Sinestesie | 2020 | N. 18

Anno 2020 – N. 18
A cura di Chiara Tavella

Autore/i articolo: Alberto Granese
Titolo articolo: Ricordo di François Livi

L’articolo contiene una commemorazione del professor François Livi, prematuramente scomparso a Parigi nel novembre del 2019.

Lingua: Italiano
Pag. 13-16
Etichette: François Livi,

Autore/i articolo: Teresa Agovino
Titolo articolo: «Non aveva mai, prima d’allora, sparso sangue». Quando il commissario Montalbano incontrò il Padre Cristoforo

I riferimenti manzoniani nella scrittura di Camilleri sono molteplici; dopo una breve panoramica dedicata alla rassegna dei testi critici incentrati sul tema, il presente lavoro confronta la figura di Carlo Zanchi, protagonista di “Un diario del ’43”, (apparso anche sul piccolo schermo nella puntata de “Il commissario Montalbano” nel febbraio 2019) con quella di Lodovico personaggio di manzoniana memoria. Entrambi i personaggi, infatti, seguono uno schema ben definito che dal delitto li porterà alla conversione.

Lingua: Italiano
Pag. 17-29
Etichette: Alessandro Manzoni, Andrea Camilleri, I promessi sposi, Il commissario Montalbano, Un diario del '43,

Autore/i articolo: Clara Allasia
Titolo articolo: «Ei serbava il Libro della famiglia in un certo cassone». Ritratti letterari con burattini, ultracorpi e mostri in Michele Mari

L’intervento si propone di analizzare i ritratti dei famigliari che Michele Mari inserisce nei suoi scritti, non prima di averli sottoposti a un travestimento letterario e di averli apparentati a personaggi di libri e film noti.

Lingua: Italiano
Pag. 31-43
Etichette: Letteratura, XXI secolo, Michele Mari,

Autore/i articolo: Salvatore Arcidiacono
Titolo articolo: Confini e sconfinamenti negli archivi testuali e nei vocabolari elettronici

Il contributo si propone di raccogliere una serie di spunti, rilevati nel corso dello sviluppo di software per archivi testuali e vocabolari elettronici, relativi alla flessibilità che il mezzo digitale conferisce agli studi filologici e linguistici. Più in particolare, vengono approfondite le dinamiche di trasmissione di metodi, dati e procedure nei sistemi digitali per la gestione di corpora e per la lessicografia elettronica.

Lingua: Italiano
Pag. 45-54
Etichette: Digital humanities, Lessicografia,

Autore/i articolo: Nino Arrigo
Titolo articolo: Due apostati della ragione: Sciascia, Eco e la scomparsa della verità

Il contributo propone – attraverso una rilettura del “Contesto” di Sciascia, parodia del potere, della giustizia iniqua, della politica e della rivoluzione, del romanzo giallo in chiave meta-testuale – una comparazione tematica tra l’opera di Sciascia e quella di Umberto Eco. Da alcuni temi ricorrenti nella narrativa dei due autori – la presenza del poliziesco in chiave parodica, la forza del falso che produce verità nella storia – scaturisce un ritratto inedito di due scrittori sempre indecisi tra finzione e verità, come i loro personaggi. Non ci sono vincitori né vinti nei loro romanzi. E tanto il razionalista Eco, quanto il contraddittorio e paradossale Sciascia, indeboliscono la verità del razionalismo optando per una cauta eresia. E alla fede nella ragione preferiscono l’apostasia.

Lingua: Italiano
Pag. 55-76
Etichette: Leonardo Sciascia, Umberto Eco, Il Contesto,

Autore/i articolo: Paola Benigni
Titolo articolo: La funzione “drammatica” dello spazio nelle tragedie abruzzesi di Gabriele d’Annunzio

Il saggio si concentra sulle tragedie abruzzesi di d’Annunzio, “La Figlia di Iorio” e “La fiaccola sotto il moggio” al fine di porre in evidenza l’importanza che in esse assumono i luoghi, gli ambienti e gli spazi. La dimensione spaziale e l’Abruzzo con i suoi luoghi rivestono una funzione determinante per lo sviluppo e l’invenzione drammaturgica, tanto da influenzare il carattere intrinseco dei due drammi e, persino, la loro eterogeneità stilistica. Partendo dalla comparazione delle didascalie poste in esergo alle due opere, nelle quali l’autore fornisce indicazioni fondamentali riguardanti le coordinate spazio-temporali, il saggio sottolinea quanto nel caso della “Figlia di Iorio” lo scrittore abbia voluto comporre un’opera in cui il lettore è immerso in un mondo magico e lontano, in quella «terra d’Abruzzi, or è molt’anni…», dando vita quindi ad un dramma a carattere più “mitico-rituale” («tragedia pastorale»), mentre nel caso della “Fiaccola”, attraverso una precisa e minuziosa definizione del cronotopo narrativo, d’Annunzio abbia concepito un dramma dai tratti più spiccatamente «storico-veristi».

Lingua: Italiano
Pag. 77-96
Etichette: Ambiente, Paesaggio, Teatro, La fiaccola sotto il moggio, La figlia di Iorio, Abruzzo

Autore/i articolo: Vincenzo Caputo
Titolo articolo: La «possessione di tutte le […] virtù»: Giovan Battista Manso e la «Vita di Torquato Tasso»

Il saggio analizza la biografia di Torquato Tasso, elaborata dall’amico Giovan Battista Manso, che apparve prima in forma di compendio nel 1619, poi in versione completa nel 1621 e infine nel 1634. In quest’opera l’obiettivo del biografo è evidente. Egli utilizza come fonte gli scritti di Tasso e, in particolar modo, le sue lettere, per disegnare con le parole l’immagine di un letterato, al quale è possibile associare al massimo grado qualunque forma di virtù. Da questo punto di vista il profilo di Tasso, delineato da Manso, svela in filigrana i tratti, talvolta latenti talaltra patenti, del personale profilo del biografo. Non è un caso, infatti, che la prima parte dell’opera si apra e si chiuda nel nome del letterato seicentesco.

Lingua: Italiano
Pag. 97-113
Etichette: Biografia, XVII secolo, Giovanni Battista Manso, Torquato Tasso, Vita di Torquato Tasso,

Autore/i articolo: Sara Cataudella
Titolo articolo: Per l’edizione delle «Vite degli eccellenti italiani» di Francesco Lomonaco

La studiosa riporta l’attenzione sulla necessità di fornire, per una corretta valutazione delle “Vite” del Lomonaco, un’adeguata edizione critica, che recuperi, secondo gli indirizzi più correnti della moderna filologia, la lezione della princeps, apparsa nel 1802-1803, ancora in vita l’autore. La proposta si fonda sulla considerazione che in primo luogo manca a tutt’oggi un’edizione moderna delle “Vite”, e in secondo luogo che l’edizione più in uso, e anche più accessibile, alla quale oggi in genere si ricorre, è la cosiddetta Ruggia di Lugano (apparsa nell’ambito di una riedizione complessiva in nove tomi delle opere del Lomonaco (1831-37); edizione guastata da interventi ipercorrettivi assolutamente incongrui, che toccano soprattutto l’aspetto paragrafematico, con esiti spesso anche importanti e non sempre addebitabili ad accidentali soppressioni materiali o a semplici refusi. La studiosa osserva, ben a ragione, che una ricerca centrata sulla necessità di una decifrazione diretta dei testi, capace di favorire la costruzione della rete di significati e di relazioni tra parole e cose, debba dare priorità e opportuno rilievo al problema filologico, al problema cioè della correttezza del testo che si ha di fronte, un problema che nel caso di queste “Vite”, esiste, ed è sicuramente prioritario rispetto a qualsiasi sforzo ermeneutico e critico.

Lingua: Italiano
Pag. 115-122
Etichette: Editio princeps, Edizione critica, XIX secolo, Francesco Lomonaco, Vite degli eccellenti italiani,

Autore/i articolo: Maurizio Clementi, Luigi Cannillo
Titolo articolo: «La grazia dei frammenti». La poesia di Domenico Cipriano

L’articolo ripercorre l’esperienza poetica di Domenico Cipriano, dalla prima pubblicazione “Il continente perso”, edita nel 2000, fino all’antologia di poesie scelte “La grazia dei frammenti (poesie scelte 2000-2020)” del 2020.

Lingua: Italiano
Pag. 123-131
Etichette: Poesia, XXI secolo, Domenico Cipriano, La grazia dei frammenti,

Autore/i articolo: Milena Contini
Titolo articolo: Stanislao Marchisio: un commerciante a teatro

Nell’articolo si indaga la figura di Stanislao Marchisio (1773-1859), ‘uomo di teatro’ torinese, di professione commerciante, fondatore dell’Accademia filodrammatica di Torino, nella quale svolse l’attività non solo di autore, ma anche di primo attore, sceneggiatore e regista (o meglio ‘concertatore’). Marchisio compose due tragedie (“Saffo” e “Mileto”), ispirate ad Alfieri, e numerose commedie (tra le quali spiccano “L’inimico delle donne”, “I cavalieri d’industria” e “La vera e la falsa amicizia”), nelle quali si ravvisa invece l’influenza goldoniana. Oltre ai brani più interessanti delle opere teatrali, nell’articolo sono analizzate alcune tirate polemiche presenti nei peritesti (nelle quali Marchisio si scaglia contro le rappresentazioni non autorizzate, le pubblicazioni abusive fondate su copioni ‘contraffatti’ e l’assenza di professionalità degli attori), che risultano essere un significativo documento per inquadrare il panorama teatrale piemontese (e non solo) di inizio Ottocento, perché l’autore aveva lavorato sia con le compagnie itineranti sia con quelle «privilegiate» (prime fra tutte la compagnia Fabbrichesi, detta «vicereale», e la compagnia Reale Sarda).

Lingua: Italiano
Pag. 133-161
Etichette: Commedia, Teatro, Tragedia, XIX secolo, Carlo Goldoni, Stanislao Marchisio, Vittorio Alfieri, I cavalieri d'industria, L'inimico delle donne, La vera e la falsa amicizia, Mileto, Saffo, Torino

Autore/i articolo: Nicola D’Antuono
Titolo articolo: Francesco Lomonaco interprete di Prometeo e di Medea

Il saggio analizza l’interpretazione dei miti di Prometeo e Medea nell’opera di Francesco Lomonaco, il medico-filosofo basilicatese post-giacobino che ebbe sempre un rapporto profondo e visionario con i miti classici e utilizzò il materiale mitico non come letteratura inerte ma sogno vivente. L’interpretazione tardo-illuministica di Prometeo era il fuoco che illuminava le menti e bruciava i nodi resistenti dell’ancien régime; il furto indicava la ribellione estrema al dispotismo, alla tirannia, alla tradizione, all’autorità. L’atteggiamento distruttivo era punito perché simbolicamente parricida, e defluiva, nel ripiegamento dell’ondata rivoluzionaria, nello scetticismo, nell’irrisione del giacobinismo e nella rassegnazione ortisiana. L’inevitabile pessimismo storico alzava barriere al sorgente mondo capitalistico, al progresso tecnologico, al dominio incontrollato della scienza e della tecnica. Identica prospettiva si avverte nel furore matriarcale di Medea, che percorre le pagine sottotraccia: la maga, considerata barbara, per rivendicare vendetta e indipendenza, consuma in Seneca la distruzione della famiglia. Risulta dominante in Lomonaco l’ideologia della prudenza, della gradualità e del “giusto mezzo” rappresentato antropologicamente dal mito di Fetonte, una impalcatura che non ebbe la forza storica e la disposizione individuale per una rottura totale che pochi intellettuali italiani, in quel passaggio storico coltivarono, spaventati dall’antropologia prometeica radicale per i mali contenuti nel vaso di Pandora.

Lingua: Italiano
Pag. 164-175
Etichette: XVIII secolo, Francesco Lomonaco, Medea, Prometeo,

Autore/i articolo: Nunzia D’Antuono
Titolo articolo: “Tempii” ed eroi tra il fango della storia nei «Vecchi e i giovani» di Luigi Pirandello

Il saggio indaga la dimensione dell’eroicità moderna che nei “Vecchi e i giovani” è contrapposta al modello classico. La lettura del romanzo sottolinea figure di eroi antitetici, grotteschi, scomposti, che si muovono nel fango di un tempo luttuoso.

Lingua: Italiano
Pag. 177-191
Etichette: Luigi Pirandello, I vecchi e i giovani,

Autore/i articolo: Antonio D’Elia
Titolo articolo: «Il fu Mattia Pascal»: la resurrezione inattuata e la genealogia accuratamente non-ricreata

Lo studio analizza la costruzione del personaggio-figura Mattia Pascal, rileggendo il percorso generativo del romanzo alla luce della complessa strutturazione diegetica operata mediante la costruzione di Adriano Meis.

Lingua: Italiano
Pag. 193-220
Etichette: Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal,

Autore/i articolo: Maria Dimauro
Titolo articolo: «La Musa mediocre» dell’“anti-poetica” grottesca: una proposta modernista per il teatro di Luigi Cavacchioli

Il saggio si propone di indagare, alla luce delle recenti acquisizioni critiche sul modernismo italiano, la figura e l’opera di Luigi Cavacchioli, poeta futurista e poi drammaturgo della ‘giovane scuola’ dei Grotteschi. Il saggio analizza altre esperienze narrative e drammaturgiche (Chiarelli, Antonelli, Pirandello, Palazzeschi, Rosso di San Secondo) al fine di rilevare contiguità formali e tematiche in un comune alveo primonovecentesco e rintraccia nella produzione teatrale dell’autore alcuni prodromi di una tendenza modernista (auto-citazionismo, metateatralità, rovesciamento parodico, critica del dramma borghese) che costituiscono gli elementi per una proposta di accostamento dell’autore al modernismo italiano.

Lingua: Italiano
Pag. 211-235
Etichette: Teatro,

Autore/i articolo: Angelo Fàvaro
Titolo articolo: «Vendicai l’offesa, / non compii tradimento!»: G. L. Passerini e una prova di poesia moderna nell’adattamento-riduzione in italiano de la «Chanson de Roland»

Il saggio analizza e ricostruisce criticamente e storicamente, alla luce delle teorie sulla traduzione formulate nell’ultimo decennio dell’Ottocento e nel primo del Novecento, la vicenda della traduzione in endecasillabi sciolti della “Canzone di Orlando dalla Chanson de Roland”, effettuata e pubblicata nel 1909 da G. L. Passerini, intellettuale, studioso di letteratura medievale, bibliotecario, accademico della crusca e noto dantista, sodale di G. d’Annunzio e di G. Pascoli, direttore della rivista di studi «Il Giornale Dantesco». Di lato interesse non soltanto l’operazione traduttiva di Passerini, una novità nel panorama letterario dell’epoca, ma soprattutto alcune recensioni critiche negative pubblicate all’uscita del volume.

Lingua: Italiano
Pag. 237-252
Etichette: Traduzione, XIX secolo, XX secolo, Giuseppe Lando Passerini, Canzone di Orlando, Chanson de Roland,

Autore/i articolo: Elisiana Fratocchi
Titolo articolo: «Bisogna che scriva, che dica tutto»: le diverse stagioni della scrittura di Alba de Céspedes attraverso gli ultimi studi critici

L’articolo ripercorre gli studi più recenti e significativi dedicati alla figura di Alba de Céspedes privilegiando i lavori che evidenziano aspetti finora poco indagati. Dalla pubblicazione del carteggio con Libero de Libero (2016) si passa a sondare le tendenze della critica internazionale attraverso la lettura di un recente numero di «Filolog» (2018), la rivista del dipartimento di italianistica dell’Università di Banja Luka. Si dedica, inoltre, particolare attenzione al volume di Lucia De Crescenzio (2015) che si concentra sul periodo resistenziale, fase in cui l’attività dell’autrice si esprime anche attraverso canali differenti da quello letterario. Si intende dar conto inoltre di ricerche in corso cui va il merito di recuperare e divulgare del materiale d’archivio che contribuisce a una migliore conoscenza dell’autrice e dell’opera della stessa.

Lingua: Italiano
Pag. 253-266
Etichette: Archivio, Carteggio, Critica letteraria, Alba de Céspedes,

Autore/i articolo: Giulio de Jorio Frisari
Titolo articolo: Narrare la malattia. Un modello gnoseologico a partire dalle «Confessioni di un italiano»

Gli argomenti riferiti al mondo della medicina nel capolavoro di Nievo sono parti di un modello gnoseologico sviluppato nel romanzo. Negli aspetti narratologici che coinvolgono i personaggi e le sequenze si individuano riflessioni di argomento etico sulle dinamiche che reggono la società. Negli aspetti descrittivi ed in quelli riferiti alle componenti retoriche, semantiche e morfosintattiche, si rivelano interazioni di tipo costruttivista a cui corrisponde la descrizione di alcune patologie in cui si tratteggiano interazioni che anticipano le dinamiche dei neurotrasmettitori.

Lingua: Italiano
Pag. 267-283
Etichette: Medicina, XIX secolo, Ippolito Nievo, Le confessioni d'un italiano,

Autore/i articolo: Giovanni Genna
Titolo articolo: Considerazioni sparse tra carabattole e oggetti desueti

Raccontare la storia degli oggetti è un’esperienza tanto complessa quanto affascinante, non solo perché quella delle cose è una storia potenzialmente infinita, ma anche perché non si può che riscontrare la presenza di oggetti continuamente in cerca d’autore per assurgere infine alla dignità letteraria. Partendo da questa premessa, l’obiettivo di questo saggio è tracciare un confronto fra due opere fondamentali per lo studio del rapporto fra oggetti e società, vale a dire “Carabattole” di Epifanio Ajello e “Gli oggetti desueti” di Francesco Orlando: due modi differenti ma complementari che svelano, ciascuno a suo modo, l’identità delle cose.

Lingua: Italiano
Pag. 285-296
Etichette: Epifanio Ajello, Francesco Orlando, Carabattole, Gli oggetti desueti,

Autore/i articolo: Manuel Giardina, Ada Boubara
Titolo articolo: La trattazione delle tematiche filelleniche nell’«Antologia» di Gian Pietro Vieusseux

Il saggio si propone di indagare l’attività filellenica del giornale toscano l’«Antologia», analizzando i principali articoli che si occupano della questione greca. La rivista, fondata a Firenze nel 1821 da Gian Pietro Vieusseux, seguì da vicino le vicende rivoluzionarie della Grecia diventando l’espressione più importante del filellenismo italiano nel periodo della Restaurazione e un punto di riferimento per i più noti intellettuali del tempo. Attraverso lo studio dell’attività letteraria del giornale è possibile comprendere meglio il contesto culturale italiano, che in quegli anni guardava la Grecia come una fonte d’ispirazione per il raggiungimento della propria unità nazionale.

Lingua: Italiano
Pag. 297-312
Etichette: XIX secolo, Gian Pietro Viesseux, Antologia, Grecia

Autore/i articolo: Rosa Giulio
Titolo articolo: Fantastico pirandelliano e città moderna

Nella città moderna di molte opere di Luigi Pirandello tutto sembra dipanarsi in un’apparente verosimiglianza naturalistica; eppure, tutto rinvia a un “oltre”, alle linee spezzate di una realtà urbana diversa da quella vera, a una città metafisica e fantastica, il cui senso, come un messaggio a chiave, rimane oscuro e analogico. La grande metropoli, con le prime macchine-mostri per produrre film ed enormi profitti, le spettrali stanze sotterranee degli stabilimenti cinematografici, il sudicio ospizio di mendicità, squallido come un sottosuolo dostoevskiano, appare sospesa in una dimensione onirica. Nel buio notturno, le sue vie e le sue piazze deserte sembrano immerse in uno stupore attonito, come se dovessero rivelare un inquietante segreto, mentre, in dissonanza totale con la loro surreale immobilità, le acque del Tevere nel loro moto incessante allegoricamente epifanizzano non solo l’ininterrotto flusso vitale, ma anche il vuoto “Nulla”, di ascendenza leopardiana, l’assenza di una realtà rassicurante.

Lingua: Italiano
Pag. 313-338
Etichette:

Autore/i articolo: Maria Leo
Titolo articolo: La quête de la lumière dans le poème «Voix du poète» de Giovanni Dotoli

L’autrice si concentra sul poema “Voix du poète”, tratto dalla collezione “La Voix Lumière” e cerca di svelare il pensiero di Giovanni Dotoli, illustrando come il concetto di luce si applichi ad una forma di soggettività che si fonde con il processo di emanazione dal mondo celeste che guida i pensieri interiori del poeta. L’articolo segue l’origine e la filiazione della parola luce, per poi evidenziare la relazione trascendentale che unisce la luce con la conoscenza e la verità come un archilexema che si identifica con la Parola.

Lingua: Italiano
Pag. 339-349
Etichette: Giovanni Dotoli, Voix du poète,

Autore/i articolo: Maura Locantore
Titolo articolo: Pasolini funambolo fra ideologia e pedagogia nella critica militante

Pier Paolo Pasolini è stato poeta, romanziere, saggista, critico, regista cinematografico, drammaturgo e spesso la sua laboriosità e la sua produzione letteraria prendono il sopravvento sugli altri impegni intellettuali e vengono, quindi, poste al centro dell’attenzione dagli studiosi. Questo contributo parte dalla considerazione che Pasolini non fu, solo e prima di tutto un letterato di primo grado, ma anche di secondo grado perché studiò e analizzò la letteratura degli altri. Questa analisi, nello specifico, ha l’obiettivo di approfondire, fra pedagogia e ideologia, l’attività di critico militante.

Lingua: Italiano
Pag. 351-366
Etichette: Pier Paolo Pasolini,

Autore/i articolo: Eliana Maiorano
Titolo articolo: L’haiku di Yosa Buson nelle «Quartine vallesane» di R. M. Rilke

L’estetica e la poesia giapponese hanno ricoperto un ruolo fondamentale nello sviluppo del linguaggio che ha caratterizzato le ultime opere di Rainer Maria Rilke. Alla ricerca di un compromesso tra la sfera dell’essere e quella del non essere, il «linguaggio dell’invisibile» satura le poesie francesi e continua a fare capolino fino ai “Sonetti a Orfeo” per poi comparire, un’ultima volta, nell’enigmatico epitaffio dettato dal poeta. Il presente saggio propone, pertanto, un’analisi approfondita delle “Quartine Vallesane” e di altre poesie francesi, mettendone in evidenza la vicinanza con gli haiku del poeta e pittore Yosa Buson e analizzandone gli altri echi nipponici. Sulle orme dei lontani maestri giapponesi Rilke intuisce e canta la pura essenza delle cose, anche dell’infinitamente piccolo, alla stregua di un vero e proprio haijin.

Lingua: Italiano
Pag. 367-383
Etichette: Rainer Maria Rilke, Quartine vallesane,

Autore/i articolo: Milena Montanile
Titolo articolo: Da Dante a Luzi sulle tracce del divino

Il saggio offre un’interessante riflessione sull’ultimo volume di Michele Bianco, “Lev Shomeà (I RE 3,9) «Un cuore ascoltante». Da Dante a Luzi. Epifania del divino, ierofania e amor di Patria”, che presenta un’analisi su autori e momenti significativi della nostra tradizione letteraria. Bianco disegna, attraverso 17 densi saggi, un affresco della nostra storia letteraria, filtrato nell’ottica di una visione rinnovata del mondo della fede, intesa sia come epifania del divino, in autori dichiaratamente credenti (Dante, Petrarca, Luzi), sia come ierofania in autori (come d’Annunzio, Pirandello o Pasolini), aperti a un totalmente ‘Altro’, inteso come Oltre, e dove ‘la parola che si ascolta’ diventa quel filo conduttore, utile a superare l’eterogeneità degli autori trattati, in nome di quella visione rinnovata del mondo della fede che dà senso e unità a questo volume.

Lingua: Italiano
Pag. 385-400
Etichette: Dante Alighieri, Mario Luzi, Michele Bianco, Lev Shomeà (I RE 3.9) «Un cuore ascoltante». Da Dante a Luzi. Epifania del divino ierofania e amor di Patria,

Autore/i articolo: La memoria di Luigi Magni, tra Roma e Velletri
Titolo articolo: La memoria di Luigi Magni, tra Roma e Velletri

Il contributo ripercorre la biografia e la produzione del regista, sceneggiatore, scrittore e disegnatore romano Luigi Magni (1928-2013), sottolineando in particolare il suo rapporto con Roma e la sua storia.

Lingua: Italiano
Pag. 401-410
Etichette: Luigi Magni, Roma, Velletri

Autore/i articolo: Laura Nay
Titolo articolo: Dall’«inconsapevole approccio» all’«inconsapevole esodo»: il “neorealista” Giuseppe Berto

Il saggio ripercorre le tappe del personalissimo neorealismo di Giuseppe Berto, scrittore assai discusso per la sua adesione al fascismo e noto soprattutto per il romanzo, pubblicato nel ’64, “Il male oscuro”. Il neorealismo di Berto si consuma ‘inconsapevolmente’ tra un «approccio» – con i suoi primi romanzi (“Il cielo è rosso” e “Le opere di Dio”) fra il 1944 e il 1948 – e un «esodo» con Il brigante edito nel ’51, in piena crisi del movimento neorealista. Un percorso controcorrente insomma, come spesso è stato quello di Berto, condotto all’insegna di un profondo rapporto con la realtà e segnato da un inguaribile senso di colpa.

Lingua: Italiano
Pag. 411-424
Etichette: Neorealismo, Romanzo, Giuseppe Berto, Il cielo è rosso, Il male oscuro, Le opere di Dio,

Autore/i articolo: Fabio Nicolosi
Titolo articolo: La riforma della scrittura scenica e la malinconia degli addii nelle commedie di Carlo Goldoni: «Una delle ultime sere di carnovale»

Il saggio ripercorre la produzione drammaturgica di Carlo Goldoni, soffermandosi particolarmente sulla riforma dei caratteri e sulla questione della lingua, mediante cui si sviluppa l’ambientazione realistica delle sue commedie, che sono basate su trame improntate sul modello della vita quotidiana. Tuttavia, dopo l’iniziale successo della sua riforma, Goldoni fu osteggiato dai suoi avversari al punto di indurlo ad abbandonare la Serenissima per recarsi a Parigi su invito della Comédie Italienne. La sua malinconia nell’abbandonare la patria fu ben tratteggiata nella commedia degli addii “Una delle ultime sere di Carnovale”, nella quale il personaggio di Anzoleto riflette gli stati d’animo del poeta nel congedarsi da Venezia. Come scrisse più tardi nelle sue memorie, “l’allegoria fu ben compresa”.

Lingua: Italiano
Pag. 425-446
Etichette: Commedia, Teatro, Carlo Goldoni, Una delle ultime sere di carnovale, Venezia

Autore/i articolo: Maria Pia Pagani
Titolo articolo: Natal’ ja Goncˇarova e il dono per Eleonora Duse

Questo contributo analizza la collaborazione tra Eleonora Duse e la pittrice russa Natal’ja Goncarova per l’allestimento del dramma ibseniano “La donna del mare” al Teatro Balbo di Torino, il 5 maggio 1921. È un rapporto che si può spiegare considerando i rapporti culturali italo-russi e il forte desiderio dusiano di sperimentazione artistica. È anche presentata la prima traduzione italiana della corrispondenza della Goncarova (e di Michail Larionov) con Olga Resnevic Signorelli, dalla quale emergono importanti dettagli finora rimasti sconosciuti e una fervente ammirazione per la Duse.

Lingua: Italiano
Pag. 447-474
Etichette: Teatro, Eleonora Duse, Henrik Ibsen, Natal’ ja Goncˇarova, La donna del mare, Torino

Autore/i articolo: Gabriella Palli Baroni
Titolo articolo: La rivista «Palatina», l’arte, la poesia: il carteggio fra Attilio Bertolucci e Roberto Tassi 1951-1995

La rivista «Palatina» fu pubblicata a Parma dal 1957 al 1966 sotto gli auspici di Attilio Bertolucci e per opera di Roberto Tassi e di altri intellettuali. Le lettere che il poeta e il critico d’arte si scambiarono testimoniano l’amicizia e la passione per l’arte e la poesia che li legarono.

Lingua: Italiano
Pag. 475-484
Etichette: Arte, Rivista, XX secolo, Attilio Bertolucci, Roberto Tassi, Palatina, Parma

Autore/i articolo: Erika Papagni
Titolo articolo: Inedito ritrovato all’Archivio di Stato di Venezia: il testamento di Don Girolamo Canini della Terra di Anghiari (1631)

L’intervento porta per la prima volta alla luce il testamento di Don Girolamo Canini (Anghiari, 1551 ca.-Padova, 1631), che era stato reso pubblico per la prima volta nel 1631. La stesura del testamento si deve al notaio Pietro Partenio e consta di 8 pagine. Costituisce – per quanto ho potuto appurare – un contributo inedito sulla biografia ancora poco nota del Canini: a tutt’oggi non sappiamo nulla dei primi sessant’anni della sua vita, solo degli ultimi venti. Don Canini, poliglotta e priore del convento dei gesuati, ebbe un’intensa attività di traduttore, editore, commentatore e manipolatore di testi. Tra le sue traduzioni figurano il “Traicté de la cour di Eustache de Refuge”, edito a Venezia nel 1621 e dopo la sua morte, a Venezia, nel 1633, fu pubblicata presso Marco Ginammi, anche la sua traduzione, la prima completa in Italia, degli “Essais” di Montaigne. Il testamento è conservato nell’Archivio di Stato di Venezia: Notarile. Testamenti, busta 1180, cc. 202r-205v e contiene informazioni sulla sua famiglia, i suoi beni e le sue relazioni.

Lingua: Italiano
Pag. 485-504
Etichette: Inedito, XVII secolo, Don Girolamo Canini, Archivio di Stato di Venezia

Autore/i articolo: Vanessa Pietrantonio
Titolo articolo: I demoni di Maupassant

Il saggio si propone di illustrare i passaggi principali attraverso i quali Maupassant – in alcune dichiarazioni di poetica particolarmente significative presenti in vari romanzi e racconti, tra cui “Lettera di un pazzo”, la “Prefazione a Pierre e Jean” e “Le Horla” – trasforma le manifestazioni principali di quei “turbamenti“ della coscienza classificati dalla psichiatria dell’epoca come allucinazioni patologiche in un nuovo principio estetico, in grado di estendere le tradizionali facoltà della psiche verso territori ancora sconosciuti. Lungo questa traiettoria assume un particolare rilievo il dialogo, esplicito e implicito, stabilito da Maupassant con scrittori e critici letterari quali Flaubert e Hippolyte Taine.

Lingua: Italiano
Pag. 505-521
Etichette: Guy De Maupassant, Lettera di un pazzo,

Autore/i articolo: Franco Prono
Titolo articolo: Travete Policarpo. Il piccolo borghese tra Torino e Roma

I film “Le miserie del signor Travet” e “Policarpo, ufficiale di scrittura” sono stati realizzati da Mario Soldati a quattordici anni di distanza l’uno dall’altro, appartengono a due momenti molto diversi della storia e della cultura italiane del dopoguerra e diverse sono le loro caratteristiche strutturali, formali e linguistiche. Peraltro sono entrambi tratti da opere letterarie; simile è il periodo storico in cui si svolgono le vicende (fine Ottocento) e i loro protagonisti appartengono al ceto impiegatizio. Il regista mette in scena, con affettuosa nostalgia e mesta ironia (e autoironia), quegli sviluppi drammaturgici propri della letteratura ottocentesca che tanto amava, recuperando i valori dell’“Italietta”, una classe sociale (la piccola borghesia) – che a lungo era stata umiliata dal potere politico ed economico e che in quell’epoca stava iniziando a prendere coscienza di sé e a rinnovare profondamente il nostro Paese.

Lingua: Italiano
Pag. 523-535
Etichette: Borghesia, Cinema, Mario Soldati, Le miserie del signor Travet, Policarpo ufficiale di scrittura,

Autore/i articolo: Maria Chiara Provenzano
Titolo articolo: Anni ruggenti, safari galante. «Il sapore dell’avventura» di Rosso di San Secondo

A far da contraltare alla poetica di una modernità cupa veicolata da “Marionette, che passione!” (1918) si situa un atto unico rimasto fuori dal mirino delle analisi critiche e a latere della più sostanziosa produzione teatrale di Pier Maria Rosso di San Secondo: il breve scritto dialogato dal titolo “Il sapore dell’avventura” (1925), un testo ibrido che oscilla tra la prosa breve cittadina, il corto teatrale e la sceneggiatura per il cinema. Vi ritornano alcuni elementi formali presenti in “Marionette, che passione!” ma per il trattamento che Rosso fa dei personaggi – che sono qui spensierati – il testo rappresenta un unicum nella sua produzione: i protagonisti non sono ossessionati, come avviene nella massima parte della sua opera, né malinconici o sofferenti.

Lingua: Italiano
Pag. 537-545
Etichette: Cinema, Sceneggiatura, Rosso di San Secondo, Il sapore dell'avventura, Marionette che passione!,

Autore/i articolo: Ferdinando Raffaele
Titolo articolo: Quando la violenza è “donna”. Sacrificio, mediazione, vendetta nella «Chanson de Guillaume»

Il presente articolo ha per oggetto una delle massime espressioni dell’epica francese, la “Chanson de Guillaume”, della quale esamina il ruolo che nell’ambito della narrazione riveste il personaggio femminile di Guiborc, moglie del protagonista Guglielmo d’Orange. L’articolo, preliminarmente, mette a fuoco le dinamiche che animano lo scontro tra le due parti contrapposte, Cristiani e Saraceni, e rileva, sulla base della “teoria mimetica” di René Girard, come esso si configuri nei termini di una catena di vendette e di un duello su vasta scala, in cui ciascuno dei contendenti mira non solo alla vittoria militare, bensì al totale annientamento del nemico. In tale contesto, Guiborc si rivela come il più forte vettore di violenza e di estremizzazione del conflitto, che si concluderà con il trionfo della parte cristiana, proprio perché, essendo donna, non vi partecipa direttamente e dunque non è condizionata da quei “fattori di attrito” (morte dei combattenti, sofferenza fisica, dolore morale, ecc.) che nella guerra reale tendono ad attenuare la ostilità reciproca e a imporre delle forme di ricomposizione.

Lingua: Italiano
Pag. 547-580
Etichette: Chanson de Guillaume,

Autore/i articolo: Lorenzo Resio
Titolo articolo: Un incubo rosa sangue: Michele Mari e il vampirismo dei Pink Floyd

Nel 2010 Michele Mari pubblica il romanzo “Rosso Floyd”, una storia dei Pink Floyd rielaborata liberamente e arricchita dall’influenza della mitologia fantastica che accomuna tutte le opere dell’autore lombardo. L’articolo si propone di fornire al lettore una guida alla lettura del romanzo, partendo in particolare da un’interpretazione del personaggio di Syd Barrett basata su alcuni saggi di Mari. Si tenta inoltre un’analisi della portata intermediale del racconto, cercando i riferimenti non solo alla discografia e filmografia del gruppo inglese, ma anche nelle ossessioni letterarie e cinematografiche di Mari (su tutte, Kenneth Grahame e Stanley Kubrick).

Lingua: Italiano
Pag. 581-592
Etichette: Cinema, Musica, XXI secolo, Michele Mari, Pink Floyd, Rosso Floyd,

Autore/i articolo: Eleonora Rimolo
Titolo articolo: La ninfa mortale: Lidia nella lirica barocca del Seicento

Nella lirica barocca aumentano le situazioni e i particolari che possono entrare di diritto in poesia; al contrario della grande selettività di Petrarca, Marino e i marinisti preferiscono i dettagli inediti della realtà e, riguardo alla donna, offrono un ventaglio di bellezze tutte diverse ed impegnate in attività quotidiane o inserite in contesti non usuali. È il caso della ninfa Lidia, che alterna momenti di vita boschereccia a scenari inconsueti e inadeguati alla sua natura di divinità minore, trasformandosi talvolta in una contadina intenta alla mungitura, talvolta in una donna mortale in preda ad un demoniaco delirio.

Pag. 593-602
Etichette: Barocco, Poesia lirica, XVII secolo, Giambattista Marino,

Autore/i articolo: Sonia Rivetti
Titolo articolo: Ritratto di mio marito. «Un grido lacerante» di Anna Banti

Nel 1981 Anna Banti pubblica “Un grido lacerante”. Attraverso la terza persona di Agnese Lanzi racconta le vicende della propria vita, in particolare il rapporto con il maestro e marito Roberto Longhi. L’autobiografia velata cerca di dare una risposta all’interrogativo che caratterizza la narrativa bantiana: “chi sono io?”.

Lingua: Italiano
Pag. 603-610
Etichette: Autobiografia, Romanzo, Anna Banti, Un grido lacerante,

Autore/i articolo: Francesco Rizzo
Titolo articolo: Dentro e fuori nell’Infinito di Bruno, Leopardi e Gentile

L’articolo è un omaggio alla filosofia nolana considerata alla luce di grandi punti di convergenza programmatica sia con l’asistematico pensiero espresso dal Leopardi nello “Zibaldone” sia con il punto di approdo della filosofia neoidealistica gentiliana. La grandezza di Giordano Bruno sta nell’aver anticipato considerazioni scientifiche e ricerche attuali. Il suo merito filosofico è di aver mostrato, prima di ogni altro, come la rilettura critica della tradizione culturale antica non debba essere posta, in nessun caso, in relazione a trascurabili – ai fini del generale sviluppo dello spirito – esigenze di ordine meramente politico. Così ad uscirne sconfitte non furono certo le sue idee innovative, bensì le prospettive di sviluppo che l’atteggiamento conservatore negò alla dottrina cristiana.

Lingua: Italiano
Pag. 611-626
Etichette: Giacomo Leopardi, Giordano Bruno, Giovanni Gentile,

Autore/i articolo: Vincenzo Salerno
Titolo articolo: John Dryden, «Theodore and Honoria, from Boccace»

“Fables Ancient and Modern, Translated into Verse from Homer, Ovid, Boccace, and Chaucer” è l’ultima opera di John Dryden (1700). Si tratta di un volume collettaneo – in-folio di versi inediti drydeniani e di sue traduzioni di classici – che idealmente si colloca sullo stesso scaffale su cui si trovano riposti i suoi libri che pure contenevano poesia ed ‘esercizi’ di resa. Tra i testi tradotti, Dryden compie un «refacimento» della novella ottava della quinta giornata, che racconta la storia di Nastagio degli Onesti. In questo contributo viene proposto l’originale boccaccesco, la versione in versi drydeniana rilevando – attraverso un metodo di indagine stilistico-comparatistico – le sostanziali differenze tra il testo in prosa italiano e la traduzione poetica in lingua inglese.

Lingua: Italiano/Inglese
Pag. 627-650
Etichette: Novella, Traduzione, XVIII secolo, Giovanni Boccaccio, John Dryden, Decameron,

Autore/i articolo: Giorgio Sica
Titolo articolo: Triste, solitario y final. I vari esili di Osvaldo Soriano

Nella variegata produzione narrativa di Osvaldo Soriano uno dei temi centrali, comune a molti scrittori sudamericani della seconda metà del xx secolo, è quello dell’esilio. Attraverso l’analisi di alcuni dei suoi romanzi più noti, ho voluto evidenziare la singolare capacità di Soriano di narrare gli orrori della dittatura e la tragicità dell’esilio attraverso una scrittura permeata insieme di ironia e malinconia, che lo ha reso uno dei maggiori scrittori argentini del secolo scorso.

Lingua: Italiano
Pag. 651-660
Etichette: Esilio, Osvaldo Soriano,

Autore/i articolo: Chiara Tavella
Titolo articolo: Un «film da cineforum» nel cuore del romanzo: Marco Rossari tra Joseph Conrad e Wim Wenders

Nel romanzo “Nel cuore della notte” (2018) Marco Rossari si diverte a «mescolare le carte» innestando tra le pagine «tanta letteratura», «tanto cinema», raffinati riferimenti musicali, «qualche concessione all’attualità politica» e ricordi personali. Il contributo si sofferma sul debito narrativo di Rossari nei confronti del cinema, a partire dall’analisi del rapporto del romanzo con il noto road movie americano “Paris, Texas”.

Lingua: Italiano
Pag. 661-673
Etichette: Cinema, XXI secolo, Joseph Conrad, Marco Rossari, Wim Wenders, Nel cuore della notte, Paris Texas,

Autore/i articolo: Piera Giovanna Tordella
Titolo articolo: Il disegno come soggetto teorico-critico e regione letteraria nel primo Ottocento francese. Da Baudelaire a Baudelaire

Nel sostanziare un versante specifico della riflessione sull’arte, la poetica e la filosofia del disegno vengono indagate alla luce delle teorie che trovano alimento nella seconda metà del XIX secolo in rapporto privilegiato con la critica d’arte e il pensiero visivo rivoluzionato e reinventato da Charles Baudelaire. Il dibattito che segue, coinvolgendo artisti, – vedi Eugène Delacroix e Constantin Guys –, scrittori, poeti, filosofi, non, ovviamente, unicamente francesi, si sarebbe concentrato sulla natura del disegno, variamente atteso ed inteso come scrittura visuale, pura astrazione, sfera creativa sottratta a ogni traduzione pragmatica, esito di pura immaginazione, o, in antitesi, strumento di forte pervasività comunicativa con non sotterranee implicazioni di ordine politico e sociale.

Lingua: Italiano
Pag. 675-691
Etichette: Disegno, XIX secolo, Charles Baudelaire, Constantin Guys, Eugène Delacroix,

Autore/i articolo: Carolina Tundo
Titolo articolo: «La prima cosa viva»: rappresentazioni dell’acqua nella poesia di Camillo Sbarbaro

Il contributo si propone di esaminare le rappresentazioni e le figurazioni dell’acqua nella produzione poetica di Camillo Sbarbaro. In tutte le sue diverse declinazioni, questo elemento naturale si configura come una forza ‘positivamente’ contrastiva nell’opera in versi del poeta ligure – caratterizzata, com’è noto, dalla trattazione del tema dell’aridità (geofisica ed esistenziale). Prendendo in esame i testi contenuti nelle raccolte “Pianissimo” (1914), “Trucioli” (1920) e “Rimanenze” (1955), si intende dapprima tracciare la presenza dell’acqua e/o i rimandi semantici ad essa riferiti, definendone il ruolo acquisito nel «grande deserto» del mondo. Infine, ci si propone di stabilire il valore simbolico che l’elemento liquido assume in relazione ad altre tematiche portanti della poesia di Sbarbaro, quali il rapporto dell’“io” con il tempo, la morte e la memoria.

Lingua: Italiano
Pag. 693-703
Etichette: Poesia, Camillo Sbarbaro, PIanissimo, Rimanenze, Trucioli,

Autore/i libro/articolo recensito: Orazio Longo
Titolo libro/articolo recensito: Instant shooting
Edizioni: Efesto, Roma – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 723-724
Recensore/i: Epifanio Ajello
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Valeria Giannantonio
Titolo libro/articolo recensito: Le autobiografie della Grande guerra: la scrittura del ricordo e della lontananza
Edizioni: Società Editrice Fiorentina, Firenze – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 725-734
Recensore/i: Marika Boffa
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Attilio Scuderi
Titolo libro/articolo recensito: Il libertino in fuga. Machiavelli e la genealogia di un modello culturale.
Edizioni: Donzelli, Roma – 2018
Lingua: Italiano
Pag. 734-737
Recensore/i: Angelo Castagnino
Etichette:

Titolo libro/articolo recensito: A tavola con le Muse. Immagini del cibo nella letteratura italiana della modernità
A cura di: Ilaria Crotti, Beniamino Mirisola
Edizioni: Edizioni Ca’ Foscari, Venezia – 2017
Pag. 737-740
Recensore/i: Arianna Ceschin
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Girolamo Comi
Titolo libro/articolo recensito: Poesie. Spirito d’armonia. Canto per Eva. Fra lacrime e preghiere
A cura di: Antonio Lucio Giannone, Simone Giorgino
Edizioni: Neviano, Musicaos – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 740-743
Recensore/i: Annalucia Cudazzo
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Silvia Cavalli
Titolo libro/articolo recensito: Progetto «menabò» (1959-1967)
Edizioni: Marsilio, Venezia – 2017
Lingua: Italiano
Pag. 744-747
Recensore/i: Antonio D’Ambrosio
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Michele Bianco
Titolo libro/articolo recensito: Lev Shomeà (I Re 3,9). «Un cuore ascoltante». Da Dante a Luzi. Epifania del divino, ierofania e amor di Patria
Edizioni: Edizioni Sinestesie, Avellino – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 747-782
Recensore/i: Antonio D’Elia
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Epifanio Ajello
Titolo libro/articolo recensito: Carabattole. Il racconto delle cose nella letteratura italiana
Edizioni: Marsilio, Venezia – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 783-787
Recensore/i: Angelo Fàvaro
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Paolo Rumiz
Titolo libro/articolo recensito: Il filo infinito
Edizioni: Feltrinelli, Milano – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 787-788
Recensore/i: Antonio Fusco
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Fabrizio Miliucci
Titolo libro/articolo recensito: Nella scatola nera. Giorgio Caproni critico e giornalista
Edizioni: Mimesis, Milano – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 789-791
Recensore/i: Simona Onorii
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Luigi Pirandello
Titolo libro/articolo recensito: L’umorismo
A cura di: Giuseppe Langella, Davide Savio
Edizioni: Mondadori, Milano – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 791-793
Recensore/i: Simona Onorii
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Paolo Leoncini
Titolo libro/articolo recensito: Emilio Cecchi. L’etica del visivo e lo Stato liberale. Con appendice di testi giornalistici rari. L’etica e la sua funzione antropologica
Edizioni: Milella, Lecce – 2017
Lingua: Italiano
Pag. 794-797
Recensore/i: Giovanni Turra
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Alberto Carli
Titolo libro/articolo recensito: L’occhio e la voce. Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino fra letteratura e antropologia
Edizioni: ETS, Pisa – 2018
Lingua: Italiano
Pag. 797-800
Recensore/i: Alessandro Viola
Etichette: Italo Calvino, Pier Paolo Pasolini,

Autore/i libro/articolo recensito: Carlo Brugnone
Titolo libro/articolo recensito: Piccoli crolli
Edizioni: Manni, Lecce – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 800-806
Recensore/i: Rosalba Galvagno
Etichette: