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Schifanoia | 2024 | N. 66-67
Anno 2024 – N. 66-67
Numero monografico: MODERNI DIVERTIMENTI – Giochi, svaghi e spettacoli nell’Italia del Rinascimento. XXIV Settimana di Alti Studi (Ferrara, Palazzo Bonacossi, 26-28 ottobre 2023)
A cura di Angela Ghinato
Titolo articolo: Presentazione. Il carattere ludico della cultura: John Huizinga e il Rinascimento
Presentazione del volume
Lingua: ItalianoPag. 11
Etichette:
Titolo articolo: I divertimenti rinascimentali alla luce dei più recenti orientamenti storiografici
Lo studio di gioco, svago e spettacolo nel Rinascimento – già presente in Burckhardt – ha tratto spunto sia dalla trattatistica dell’epoca, sia da un’antropologia storica della corte. Sono ora nati istituti di ricerca e iniziative editoriali dedicati. Sviluppi critici recenti sono la storia culturale di sensi ed emozioni, che ha mostrato quanto le passioni trovassero in queste attività sfogo e controllo; e gli studi performativi, che hanno visto nel mondo dello spettacolo non tanto una sospensione della vita reale, quanto un’articolazione essenziale della vita quotidiana come rappresentazione.
Lingua: ItalianoPag. 13-20
Etichette: Rinascimento, Storiografia, XVI secolo,
Titolo articolo: ‘Jeu de paume’ e mappe culturali di corte
Il Trattato del giuoco della palla del filosofo aristotelico Antonio Scaino (1555) esercitò una notevole suggestione nella trattatistica coeva e successiva, sia in Italia che Oltralpe, rappresentando il testo generativo di una serie di scritti che richiede doti di «destrezza e giudicio». Anche se il destinatario privilegiato dell’opera è il Principe, destinatari in senso lato sono tutti i giocatori che combattono in quello steccato che è Ferrara, stretta tra Venezia e lo Stato della Chiesa: un Ducato che è in grado di dotarsi di norme capaci di garantire la sopravvivenza politica.
Lingua: ItalianoPag. 21-27
Etichette: Trattato,
Titolo articolo: Intrecci di carte e di storie a corte. Boiardo e le pratiche narrative a Ferrara, dai tarocchi all’Inamoramento
Prendendo le mosse dalle suggestioni offerte da Maria Corti per Il castello dei destini incrociati di Calvino, osserviamo il caso di Boiardo, autore dell’Inamoramento e dei Tarocchi, mazzo di carte molto particolare. Le pratiche di gioco assumevano forme narrative, avevano una ritualità sociale nella vita di corte intesa come comunità culturale, con un immaginario che intrecciava gioco letteratura e arti visuali. Le dinamiche del gioco – con i meccanismi combinatori noti sul piano ricettivo al pubblico – e le strutture diegetiche di alternanza e incastro nella macchina dell’Inamoramento si rivelano così affini. Ne viene la suggestione di una Ferrara dove la narrazione cavalleresca passa dalla sfera ludica a quella letteraria.
Lingua: ItalianoPag. 29-39
Etichette: Romanzo, XV secolo,
Titolo articolo: «Né vi dispiacci sian posti per gioco». Il genere dell’enigma al femminile tra Dafne i Piazza e Giovan Francesco Straparola
Il genere dell’enigma conobbe un periodo di notevole diffusione durante il Rinascimento, rappresentando un gioco verbale popolare nelle corti e nelle accademie. Il contributo esplora la significativa presenza femminile in questa tradizione letteraria, concentrandosi sull’Academia di enigmi di Dafne di Piazza (1552) e Le piacevoli notti di Giovan Francesco Straparola (1550, 1552). Esaminando le caratteristiche di queste raccolte, lo studio considera il rapporto tra gender e genre, tracciando il coinvolgimento delle donne negli indovinelli fin dall’antichità.
Lingua: ItalianoPag. 41-50
Etichette: Enigmistica, Rinascimento, XVI secolo, Cleobulina, Giovan Francesco Straparola,
Titolo articolo: “Tracce ludiche” nel Ducato di Urbino (XV-XVII secolo)
In questo contributo esponiamo i risultati di indagini effettuate andando a scavare nelle scarse testimonianze archivistiche rimasteci, relative all’argomento ludico, della famiglia Montefeltro e Della Rovere, in cui si ricorda la presenza di oggetti «ludici», anche preziosi, che non ci sono pervenuti; ciò nonostante, queste tracce documentarie ricordano come si «giocasse» molto anche in passato, sia nell’età di Federico da Montefeltro, che durante le epoche finali del Ducato di Urbino.
Lingua: ItalianoPag. 59-66
Etichette: Gioco,
Titolo articolo: Tasso, Ariosto e le «Picciole vittore». Gli scacchi, la poesia, la filosofia della storia
Alcuni studi recenti hanno letto nel Gonzaga secondo overo del giuoco un trattamento obliquo di temi non legati alla dimensione ludica. Parzialmente in linea con questi lavori, l’articolo propone un’interpretazione meta-teorica delle considerazioni che nel dialogo sul gioco Tasso dedica agli scacchi. A consentire la doppia lettura è l’intertestualità: una citazione ariostesca notata dai commentatori ma finora mai valorizzata in sede interpretativa offre un indizio sulla possibilità di leggere nella teoria degli scacchi una meta-teoria che getta nuova luce sul rapporto tra poesia e storia.
Lingua: ItalianoPag. 51-58
Etichette: Gioco, Poesia, Ludovico Ariosto, Torquato Tasso,
Titolo articolo: Beffe argute e giochi crudeli: la teatralità del Gonnella alla corte di Ferrara
Partendo dal concetto di gioco declinato sotto forma di intrattenimento offerto da giullari e buffoni di corte, il contributo analizza la presenza delle beffe come gioco a somma zero nella narrativa italiana, in particolare nelle novelle di Matteo Bandello e in quelle di Franco Sacchetti, in riferimento al buffone Gonnella a servizio presso Nicolò III d’Este. Mentre riaffiorano alcuni tratti tipici dei giullari, come la scurrilità, i travestimenti e le contraffazioni, nel passaggio al Cinquecento si fa strada, anche nelle beffe, una nuova teatralità, influenzata dall’invenzione di una pratica scenica e da una dinamica più drammatizzata dell’azione.
Lingua: ItalianoPag. 67-76
Etichette: Novella, Matteo Bandello, Nicolò III d’Este,
Titolo articolo: Giostre, tornei «a soggetto» e moresche nella Napoli aragonese del Quattrocento
Gli spettacoli di tornei e giostre nel primo Rinascimento, pur perdendo l’aspetto marziale del Medioevo, diventarono apprezzati esibizioni alla corte dei principi. A Napoli, le giostre e i tornei a soggetto rappresentavano combattimenti teatralizzati, con ruoli e temi narrativi specifici delle fazioni, simili alle caratteristiche riscontrate nelle moresche. Analizzerò questi eventi per evidenziare gli elementi allegorici e il valore coreografico delle rappresentazioni sceniche del Quattrocento, spesso legate alla propaganda politica e all’ostentazione fastosa. La danza, presente in queste esibizioni, si distingueva dal linguaggio coreico di corte.
Lingua: ItalianoPag. 77-89
Etichette: Danza, XV secolo,
Titolo articolo: «Con ogni artifizio di musica»: descrizioni di apparati, intermedi e intramezzi a Firenze e Ferrara tra Cinque e Seicento
L’interazione tra musica, canto, danza e macchine sceniche ebbe un ruolo di primaria importanza nella pratica tardo-rinascimentale degli intermedi, diffusi nelle maggiori corti italiane tra il XVI e il XVII secolo. Questo contributo analizza due esempi di simili testi spettacolari: la Descrizione dell’apparato e degl’intermedi composti dal madrigalista fiorentino Luca Bati per L’esaltazione della croce di Giovan Maria Cecchi (Firenze 1589); e le descrizioni di Ottavio Magnanini per gli ‘intermezzi’ dell’Idalba di Enzo Bentivoglio (Ferrara 1614) e dell’Alceo di Antonio Ongaro (1693).
Lingua: ItalianoPag. 91-97
Etichette: Musica, XVI secolo, XVII secolo,
Titolo articolo: Leonardo, Michelangelo e Raffaello: il gioco nelle opere dei tre geni del Rinascimento
Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio vivono e respirano l’ambiente e la società delle corti italiane, lì dove viene recuperato quell’aspetto ludico dell’attività fisica che si era perso dopo l’antichità, anticipando la valenza sociale e socializzante di quello che sarà lo sport moderno. Nell’opera dei tre è possibile individuare l’attenzione e la curiosità verso le diverse attività legate al mondo del gioco, l’anticipazione di alcuni strumenti che diventeranno imprescindibili anche nello sport contemporaneo o addirittura vederli protagonisti di una pratica sportiva.
Lingua: ItalianoPag. 99-107
Etichette: Rinascimento, Sport,
Titolo articolo: Giostre, turnieri, bagordi: l’entrata trionfale a Ferrara di Gigliola di Carrara per le nozze con Nicolò III d’Este
L’intervento propone un’interpretazione delle feste organizzate tra Ferrara e Padova in occasione delle nozze di Gigliola da Carrara, prima moglie del marchese Nicolò III d’Este. L’analisi, condotta alla luce di una lettura di fonti e documenti coevi, si sofferma in particolare sull’ingresso trionfale in città (6 giugno 1397) di Gigliola, quando vennero orchestrati sontuosi giochi e feste con il concorso delle arti e dell’intera cittadinanza; manifestazioni che proseguirono per vari giorni. Ludi fastosi, indotti anche dalla cruciale importanza politica detenuta dall’avvenimento, che trovarono epicentro in una sfilata di carri trionfali dal sapore carnevalesco con l’impiego di automi.
Lingua: ItalianoPag. 109-120
Etichette: Teatro, Gigliola da Carrara, Nicolò III d’Este,
Titolo articolo: Lo svago di pupille in papille. Una ricognizione tra trionfi e banchetti rinascimentali
Nei ricettari e testi di scalcheria redatti tra XV e XVI secolo vengono registrati resoconti di feste e banchetti, risultato di una precisa organizzazione guidata dallo scalco nonché dell’espressione del consenso politico del signore di corte. Con la finalità di tratteggiare alcune linee di tendenza dello svago e dello spettacolo dei banchetti rinascimentali, tali testi, presenti nel corpus del Progetto AtLiTeG (Atlante della lingua e dei testi della cultura gastronomica italiana dall’età medievale all’Unità), verranno analizzati attraverso il filtro gastronomico.
Lingua: ItalianoPag. 121-129
Etichette: Festa,
Titolo articolo: Due stampe dell’artista Ambrogio Brambilla e il ruolo delle accademie burlesche: una riflessione sugli spazi di produzione e interazione artistica a Milano nel XVI secolo
Il contributo analizza due stampe di Ambrogio Brambilla conservate al British Museum che mostrano l’interesse dell’artista milanese per diversi tipi di giochi, tra cui la stampa di un gioco da tavolo detto Gioco del pela il Chiu e il rebus Concetto d’un Amante. L’autrice analizza queste due opere paragonandole ad altre attinenti alla produzione del Brambilla per riflettere sul clima artistico della città di Milano nel sedicesimo secolo e per comprendere i giochi e le attività ricreative di interesse negli ambienti quali l’Accademia de la Val di Blenio.
Lingua: ItalianoPag. 131-142
Etichette: Gioco, Rinascimento, Ambrogio Brambilla,
Titolo articolo: Spettacoli rivali. Indagini d’archivio su un matrimonio estense-mediceo (1558-1560)
Il presente contributo è dedicato ai festeggiamenti legati al matrimonio di Alfonso II d’Este e Lucrezia di Cosimo I de’ Medici. Lo scopo della ricognizione è duplice: da una parte si intende condividere i risultati di un’indagine archivistica svolta perlopiù presso l’Archivio di Stato di Firenze; dall’altra si vuole ricostruire l’iter festivo a partire dagli studi di Guglielmo Enrico Saltini e di Alfonso Lazzari, in prospettiva di aggiornamento. Ribadire infine il ruolo dei matrimoni come strumenti per suggellare alleanze tra esponenti di importanti casate e insieme come momento di rivalità.
Lingua: ItalianoPag. 143-150
Etichette: Festa,
Titolo articolo: Il racconto di un torneo padovano nel De apparatu Patavini hastiludii di Lodovico Lazzarelli
Il poema De apparatu Patavini hastiludii di Lodovico Lazzarelli racconta di un torneo universitario a tema mitologico, sul tipo della momaria, organizzato a Padova nel 1467. L’analisi di alcuni passi ne metterà in luce il valore documentario, evidenziando l’influsso dei modelli antichi sull’opera e sugli spettacoli che la ispirarono. Seguirà un confronto con altri eventi performativi coevi: come i trionfi di Borso d’Este a Modena e Reggio (1453), l’hastiludium patavino si caricò di significati politici e allegorici, seppur in un’atmosfera più laica di quella evocata da Borso.
Lingua: ItalianoPag. 151-159
Etichette: Filologia, Rinascimento, Spettacolo, Lodovico Lazzarelli,
Titolo articolo: Games, gender, politics: riverine villeggiatura and ludic encounters along the Po in the mid-Cinquecento (Giochi, genere, politica: villeggiatura fluviale e incontri ludici lungo il Po nel secondo Cinquecento)
Basandosi su un documento d’archivio di recente scoperta che descrive un raduno di aristocratici bolognesi nei pressi di Molinella intorno al 1555, questo articolo argomenta che due tipi di giochi, entrambi incentrati sulle donne, caratterizzavano gli incontri nelle ville tra alcuni membri della nobiltà bolognese e la corte degli Este di Ferrara. Il primo era un nuovo gioco di conversazione cavalleresco, il “giuoco delle imprese”, che contribuiva a rafforzare le norme di genere predominanti tra la nobiltà locale. Il secondo, il “gioco” della politica dietro le quinte praticato dalle donne nella sfera privata, ebbe un profondo impatto sulla fortuna politica della famiglia della Volta.
Lingua: InglesePag. 161-177
Etichette: Gioco, XVI secolo,
Titolo articolo: Dame che suonano: la musica e il genere nella pittura nel Rinascimento
I ritratti femminili rinascimentali di donne intente a suonare o a cantare devono essere interpretati alla luce delle fonti, che dimostrano quanto la musica potesse assumere un valore ambivalente per la donna. Di conseguenza, in questo caso specifico, il genere influenza l’iconografia. Il rischio di presentare una dama con un attributo controverso – quale appunto poteva essere la musica per una gentildonna – induce a credere che, nella massima parte dei casi, le effigi di donne musiciste debbano essere lette come raffigurazioni di un tipo (al quale, peraltro, possono essere attribuiti significati diversi), e non il ritratto di una persona reale.
Lingua: ItalianoPag. 179-190
Etichette: Donne, Musica, Pittura, Rinascimento, XVI secolo, Lavinia Fontana, Sofonisba Anguissola,
Titolo articolo: Un buffone ludopatico alla corte di Ferrara
Nell’affresco dedicato al Mese di Aprile nella Sala dei Mesi di palazzo Schifanoia a Ferrara è raffigurato Borso d’Este mentre dona una moneta al suo buffone. Se pure manca parte dell’intonaco dove era dipinto il volto, si può identificare Scocola, cui Borso dimostrerà sempre molto affetto. Il suo impiego era remunerato con uno stipendio, che però non bastava per mantenere le dodici “bocche” a suo carico. Abbiamo, infatti, molte prove di sue assillanti richieste di denaro. Una volta scrisse a Borso lamentando di avere in pegno presso il zudio tutti i panni e di dovergli 53 ducati. Chiede dunque che gli sia pagato il debito dal duca e promette di non giocare più d’azzardo.
Lingua: ItalianoPag. 191-195
Etichette: Gioco,
Titolo articolo: Attività atletiche e giochi di putti: dai disegni ligoriani alle pitture del Catsello Estense
L’attività grafica di Pirro Ligorio, relativa al periodo ferrarese, dimostra come l’erudito sia stato fortemente suggestionato dalla cultura figurativa locale ma anche come, una volta giunto in città, abbia rielaborato progetti messi a punto durante gli anni romani. L’intervento si propone di riflettere su alcuni di questi disegni in rapporto alle decorazioni dell’Appartamento dello Specchio nel Castello estense dove le rappresentazioni di attività ludiche e atletiche si inseriscono in un ampio programma iconografico dedicato allo scorrere del Tempo e alle forze generatrici di Natura e Amore.
Lingua: ItalianoPag. 197-205
Etichette: Disegno, Pirro Ligorio,
Titolo articolo: Tra otium ed eutrapelia: la vita in villa di Leonello d’Este
Attraverso le fonti scritte si analizzano gli svaghi con cui Leonello d’Este si intrattiene durante i suoi soggiorni in villa. La Politia litteraria di Angelo Decembrio ricorda le battute di caccia e, soprattutto, l’otium umanistico, praticato dal principe individualmente o insieme al dotto circolo che lo accompagna; il carteggio con Guarino Veronese aggiunge l’esercizio musicale e il nuoto, rivestendo tutte le citate attività di un sapore antiquario e di un valore etico, le cui radici si trovano in Aristotele e che diviene nei secoli virtù del principe ideale, bisognoso di distrarsi di tanto in tanto dalle cure di governo per poterlo praticare al meglio.
Lingua: ItalianoPag. 207-216
Etichette: Guarino Veronese, Leonello d’Este,
Titolo articolo: Ospiti di Alfonso II. Spazi, cerimonie e «apparamenti» alla corte estense tra il 1578 ed il 1585
L’articolo ricostruisce le modalità di accoglienza degli ospiti stranieri giunti alla corte di Alfonso II nel periodo 1578-1585 attraverso lo studio di un registro coevo. La fonte esaminata svela le strategie impiegate dalla corte estense per onorare gli ospiti in base al loro rango (ambasciatori, duchi, arciduchi, cardinali). Il titolo degli ospiti era un elemento determinante sia per l’assegnazione degli appartamenti in corte e in castello con la scelta dei relativi arredi e arazzi, sia per le cerimonie offerte, quali banchetti, tornei, concerti, balli, cortei in carrozza. L’articolo restituisce l’immagine della corte estense negli anni centrali del regno di Alfonso II, descrive il carnevale di Ferrara come momento di osmosi tra la corte e la sua città e come fattore di attrazione della capitale del ducato per i principi stranieri.
Lingua: ItalianoPag. 217-229
Etichette: XVI secolo, Vincenzo Gonzaga,
Titolo articolo: La granata svampante di Alfonso I d’Este tra araldica e gioco d’azzardo. Origini, varianti e successo di un simbolo estense
Nel XV Secolo gli Estensi di Ferrara e i Borboni di Francia portarono un simbolo araldico simile, una Bomba fiammeggiante che prese nomi diversi nei due contesti, ma aveva lo stesso messaggio da portare, quello della supremazia bellica nelle rispettive società. In seguito questo spunto fu confermato grazie ad un motto in italiano, applicato nel Cinquecento alla divisa francese, ovvero Zara a chi tocca, con riferimento all’antico gioco di dadi, la zara: come già Huizinga spiegava, la guerra è come un gioco, con strategie, mosse e contromosse. La Bomba di Ferrara è nota soprattutto come Granata svampante, divisa preferita dal duca Alfonso I d’Este, per la quale Ariosto ideò il motto Loco et tempore.
Lingua: ItalianoPag. 231-238
Etichette: Gioco, Alfonso I d’Este, Ludovico Ariosto, Ferrara
Titolo articolo: Gli spazi per il teatro ‘domestico? Nelle architetture palaziali ferraresi. Una prima ricognizione
L’affermazione del teatro a Ferrara, avviata con gli spettacoli pubblici organizzati da Ercole I d’Este nel 1486, si articola nel Cinquecento con il diffondersi di rappresentazioni all’interno delle dimore nobiliari. Il contributo si propone di approfondire, attraverso la lettura degli organismi costruiti, l’utilizzo di spazi destinati alla funzione di teatri ‘domestici’, sebbene non in via esclusiva, sistematizzando le notizie archivistiche già note in relazione alle evidenze costruttive e architettoniche ricavabili dallo studio dell’edilizia palaziale ferrarese.
Lingua: ItalianoPag. 219-252
Etichette: Architettura, XVI secolo, Carlo Pasetti, Ferrara
Titolo articolo: Giocose effigi. Iconografie dello svago e testimonianze ludiche del panorama artistico estense
L’intervento contestualizza ed analizza i divertimenti della corte estense a partire dagli oggetti e dalle loro raffigurazioni nelle composizioni in cui questa tematica risulta fondamentale anche per la comprensione dell’iconografia e della committenza. Le immagini sono poste a confronto con testi dell’epoca, in modo tale da ricostruire e rievocare i gloriosi passatempi rinascimentali al fine di ricomporne la fortuna nei secoli successivi.
Lingua: ItalianoPag. 253-260
Etichette: Iconografia, Rinascimento,
Titolo articolo: Indice dei nomi
Indice dei nomi presenti nel volume.
Lingua: ItalianoPag. 261-275
Etichette: Indice,