nei suoi legami con quella romantica e non, giunge a rintracciare il rapporto che la unisce strettamente con la sua gnoseologia e con la sua visione storicistica, offrendo anche materiali e considerazioni per meglio definire alcuni nodi cruciali a lungo dibattuti dalla critica, dal grado di incidenza e di elaborazione della teoresi hegeliana (che appare qui profonda e per certi versi anticipatrice di alcune meditazioni di filosofi e teorici dell’arte novecenteschi) al suo concetto di realismo artistico e ‘filosofico’. Ne risulta evidente l’orizzonte e il rilievo europeo della riflessione del De Sanctis, ed emerge in piena luce il ‘sistema’, ovvero quel reticolo concettuale determinato e coerente, non chiuso ma dialettico, che costituisce la sua estetica e sostiene saldamente la sua prassi esegetica.

Lingua: Italiano
Pag. 75-114
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Autore/i articolo: Laura Nay
Titolo articolo: «Maschere no»: lo svelarsi dell’io nelle scritture autobiografiche di Luigi Settembrini

L’articolo si propone di indagare le molteplici forme delle scritture dell’io praticate da Settembrini. Per Settembrini la memoria è il luogo della consolazione, il modo per sottrarsi a una condizione di vita difficile da accettare e, non in ultimo, la strada per lasciare testimonianza di sé. Nel percorso qui proposto, la sua modalità autobiografica è messa in rapporto con quella di altri scrittori del sé, in particolare con d’Azeglio e Pellico. Amor di patria, fede religiosa e letteratura militante sono i valori che costoro hanno in comune con Settembrini, ma l’autore delle “Ricordanze” obbliga ad usare strumenti differenti. Si va dalla scrittura più compiutamente autobiografica delle “Ricordanze” (a cui affiancare il “Diario 1854-55” e “Rimembranza”) a quella epistolare, senza escludere testi che non appartengono esplicitamente a questo genere, come, ad esempio, le “Lezioni”. Settembrini si rivela più che memorialista un autobiografo duttile, per alcuni versi anomalo, capace di offrire di sé un ritratto antieroico e forse proprio per questo tanto più esemplare.

Lingua: Italiano
Pag. 115-128
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Autore/i articolo: Clara Allasia
Titolo articolo: «Grande scrittore di grandi sventure»: «una testolina di fiori» fra «virtù e azione»

Il saggio prende le mosse dell’accostamento delle “Ricordanze” alle “Carceri e galere” di Sigismondo Castromediano, per verificare la differenza di impostazione fra le seconde e le prime, costruite su un fittissimo reticolo di rimandi letterari e intertestuali. Quasi ogni pagina testimonia quanto l’esperienza della letteratura abbia concesso a Settembrini di raccontare una realtà altrimenti intollerabile, senza che la centralità di tale procedimento gli abbia permesso di dimenticare che, appunto, di un escamotage si tratta. Lo ”spillone nella rosa” diviene così immagine-simbolo, per l’autore e per noi, del drammatico scarto fra intenzioni e realizzazioni e, soprattutto, del tentativo di coniugare ”vita e letteratura, pensiero e azione”.

Lingua: Italiano
Pag. 129-140
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Autore/i articolo: Antonella Venezia
Titolo articolo: Tramonto di un’amicizia. De Sanctis e Settembrini nella scena politica della Napoli postunitaria

Il rapporto tra De Sanctis e Settembrini ebbe spesso risvolti contraddittori e sfociò negli ultimi anni in palese conflittualità. La parabola discendente di questa amicizia è analizzata alla luce non solo dell’epistolario dei protagonisti, ma anche delle testimonianze degli allievi comuni. Un ulteriore contributo è dato, inoltre, dalla ricostruzione del ruolo rivestito da De Sanctis e Settembrini nella vita della città di Napoli attraverso la militanza – ora condivisa, ora contrapposta- nell’agone letterario e nell’associazionismo.

Lingua: Italiano
Pag. 141-148
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Autore/i articolo: Isabella Valente
Titolo articolo: Luigi Settembrini e le arti. Il caso del monumento a Dante

Il 13 luglio 1871 si inaugurava in Napoli il “Monumento a Dante”. Frutto di un progetto di Luigi Settembrini, elaborato sul finire del 1862, che egli seguì in tutte le fasi della sua attuazione, il monumento fu pensato come monumento all’Italia unita, libera dallo straniero e laica. Settembrini, con fine educativo e pedagogico, volle che il monumento fosse il riflesso della nuova cittadinanza, integrato pienamente nel tessuto urbano e sociale della città postunitaria. Le notizie storiche e artistiche relative al monumento erano finora poche.

Lingua: Italiano
Pag. 149-162
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