Le riviste sostenitrici
Studi buzzatiani | 2019 | N. 24
Anno 2019 – Annata: XXIV – N. 24
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: La telefonista. Appunti per una traduzione francese
Lo scopo di questo intervento è quello di proporre una traduzione francese di alcuni passaggi della Telefonista, testo teatrale scritto da Buzzati nel 1964, al fine di analizzarlo dalla prospettiva privilegiata della traduzione. Lo studio si articola in tre parti. La prima è incentrata sugli aspetti formali, sul lessico e lo stile della pièce. La seconda presenta alcuni passaggi tradotti e propone una riflessione sulle soluzioni traduttive che possano rispettare gli effetti voluti da Buzzati, senza che questi siano persi nel passaggio a un’altra lingua. L’indagine, condotta su campioni di testo, fornisce un quadro di insieme delle difficoltà in cui si imbatte un traduttore che volesse cimentarsi con un testo teatrale di Buzzati. La terza e ultima parte presenta alcune considerazioni sulla possibilità di rappresentare La telefonista oggi in Francia, con una breve carrellata di opzioni di adattamento per rendere il testo più fruibile da parte del pubblico francese.
Lingua: ItalianoPag. 11-32
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Titolo articolo: Dal poema ai fumetti. Buzzati icona del fumetto nella critica e nelle edizioni delle « opere doppie »
L’articolo ricostruisce la progressiva funzionalizzazione della figura di Dino Buzzati in termini di icona del fumetto, percorrendo la vicenda editoriale e la fortuna critica di un gruppo di testi significativi : Poema a fumetti, Le storie dipinte, I miracoli di Val Morel e Il reggimento parte all’alba. L’analisi storica delle forme libro assunte da queste opere, e delle ricerche condotte da vari studiosi intorno ad esse, mette in evidenza tre aspetti interrelati : la crescente attenzione nella preparazione dell’immagine ; la salvaguardia dei rapporti tra le componenti iconica e testuale ; la presentazione dello scrittore di Belluno al lettore contemporaneo come autore di graphic novel. Nelle conclusioni si rintracciano ulteriori conferme del ruolo di Buzzati fumettista, in contesti più strettamente pertinenti all’ambito di genere, quali riviste, raccolte e manuali di fumetto e spazi di diffusione ed elaborazione di cultura fumettistica.
Lingua: ItalianoPag. 33-62
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Titolo articolo: Nel laboratorio teatrale di Dino Buzzati: l’impiego delle fonti nella Colonna infame
Fra le opere teatrali di Dino Buzzati si distingue, per la marcata ambientazione storica e l’ispirazione manzoniana, la pièce La colonna infame, del 1962. Questo intervento non affronta un’analisi sistematica del dramma, ma punta a documentare il lavoro di rielaborazione compiuto da Buzzati a partire dalle fonti testuali a sua disposizione: gli atti del processo contro i presunti untori Guglielmo Piazza e Giangiacomo Mora ; il testo dei Promessi sposi, in particolare i capitoli xxxi-xxxiii, dedicati alla ricostruzione della peste di Milano del 1630; infine, la Storia della colonna infame di Alessandro Manzoni. Questi tre testi influenzano in misura diversa l’allestimento del dramma: se gli atti processuali forniscono una sorta di vero e proprio canovaccio che talvolta limita l’invenzione buzzatiana, la fonte manzoniana sembra impiegata anche e soprattutto per dare voce ad alcuni temi ricorrenti nell’opera dell’autore bellunese, come l’ossessione per la malattia e gli aspetti psicologici e sociali ad essa legati.
Lingua: ItalianoPag. 63-82
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Titolo articolo: A proposito di una dedica. Conversando di Buzzati con Emilio Isgrò
L’articolo prende le mosse da un capitolo del libro di Emilio Isgrò Autocurriculum (Sellerio, 2017), in cui si ricorda la dedica all’artista apposta da Buzzati nel frontespizio del suo Poema a fumetti. Intervistato in merito, Isgrò ricostruisce l’ambiente artistico milanese degli anni sessanta-settanta, in cui Buzzati ha operato come critico d’arte per il «Corriere della Sera», e poi si sofferma sul suo rapporto con il giornalista-scrittore, un intellettuale capace di agire su più fronti. In particolare Isgrò rievoca il Buzzati critico d’arte; pur non avendo mai amato, né in fondo compreso (per mancanza di strumenti e di reale interesse), le istanze delle numerose avanguardie presenti a Milano, Buzzati si è sempre dimostrato gentile, intelligente e curioso, dialogando, non senza ironia, con numerosi artisti.
Lingua: ItalianoPag. 85-94
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Titolo articolo: Alla scoperta di Dino Buzzati con il vento Matteo
La presente relazione è la formalizzazione di un progetto di tesi sperimentale, che ha coinvolto una classe prima della Scuola Primaria di Colle Umberto. Con il supporto dell’insegnante di classe Carla Squarcina, della docente universitaria Fabiana Savorgnan Cergneu di Brazzà e della tutor del tirocinio Orietta Boaro, ho progettato un percorso didattico suddiviso in due moduli. Grazie alla figura del vento Matteo, il noto personaggio dell’opera Il segreto del Bosco Vecchio, i bambini sono stati accompagnati e introdotti al mondo letterario dello scrittore Dino Buzzati, appartenente alla loro realtà culturale e geografica. Attraverso un percorso centrato sul gioco e sulla scrittura creativa, i bambini hanno approfondito l’argomento divertendosi e imparando in modo originale e fantasioso, dimostrando che la letteratura può avere effetti positivi sugli apprendimenti e può creare uno spazio interdisciplinare di maturazione intellettuale, nel quale la cultura è legata al mondo dell’attualità.
Lingua: ItalianoPag. 97-109
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A cura di: Agnès Brion, Delphine Gachet
Edizioni: Serra, Pisa-Roma – 2018
Lingua: Italiano
Pag. 113-115
Recensore/i: Stefano Lazzarin
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Titolo libro/articolo recensito: Del mondo, fuori. Ricerca del fantastico. Per la storia di un’idea letteraria.
Edizioni: Amos, Venezia – 2016
Lingua: Italiano
Pag. 116-
Recensore/i: Delphine Gachet
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Titolo libro/articolo recensito: Il regimento parte all’alba
A cura di: Lorenzo Viganò
Edizioni: Henry Bayle, Milano – 2018
Lingua: Italiano
Pag. 118-122
Recensore/i: Fabio Atzori
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