Le riviste sostenitrici
Studi buzzatiani | 2022 | N. 27
Anno 2022 – Annata: XXVII – N. 27
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: A New Materialist Interpretation of Dino Buzzati’s Technological Objects
L’articolo si propone di analizzare gli oggetti tecnologici (telefoni e automobili) rintracciabili in una selezione di racconti di Dino Buzzati. Il saggio inizierà presentando i concetti di nonhuman e new materialism, ponendo particolare attenzione alle filosofie di Michel Serres e Bruno Latour, successivamente esplorate ed espanse da Jane Bennett. Benché intrinsecamente diverse, queste concezioni filosofiche concepiscono la relazione tra oggetto e soggetto non più in termini oppositivi, quanto piuttosto di relazionalità – oggetto e soggetto, cioè, sono uniti materialmente e osmoticamente. Questa idea si rispecchia in modo particolarmente chiaro negli oggetti presentati nei racconti buzzatiani. La seconda parte dell’articolo è dedicata all’analisi testuale di cinque racconti in cui l’autore dipinge la relazione speciale tra i personaggi umani e i loro telefoni o automobili. Le intuizioni suggerite dalle nozioni teoriche proposte nella prima parte del saggio saranno in effetti estremamente proficue per suggerire nuove e inaspettate prospettive per la comprensione e interpretazione dei testi buzzatiani.
Lingua: InglesePag. 11-29
Etichette: XX secolo, Dino Buzzati,
Titolo articolo: «Quando si è soli, la sera, e viene il buio»: sulla solitudine femminile in quattro atti unici buzzatiani
L’articolo analizza quattro atti unici scritti da Dino Buzzati per due grandi attrici del panorama teatrale italiano: Sola in casa (1958) e L’orologio (1959) dedicati a Paola Borboni, e Spogliarello e La telefonista (1964) ideati per Laura Adani ma mai da lei interpretati. I quattro monologhi si discostano dai restanti testi teatrali buzzatiani per la presenza di una donna come unico personaggio drammatico. Il mezzo teatrale diventa lo strumento ideale per confrontarsi con l’universo femminile rappresentato, ponendo al centro il tema della solitudine, condizione scenica, oltre che psichica ed esistenziale delle quattro protagoniste. Nel saggio si mostra come le pièces siano strutturate su spie tematiche ricorrenti, quali la dicotomia reale-immaginario resa attraverso interlocutori invisibili al pubblico ma percepiti esclusivamente dalle donne, la rilevanza dei luoghi e degli oggetti scenici, l’importanza del motivo della Morte e la funzione topica del finale.
Lingua: ItalianoPag. 31-45
Etichette: Morte, Solitudine, Teatro, XX secolo, Dino Buzzati, Laura Adami, Paola Borboni,
Titolo articolo: Echi di musica contemporanea in Buzzati: Il vento e la “musica da incubo”
In questo saggio metto in evidenza come, a partire dalla collaborazione artistica cominciata nella seconda metà degli anni ’50 con Luciano Chailly, non solo Buzzati cambi giudizio sulla musica a lui contemporanea (precedentemente considerata con insofferenza), ma approfondisca altresì una certa vena sperimentale. Propongo quindi una lettura del racconto Il vento – pubblicato sul « Corriere della Sera » nel 1959, poi inserito nella raccolta di racconti del 1966 – mettendo in luce, in particolare, l’approfondimento della tematica dell’incomunicabilità e lo sviluppo di una scrittura frantumata che si appropria delle modalità comunicative tipiche della musica. Ipotizzo, poi, l’influenza delle musiche di Luigi Nono e Chailly nella scelta di Buzzati di approfondire questo lavoro sul linguaggio. Quindi evidenzio come lo scrittore bellunese, seppur non produca elaborate teorie, si confermi quale artista tutt’altro che avulso dalla vita culturale degli anni ’60.
Lingua: ItalianoPag. 47-65
Etichette: Linguaggio, Musica, XX secolo, Dino Buzzati,
Titolo articolo: Dino Buzzati e Maria Anto. Ritratto di un’affinità
L’articolo intende far luce sul rapporto, perlopiù inedito, tra Dino Buzzati e la pittrice polacca Maria Anto. Il breve, ma intenso legame di conoscenza tra lo scrittore italiano e l’artista polacca si dipanò tra il 1969 e il 1971, anni in cui le opere di Maria Anto furono esposte a Milano e Buzzati, insieme a Franco Passoni e Renzo Cortina, fece visita alla Anto nel suo atelier di Varsavia. In questo sodalizio emergono luoghi e presenze che testimoniano la profonda affinità artistica tra la poetica buzzatiana e la liricità della tela di Maria Anto. L’incontro con Buzzati, che dedicò alla «pittura stregata» di Maria Anto un encomiastico articolo, pubblicato sul «Corriere della Sera» nel 1971, fu considerato dalla Anto come uno degli eventi più importanti della sua carriera artistica. Dopo la morte di Buzzati, l’artista polacca avrebbe serbato grata e duratura memoria nei confronti dello scrittore italiano.
Lingua: ItalianoPag. 69-94
Etichette: Pittura, XX secolo, Dino Buzzati, Maria Anto, Milano, Varsavia
Titolo articolo: La presunta origine ungherese della famiglia di Buzzati tra nobiltà mancata, perduta e rifiutata
Alla base dell’intero processo creativo di Buzzati c’è un’humus più profondo e complesso, molto più antico dei rituali sociali dell’alta borghesia milanese o veneta della prima metà del Novecento. Lo studio propone una revisione della storia di famiglia, partendo da una serie di documenti notarili quattrocenteschi inediti, che consentono di comprendere come la coscienza familiare era già stata romanzata a fine Ottocento attraverso una stratificata mitografia. Si offre un’indagine tra i Buzzati, con la loro storia di caparbia ascesa sociale fino alla caduta di Venezia, e i Badoer (attraverso la madre della madre) e la loro antica nobiltà veneziana incrinata per una ‘colpa’ del 1310, e ancora la nuova “nobiltà delle lettere” raggiunta sia dal nonno Augusto con la sua grande biblioteca, sia dallo zio Dino Mantovani. Per finire con il padre Giulio Cesare che nel 1917, appena prima di morire nel 1920, arrivò a coronare il lucido obiettivo di dieci generazioni di Buzzati ottenendo finalmente l’adozione da parte dell’anziano giudice e prozio vicentino, Conte Cesare Traverso.
Lingua: ItalianoPag. 97-110
Etichette: Etimologia, XX secolo, Badoer, Dino Buzzati,
Titolo articolo: «Eppure anche a cinquant’anni si può essere bambini»: il Progetto Operativo Nazionale dedicato a Dino Buzzati in una scuola di Piove di Sacco (Padova)
In questo articolo si presenta l’esperienza del Progetto Operativo Nazionale (pon) interamente dedicato a Dino Buzzati promosso da una scuola superiore del Padovano. L’autrice riporta la sua esperienza di ‘esperto esterno’ coinvolto nell’attività del pon per l’organizzazione di laboratori pomeridiani e uscite didattiche nella Milano di Buzzati, al Centro Studi Buzzati di Feltre e alla Villa Buzzati di Belluno. Nell’articolo compaiono anche estratti del giornalino della scuola, in cui gli studenti partecipanti al pon riportano parte della loro esperienza di studio di Buzzati.
Lingua: ItalianoPag. 113-117
Etichette: Scuola, XX secolo, Dino Buzzati,
Titolo articolo: Un progetto didattico sul Segreto del Bosco Vecchio
Pag. 119-119
Etichette:
A cura di: Delphine Gachet, Cristina Vignali, Alessandro Scarsella, Silvia T. Zangrandi
Lingua: Italiano
Pag. 123-126
Recensore/i: Cristina Cappelletti
Etichette:
Titolo libro/articolo recensito: Il deserto dei tartari. Con un trattamento cinematografico e altri materiali inediti
A cura di: Lorenzo Viganò
Edizioni: Mondadori, Milano – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 126-131
Recensore/i: Alessandro Mezzena Lona
Etichette:
Titolo libro/articolo recensito: La dernière enquete de Dino Buzzati
Edizioni: Denoel, Parigi – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 131-132
Recensore/i: Delphine Gachet
Etichette: