Le riviste sostenitrici
Studi danteschi | 2005 | N. 70
Anno 2005 – N. 70
A cura di Valentina Sonzini
Titolo articolo: “Inferno” XIII: fra tradizione lirica italiana e “Roman de la rose”
Evidenziando nel canto XIII dell'”Inferno” il tentativo di Dante di aprirsi alla lirica trobadorica, l’A valuta quanto la conoscenza e l’influenza della letteratura d’oltralpe abbiano rappresentato per il poeta la svolta decisiva rispetto ai moduli espressivi della tradizione lirica italiana. Il percorso di approfondimento è favorito da raffronti con il “Roman de la Rose”, il “Fiore” e la “Divina Commedia”, con riferimento anche all’opera guittoniana e alla “Vita nova”.
Lingua: ItalianoPag. 1-45
Etichette: Traversari Maurizio, Dante, Guittone d’Arezzo, Narrativa, Inferno, Canto XIII, Roman de la rose, Divina Commedia, Fiore, Vita nova, Letteratura trobadorica, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: La ‘rancura’ di Guido da Montefeltro (“Inferno” XXVII)
Il peccato dell’ottava Bolgia, con espresso riferimento a Guido da Montefeltro, è il nucleo attorno al quale Muresu formula la tesi secondo la quale in “Inferno” XXVI 19-24 la pena punita, secondo l’A. particolarmente esplicitata, è quella dell’abuso di intelligenza, che può aver assunto il contrassegno e la tipicità della frode.
L’analisi del canto offre all’A. l’opportunità di soffermarsi anche sulla specificità della colpa e del relativo contrappasso, indugiando quindi sulle figure di Guido e di Bonifacio VIII.
Pag. 47-86
Etichette: Muresu Gabriele, Dante, Inferno, Canto XXVII, Ottava bolgia, Guido da Montefeltro, Bonifacio VIII, Narrativa, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: ‘Etico’ (“Inf.” XXX 56) con il significato di ‘tisico’: un persistente errore ottocentesco
L’A. intende dimostrare che l’interpretazione del termine ‘etico’ (utilizzato da Dante in “Inferno” XXX 56) come ‘tisico’ non è corretta. Partendo da dati forniti dalla medicina classica e medievale, attraverso i commenti al testo dantesco e presentando l’etimologia del latino ‘haeticus’ e dell’italiano ‘etico’, Bartoli giunge alla conclusione che ‘etico’ va inteso come, ed era per Dante, un ‘soggetto macilento e assetato con febbre continua da più di tre giorni’, e non poteva quindi essere assimilato a persona affetta da tisi.
Lingua: ItalianoPag. 87-102
Etichette: Bartoli Vittorio, Inferno, Canto XXX, Etimologia, Medicina, Etico, Tisico, Narrativa, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: ‘Un cinquecento diece e cinque’: un’ipotesi per risolvere l”enigma forte’ di Dante
L’A. nota come la figura dell’imperatore Costantino (in quanto anche fautore della Donatio Constantini) rivesta una particolare importanza negli ultimi canti del “Purgatorio”. Questa constatazione, articolata su una serie di ulteriori riflessioni, consente a Rembadi Damiani di vedere in Arrigo VII, imperatore erede di Costantino, il DXV della profezia di Beatrice (“Purgatorio” XXXIII, 37-51). La tesi dell’A. si basa anche su indagini condotte da Francesco Torraca e Paolo Chitoni sul ‘Chrismon’, e di Dante Gabriele Rossetti sul Labarum Constantini.
Lingua: ItalianoPag. 103-117
Etichette: Rembadi Damiani Paolo, Torraca Francesco, Chitoni Paolo, Rossetti Dante Gabriele, Costantino, Purgatorio, Canto XXXIII, Chrismon, Labarum Constantini, Narrativa, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Corona, mitria, alloro e cappello: per “Par.” XXV
Villa conduce una riflessione sul dimesso indumento citato da Dante in “Paradiso” XXV posto in relazione con ‘corona e mitria’ invocate da Virgilio per il suo pupillo in “Purgatorio” XXVII 139-42. L’A. vuole riconoscere nel cappello l’oggetto con il quale l’esule Dante intende proclamare la sua libertà politica e civile. Il copricapo, visto anche come il ‘pileum’ della tradizione classica, diviene infine il mezzo con il quale conferire al poeta nobiltà e sapienza.
Lingua: ItalianoPag. 119-137
Etichette: Villa Claudia, Purgatorio, Canto XXVII, Paradiso, Canto XXV, Narrativa, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Le “Rime” alla visita di controllo
De Robertis, curatore dell’edizione Nazionale delle “Rime”, torna sul proprio lavoro chiosandolo e correggendolo, anche alla luce di nuove informazioni nel frattempo raccolte. Le segnalazioni presentate dal curatore si definiscono sulla base di nuove acquisizioni documentarie, ma anche dalla rifrequentazione del testo pubblicato nel 2002. Nelle Tavole sono riprodotte due carte del codice della Libreria di Cesare Portolani in San Pietro in Bagno contenenti le rime “Gli occhi dolenti”, vv. 65-76, “Tre donne intorno al cor”, vv. 1-8, 9-30.
Lingua: ItalianoPag. 139-154
Etichette: De Robertis Domenico, Rime, Edizione critica, Poesia, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Dante al ‘punto della rota’ e la stagione delle petrose (“Rime” 9 [C], 5-7, 53-58)
Lo sperimentalismo formale che Dante introduce nelle ‘petrose’, modellando una nuova percezione amorosa, deriva al poeta da precisi e numerosi modelli latini, transalpini e nostrani (Ovidio, ma anche il “Roman de la Rose”) che costituiscono il sostrato delle liriche dedicate alla ‘donna Pietra’. L’esame di alcune fonti, operato da Mafia Scariati, intende chiarire aspetti controversi de “Io son venuto” (vv. 5-7, 53-58 e passim).
Lingua: ItalianoPag. 155-192
Etichette: Maffia Scariati Irene, Rime, Io son venuto, Critica letteraria, Ovidio, Roman de la rose, Poesia, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Filologia dantesca all’ombra del Salutati (Firenze, Palazzo Vecchio, 31 Maggio 2003)
Nel suo contributo Mazzoni intende chiarire la ‘fortuna’ di Dante presso la cerchia di Coluccio Salutati, rileggendo un capitolo di storia della filologia fiorentina fra il XIV e XV secolo. L’A. mette in rilievo l’influsso del Salutati dantista su alcuni amici che operavano in ambito fiorentino e bolognese; ed evidenzia il fecondo scambio fra il Maestro e i suoi discepoli (fra i quali Benvenuto di Compagno da Imola e Filippo Villani) in un particolare momento ideologico e culturale, quale si è dimostrato l’ultimo quarto del Trecento.
Lingua: ItalianoPag. 193-236
Etichette: Mazzoni Francesco, Coluccio Salutati, Filologia dantesca, Umanesimo, Francesco Petrarca, Boccaccio, Benvenuto di Compagno da Imola, Filippo Villani, Trecento,
Titolo articolo: Dante secondo i suoi antichi (e moderni) biografi: saggio per un nuovo canone dantesco
Scopo dell’intervento di Indizio è quello di favorire, a seguito di un’attenta analisi delle fonti storiche primarie e secondarie, la costruzione di un nuovo canone biografico dantesco, criticamente fondato, che raccolga e classifichi opportunamente le notizie tramandate dalle antiche fonti. A tale proposito, l’A. analizza i contributi degli antichi studiosi evidenziando la stratificazione di notizie e ristabilendo, criticamente, quale fu la vita di Dante secondo i più attendibili biografi.
Lingua: ItalianoPag. 237-294
Etichette: Indizio Giuseppe, Biografia, Dante, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: La Società Dantesca Italiana
I tre contributi sono volti a chiarire determinate scelte operate nella redazione dell’edizione critica delle “Rime” (di De Robertis; edizione prodotta in seno all’Edizione Nazionale delle Opere di Dante) e della “Vita Nova” (di Gorni; edizione per la Nuova raccolta di classici italiani annotati) di Dante alla luce di alcune riflessioni avanzate da Enrico Malato.
Lingua: ItalianoPag. 295-319
Etichette: De Robertis Domenico, Gorni Guglielmo, Mazzoni Francesco, Poesia, Narrativa, Rime, Vita nova, Malato Enrico, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Un ritrovamento dantesco nell’Archivio Comunale di Cagli
L’analisi del bifoglio pergamenaceo rinvenuto presso l’Archivio comunale di Cagli (contenente i versi dell'”Inferno” da XXVIII 55 a XXX 78) ha permesso di evidenziare una parentela fra il manoscritto ritrovato (Mi) e il manoscritto Pa conservato alla Bibliothèque Nazionale de France a Parigi, facendo ritenere che trattasi di testimoni discendenti da un esemplare comune. Nelle Tavole sono riprodotte due carte del manoscritto conservato a Cagli.
Lingua: ItalianoPag. 321-333
Etichette: Boccia Alessandro, Inferno, Canto XXVIII, Canto XXIX, Canto XXX, Archivio comunale di Cagli, Manoscritto Mi, Manoscritto Pa, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: La dottrina di Galeno in “sangue perfetto” (“Purg.” XXV 37)
Ureni e Bartoli sostengono che il ‘sangue perfetto’ di “Purgatorio” XXV 37 giungeva a Dante non da Aristotele, ma dalla dottrina di Galeno, i cui testi, a partire dal Trecento, erano facilmente reperibili in latino. Nello specifico gli A. ritengono che l’ispiratore del verso sia stato il quarto libro del “De usu partium” o “De iuvamentis membrorum”, discostandosi dalle tesi di Vellutello, il quale sì riconobbe in Galeno il riferimento scientifico di Dante, ma indicò il secondo libro del “De decretis Hippocratis et Platonis” come fonte.
Lingua: ItalianoPag. 335-343
Etichette: Ureni Paola, Bartoli Vittorio, Purgatorio, Canto XXV, Galeno, Aristotele, Vellutello Alessandro, Medicina, Narrativa, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Ricordo di Arrigo Castellani (Livorno 1920-Firenze 2004)
Il cenno commemorativo di Stussi indugia sulla personalità di Arrigo Castellani soffermandosi sulle pubblicazioni più pregnanti dello storico, e non mancando di far emergere l’integrità e la serietà dello storico della lingua nell’esercizio della sua professione.
Chiudono il volume la Tavola delle sigle adottate nella rivista, le Notizie della Società Dantesca Italiana per l’anno 2004, l’Indice dei nomi e l’Indice dei manoscritti.
Pag. 345-353
Etichette: Stussi Alfredo, Castellani Arrigo, Biografia, Novecento, Duemila,