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Sinestesie | 2017 | N. 15 (fascicolo 2)
Anno 2017 – XV – Annata: XV – N. 15 (fascicolo 2) Mese: Agosto 2018
Numero monografico: Francesco De Sanctis e la critica letteraria moderna. Tra adesione e distacco.
A cura di Lorenzo Resio
Titolo articolo: La «Storia della letteratura italiana» di Francesco De Sanctis come fondazione della nazione italiana
l saggio considera la “Storia della letteratura italiana” di Francesco De Sanctis; esamina nella prima parte le circostanze e le condizioni della sua tormentata composizione (proponendo fra l’altro di considerare la data dell’opera 1870-72 e non 1870-71). Nella “lotta su due fronti”, contro le posizioni giacobine del manuale di Settembrini e quelle clericali del manuale di Cantù, si esprime ancora una volta il progetto politico costante di De Sanctis, rivolto ad una sintesi egemonica di tipo neo-cavouriano. Nella seconda parte si considera quel manuale desanctisiano “ad uso de’ Licei” (dunque rivolto alla formazione della prima generazione post-unitaria) come un libro decisivo per l’identità della Nazione italiana; questa viene costruita attraverso una “narrazione” che pone al centro la tradizione letteraria. Per far questo De Sanctis “inventa” anche la letteratura italiana in quanto oggetto di storia (e di un duraturo “canone” scolastico), facendo della lingua italiana il suo confine (dunque con esclusione dei dialetti e del latino) e privilegiando (non senza contraddizioni) la letteratura d’invenzione e la poesia.
Lingua: ItalianoPag. 9-30
Etichette: Letteratura italiana, Risorgimento, XIX secolo, Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana,
Titolo articolo: «Questa volta non dobbiamo trovarci alla coda, non a’ secondi posti»: conversazione con Luigi Bianco su De Sanctis, critica letteraria e impegno politico
De Sanctis è sempre nello stesso tempo critico letterario e uomo politico. Perciò la sua ricostruzione della storia della letteratura italiana è la selezione di una sequenza finalizzata al progetto politico risorgimentale nazionale. E, tuttavia, nella tendenza generale, risaltano le geniali interpretazioni ermeneutiche sui singoli autori e le singole opere. Che è poi ciò che ha attratto il primo e secondo Novecento, da Gentile a Croce, a Gramsci, a Muscetta, a Sapegno, e così via, e che, ancora oggi, rende plausibile e, forse, ineludibile, il ‘ritorno’ al De Sanctis.
Lingua: ItalianoPag. 31-45
Etichette: Critica letteraria, Impegno politico, XIX secolo, Francesco De Sanctis, Luigi Bianco,
Titolo articolo: L’Essere come Idea o come Volontà in Hegel e Schopenhauer secondo De Sanctis
De Sanctis si pone consapevolmente tra il panlogismo hegeliano e la metafisica della Volontà di Schopenhauer. Di entrambi i pensatori coglie i punti di forza e i limiti alla luce della sua esperienza umana, politica e della sua evoluzione intellettuale. Comprende la dialettica tra idealità del concetto e storicità, propria dell’Idealismo e della sua fondazione di un orizzonte logico-ontologico, ma anche l’intuizione di Schopenhauer della Volontà come oscuro e tragico principio negativo del vivere. Di qui il suo elogio del Leopardi, che rifiuta tanto l’impianto idealistico con la sua ontologizzazione della storicità, quanto il finale quietismo immobilistico di Shopenhauer, e che affronta la sfida della vita col suo eroismo intellettuale, sempre in dinamica tensione tra pietà e titanismo.
Lingua: ItalianoPag. 47-51
Etichette: Filosofia, XIX secolo, Arthur Schopenhauer, Francesco De Sanctis, Georg Wilhelm Friedrich Hegel,
Titolo articolo: L’utopia della Nazione Italiana e della Confederazione Europea delle Nazioni. Il Dante del critico-patriota De Sanctis
Durante gli anni dell’esilio Francesco De Sanctis avvia una feconda ricerca sulla nascita e lo sviluppo dell’idea di patria nella letteratura italiana, in particolare in Dante. La sua esegesi dantesca, databile tra il 1854 e il 1858 e sviluppatasi in seguito tra il 1868 e il 1870, pone sempre il Poeta quale modello di riferimento per valutare gli scrittori dal Trecento all’Ottocento, unendo letteratura e politica, critica e impegno civile, nazione e confederazione delle nazioni, Italia ed Europa. L’attualità e la modernità del pensiero dantesco risiedono nella dottrina civile e ‘laica’, nel duplice obiettivo di liberare l’Italia dallo straniero e di emanciparla dal clero. Nei tempi moderni la letteratura ha variamente declinato il valore della patria e la storia ha realizzato lo Stato italiano tra gli altri stati nazionali, sulle orme di Dante poeta della patria italiana e della confederazione delle nazioni.
Lingua: ItalianoPag. 53-75
Etichette: Letteratura italiana, Risorgimento, XIV secolo, XIX secolo, Dante Alighieri, Francesco De Sanctis,
Titolo articolo: De Sanctis e le responsabilità dell’irresponsabile Petrarca
Il saggio torna sul discusso atteggiamento di De Sanctis nei confronti di Petrarca mostrando come il critico sia stato influenzato da una lunga tradizione francese già cinquecentesca che associava la raffinatezza e l’eleganza del linguaggio poetico italiano, che aveva il suo modello in Petrarca, alla decadenza civile e militare del paese, e come in particolare questo tema avesse ripreso forza nei primi decenni dell’800 in autori diversi, quali Lamartine, Sismondi (ammiratissimo da De Sanctis) e Quinet.
Lingua: ItalianoPag. 77-107
Etichette: Letteratura italiana, XIV secolo, XIX secolo, Francesco De Sanctis, Francesco Petrarca, Saggio sul Petrarca,
Titolo articolo: Il «primo» e il «secondo secolo». La questione Boccaccio tra periodizzazione e interpretazione
In questo saggio si presenta un attraversamento delle posizioni critiche che si sono confrontate con l’interpretazione boccacciana di De Sanctis nel secondo Novecento. L’analisi mostra che affianco al ripudio della tesi proposta dal critico ottocentesco sopravvive in profondità il modello storiografico da lui proposto nella sua Storia della Letteratura italiana.
Lingua: ItalianoPag. 109-121
Etichette: Letteratura italiana, XIV secolo, XIX secolo, Francesco De Sanctis, Giovanni Boccaccio,
Titolo articolo: Trasparenza e dissolvenza: l’«Orlando furioso»
L’Ariosto di De Sanctis è un Ariosto aperto verso il moderno, l’autore di cui oggi sappiamo che, pur radicato nel mondo dell’ancien régime, ha consegnato dati immaginari e modelli antropologici essenziali per la razionalità moderna.
Lingua: ItalianoPag. 123-135
Etichette: Letteratura italiana, XIX secolo, XVI secolo, Francesco De Sanctis, Ludovico Ariosto, Orlando furioso,
Titolo articolo: «L’esperienza e l’osservazione, il fatto e lo speculare o l’osservare» quel sistema di Machiavelli e Guicciardini
A partire dalla rilettura critica delle pagine della Storia della letteratura italiana di Francesco De Sanctis, il saggio intende rilevare lo spazio e il significato assunto da Niccolò Machiavelli in una sinossi comparativa con quello occupato da Francesco Guicciardini. Il lavoro si avvale del ricorso alla triangolazione scalena Machiavelli – De Sanctis – Mazzini, dalla quale è escluso Guicciardini, perché alieno dalla passione e lontano dalla prospettiva politica e pedagogica di De Sanctis. Dal contrasto fra “l’uomo di Machiavelli” e “l’uomo di Guicciardini”, che costituiscono un dittico comparativo e oppositivo, scaturiscono una tesi e un metodo di studio e di analisi. Si è voluto dimostrare, ed è per la prima volta messo in luce, che nonostante il “sistema” di Machiavelli e di Guicciardini sia il medesimo, tuttavia gli esiti e il messaggio appaiono opposti.
Lingua: ItalianoPag. 137-157
Etichette: Letteratura italiana, XIX secolo, XVI secolo, Francesco De Sanctis, Francesco Guicciardini, Niccolò Machiavelli,
Titolo articolo: Eredità desanctisiane nella moderna lettura della «Phèdre» di Racine
Il presente contributo evidenzia l’ampia parte del metodo critico desanctisiano ancora vitale e utilizzabile per l’interprete dei testi letterari del ventunesimo secolo. E lo fa con l’analisi di un saggio non tra i maggiori La «Fedra» di Racine (1856). La sua natura attenua la concezione desanctisiana tutta politica della letteratura come voce e anima d’un popolo, anche perché i principi vitali del suo metodo sono trattati qui con stringatezza e lucidità più lineari che altrove, perciò più fecondi di futuro.
Lingua: ItalianoPag. 159-173
Etichette: Letteratura francese, Letteratura italiana, XIX secolo, XVII secolo, Francesco De Sanctis, Jean Racine, Phèdre,
Titolo articolo: De Sanctis, Goldoni, Zola, e un «telescopio»
Il De Sanctis utilizza il «telescopio» galileiano come uno strumento tattile quanto emblematico da usarsi per le debite messe a fuoco sulle cose del mondo, così affidandogli una funzione ad alto tasso di realismo in letteratura, e passandolo di mano in mano, un po’ per tutta la “nuova letteratura”, da Goldoni «in su la via» fino a Zola, a Verga.
Lingua: ItalianoPag. 175-185
Etichette: Letteratura francese, Letteratura italiana, XIX secolo, XVII secolo, Emile Zola, Francesco De Sanctis, Galileo Galilei,
Titolo articolo: Nuova scienza e «arte dello scrittore» nella «Storia» di Francesco De Sanctis
Le pagine sulla «nuova scienza» del capitolo della «Storia» di Francesco De Sanctis richiederebbero di essere riattraversate con attenzione: in esse, infatti, sono formulazioni che rinviano con tutta evidenza alle opzioni laiche e risorgimentali del critico irpino, in cui filosofi come Giordano Bruno si atteggiano ad «eroi» e martiri, ma compaiono altresì singolari intuizioni interpretative atte a cogliere soprattutto le origini di alcune forme della «prosa moderna». È il caso delle pagine dedicate al «profilo» di Galileo con la sua scrittura sorvegliata, pur se spesso polemica; ma forse ancor più quelle dedicate a Paolo Sarpi, in cui è disegnato il ritratto di un autore che è osservatore distaccato e partecipe a un tempo e s’impone come scrittore di eventi a un tempo ora drammatici ora umanamente «bassi»: sotto il segno di una grande arte della prosa moderna.
Lingua: ItalianoPag. 187-207
Etichette: Letteratura italiana, XIX secolo, Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana,
Titolo articolo: La nuova letteratura, «corrispondenza tra il pensiero e l’azione»
Rileggere la Storia della letteratura italiana di De Sanctis dà la sensazione di una grande e tonificante boccata d’aria fresca. L’opera conserva e trasmette forza, lucidità e vitalità straordinarie, sul piano della scrittura e su quello della critica. È una storia della letteratura «militante» nella quale il passato è di continuo misurato con il proprio tempo perché l’autore, che si sente patriota e studioso combattente, è consapevole di essere tra i protagonisti di un mutamento epocale.
Lingua: ItalianoPag. 209-213
Etichette: Letteratura italiana, XIX secolo, Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana,
Titolo articolo: De Sanctis e il romanticismo calabrese
Grande merito di Francesco De Sanctis è stato quello di aver evidenziato (e analizzato) l’esistenza di una ‘scuola calabrese’, marcandone le peculiarità che la rendevano allotria rispetto all’intero panorama nazionale e alla dimensione mescidata del romanticismo meridionale. Il saggio ridiscute aspetti ed elementi del giudizio desanctisiano, ed in particolare la collocazione politica che del romanticismo calabrese diede il critico irpino, depotenziandone la carica rivoluzionaria, espressa – talvolta con felicità di scrittura nel genere della novella in versi – attraverso una rideclinazione innovativa del byronismo.
Lingua: ItalianoPag. 227-243
Etichette: Letteratura italiana, XIX secolo, Francesco De Sanctis,
Titolo articolo: De Sanctis, Carducci e la questione della lingua
Nel saggio intitolato L’ultimo dei puristi apparso per la prima volta nel 1868 nella «Nuova Antologia», il De Sanctis sottolineava il carattere liberale e progressista del purismo della scuola di Basilio Puoti e ne coglieva il limite di mera e sterile sopravvivenza nell’opera di un suo tardo epigono.
Lingua: ItalianoPag. 245-249
Etichette: Letteratura italiana, Questione della lingua, XIX secolo, Francesco De Sanctis, Giosuè Carducci,
Titolo articolo: «Manzoni è artista a dispetto del suo sistema». De Sanctis lettore del Manzoni
Il saggio esamina gli interventi che il De Sanctis ha dedicato all’opera del Manzoni, dalla Scuola napoletana dal 1840 al corso tenuto all’Università di Napoli nel 1872. Del grande critico meridionale si mettono in luce le eccellenti analisi di capitoli e di passi dei Promessi Sposi, ma anche i pregiudizi ideologici nei confronti del cristianesimo che non gli consentono di cogliere l’anima stessa dell’opera del Manzoni, del suo teatro e in particolare del romanzo.
Lingua: ItalianoPag. 251-271
Etichette: Letteratura italiana, XIX secolo, Alessandro Manzoni, Francesco De Sanctis,
Titolo articolo: Leopardi: il poeta «diletto» e la ricerca della modernità
Le riserve di De Sanctis, espresse nella “Prolusione al corso napoletano” del 1876, sul suo saggio del 1855, dedicato Alla sua Donna, accusato di essere frutto di una critica aprioristica, sono ingiustificate, perché, anzi, la matura analisi della canzone nello Studio su Leopardi del 1883 nasce proprio dall’acuta sottigliezza intellettuale, sia pure di matrice hegeliana, dell’indagine svolta in quel lavoro di circa trent’anni prima, tanto da fare del diciannovesimo capitolo il più riuscito sul piano ermeneutico dell’intera monografia.
Lingua: ItalianoPag. 273-311
Etichette: Letteratura italiana, XIX secolo, Francesco De Sanctis, Giacomo Leopardi,