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Sinestesie | 2021 | N. 21 – speciale
Anno 2021 – N. 21 – speciale
Numero monografico: Ritratto/i di Sanguineti 1930-2010/20
A cura di Chiara Tavella
Titolo articolo: Ritratto/i di Sanguineti, dieci anni dopo
I curatori di “Ritratto/i di Sanguineti” illustrano la genesi del volume e propongono un percorso di lettura tra i saggi critici e le testimonianze private sul poeta e critico genovese.
Lingua: ItalianoPag. 9-17
Etichette: Edoardo Sanguineti,
Titolo articolo: Un aneddoto. La sigaretta (e l’Abbecedario) di Sanguineti
L’autore offre un «ricordo del tutto privato» di Edoardo Sanguineti docente di Letteratura italiana all’Università di Salerno negli anni Settanta.
Pag. 19-20Etichette: Edoardo Sanguineti, Salerno
Titolo articolo: Alle origini della Wunderkammer lessicografica: Edoardo Sanguineti e Luca Terzolo
Il saggio ricostruisce il costituirsi del primo nucleo documentario del Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti, con l’arrivo del Fondo lessicografico alla redazione di UTET Grandi Opere, reso possibile dall’amicizia con Tullio De Mauro e dal rapporto di stima, personale e professionale, fra Sanguineti e Luca Terzolo. Le appendici del saggio, tra le quali figura la trascrizione di un’intervista poco nota rilasciata dal poeta allo stesso Terzolo, permettono di approfondire il ruolo dei materiali contenuti nella «tana del lessicomane».
Pag. 21-48Etichette: Edoardo Sanguineti, Luca Terzolo,
Titolo articolo: Nella biblioteca di Sanguineti: la sezione dantesca
Dante è un autore che accompagna Sanguineti per tutta la vita, tanto da essere definito «compagno di strada». Marco Berisso propone qualche anticipazione delle ricerche su Magazzino Sanguineti, il fondo bibliografico custodito presso la Biblioteca Universitaria di Genova che conserva i libri dell’autore, offrendo un’analisi preliminare dei libri di Dante o di argomento dantesco appartenuti al poeta.
Pag. 49-59Etichette: Dante, Edoardo Sanguineti, Magazzino Sanguineti
Titolo articolo: Da ‘Laszo Varga’ a ‘Laborintus’: la genesi
L’autrice fornisce un’analisi delle dieci poesie pubblicate agli inizi degli anni Cinquanta sulla rivista «Numero» sotto il titolo di “Laszo Varga”, proponendo una lettura che si avvale di alcune dichiarazioni rilasciate da Sanguineti, per accompagnare il lettore «nella costruzione del labirinto poetico» e impedirgli di «perdersi nel labirinto di referenti creato dall’autore».
Pag. 61-72Etichette: Edoardo Sanguineti, Laborintus, Laszo Varga,
Titolo articolo: Dentro e fuori l’avanguardia: ‘T.A.T.’
Il saggio si concentra sulla quarta parte di “Catamerone” di Edoardo Sanguineti guardando alle relazioni tra testo e immagini e alla specificità del libro all’interno del suo contenitore macrotestuale. In questa analisi, che insiste sui temi della conoscenza, della comunicazione e della percezione, “T.A.T.” viene quindi proposto come un testo che va oltre l’estrema sperimentazione avanguardistica tendente forse all’afasia.
Pag. 73-86Etichette: Edoardo Sanguineti, T.A.T.,
Titolo articolo: Da interconnesso a interpersonale: il progetto Sanguineti’s Wunderkammer
L’intervento è dedicato all’acquisizione del fondo lessicografico di Sanguineti da parte del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. L’autrice prende le mosse da alcuni lemmi caratterizzati dal prefisso “inter-” per ripercorrere le attività di ricerca e di divulgazione proposte intorno alla Wunderkammer sanguinetiana.
Pag. 87-89Etichette: Edoardo Sanguineti, Sanguineti's Wunderkammer,
Titolo articolo: Una poesia «molto giornalistica»: lettura di “Postkarten 62”
Il saggio prende le mosse dalla polemica sorta negli anni Settanta tra Edoardo Sanguineti e Alberto Moravia a partire da una puntata della trasmissione “Match” intorno al ruolo dell’intellettuale e alla recensione sanguinetiana del romanzo “La vita interiore”. Viene preso in esame lo Scribillo “Il sogno di una cosa” («Paese Sera», 30 marzo 1978), in cui Sanguineti riflette sul «paradossale statuto dell’intellettuale» negli Anni di Piombo, e rapportato agli ultimi versi di “Postkarten 62”, che «mostra le cicatrici» del dibattito sulla praticabilità del mestiere dell’intellettuale «presentando un soggetto angosciosamente consapevole della propria precarietà prichica ed esistenziale».
Pag. 91-100Etichette: Edoardo Sanguineti, Postkarten, Scribilli, Segnalibro,
Titolo articolo: Lo spadino di Giacomo
Il saggio affronta vari aspetti della lettura sanguinetiana di Leopardi e rievoca una «discussione con Sanguineti» che «è stata […] un buon avvio a una riflessione che non è più cessata» e dalla cui considerazione «molto libera e varia, ma non sprovvista di una sua interna unità, fatta anche di rinvii espliciti e impliciti, sta forse nascendo un libro».
Pag. 101-105Etichette: Edoardo Sanguineti, Leopardi Giacomo,
Titolo articolo: Prima della Wunderkammer: tra Salerno e Napoli
L’autrice fornisce qualche anticipazione della ricerca da lei condotta sugli anni del magistero di Edoardo Sanguineti a Salerno, anni in cui il poeta genovese rinsalda il rapporto proficuo con gli artisti napoletani del Gruppo 58 e in special modo con Mario Persico. Completa il saggio un elenco di ottantacinque tesi lessicologiche assegnate agli studenti salernitani, per continuare la caccia ai neologismi o «neologismi occasionali».
Pag. 107-122Etichette: Edoardo Sanguineti, Università degli Studi di Salerno
Titolo articolo: Eventuale destino dello scrittore italiano
Il critico, partendo da uno sguardo più ampio, arriva a Sanguineti e al suo appartenere (sono parole di Roland Barthes) «al novero ristrettissimo di quegli scrittori davvero coraggiosi i quali […] hanno scosso la (buona) coscienza e la (mala) fede della letteratura superbamente progressista». In questo dialogo a distanza Ficara chiude il suo intervento, e la nostra riflessione, con le parole dello stesso Sanguineti: «Ho persino insinuato l’idea, in tale occasione, che la letteratura, più che andare verso la Trivialliteratur, e sia pure con passo spedito, ci sia già bella e arrivata, e vi si ritrovi adagiata, ormai, in un relativamente tranquillo stadio di ultimo assestamento. Insomma, nel complesso, è cosa fatta».
Pag. 123-132Etichette:
Titolo articolo: L’archivio come rappresentazione
Il regista Alberto Gozzi propone di accostarsi alla Wunderkammer di Edoardo Sanguineti immaginando di usare «una struttura drammaturgica molto aperta e del tutto casuale per compiere un viaggio attraverso le schede». È un suggerimento funzionale non solo alla progettazione di uno «spettacolo solamente pensato» ma anche al viaggio che il lettore può immaginare attraverso i contributi raccolti in “Ritratto/i di Sanguineti”,
Pag. 133-143Etichette: Edoardo Sanguineti,
Titolo articolo: Edoardo Sanguineti. Un incontro al buio
Lino Guanciale rievoca il suo rapporto con Sanguineti a partire dall’intensa mise en scène di “Storie naturali” racchiudendolo, come a proteggerlo, «fra il nostro primo incontro al buio e quell’abbraccio in un teatrino di San Lorenzo a Roma»: fra questi due estremi si snoda un «un percorso di discepolanza teatrale, letteraria e umana di cui essere grati per una vita intera».
Pag. 145-149Etichette: Edoardo Sanguineti, Storie naturali,
Titolo articolo: Per Edoardo dall’«amante giovane»
Andrea Liberovici sceglie di restituire istantanee della collaborazione con Sanguineti organizzandole in un decalogo che tenta di nascondere la malinconia nelle «ironie che definiscono l’amicizia»,
Pag. 151-153Etichette: Edoardo Sanguineti,
Titolo articolo: Sanguineti, Klee e la Wunderkammer
Le pagine di Niva Lorenzini si presentano come un’indagine su due modalità di «rigoroso controllo» – nel rapporto fra la pittura di Paul Klee e la poesia di Sanguineti, perché al controllo di immagini e colore nelle opere dell’artista corrisponde quello di segmenti
verbali in quelle del poeta – ma sono anche, per ammissione in chiusura della stessa autrice, «un ricordo commosso» che aggiunge un tassello al rapporto fra la pittura e la poesia di Sanguineti, lungamente indagato da Lorenzini.
Etichette: Edoardo Sanguineti, Paul Klee,
Titolo articolo: Il cinema nelle lettere di Sanguineti a Sanguineti
Il saggio si sofferma sulla passione di Edoardo Sanguineti per il cinema. L’autrice, che lavora su una recente acquisizione del Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti, anticipa alcuni risultati dell’importante edizione delle lettere inedite inviate da Sanguineti al figlio primogenito alla fine degli anni Settanta, offrendo una prima spigolatura del densissimo nucleo epistolare che «dimostra l’interesse dello scrittore per l’arte cinematografica, al punto da costituire, nell’insieme, una sorta di storia del cinema in nuce».
Pag. 159-193Etichette: Cinema, Edoardo Sanguineti, Federico Sanguineti,
Titolo articolo: Cesare Pavese: un sanguinetiano «sperimentatore» e «cattolico»
Il saggio prende le mosse dalla lettera del 1950 trascritta in appendice nella recente riedizione di “Laborintus’ di Edoardo Sanguineti. Testo e commento” pubblicata da Erminio Risso e tiene traccia dell’interesse di Sanguineti per Pavese tra articoli, interviste e saggi, approdando alle schede lessicografiche tratte dal volume che raccoglie il carteggio con De Martino e dalla traduzione pavesiana di “Moby Dick”, per arrivare a formulare nuove ipotesi relative al rapporto tra i due letterati.
Pag. 195-216Etichette: Cesare Pavese, Edoardo Sanguineti, Ernesto de Martino,
Titolo articolo: «Con la dignità che si richiede»: Edoardo Sanguineti nei documenti ufficiali conservati dall’Archivio Storico dell’Università di Torino (1949-1970)
Sulla base dei documenti conservati presso l’Archivio Storico dell’Università di Torino, l’autrice ripercorre le tappe della carriera di Sanguineti studente e docente a Torino, fino all’allontanamento dettato dall’ostilità «per la sua stessa sconcertante qualità di scrittore d’avanguardia» e, in generale, per il suo «atteggiamento culturale».
Pag. 217-235Etichette: Edoardo Sanguineti, Giovanni Getto,
Titolo articolo: «Suspiri al core di piagate piaghe». Madrigale a una o più voci miste, su testo di Federico Sanguineti
Omaggio musicale a Edoardo Sanguineti, appositamente composto da Marcello Panni su testo di Federico Sanguineti.
Pag. 237-240Etichette:
Titolo articolo: Stendendo il vinavil: ancora una parola su “Tutto”
Ispirato dalla “leggenda privata” del seminale e «fagocitatorio» quaderno “Tutto”, l’autore contamina il concetto di collezione nell’opera di Sanguineti e lo intreccia, in un lungo e avventuroso percorso, con i temi presenti nella Wunderkammer. In questo modo, tenendo conto che «alla base […] dell’idea di montaggio, è per Edoardo, ancora, la forma catalogo», è così possibile far
riemergere il «principio pulsionale costruttivo non solo d’un iter personale ma d’una intera struttura culturale».
Etichette: Edoardo Sanguineti,
Titolo articolo: Una testimonianza su Edoardo Sanguineti
Franco Prono rievoca una conversazione con Sanguineti al ristorante all’ultimo piano del Centre Pompidou di Parigi: da questa occasione nacque un fondamentale seminario sul “Montaggio nella cultura del Novecento” tenuto da Sanguineti nel 2004 al Dams
di Torino, documento non solo della passione ma della profonda competenza cinematografica dell’autore.
Etichette: Edoardo Sanguineti, Ugo Nespolo, Film/A/To,
Titolo articolo: Dalla «setta degli Indifferenti» all’«incontenibile» «travoltismo»: tracce di Moravia nella Sanguineti’s Wunderkammer
Resio avvia la propria riflessione dalle cosiddette «schede-autore» del fondo lessicografico di Edoardo Sanguineti (carte dello stesso formato di quelle lessicografiche, ma pensate per un tentativo di riordino delle fonti di spoglio, tentativo mai portato a termine dal «lessicomane») e si sofferma su quella dedicata ad Alberto Moravia, per poi ricostruire, grazie ai materiali lessicografici e ad altri contenuti nel recentissimo fondo Eredi Sanguineti e nelle Teche RAI, una polemica sorta negli anni Settanta a partire da una puntata della trasmissione “Match” intorno al ruolo dell’intellettuale e alla recensione sanguinetiana del romanzo “La vita interiore”.
Pag. 277-298Etichette: Alberto Moravia, Edoardo Sanguineti,
Titolo articolo: Immagini del ritratto: ‘Reisebilder 16’
In questo saggio una poesia del 1972 viene sezionata e contestualizzata: dal gioco con Heine al dialogo con Tadeusz Różewicz, Risso propone una riflessione su «identità», «eteronimi» e «falsa autobiografia», che permette ancora una volta di tornare sul concetto di grottesco e surreale in Sanguineti, una sorta di «consapevolezza dell’io sull’orlo del nulla» nella convinzione che «il materialismo storico non sia qualcosa in cui credere, verso cui avere fede, ma sia un atteggiamento che implica sempre la ricerca
dell’esplorazione totale del mondo per interpretarlo e mutarlo». La «scienza della letteratura», attorno a cui Risso si interroga, e l’aprirsi di «dinamiche relazionali tra saperi e poteri, attraverso la scrittura» sono argomento di saggi che sondano, a partire dalla Wunderkammer, la riflessione critica di Sanguineti su alcuni autori.
Etichette: Edoardo Sanguineti, Reisebilder,
Titolo articolo: Sanguineti lettore dei media: una campionatura dalla Wunderkammer
L’autrice esamina un nucleo di oltre duecento ritagli da riviste e giornali dal fondo lessicografico sanguinetiano, per confermare lo sguardo dell’autore nei confronti del cinema, della televisione e del web e permettere di integrare le riflessioni sul mondo dei media
affidate ad alcuni intervistatori come Giuliano Galletta e Antonio Gnoli.
Etichette: Edoardo Sanguineti,
Titolo articolo: Da Sanguineti minor per il maior
Il contributo di Federico Sanguineti mescola alla lettura di alcuni testi del padre, ricordi, suggestioni di piste critiche e cronache familiari e restituisce un primo ritratto della madre, constatando che «manca […] uno studio su Luciana e su quello che realmente è stata»: non solo la λ di “Laborintus” e il soggetto poetico di innumerevoli versi, ma anche, fra mille altri ruoli, la ragazza
poco più che ventenne che allatta il primogenito mentre «batte a macchina centinaia di pagine, trascrive in più tomi» la tesi del marito, quell’”Interpretazione di Malebolge” da poco ritrovata nell’Archivio Storico dell’Università di Torino.
Etichette: Edoardo Sanguineti,
Titolo articolo: Spazio alle parole: testimonianze televisive e radiofoniche di Edoardo Sanguineti
Edoardo Sanguineti riflette costantemente sul percorso e sulla produzione letteraria novecentesca, come emerge dalle interviste contenute nel fondo Teche RAI su cui si sofferma Eleonora Sartirana, che offre un ritratto del poeta attraverso le testimonianze più significative (e mai pubblicate) rilasciate tra la fine degli anni Sessanta e il 2010.
Pag. 333-349Etichette: Edoardo Sanguineti, Rai Teche
Titolo articolo: Bambini sanguinetiani
Omaggio poetico per Edoardo Sanguineti.
Pag. 351-352Etichette:
Titolo articolo: Sanguineti e architettura
Nel saggio convergono ricordi personali e considerazioni professionali, che non solo indagano la possibilità di guardare all’architettura e, in senso più esteso, alla città come magazzino da cui «trarre materiale poetico» ma propongono anche, sottilmente, un avvicinamento fra due delle città di Edoardo Sanguineti, Genova e Torino, e sull’amore «non precoce» per il luogo d’origine che diventa quello d’approdo.
Pag. 353-365Etichette:
Titolo articolo: Tra «materiali preesistenti» e «relativa libertà» dell’artista: esempi di «riuso dell’uso» nel Sanguineti in musica
L’autrice si sofferma sul ruolo di «paroliere» nella prima collaborazione di Edoardo Sanguineti con Andrea Liberovici, lo spettacolo “Rap” del 1996, analizzandone il sovrapporsi e mescolarsi (si arriva a parlare di «mash up») con opere poetiche precedenti, come “Mimus Albus” e “Sonetto Sud”, e affiancandolo alle schede lessicografiche della Wunderkammer tematicamente legate all’argomento.
Pag. 367-384Etichette: Andrea Liberovici, Edoardo Sanguineti, Rap, Rap e poesia,
Titolo articolo: L’Inferno simultaneo: sulla drammaturgia di Edoardo Sanguineti
Federico Tiezzi offre una testimonianza sulla collaborazione con Edoardo Sanguineti per l’allestimento del travestimento dantesco “Commedia dell’Inferno”, dove l’inferno è visto «come un’installazione che si svela man mano» e viene mostrato per quello che è, «un meccanismo» o, per citare Dante (If xviii, 6), un «ordigno». Ne nasce una riflessione complessiva sulla drammaturgia sanguinetiana tesa a ritrarre «la grande macchina del linguaggio che ci ricade addosso» perché attraverso il travestimento, continua Tiezzi, è possibile «riuscire a percepire la filigrana del mondo, del nostro mondo, del teatro».
Pag. 385-387Etichette: Edoardo Sanguineti, Federico Tiezzi, Commedia dell'Inferno,
Titolo articolo: Le parole di Carlo Gozzi (fra schede lessicografiche e travestimenti teatrali)
Il contributo indaga il rapporto di Edoardo Sanguineti con le opere di Carlo Gozzi. L’autore si sofferma in particolare sul «travestimento fiabesco» del 2001 e in questa analisi lo soccorrono le schede che registrano esempi di lessico gozziano la cui presenza è ben attestata nella Wunderkammer: in particolare di lemmi coniati dall’autore dell’”Amore delle tre melarance” o da lui dotati di accezioni inedite.
Pag. 389-410Etichette: Carlo Gozzi, Edoardo Sanguineti, L'amore delle tre melarance, La donna serpente,