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Strumenti critici | 2013 | N. 3
Anno 2013 – Annata: XXVIII – N. 3 Mese: Settembre-Dicembre
A cura di Vittorio Ponzani
Titolo articolo: “La differenza non è ciò che ci separa”. Per un’analisi comparativa ‘differenziale’ delle letterature e delle culture
Questo saggio, che costituisce la rielaborazione di una lezione tenuta dall’A. presso il Collegio San Carlo di Modena il 10 maggio 2013 (traduzione di Stefano Suozzi), tratta il tema della ‘differenziazione’ come principio della genesi delle culture e della creazione artistica. Ogni opera letteraria costruisce i suoi effetti di senso in stretta relazione con il contesto culturale nel quale è creata. L’A. analizza, ad esempio, i casi della riconfigurazione artistica dei miti greci e dei ‘canonical fairy tales’, i racconti popolari inglesi; attraverso l’opera di riscrittura consentita dalla loro inesauribile potenzialità semantica, non ne vengono tanto riprodotti i valori universali e archetipici, ma si assiste a una vera e propria rielaborazione che crea differenti effetti di senso. “La comparazione differenziale mira così a trasformare la differenza culturale in relazione costruttiva” (p. 339-340).
Lingua: ItalianoPag. 333-347
Etichette: Critica letteraria, Fiaba, Mito, Intertestualità,
Titolo articolo: “Naturalia mutari non possunt”: “Novellino” III, Servasanto da Faenza e le metamorfosi ‘esemplari’ di un tema novellistico
Il saggio analizza la novella III del “Novellino” e ne identifica la fonte in un ‘exemplum’ raccolto dal frate minore Servasanto da Faenza nel XIII secolo, riprodotto nella traduzione castigliana di Clemente Sánchez.
Lingua: ItalianoPag. 349-361
Etichette: Novellino, Servasanto da Faenza, Clemente Sánchez, Narrativa, Duecento,
Titolo articolo: Le leggi d’amore. A proposito di “Decameron”, V 9
Il saggio mostra l’influenza dell'”Etica” di Aristotele sul “Decameron”. Nella prospettiva narrativa, il gioco intertestuale dà forma ad alcune caratteristiche rilevanti della trama, e in particolare il comportamento del personaggio principale, Federigo degli Alberighi. Da un punto di vista tematico, Boccaccio utilizza le teorie di Aristotele e di Tommaso d’Aquino sulla passione e la virtù per riconsiderare l’ideale dell’amor cortese.
Lingua: ItalianoPag. 363-381
Etichette: Aristotele, Boccaccio Giovanni, d’Aquino Tommaso, Decameron, Intertestualità,
Titolo articolo: Un restauro manzoniano (e un acquisto prezioso per la storia della “ventisettana” dei “Promessi sposi”)
L’analisi di una bozza dei “Promessi sposi”, rinvenuta all’interno del carteggio del Manzoni, permette di ottenere informazioni utili allo studio della storia dell’edizione e del rapporto tra l’autore e lo stampatore.
Lingua: ItalianoPag. 383-395
Etichette: Manzoni Alessandro, Promessi sposi, Narrativa, Ottocento, Italia,
Titolo articolo: Politica e letteratura nel carteggio Contini-Capitini
Dalla lettura della corrispondenza tra il filologo Gianfranco Contini e Aldo Capitini, rappresentante del liberalsocialismo in Italia, emerge con chiarezza lo sviluppo politico del pensiero di Contini. Il carteggio, costituito da 225 lettere scritte tra la metà degli anni Trenta e il 1967, è caratterizzato dal contenuto prevalentemente politico e non letterario.
Lingua: ItalianoPag. 397-414
Etichette: Capitini Aldo, Contini Gianfranco, Carteggio, Epistolario, Novecento, Letteratura, Politica, Socialismo, Italia,
Titolo articolo: La disarmonia necessaria
Il saggio analizza, a partire dall’interpretazione di T. S. Eliot, la scomposizione della forma tragedia in Euripide, il quale “adopera a suo modo […] i tratti costitutivi della tragedia per decostruire dall’interno la forma assoluta, insinuando sconcerto e disorientamento negli spettatori” (p. 423). Analogamente, l'”Amleto” di Shakespeare, nel riflettere le contraddizioni del suo tempo, è privo di un’azione o personaggi ‘risolti’, mentre prevale il carattere di ‘buffoonery’, per cui il comico è dentro il tragico.
Lingua: ItalianoPag. 415-437
Etichette: Eliot Thomas Stearns, Euripide, Shakespeare William, Amleto, Teatro, Seicento, Dramma, Letteratura greca, Tragedia,
Titolo articolo: Della sfera e della perfezione nell’opera di Luigi Dallapiccola
L’intera opera del compositore Luigi Dallapiccola (1904-1975) è caratterizzata dallo sforzo di conciliare la cultura classica con la tradizione cristiana. L’analisi di due composizioni (“Cinque canti” del 1956 e “Ulisse” del 1968) evidenzia come la ricerca della simmetria e della specularità riveli il desiderio di Dallapiccola di inserire la tradizione e la cultura pagana in una cornice cristiana, secondo il modello della “Divina commedia” di Dante.
Lingua: ItalianoPag. 439-455
Etichette: Dallapiccola Luigi, Alighieri Dante, Cinque canti, Divina commedia, Ulisse, Musica, Novecento, Letteratura classica, Religione, Religiosità, Italia,
Titolo articolo: L’assassino, l’orco e le belle arti: una questione tra Manganelli e Praz
L’A. analizza il saggio di Giorgio Manganelli (1977) dedicato a “L’assassinio come una delle belle arti” (Milano, Il formichiere, 1977) di Thomas De Quincey e una recensione scritta da Mario Praz sulla stessa opera. Confrontando i due testi, si evidenziano la profonda differenza e le conseguenti incomprensioni reciproche tra le due personalità, che avevano invece in comune il gusto per il bizzarro e la passione per la letteratura barocca.
Lingua: ItalianoPag. 457-480
Etichette: De Quincey Thomas, Manganelli Giorgio, Praz Mario, L’assassinio come una delle belle arti, Murder considered as one of the fine arts, Trattatistica, Ottocento, Novecento, Saggio, Italia, Inghilterra,