Schifanoia | 2023 | N. 64-65

Anno 2023 – N. 64-65
Numero monografico: L’ETÀ DI BORSO D’ESTE. LA CULTURA DEL RINASCIMENTO FERRARESE NEL XV SECOLO. XXIII Settimana di Alti Studi Rinascimentali (Ferrara, Palazzo Bonacossi, 17-19 novembre 2022)
A cura di Angela Ghinato

Autore/i articolo: MARCO BERTOZZI
Titolo articolo: Premessa

Nel 2021 ricorreva il 550° anniversario della morte del primo duca di Ferrara, Modena e Reggio: Borso d’Este (1413-1471). Per celebrare questa occasione – posticipata a causa della situazione sanitaria dell’anno precedente – l’Istituto di Studi Rinascimentali, in collaborazione con i Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara e Ferrara Arte, ha organizzato un convegno di studi incentrati sulla storia della cultura estense all’epoca di Borso, per metterne in evidenza l’importanza, non solo locale, nel corso del primo Rinascimento. L’obiettivo del convegno è stato quello di uscire dalla letteratura settoriale degli anni borsiani per favorire una visione interdisciplinare della società di corte e della raffinata cultura che la contraddistinse in ogni ambito del sapere.

Lingua: Italiano
Pag. 11
Etichette: XXI secolo,

Autore/i articolo: MATTEO PROVAS
Titolo articolo: Accessibilità e inaccessibilità del principe. Dalla signoria ‘popolare’ di Borso all’autorità ‘sacrale’ di Ercole

L’evoluzione dello stile del potere all’interno della dinastia estense costituisce una tematica già ampiamente indagata dalla storiografia negli ultimi decenni, a partire dagli studi di Werner Gundersheimer. Il contributo proverà ad aggiungere qualche tassello interpretativo, allargando lo sguardo e la riflessione alle dinamiche di costruzione dello Stato. Verrà proposta un’analisi comparativa di alcune precise scelte di governo di Borso ed Ercole I d’Este, e delle rispettive immagini di sé che intendono veicolare. Indagando alcune spie di discontinuità è infatti possibile intravvedere un significativo trapasso istituzionale: dalla stagione primorinascimentale delle signorie ‘elastiche’, modellate anche sulle spinte municipali, ai primi tentativi sperimentali di ‘assolutismo’ moderno.

Pag. 13-26
Etichette: Giustizia, Potere, XV secolo,

Autore/i articolo: RICCARDO PALLOTTI
Titolo articolo: Il duca e l’imperatore. Borso d’Este e Federico III d’Asburgo

Il contributo ha per oggetto i rapporti tra il duca Borso d’Este e l’imperatore Federico III d’Asburgo, con particolare riferimento ai soggiorni del monarca austriaco alla corte ferrarese. Particolarmente significativo fu il soggiorno del maggio 1452, quando Federico III elevò Borso alla dignità ducale. Basandosi principalmente sulle fonti dell’Archivio segreto estense (Archivio di Stato di Modena), lo studio mette in luce la centralità della figura di Borso nella politica dell’imperatore, in uno scacchiere italico segnato dalla progressiva ascesa del casato estense.

Lingua: Italiano
Pag. 27-37
Etichette: XV secolo, Borso d’Este, Federico III d’Asburgo,

Autore/i articolo: ANGELA GHINATO
Titolo articolo: Sulle tracce di Stella

Stella dell’Assassino discendeva dall’antichissima e potente casata senese dei Tolomei, che diede origine a numerosi rami: quello ferrarese prese il nome “dell’Assassino” per una vicenda legata a tre Tolomei banditi da Siena. Favorita tra le favorite del marchese Nicolò III, Stella gli diede tre figli maschi, tutti legittimati e destinati, nel tempo, a succedere al padre sul trono di Ferrara: Ugo, Leonello e Borso. L’analisi della documentazione archivistica e della bibliografia sulla Casa Tolomei, aiuta a comprendere meglio l’origine del cognome assunto dal ramo di Ferrara, città dove Stella nacque da Giovanni dell’Assassino presumibilmente nell’ultimo ventennio del XIV, dove visse e dove morì nel 1419.

Lingua: Italiano
Pag. 39-54
Etichette: XIV secolo, XV secolo,

Autore/i articolo: GIULIANA MARCOLINI
Titolo articolo: ‘Palatium suum pulcherrimum et ornatissimum’. Gli scavi archivistici e il ritrovamento del palazzo di Borso d’Este nel ‘desertum’ della certosa ‘Sancti Christophori’

Del palatium pulcherrimum et ornatissimum, che il 24 giugno 1461 il marchese Borso d’Este donava all’Ordine dei Certosini insieme alla nuova Certosa di San Cristoforo a Ferrara, si erano perse le tracce. La realizzazione del palazzo è cosa nota, ma della sua collocazione nel monastero certosino e della sua conformazione architettonica gli storici avevano fornito indicazioni parziali. Recentemente (2018) il team di studiose composto da Rita Fabbri, Elisabetta Lopresti e Giuliana Marcolini, attraverso una ‘campagna di scavi’ approfondita nel materiale documentario, sia edito che inedito, relativo al complesso certosino, ha individuato i resti del palatium e ne ha proposto una ricostruzione dell’assetto architettonico e della decorazione artistica.

Lingua: Italiano
Pag. 55-68
Etichette: Archivio, XV secolo, Borso d’Este, Certosa di San Cristoforo

Autore/i articolo: RITA FABBRI
Titolo articolo: ‘Palatium suum pulcherrimum et ornatissimum’. Architettura per il ritiro di Borso nell’eremo dei monaci certosini

Borso d’Este fece costruire un palazzo per il proprio ritiro dentro la Certosa di Ferrara. Nell’Ottocento esso fu destinato a caserma di cavalleria e poi quasi totalmente demolito per adattare il complesso a cimitero. Sulla base delle testimonianze archivistiche e delle tracce superstiti, possiamo individuarne la posizione e ricostruire idealmente la sua struttura, con le funzioni delle diverse stanze e le relative decorazioni: il suo appartamento personale aveva un’anticamera di ingresso, camera con guardacamera, un oratorio privato, studiolo, salotto con salvaroba, e altri spazi collegati.

Lingua: Italiano
Pag. 69-82
Etichette: Architettura, XV secolo, XVIII secolo, Certosa di Ferrara

Autore/i articolo: ELISABETTA LOPRESTI
Titolo articolo: ‘Palatium suum pulcherrimum et ornatissimum’. Temi estensi e certosini nelle decorazioni del palazzo di Borso alla Certosa

Nel 1461 Borso d’Este donava alla Grande Chartreuse di Grenoble la Certosa di San Cristoforo insieme al suo palazzo costruito quale ritiro spirituale entro il desertum. Le poche vestigia recentemente individuate sono prive di decorazioni, ma grazie alle fonti d’archivio si può ipotizzare un impianto pittorico virtuale, associando le stanze del palazzo alle immagini dei santi eremitici e certosini, alle decorazioni geometriche a monocromo unite a temi quali “le arme Imperiale, ducale et francigene”, ricomponendo il programma iconografico rappresentativo, devozionale e politico di Borso.

Lingua: Italiano
Pag. 83-97
Etichette: Rinascimento, XV secolo, Borso d’Este, Ferrara

Autore/i articolo: GIULIA MOZZINI
Titolo articolo: Polissena d’Este Romei. Relazioni tra nobiltà, arte e cultura al tempo di Borso d’Este

Sebbene esponenti dello strato di società più prossimo alla corte e ambasciatori dei suoi gusti e delle sue dinamiche, i Romei incarnano l’esempio di una ricezione mediata e riadattata alla propria posizione sociale.
Questo articolo si propone di evidenziare tale sintesi prendendo in esame alcune delle scelte sociali, culturali e artistiche intraprese dalla famiglia Romei, esemplificate dal caso di Polissena d’Este Romei – nipote di Borso e sposa di Giovanni Romei – e dai luoghi del palazzo di sua pertinenza.

Lingua: Italiano
Pag. 98-109
Etichette: XV secolo, Giovanni Romei, Polissena d’Este,

Autore/i articolo: STEFANO COSTANTINI, MANUELA INCERTI
Titolo articolo: Tecnologie digitali per il Museo di Casa Romei: il caso dello Studiolo

Il rilievo indiretto avanzato, realizzato con tecnologia laser scanner e fotogrammetria digitale, integrato con una ricerca storica e archivistica, ha reso possibile la realizzazione di un’analisi iconografica sulle pitture presenti lungo le pareti interne dello Studiolo di Casa Romei, un singolare ambiente quattrocentesco caratterizzato oggi dalla presenza di alcuni lacerti pittorici dai temi rilevanti per l’epoca (1468-1470). Il contributo propone a seguire un’ipotesi di ricostruzione del ciclo decorativo della prima sala, dedicata alle Arti Liberali, con alcune considerazioni per la digitalizzazione e nuova fruizione dello spazio.

Lingua: Italiano
Pag. 111-125
Etichette: Disegno, XV secolo, XXI secolo,

Autore/i articolo: MARCO SCANSANI
Titolo articolo: Autoctoni e forestieri: lineamenti della scultura al tempo di Borso d’Este

L’articolo delinea i principali orientamenti della scultura estense tra il sesto e l’ottavo decennio del XV secolo, introducendo nuove proposte e riflessioni. Il ventennio in cui Borso d’Este governò Ferrara fu cruciale per la storia della scultura nell’Italia settentrionale. Fu una stagione di grandi migrazioni di artisti tra Toscana, Emilia, Lombardia e Veneto, tra cui spicca il soggiorno padovano di Donatello. Ferrara costituì un eccezionale crocevia in quella fase: riuscì ad attirare artisti forestieri provenienti dalle tradizioni più disparate che seppero dare il loro contributo alla progressiva creazione di un linguaggio condiviso. Su questa commistione si fondarono anche le esperienze di rari e scarsamente indagati artisti autoctoni.

Lingua: Italiano
Pag. 127-137
Etichette: Scultura, XV secolo,

Autore/i articolo: GIUSEPPINA DE PASQUALE
Titolo articolo: Dal Monte Sacro al Compianto plastico. Forme della devozione estense verso il Santo Sepolcro di Gerusalemme nel Quattrocento

L’articolo intende approfondire due forme della devozione estense nel Quattrocento: un ipotetico “Monte Sacro” e il Compianto scultoreo. Dopo aver analizzato il rapporto di Nicolò III d’Este con il Marchesato di Saluzzo, al quale è accomunato dall’origine cavalleresca e dalla passione per il Santo Sepolcro, il focus si sposta sulla pietà di Borso d’Este espressa attraverso una montagnola artificiale chiamata “monte sancto” presso il palazzo estense di Belriguardo (1469), e sulla commissione di alcuni Compianti scultorei ascrivibili al contesto estense.

Lingua: Italiano
Pag. 139-148
Etichette: XIV secolo, XV secolo, Borso d’Este, Nicolò III d’Este,

Autore/i articolo: MARIALUCIA MENEGATTI
Titolo articolo: Bianca Maria d’Este: spigolature archivistiche

Le nozze raffigurate nel registro superiore del Mese di Luglio del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia sono state interpretate come un riferimento al matrimonio tra Bianca Maria d’Este, sorella di Borso, e Galeotto I Pico signore della Mirandola celebrato nel 1468. L’ipotesi pare plausibile visto il significato politico di quell’unione nella rete di alleanze tessuta da Borso e il forte legame tra il duca e la sorella. Attraverso documentazione coeva, anche inedita, l’intervento indaga la figura della “doctissima” Bianca Maria e ne ripercorre gli ultimi anni di vita, caratterizzati da aspre lotte tra i figli maschi per la successione.

Lingua: Italiano
Pag. 149-156
Etichette: XV secolo, Bianca Maria d’Este, Galeotto Pico, Mirandola, Schifanoia

Autore/i articolo: MARCO STEFANI, FEDERICA BADIALI
Titolo articolo: Geometrie plurime imposte al substrato geomorfologico: i parchi estensi di Belriguardo e Ferrara e l’Addizione Erculea

Testimonianze fisiche permettono la ricostruzione di grandi parchi estensi. Il Giardino di Belriguardo mostra rigorosi allineamenti astronomici e si basa sul disegno di un oroscopo; un parco più vasto lo connetteva con il rilevato devozionale di Montesanto. A Ferrara, si ricostruisce il grande Barco e l’inedito Parco della Punta.

Lingua: Italiano
Pag. 157-171
Etichette: Astrologia, Città, Giardino, Paesaggio, Storia, XV secolo,

Autore/i articolo: LARA SCANU
Titolo articolo: Immagini del duca. Riflessioni su Borso d’Este come padre dell’iconografia estense

Grazie all’ausilio delle teorie artistiche, delle fonti a stampa edite e dei documenti archivistici, il saggio analizza e confronta tre tipologie iconografiche: il ritratto ufficiale, quello dei personaggi di corte e quello umanistico, che si svilupparono a partire dall’età di Borso, nonché la loro conseguente fortuna nella storia collezionistica e dinastica degli Este.

Lingua: Italiano
Pag. 173-182
Etichette: Astrologia, Ritratto, XV secolo, XVI secolo, Alfonso I d’Este, Borso d’Este,

Autore/i articolo: CHIARA GUERZI
Titolo articolo: Episodi della committenza ‘minore’ di Borso d’Este e aggiunte al catalogo del Maestro dagli occhi ammiccanti

Nel contributo si tenta di ampliare il catalogo del cosiddetto Maestro dagli occhi ammiccanti, che parte della critica propone di identificare con Galasso Galassi, al quale viene assegnata la serie di Madonne con il Bambino e la grande Deposizione di Cristo e santi (Ferrara, Pinacoteca Nazionale); quest’ultima venne forse realizzata per il locale monastero del Corpus Domini nel momento in cui vi risiedeva Caterina Vigri, alla pari della Madonna oggi a Cremona (Pinacoteca Ala Ponzone). Nella Ferrara tra i governi di Leonello e Borso, le opere del presunto Galasso convivono con quelle degli artisti della generazione precedente, con forti persistenze tardogotiche, come quelle del Maestro dell’Adorazione di Ferrara, al cui catalogo vengono aggregate due opere inedite.

Lingua: Italiano
Pag. 183-200
Etichette: Rinascimento, XV secolo, XVI secolo, Borso d’Este, Caterina Vigri, Galasso Galassi, Leonello d’Este,

Autore/i articolo: ROMEO PIO CRISTOFORI
Titolo articolo: Dopo Baroncelli. Crocifissi a Ferrara nell’età di Borso d’Este

La riscoperta e il restauro del monumentale Cristo ligneo della chiesa di San Cristoforo alla Certosa, oggi esposto nel Museo di Schifanoia, riaccende l’attenzione sulla scultura nella Ferrara della seconda metà del Quattrocento. Oscurati dai grandi pittori dell’“Officina Ferrarese”, scultori di grande qualità si spostarono nel territorio del Ducato, lasciando opere in gran parte ancora da scoprire e studiare. Tra queste spiccano le raffigurazioni di Cristo crocifisso, che negli anni di Borso d’Este occuparono gli innumerevoli spazi sacri della città e del territorio. Partendo dall’opera del Museo di Schifanoia, si passerà alla scoperta di altri capolavori quattrocenteschi, delineando i primi passi di una ricerca tuttora in corso.

Lingua: Italiano
Pag. 201-208
Etichette: XV secolo, Monastero di Sant’Antonio in Polesine, Museo Schifanoia

Autore/i articolo: ALESSANDRA PATTANARO
Titolo articolo: Da Borso a Ercole II d’Este. Cultura materiale dello spettacolo e spazi dipinti

L’illusione di uno spazio dipinto simile a quello realmente abitato dal sovrano è offerta nel Salone dei Mesi di Schifanoia, voluto da Borso d’Este. Tale ricerca di verosimiglianza trapela, sotto Ercole I, nella sala della Confraternita dell’Immacolata Concezione. Anche sotto Alfonso I ed Ercole II si possono recuperare tracce visive di una evoluzione nella ricerca spaziale: dettagli e parallelismi finora poco considerati sono il riflesso di una cultura materiale dello spettacolo e dell’attitudine alla festa di una corte all’avanguardia nel passaggio dalla sala multifunzionale allo spazio teatrale. Se nelle Sale del Tesoro e delle Cariatidi sono manifesti i richiami all’antico e a Vitruvio, negli affreschi dell’Immacolata Concezione sembra riflettersi la pratica della drammaturgia sacra.

Lingua: Italiano
Pag. 209-217
Etichette: Pittura, Rinascimento, Teatro, XV secolo, XVI secolo,

Autore/i articolo: MAURO SEVERI
Titolo articolo: Borso d’Este, signore di San Martino in Rio

Il feudo di San Martino, situato nella pianura fra Reggio Emilia e Modena, nel 1430 viene annesso ai domini del marchese Nicolò III e tra gli Estensi e il piccolo, ma strategico centro, si instaura un rapporto particolare che durerà fino all’Unità d’Italia.
Prima Nicolò, poi Borso e infine Ercole, con l’investitura al fratello Sigismondo nel 1490, avranno attenzione quella che diventerà la piccola capitale di uno stato autonomo guidato da un ramo cadetto degli Estensi.
Borso, avrà grande attenzione per la Rocca e la decorerà con soffitti lignei e sale affrescate dai pittori della bottega degli Erri. Tra questi affreschi, ci sono tutte le imprese del Duca nei soffitti delle sale e nella bellissima sala dell’unicorno.

Lingua: Italiano
Pag. 219-227
Etichette: XV secolo, Baldassarre d’Este, Borso d’Este, Pellegrino degli Erri, Sigismondo d’Este,

Autore/i articolo: MICHELE DANIELI
Titolo articolo: I due Ercole, e le ragioni di una mostra

Una riflessione su come la tradizione critica (di estrazione longhiana), le circostanze materiali e la perdita di opere di grande importanza hanno influito sulla percezione attuale della figura di Ercole de’ Roberti, e sul suo ruolo nel Rinascimento ferrarese e italiano. L’incarico come pittore di corte a partire dal 1486 evolve in una amicizia personale con il duca Ercole I e con il suo erede Alfonso. Il rapporto artista-committente produce un celebrato ciclo di affreschi nel palazzo estense di Belriguardo, progettato dai due Ercole nel 1493.

Lingua: Italiano
Pag. 229-235
Etichette: Rinascimento, XV secolo, Ercole I d’Este, Ercole de’ Roberti,

Autore/i articolo: ANGELA GHINATO (a cura di)
Titolo articolo: Indice dei nomi

Indice dei nomi presenti nel volume

Pag. 237-250
Etichette: Indice,