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Strumenti critici | 2010 | N. 1
Anno 2010 – Annata: XXV – N. 1 Mese: Gennaio
A cura di Vittorio Ponzani
Titolo articolo: ‘Ridon le carte’. Guerra e pace nella tradizione
La concezione agonistica, che ha al suo centro la lotta, è alla base della trasmissione e della tradizione letteraria: ogni poeta tende a contrapporsi a chi lo precede attraverso la riscrittura, cioè una continua ‘dislettura-torsione’ delle immagini, dei personaggi e della lingua dei poeti che sono venuti prima di lui. L’A. cita ad esempio la durissima polemica di Dante contro la poesia che precede o non rientra nello Stilnovo: Jacopo da Lentini, Guittone d’Arezzo e Bonagiunta, cioè le scuole siciliana e toscana. Si evidendenzia, tuttavia, come tale polemica non sia presente nei confronti dei poeti della tradizione classica, verso i quali Dante manifesta invece una devozione quasi filiale (ad esempio nei confronti di Virgilio), in omaggio a una concezione per cui nessun poeta ha valore in sé, ma solo all’interno di una tradizione letteraria.
Lingua: ItalianoPag. 3-10
Etichette: Alighieri Dante, Tradizione, Poesia, Duecento, Trecento,
Titolo articolo: Il “Torquato Tasso” di Goethe: una difesa dell’arte autonoma
L’A. propone una lettura del dramma “Torquato Tasso” (1790) di Goethe come risultato di una fase della riflessione estetica del poeta, in cui propone una nuova idea della figura sociale dell’artista e della funzione dell’arte, intesa come prodotto individuale fruita individualmente. Oggetto dell’opera d’arte è l’arte stessa, prefigurando con ciò l’approdo all’idea di autonomia del’arte.
Lingua: ItalianoPag. 11-23
Etichette: Goethe Johann Wolfgang, Torquato Tasso, Teatro, Settecento, Ottocento, Germania,
Titolo articolo: Un’antologia amorosa. Montale per Clizia
La vicenda sentimentale che legò Montale a Irma Brandeis, detta Clizia, che l’A. ricostruisce a partire dal loro carteggio, sta probabilmente all’origine de “I fogli di una vita”, un’antologia di testi lirici selezionati dallo stesso Montale nel 1937, ritrovata presso il Fondo Scheiwiller del Centro Apice dell’Università degli studi di Milano. L’antologia, che presenta testi di Tasso, Apollinaire, Nerval, Hopkins e altri, ha alcuni fili tematici ben riconoscibili: l’amore soddisfatto/insoddisfatto, la crudeltà della donna amata, la castità e l’erotismo, la bellezza e la grandiosità, la separazione e la morte: tutte caratteristiche di Clizia e della sua relazione con il poeta.
Lingua: ItalianoPag. 25-60
Etichette: Brandeis Irma, Montale Eugenio, I fogli di una vita, Poesia, Novecento, Amore, Antologia,
Titolo articolo: Il vetro e la psiche
Il vetro presenta caratteristiche e qualità molteplici, e differenti possono essere i livelli di purezza, trasparenza, fragilità, resistenza alle variazioni termiche. Tali caratteristiche e attributi del vetro possono fornire estese metafore alla descrizione della psicologia, della psicopatologia e delle arti. Dopo aver illustrato le principali caratteristiche fisiche del vetro, l’A. propone alcune sue qualità come metafore degli aspetti strutturali della coscienza: la trasparenza, per cui la coscienza è una funzione di cui non ci si accorge, almeno finché la lucidità viene meno e si entra nella confusione mentale; la fragilità, attributo del vetro ma anche metafora della instabilità psichica; la capacità di riflettere luce, che nell’oscillazione di una superficie tra vetro e specchio esprime la complessità del rapporto tra sé e l’altro, giungendo talvolta a una vera e propria crisi d’identità.
Lingua: ItalianoPag. 61-76
Etichette: Metafora, Psicologia, Psicopatologia,
Titolo articolo: “Organico” e “inorganico” in poesia: tracce di una linea dal Romanticismo al Pascoli
La traduzione di Antonio Bellati della “Leonore” del Bürger, pubblicata a Milano nel 1828, evidenzia la scelta di compromesso del traduttore tra contenuto innovativo e forme tradizionali. La traduzione del Bellati si caratterizza infatti da una parte per l’uso di espressioni onomatopeiche, che Cesare De Lollis definì ‘inorganiche’ e che l’A. considera un momento di rinnovamento della tradizione poetica italiana, refrattaria alla letteratura e agli stili ‘popolari’; d’altra parte, l’adozione del verso invece della prosa situa le scelte del traduttore in una tradizione collaudata, quasi classicistica. La stessa dialettica tra innovazione e tradizione sta alla base delle più significative poesie di Pascoli, che arriva a trasformare le onomatopee da ‘inorganiche’ a ‘organiche’, attraverso fedeli descrizioni della natura, che tuttavia nulla hanno a che fare con la classicistica ‘imitatio’.
Lingua: ItalianoPag. 77-104
Etichette: Bellati Antonio, Pascoli Giovanni, Poesia, Ottocento, Traduzione, Romanticismo,
Titolo articolo: Il limbo della scrittura. “Pedro Páramo” di Juan Rulfo
Il maggiore romanzo dello scrittore messicano (1917-1986) viene analizzato dal punto di vista strutturale e formale, evidenziandone la frammentarietà – che crea ‘una situazione altamente traumatica’ (G. Manganelli) – la configurazione decentrata, il multilinguismo e l’ibridazione provocata sia dalla messa in crisi del canone romanzesco tradizionale, sia dalla eliminazione del narratore onnisciente, sostituito da una proliferazione di voci narranti. L’A. interpreta inoltre il romanzo in relazione all’identità messicana dell’autore (la ‘mexicanidad’), a partire dall’approccio allegorico alla modenità di Walter Benjamin, secondo cui ‘l’esistenza sta sotto il segno della frantumazione e delle macerie’.
Lingua: ItalianoPag. 105-148
Etichette: Benjamin Walter, Rulfo Juan, Pedro Páramo, Narrativa, Novecento, Allegoria, Messico,
Titolo articolo: Iterazione e interazione. Due percorsi iconici nella poesia di Sereni
Attraverso l’analisi testuale di alcune poesie della fase più matura di Vittorio Sereni, l’A. affronta il tema del rapporto tra soggetto e paesaggio, focalizzando l’attenzione sulle strategie testuali della ‘iterazione’ e della ‘interazione’ (o ‘incontro’), che si rivelano cruciali per comprendere l’evoluzione della sua poetica. Si evidenzia la complessità del confronto tra l’esperienza percettiva esteriore e quella cognitiva interiore, cioè ‘da un livello empatico di rapporto col mondo ad uno dialettico e processuale di ricostruzione di quel rapporto’.
Lingua: ItalianoPag. 149-165
Etichette: Sereni Vittorio, Poesia, Novecento, Poetica,
Titolo articolo: Requiem per la vecchia Europa. Sciascia e il mito asburgico
Se la critica si è a lungo interessata dei legami di Sciascia con la cultura fracese, in particolare con il Settecento illuminista, e con quella spagnola, fondamentale per la creazione della coscienza antifascista dello scrittore siciliano, meno noti sono i suoi rapporti con la letteratura austriaca. Attraverso documenti poco noti, l’A. analizza la visione storiografica controcorrente di Sciascia, che evidenzia come alcuni scrittori austriaci abbiano narrato la decandenza dell’Impero asburgico spesso attraverso sentimenti nostalgici e tendenti all’idealizzazione, mentre altri (Musil ‘in primis’) hanno invece descritto il sentimento della ‘perduta felicità’ con sguardo ironico. Lo stesso Sciascia, se da una parte si dice incantato dal fascino di una civiltà in declino, allo stesso tempo è critico verso un’Europa paternalistica che ha sublimato il mito asburgico, senza vederne l’illusorietà.
Lingua: ItalianoPag. 167-186
Etichette: Sciascia Leonardo, Ottocento, Novecento, Austria,