Le riviste sostenitrici
Stilistica e metrica italiana | 2006 | N. 6
Anno 2006 – N. 6
A cura di Fabio Magro
Titolo articolo: Una ‘norma’ eufonica del verso italiano
La ‘norma’ individuata e illustrata da Mengaldo riguarda l’uso entro il verso di alcuni doppioni come quelli derivanti dagli astratti da -ATE(M), -UTE(M) (pietà/-ade, -ate; virtù/-ude, -ute), o del tipo mercé/-ede, fé/fede, piè/piede, de’/deve, fe’/fece, p(u)ò/p(u)ote, v(u)ò/voglio e altri. La regola prevede che entro il verso le forme intere siano seguite da parola iniziante con vocale e relativa sinalefe (molto raramente da parola iniziante per consonante), mentre quelle ridotte e tronche siano seguite da parola iniziante con consonante (raro il caso contrario); in fine di verso preferite di gran lunga le forme piene, mentre le altre sono usate in rima solo in generi minori e eccezionalmente nelle forme classiche. La norma individuata nell’ambito di alcuni studi sul Settecento, e in particolare su Metastasio e Parini, ed esemplificata a partire da quegli spogli, è poi verificata in concreto nel resto della tradizione, da Petrarca, anzi dai lirici duecenteschi, fino a Marino a partire dal quale la norma si trasforma in ‘legge’. Il saggio si conclude evidenziando alcune ricadute metrico-stilistiche di quanto illustrato.
Lingua: ItalianoPag. 3-19
Etichette: Poesia, Duecento, Trecento, Quattrocento, Cinquecento, Seicento, Metrica,
Titolo articolo: Sul “Centiloquio” di Antonio Pucci
Derivando la propria materia da altre opere, ma puntando all’immediatezza tipica dell’oralità, la scrittura di Antonio Pucci, in particolare nel “Centiloquio”, mira ad uno stile ‘mezzano’, solo apparentemente anti-letterario. Il saggio di Maria Cristina Cabani prende in esame l’opera da molteplici punti di osservazione. Tra i fenomeni che più si avvicinano al parlato viene sottolineata la creatività lessicale, che si esprime soprattutto in sede di rima (elevati qui gli hapax), dove compaiono sia nomi propri o toponimi, parole rare e neologismi, deformazioni, adattamenti volgari di espressioni latine ecc. Rispetto alla fonte diretta, la “Nuova Cronica” di Villani, Pucci sceglie spesso forme perifrastiche o metaforiche. Cabani studia poi le modalità di riscrittura del testo di Villani in rapporto alla struttura che Pucci ha pensato per la sua opera, che vuole mostrarsi rigorosa e ‘saldata’ dagli acrostici che legano i canti, ma in realtà risulta formata da aggiunte successive, legate alla difficoltà di gestire i materiali narrativi della fonte. Tra le fondamentali strategie di riscrittura pucciana ci sono quella del ‘breviare’ e del ‘rincarnare’ (ampliamenti di singoli episodi), ma anche il passaggio al discorso diretto dall’indiretto narrativo di Villani. La riscrittura si caratterizza anche, sempre rispetto a Villani, per un più elevato tasso di sentenziosità, legato alla faziosità dell’autore: da qui l’ampio utilizzo di proverbi e detti popolari. Cabani studia infine il progressivo emanciparsi di Pucci da Villani (ma anche da Cecco d’Ascoli), ossia il passaggio da cronista che riscrive la sua fonte a narratore, con una propria indipendenza di giudizio sui fatti. In conclusione sul piano narrativo la riscrittura segue tendenze analoghe a quelle verificabili per il linguaggio: “la sostituzione del particolare al generale […], del quotidiano all’universale […], del concreto all’astratto […]”.
Lingua: ItalianoPag. 21-81
Etichette: Pucci Antonio, Centiloquio, Poesia, Trecento, Stile,
Titolo articolo: L’effet hyperbolique dans “L’inamoramento de Orlando” de Boiardo: entre répétitivitié et inédit
Figura essenziale della narrazione epica, l’iperbole è al centro dello studio dedicato a “L’inamoramento de Orlando”. Nicou ricorda innanzitutto come Boiardo utilizzi largamente formule canterine, ma insieme le rinnovi e vari. Ciò accade anche nel caso di questa figura, utilizzata ampiamente nel poema. L’autrice passa in rassegna una nutrita serie di casi in cui l’iperbole da un lato tradisce la sua provenienza popolare e ripetitiva, dall’altro è sottoposta a strategie di rinnovamento. La caratteristica dello stile di Boiardo, in modo particolare nell’uso dell’iperbole, sta infatti proprio nel riprendere il formulario già accreditato e tramandato e variarlo sia da un punto di vista formale e retorico sia tramite il ricorso all’ironia, introducendo citazioni classiche (da Stazio ad esempio, o da Virgilio, ma anche da Dante ecc.), intervenendo direttamente nel racconto, attraverso l’uso di formule proverbiali o sottolineando l’ineffabile. Va sottolineata inoltre la posizione dell’iperbole, spesso in fine di ottava, con un effetto di crescendo che potenzia la figura. In sostanza Boiardo giunge a una deformularizzazione e risemantizzazione umoristica dell’iperbole canterina, ciò conduce ad un effetto che è al contempo di ripetitività e novità, di familiarità con una tradizione e il suo rinnovamento.
Lingua: FrancesePag. 83-98
Etichette: Boiardo Matteo Maria, Inamoramento de Orlando, Poesia, Quattrocento, Retorica, Stile,
Titolo articolo: La rima di Galeazzo di Tarsia
Dopo aver studiato le caratteristiche dell’endecasillabo di Galeazzo di Tarsia (cfr. “Stilistica e metrica italiana”, 5) Tieghi si occupa della rima in un lavoro diviso in due parti: la dispositio (gli schemi metrici) e l’inventio (rimemi e rimanti). Nel primo paragrafo l’autrice verifica la posizione di Galeazzo nei confronti di Petrarca, Bembo e Della Casa: il sonetto del napoletano si caratterizza da un lato per una maggiore variabilità della sirma, che presenta anche soluzioni estranee a Petrarca (significativo da questo punto di vista già il sonetto proemiale), dall’altro per la ricerca di soluzioni che mediano Petrarca e Bembo. Il secondo paragrafo, dedicato all’inventio, si divide ulteriormente in due parti: nella prima si affronta la qualità delle rime, o meglio la loro sostanza (rime vocaliche, consonantiche, doppie e in iato); nel secondo invece si offre uno sguardo sulle parole utilizzate in rima. Tieghi pone sempre al centro del suo lavoro la triangolazione (rappresentata in apposite tabelle) con Petrarca e Bembo al fine di valutare il rapporto con i modelli e la reale originalità di Galeazzo, che nel settore delle sonorità in alcuni casi (si veda ad esempio la classe formata da consonante più dentale sorda) si mostra, rispetto a Bembo, più vicino al modello petrarchesco. Quanto al lessico, i risultati dello spoglio mostrano come Galeazzo ami usare in rima quei termini che in Petrarca sono meno utilizzati, in particolare quelli che hanno nel “Canzoniere” un’unica occorrenza. Anche da questo punto di vista emerge dunque la singolarità, o l’eccentricità rispetto al contesto cinquecentesco, del Galeazzo rimatore.
Lingua: ItalianoPag. 99-122
Etichette: Tarsia Galeazzo di, Canzoniere, Poesia, Cinquecento, Analisi metrica, Rima, Stile,
Titolo articolo: Traduzioni settecentesche del teatro tragico francese. Parte seconda: aspetti di sintassi e retorica
Il saggio (diviso in due parti: una prima, sugli Aspetti di metrica e sintassi, compare nel numero precedente della stessa rivista) è dedicato allo stile e alla metrica delle traduzioni settecentesche in versi delle tragedie francesi: lo scopo è delineare sia i tratti medi, di koinè, sia alcune variazioni individuali a carico dei singoli traduttori. Il lavoro si basa su un campione tratto da 13 testi distribuiti su un arco cronologico di oltre un cinquantennio (1724-1780), che include tutti i traduttori di maggiore spicco che si sono cimentati nel genere: Frugoni, i due Gozzi, Baretti, Rolli, Cesarotti, Da Ponte, Pindemonte. Gli aspetti retorico-sintattici presi in considerazione in questa seconda parte riguardano i parallelismi e le figure di corrispondenza; le dittologie e le plurimembrazioni; le figure dell’ordo verborum artificialis; la struttura del periodo. Un paragrafo conclusivo è infine dedicato alla tendenza all’ampliamento, che caratteristicamente si registra nel passaggio dal francese all’italiano. Se ne ricavano varie osservazioni puntuali sullo stile dei singoli traduttori, e soprattutto la visione panoramica di uno stile traduttorio, in cui spicca la tendenza a portare l’espressione ad un registro più alto, acclimatandola al “genio” della lingua poetica italiana, più retorico e incline all’enfasi del francese: non senza “annacquamento”, talora, della tensione drammatica cui i migliori testi francesi pervenivano proprio grazie all’essenzialità classica del dettato.
Lingua: ItalianoPag. 123-156
Etichette: Poesia, Teatro, Settecento, Traduzione, Sintassi, Retorica, Stile,
Titolo articolo: Nota sulla metrica barbara nelle poesie di Fantoni
L’autrice passa in rassegna i versi barbari di Fantoni, frutto di un preciso progetto descritto dal poeta stesso. Ventisette sono i tipi di strofa che Fantoni dichiara di aver tratto da Orazio. Vengono qui illustrate le caratteristiche dei tipi più utilizzati (tra cui la strofa saffica minore con le sue varianti, alcuni tipi di strofa asclepiadea, la strofa alcaica, i sistemi giambici ecc.), con attenzione alla struttura ritmica dei singoli versi, alle loro combiazioni alla tipologia delle uscite, ai rapporti di continguità e di lontananza con i corrispettivi oraziani, con considerazioni anche sulla resa finale delle soluzioni adottate da Fantoni.
Lingua: ItalianoPag. 156-175
Etichette: Fantoni Giovanni, Poesia, Settecento, Analisi metrica, Stile,
Titolo articolo: La grana della voce. Ritmo e intonazione negli “Strumenti umani”
Sottolineando innanzitutto l’importanza delle marche intonative nella scrittura poetica di Sereni, Boero ne affronta la metrica, in particolare quella degli “Strumenti umani”, proponendo un parallelo con il jazz modale contemporaneo, genere musicale amato dal poeta. Il riferimento in particolare va alla musica di John Coltrane in cui “il grande movimento armonico cela una sostanziale fissità melodica”. I punti di analisi riguardano da un lato le forme del parlato, in particolare gli incisi, le pause, i vari cambi di velocità che la sintassi (o il rapporto metrica-sintassi) impone alla voce, dall’altra la costanza delle clausole metriche (in particolare endecasillabi e settenari anapestici) che assicurano la tenuta ritmica del testo.
Lingua: ItalianoPag. 177-198
Etichette: Sereni Vittorio, Gli strumenti umani, Poesia, Novecento, Analisi metrica, Stile,
Titolo articolo: “Aprile-amore” e “Primizie del deserto” di Luzi. Fra testo e raccolta
L’autore propone una lettura di “Aprile-amore” di Luzi, dal punto di mista metrico, sintattico, stilistico nel contesto della raccolta, “Primizie del deserto”, e in generale del primo tempo della poesia luziana.
Lingua: ItalianoPag. 199-222
Etichette: Luzi Mario, Primizie del deserto, Poesia, Novecento, Stile,
Titolo articolo: Tecniche enumerative e fenomeni di iterazione nella narrativa di Paolo Volponi: “La macchina mondiale” e “Corporale”
L’autore prende in esame i romanzi della piena maturità di Volponi “La Macchina Mondiale” e “Corporale”, con ampi riferimenti però anche a “Memoriale”. Dal Bon evidenzia non solo l’insistito utilizzo di quelle che la retorica di Lausberg chiama ‘figurae per adiectionem’ (anafora, anadiplosi, polittoto ecc., a contatto e a distanza), ma sottolinea la diversa funzione a cui sono piegate le medesime strategie stilistiche in base al differente statuto gnoseologico a cui i romanzi danno forma e rappresentazione. Se infatti in “Memoriale” le tecniche enumerative puntano a ricomporre e neutralizzare per via linguistica la molteplicità dispersiva del reale, ne “La Macchina Mondiale” quello stesso reale travolge l’io in una furia di appropriazione e integrazione prima sconosciuta che tradisce una ambizione (frustrata) di radicale rinnovamento. In “Corporale” infine la tensione elencatoria giunge al culmine, al punto da minare la stessa struttura testuale: la dispersione e la frammentarietà non è più solo nella realtà con cui l’io si confronta, ma raggiunge e permea la stessa scrittura.
Lingua: ItalianoPag. 223-245
Etichette: Volponi Paolo, La macchina mondiale, Corporale, Narrativa, Novecento, Retorica, Stile,
Titolo articolo: Fra metro e lingua
L’autore discute alcuni punti del saggio di Pietro Beltrami, “Appunti su metro e lingua” (“Nuova rivista di letteratura italiana, VI, 1-2, 2003, pp. 9-26), e in particolare: il rapporto con la tradizione francese e provenzale (per quanto riguarda la struttura del verso); i problemi relativi alla scansione dell’endecasillabo (tra esigenze della lingua e forza normativa del metro); lo studio dei fatti metrici in diacronia, ovvero il peso e il valore della tradizione metrica (nei suoi assetti costitutivi come il trattamento della sinalefe/dialefe, la prosodia ecc.).
Lingua: ItalianoPag. 249-254
Etichette: Poesia, Origini/Novecento, Lingua, Metrica,
Titolo articolo: Alcune attestazioni del decasillabo anapestico nella poesia per musica del primo Seicento
Partendo dall’opinione prevalente secondo cui la fortuna del decasillabo anapestico si deve al “Bacco in Toscana” di Francesco Redi, Bucchi propone una serie di esempi di utilizzo dello stesso verso precedenti l’anno di pubblicazione del ditirambo di Redi (1685). Si tratta di versi prelevati da raccolte di musica vocale profana e da testi poetici apparsi in studi musicologici, attendibili da un punto di vista ecdotico: dal secondo libro delle “Musiche” di Sigismondo D’India (datato 1615); dal libro di “Madrigali e arie” pubblicato da Vincenzo Calestani (1617); dal “Ferragosto di Jesi” di Giovanni Ciampoli (1642); dagli oratori “Figluol prodigo” (ante 1652) e “David assetato” (1674). Queste testimonianze inducono a pensare, afferma Bucchi, che il decasillabo debba la sua riscoperta non tanto a Redi, quanto ai tanti poeti per musica che operavano al tempo.
Lingua: ItalianoPag. 255-261
Etichette: Poesia, Seicento, Metrica,
Titolo articolo: Caratteri dell’endecasillabo di Sbarbaro
A partire dalla definizione di Sergio Solmi, secondo cui quello di Sbarbaro si configura come un “endecasillabo umiliato”, Mengaldo rintraccia concretamente, tecnicamente le caratteristiche principali del verso sbarbariano: la prevalenza di endecasillabi a tre ictus (in luogo di quelli a quattro o cinque accenti che tuttavia resistono nei luoghi più marcati, come incipit ed explicit); l’abbondanza di polisillabi che produce un verso con ampi spazi atoni; sul piano prosodico da un lato l’uso maggioritario della struttura con ictus centrale di sesta dall’altro l’ampia presenza di formule non canoniche; l’utilizzo notevole delle inarcature, spesso solo di carattere intonativo; l’ampio sfruttamento di dieresi che ‘stirano’ il verso ecc. Tenendo sempre presente il confronto con la prima raccolta, “Resine”, ma anche con le edizioni della propria opera curate dal poeta stesso nel corso del tempo, Mengaldo evidenzia come soprattutto in “Pianissimo” Sbarbaro sembri considerare l’endecasillabo come una sorta di contenitore vuoto, uno spazio disponibile ad essere percorso con libertà, da rispettare ma nei confronti del quale mantenere pur sempre un rapporto aperto, elastico; un contenitore da piegare “per quanto possibile verso la ‘prosa’ del diario”.
Lingua: ItalianoPag. 262-269
Etichette: Sbarbaro Camillo, Pianissimo, Resine, Poesia, Novecento, Analisi metrica, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: “Bacco in Toscana”, con una scelta delle “Annotazioni”
A cura di: Gabriele Bucchi
Edizioni: Antenore, Roma-Padova – 2005
Lingua: Italiano
Pag. 273-274
Recensore/i: Rodolfo Zucco
Etichette: Redi Francesco, Bacco in Toscana, Poesia, Seicento, Edizione,
Titolo libro/articolo recensito: Il verso. Forme e teoria
Edizioni: Carocci, Roma – 2003
Lingua: Italiano
Pag. 275-278
Recensore/i: Luca Zuliani
Etichette: Poesia, Origini/Novecento, Metrica,
Titolo libro/articolo recensito: Costruzioni speculari, tra parallelismo e antitesi
Rivista: “Lingua e stile”, fascicolo n. XL
Lingua: Italiano
Pag. 281
Recensore/i: Carlo Enrico Roggia
Etichette: Origini/Novecento, Retorica,
Titolo libro/articolo recensito: Breve dizionario di retorica e stilistica
Edizioni: Carocci, Roma – 2004
Lingua: Italiano
Pag. 281-282
Recensore/i: Elisa Benzi
Etichette: Origini/Novecento, Dizionario, Retorica, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Il ‘planctus’ duecentesco per la morte di Baldo di Scarlino
Rivista: “Studi di Filologia italiana”, fascicolo n. LXI
Lingua: Italiano
Pag. 282
Recensore/i: Fabio Romanini
Etichette: Poesia, Duecento, Edizione critica, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: “Canzon vattene dritto a quella donna”: commiati rivolti da poeti alle loro poesie
Rivista: “Letteratura italiana antica”, fascicolo n. V
Lingua: Italiano
Pag. 282-283
Recensore/i: Andrea Pelosi
Etichette: Poesia, Duecento, Trecento, Quattrocento, Cinquecento, Stile,
A cura di: Marina Marietti, Claude Perrus
Rivista: “Arzanà. Cahiers de littérature médiévale italienne”, fascicolo n. 8
Lingua: Italiano
Pag. 283-284
Recensore/i: Luca Zuliani
Etichette: Duecento, Trecento, Quattrocento, Medioevo, Retorica,
A cura di: Marina Marietti, Claude Perrus
Rivista: “Arzanà. Cahiers de littérature médiévale italienne”, fascicolo n. 9
Lingua: Italiano
Pag. 283-284
Recensore/i: Luca Zuliani
Etichette: Duecento Trecento, Quattrocento, Medioevo, Dialogo, Retorica, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Una ‘corona di sonetto’ in Rustico Filippi
Rivista: “Studi mediolatini e volgari”, fascicolo n. XLIX
Lingua: Italiano
Pag. 284-285
Recensore/i: Fabio Romanini
Etichette: Rustico Filippi, Poesia, Duecento, Sonetto, Stile,
A cura di: Furio Brugnolo, Gianfelice Peron
Edizioni: Il Poligrafo, Padova – 2004
Lingua: Italiano
Pag. 285-286
Recensore/i: Andrea Pelosi
Etichette: Guinizzelli Guido, Alighieri Dante, Poesia, Duecento,
Titolo libro/articolo recensito: La dittologia sinonimica nella “Commedia” di Dante
Rivista: “Bollettino di italianistica. Rivista di critica, storia letteraria, filologia e linguistica”, fascicolo n. I
Lingua: Italiano
Pag. 286
Recensore/i: Carlo Enrico Roggia
Etichette: Alighieri Dante, Divina commedia, Poesia, Trecento, Retorica, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Fede e bellezza. Il tessuto metaforico del canto XXIV del Paradiso
Rivista: “L’Alighieri”, fascicolo n. 24
Lingua: Italiano
Pag. 286-287
Recensore/i: Pietro Benzoni
Etichette: Alighieri Dante, Divina commedia, Poesia, Trecento, Metafora, Stile,
A cura di: Giovannella Desideri, Annalisa Landolfi, Sabina Marinetti
Edizioni: Viella, Roma – 2004
Lingua: Italiano
Pag. 287-289
Recensore/i: Davide Colussi
Etichette: Petrarca Francesco, Canzoniere, Poesia, Trecento, Stile,
A cura di: Bruno Porcelli
Rivista: “Italianistica”, fascicolo n. 2
Edizioni: Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa-Roma – 2004
Lingua: Italiano
Pag. 287-289
Recensore/i: Davide Colussi
Etichette: Petrarca Francesco, Poesia, Trecento, Quattrocento, Cinquecento, Fortuna, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Schemi prestilnovistici e ornamentazione mitologica nel Canzoniere: il caso di “Zephiro torna”
Rivista: “Quaderni petrarcheschi”, fascicolo n. 11
Lingua: Italiano
Pag. 289-290
Recensore/i: Sergio Bozzola
Etichette: Petrarca Francesco, Canzoniere, Poesia, Trecento, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: La sestina CXLII (“A la dolce ombra”)
Rivista: “Atti e memorie dell’Accademia patavina di scienze lettere ed arti”, fascicolo n. 115
Lingua: Italiano
Pag. 290-291
Recensore/i: Andrea Pelosi
Etichette: Petrarca Francesco, Canzoniere, Poesia, Trecento, Sestina, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Il nome dell’amata da Petrarca ai petrarchisti
Rivista: “Quaderni petrarcheschi”, fascicolo n. XI
Lingua: Italiano
Pag. 291
Recensore/i: Margherita Trotta
Etichette: Petrarca Francesco, Canzoniere, Poesia, Trecento, Quattrocento, Cinquecento, Petrarchismo, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: La fortuna delle sestine
Rivista: “Quaderni petrarcheschi”, fascicolo n. XI
Lingua: Italiano
Pag. 291
Recensore/i: Margherita Trotta
Etichette: Poesia, Trecento, Quattrocento, Cinquecento, Sestina, Metrica, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Correzioni sintattiche e lessicali di Giovanni Battista Ramusio nelle “Navigationi et viaggi” (I volume 1550)
Rivista: “Studi linguistici italiani”, fascicolo n. XXX
Lingua: Italiano
Pag. 292
Recensore/i: Nicola Morato
Etichette: Ramusio Giovanni Battista, Navigationi et viaggi, Narrativa, Cinquecento, Lessico, Sintassi, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Die “Rime” Gaspara Stampas als Makrotext: Ein Plädoyer für die Rückkehr zur Erstausgabe von 1554
Rivista: “Romanistisches Jahrbuch”, fascicolo n. LIV
Lingua: Italiano
Pag. 292-293
Recensore/i: Nicole Equey
Etichette: Stampa Gaspara, Rime, Poesia, Cinquecento, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Sintassi e spazio strofico nelle Odi di Bernardo Tasso: la continuità come elemento classico
Rivista: “Studi tassiani”, fascicolo n. LI
Lingua: Italiano
Pag. 293-294
Recensore/i: Arnaldo Soldani
Etichette: Tasso Bernardo, Odi, Poesia, Cinquecento, Sintassi, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Giordano Bruno und der Petrarkismus. Bemerkungen zum ersten Teil der “Eroici furori”
Rivista: “Romanistisches Jahrbuch”, fascicolo n. 54
Lingua: Italiano
Pag. 294
Recensore/i: Anna Laura Puliafito
Etichette: Bruno Giordano, Eroici furori, Trattatistica, Seicento, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Il Foscolo e la Bibbia
Rivista: “Quaderni di filologia e lingue romanze”, fascicolo n. 18
Lingua: Italiano
Pag. 294-295
Recensore/i: Tobia Zanon
Etichette: Foscolo Ugo, Poesia, Ottocento, Bibbia, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Per un’analisi della struttura intertestuale del ‘primo tempo’ dei “Sepolcri”
Rivista: “Moderna”, fascicolo n. I
Lingua: Italiano
Pag. 295-296
Recensore/i: Tobia Zanon
Etichette:
Titolo libro/articolo recensito: La lingua opaca. Parola e società nel “Mastro-don Gesualdo”
Rivista: “Bollettino di italianistica. Rivista di critica, storia letteraria, filologia e linguistica”, fascicolo n. I
Lingua: Italiano
Pag. 296-297
Recensore/i: Alessandra Zangrandi
Etichette:
Titolo libro/articolo recensito: La lingua dei libretti di Arrigo Boito fra tradizione e innovazione
Rivista: “Lingua Nostra”, fascicolo n. 1-2
Lingua: Italiano
Pag. 297
Recensore/i: Davide Colussi
Etichette: Boito Arrigo, Poesia, Ottocento, Lingua, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Retorica e sintassi del “Diario autunnale”
Rivista: “Rivista pascoliana”, fascicolo n. 13
Lingua: Italiano
Pag. 297-298
Recensore/i: Arnaldo Soldani
Etichette: Pascoli Giovanni, Canti di Castelvecchio, Diario autunnale, Poesia, Novecento, Retorica, Sintassi, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: La macchina e il fantasma. Lo stile al bivio della significazione nell’ultimo romanzo di Gabriele D’Annunzio
Rivista: “Critica letteraria”, fascicolo n. 2
Lingua: Italiano
Pag. 298
Recensore/i: Alessandra Zangrandi
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A cura di: Andrea Cortellessa
Rivista: “Studi (e testi) italiani”, fascicolo n. XIV
Lingua: Italiano
Pag. 298-299
Recensore/i: Nicola Morato
Etichette:
Titolo libro/articolo recensito: Per un commento agli ‘Ossi brevi’
Rivista: “Studi italiani”, fascicolo n. I
Lingua: Italiano
Pag. 299-300
Recensore/i: Sergio Bozzola
Etichette: Montale Eugenio, Ossi di seppia, Poesia, Novecento, Commento, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: “Personae separatae” di Eugenio Montale: l’ambivalenza dell’incarnazione
Rivista: “Per leggere”, fascicolo n.
Edizioni: 7, – 2004
Lingua: Italiano
Pag. 300-301
Recensore/i: Sergio Bozzola
Etichette: Montale Eugenio, Le occasioni, Poesia, Novecento, Commento, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: A translator’s view of Gadda’s language: the “Pasticciaccio
Rivista: “Quaderni d’italianistica”, fascicolo n. I
Lingua: Italiano
Pag. 301
Recensore/i: Alessandro Lise
Etichette: Gadda Carlo Emilio, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, Narrativa, Novecento, Traduzione, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Il “Pasticciaccio”: ‘barocco’ e antiromanzo
Rivista: “Moderna”, fascicolo n. I
Lingua: Italiano
Pag. 301
Recensore/i: Alessandro Lise
Etichette: Gadda Carlo Emilio, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, Narrativa, Novecento, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: “Un non calmato stupore della ‘forma’”. Gianfranco Contini traduttore di Hölderlin
Rivista: “Strumenti critici”, fascicolo n. 3
Lingua: Italiano
Pag. 301-302
Recensore/i: Davide Colussi
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Titolo libro/articolo recensito: Sulle innovazioni stilistiche del romanzo “Un amore”
Rivista: “Studi buzzatiani”, fascicolo n. IX
Lingua: Italiano
Pag. 302-303
Recensore/i: Alessandra Zangrandi
Etichette: Buzzati Dino, Un amore, Narrativa, Novecento, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Il tempo nel “Segreto del Bosco Vecchio” fra dettaglio realistico e trasfigurazione fantastica
Rivista: “Studi buzzatiani”, fascicolo n. IX
Lingua: Italiano
Pag. 302-303
Recensore/i: Alessandra Zangrandi
Etichette: Buzzati Dino, Il segreto del Bosco Vecchio, Narrativa, Novecento, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Oltre il confine. Giorgio Caproni e i “Sonetti dell’anniversario”
Rivista: “Studi novecenteschi”, fascicolo n. XXX
Lingua: Italiano
Pag. 303
Recensore/i: Luca Zuliani
Etichette: Caproni Giorgio, Sonetti dell’anniversario, Poesia, Novecento, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: Un ‘esperimento cavalcantiano’ (e dantesco): i “Versi livornesi” di Giorgio Caproni
Rivista: “Filologia e critica”, fascicolo n. 3
Lingua: Italiano
Pag. 303-304
Recensore/i: Luca Zuliani
Etichette:
Titolo libro/articolo recensito: Dante nella poesia di Giorgio Caproni: le metamorfosi dell’uno e del molteplice
Rivista: “Cuadernos de Filologia Italiana”, fascicolo n. II
Lingua: Italiano
Pag. 304
Recensore/i: Piero Dal Bon
Etichette:
Titolo libro/articolo recensito: La ricreazione mistica dell’avverbio di luogo ‘là’ nei “Canti ultimi” di David Maria Turoldo
Rivista: “Lingua e stile”, fascicolo n. XL
Lingua: Italiano
Pag. 304-305
Recensore/i: Fabio Magro
Etichette: Turoldo David Maria, Canti ultimi, Poesia, Novecento, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: “Ombra ferita, anima che vieni” di Giovanni Raboni
Rivista: “Per leggere”, fascicolo n. 6
Lingua: Italiano
Pag. 305
Recensore/i: Pietro Benzoni
Etichette: Raboni Giovanni, Ogni terzo pensiero, Poesia, Novecento, Stile,
Titolo libro/articolo recensito: La musica nella parola. Note sulla metrica di Giorgio Vigolo
Rivista: “Archivi del Nuovo”, fascicolo n. 12
Lingua: Italiano
Pag. 305-306
Recensore/i: Davide Colussi
Etichette: Vigolo Giorgio, Poesia, Novecento, Analisi metrica, Stile,