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Schifanoia | 2020 | N. 58-59
Anno 2020 – N. 58-59
Numero monografico: Avvertenza – In questo nuovo numero di «Schifanoia» vengono pubblicati gli Atti di due convegni ideati e promossi dall’Istituto di Studi Rinascimentali nel 2018: 1) La città come palcoscenico. Pellegrino Prisciani, filosofo delle arti, e Biagio Rossetti architetto, nella Ferrara degli Estensi, XXI Settimana di Alti Studi Rinascimentali (Ferrara, Palazzo Bonacossi, 11-13 ottobre 2018). 2) Commentare le petrarchiste, convegno di studi. (Ferrara, Palazzo Bonacossi, 11-13 ottobre 2018)
A cura di Angela Ghinato
Titolo articolo: Premessa
La XXI Settimana di Alti Studi è stata dedicata a due tra i maggiori artefici della storia della cultura estense tra Quattro e Cinquecento: Pellegrino Prisciani (1435-1518) e Biagio Rossetti (1447-1516). Il primo fu rilevante figura di scienziato, teorico dell’architettura e del teatro, riformatore del calendario, archivista e bibliotecario, diplomatico e storiografo degli Este. Il secondo si formò nella Ferrara di Borso d’Este, divenendo poi ingegnere di corte. Al suo nome è legato il progetto della grande opera urbanistica dell’Addizione di Terra Nova o Erculea.
I testi sono accompagnati da numerose, significative immagini.
Pag. 13
Etichette: XV secolo, XVI secolo, Biagio Rossetti, Pellegrino Prisciani,
Titolo articolo: Lettere di conforto: i consiglio astrologici di Pellegrino Prisciani alle principesse d’Este
Pellegrino Prisciani, il celebrato autore del programma pittorico di Palazzo Schifanoia a Ferrara, inviava le sue preziose lettere astrologiche alle principesse Eleonora e Isabella d’Este, invitandole a pregare Dio durante la favorevole congiunzione di Giove con il Caput draconis (testa del drago). L’articolo offre un’analisi dettagliata delle fonti astrologiche e filosofiche di Prisciani, citate nelle sue lettere.
Lingua: ItalianoPag. 15-21
Etichette: XV secolo, XVI secolo, Pellegrino Prisciani,
Titolo articolo: Le Historiae Ferrarienses: contesto e prospettive
L’opera che ha largamente influenzato la storiografia ferrarese, venne concepita da Pellegrino Prisciani in nove libri, ma ne rimangono solo cinque volumi: nessuno di questi è mai stato pubblicato. Tante domande, quindi, restano in attesa di risposta: la data dell’opera e il titolo corretto, il contesto storico e politico, i valori e gli ideali trasmessi. Le fonti non sono chiare e spesso si contraddicono a vicenda.
Lingua: ItalianoPag. 23-28
Etichette: XV secolo, XVI secolo, Pellegrino Prisciani, Historiae Ferrarienses,
Titolo articolo: Pellegrini Prisciani e la cultura figurativa nella Ferrara delle Historiae
Pellegrino Prisciani, personaggio poliedrico della corte estense durante il Rinascimento, viene studiato in questo saggio come illustratore dei suoi stessi testi, in particolare i cinque manoscritti delle Historiae Ferrarienses.
Lingua: ItalianoPag. 29-36
Etichette: XV secolo, XVI secolo, Pellegrino Prisciani, Historiae Ferrarienses,
Titolo articolo: Il teatro all’antica tra Spectacula di Pellegrino Prisciani e i disegni del Vitruvio Ferrarese
Vengono presi in esame due manoscritti ferraresi tra il XV e il XVI secolo, nonché la loro attenzione verso la progettazione di antichi teatri. Il primo è un manoscritto di Pellegrino Prisciani – Spectacula – dedicato agli edifici destinati all’intrattenimento; il secondo è una copia del De Architectura di Vitruvio, nota come Vitruvio Ferrarese. I due manoscritti spiccano tra le opere del tempo grazie al numero e alla qualità dei disegni riguardanti lo studio del teatro antico.
Lingua: ItalianoPag. 37-45
Etichette: XV secolo, XVI secolo, Pellegrino Prisciani, Vitruvio, De Architectura, Spectacula,
Titolo articolo: Pellegrino Prisciani, la storia di Ferrara e le fonti documentarie
In questo saggio viene evidenziato il lavoro storiografico di Prisciani, in particolare nell’ambito delle Historiae. L’umanista ha seguito le tracce dei Canossa, riproposte relativamente a Ferrara e con uno spazio privilegiato per Tedaldo, antenato della contessa Matilde, che, secondo la tradizione, alla fine del X secolo ottenne dal pontefice la città, dove aveva fondato il castrum Tedaldi. Prisciani si distingue dagli altri storiografi per il suo atteggiamento distaccato rispetto alle vicende politiche ricostruite.
Lingua: ItalianoPag. 47-53
Etichette: XV secolo, XVI secolo,
Titolo articolo: Incroci padani: Biagio Rossetti, Pellegrino Prisciani e Bologna
Seguendo la cronologia della costruzione della chiesa e del monastero olivetano di San Michele in Bosco a Bologna (fine XV-inizio XVI sec.), la bibliografia propone l’ipotesi che Rossetti abbia partecipato alla progettazione della chiesa restaurata, ma nessuna fonte lo prova. Nelle Historiae, Prisciani narra la nascita della città di Ferrara anche nel quadro dei rapporti tra Ferrara e Bologna nel tardo Medioevo: il problema dei confini tra i territori gestiti dalle due città si intreccia con le vicende dei possedimenti di Prisciani in quell’area.
Lingua: ItalianoPag. 55-66
Etichette: XV secolo, XVI secolo, Biagio Rossetti, Pellegrino Prisciani, Bologna
Titolo articolo: La forma mentis di un intellettuale moderno: approccio storiografico e grafico allo studio e alla divulgazione storica
L’articolo si pone l’obiettivo di approfondire la conoscenza dei Collectanea di Prisciani, miscellanee manoscritte in cui egli ha copiato documenti e cronache per conservarli ad uso personale. Dopo un’indagine nella prospettiva di sottolineare elementi rilevanti dell’ambiente letterario ferrarese, la seconda parte dello studio riguarda il VII Libro delle Historiae: mediante la ricerca e il disegno dell’albero genealogico, l’autore intendeva dimostrare il valore e la legittimità della Casa d’Este.
Lingua: ItalianoPag. 67-76
Etichette: XV secolo, XVI secolo, Pellegrino Prisciani, Collectanea,
Titolo articolo: Le architetture di Biagio Rossetti attraverso il tempo del disegno
Biagio Rossetti divenne ingegnere di corte nel 1483. Il suo mito, creato e supportato dall’imponente e innovativa ricerca che Bruno Zevi condusse tra il 1955 e 1960, oggi deve essere riconsiderato, come suggerito da vari contributi presentati in recenti convegni. Questo documento propone, attraverso gli strumenti del disegno, alcune riflessioni sul tema.
Lingua: ItalianoPag. 77-87
Etichette: XV secolo, XVI secolo, XX secolo, Biagio Rossetti, Bruno Zevi,
Titolo articolo: Biagio Rossetti nella storiografia tra Ottocento e primo Novecento
Dalla prima metà del XIX secolo Biagio Rossetti iniziò ad essere considerato l’architetto più rappresentativo del Rinascimento ferrarese. Ignorato dalla storiografia locale per almeno tre secoli, venne riscoperto nel corso del XIX secolo grazie agli studi di Luigi Napoleone Cittadella e di Giuseppe Campori. In questo saggio si esamina la ricezione critica di Rossetti dal periodo postunitario alla seconda metà del XX secolo, quando, grazie allo studio monografico di Bruno Zevi, Rossetti divenne un mito storiografico.
Lingua: ItalianoPag. 89-98
Etichette: Storiografia, XIX secolo, XV secolo, XVI secolo, XX secolo, Biagio Rossetti,
Titolo articolo: La riqualificazione urbana dell’Addizione erculea di Ferrara secondo un progetto estense del 1556
A partire da documenti archivistici sconosciuti, l’autore collega il piano di riqualificazione di piazza Nova a Ferrara nel 1556 – promosso da Ercole II d’Este – con l’incisione di Domenico Tibaldi del 1566, raffigurante un’architettura progettata da Galasso Alghisi: considerata un progetto legato al nuovo palazzo ducale, non si può escludere che riguardasse l’edificio principale da costruire nello spazio pubblico più importante della famosa Addizione erculea della fine del XV secolo.
Lingua: ItalianoPag. 99-108
Etichette: Architettura, XVI secolo, Ferrara
Titolo articolo: L’architettura di San Cristoforo alla Certosa
San Cristoforo alla Certosa è tra le chiese più importanti del Rinascimento ferrarese, attribuita a Jacopo Sansovino nel XVIII e XIX secolo, a Biagio Rossetti dall’inizio del XX secolo. Ricca di riferimenti veneziani, non sembra essere opera di nessuno di questi architetti. Si propone qui – a mero titolo di ipotesi di lavoro – di guardare alla bottega di Antonio Lombardo, al quale la decorazione scultorea viene spesso attribuita dagli specialisti.
Lingua: ItalianoPag. 109-117
Etichette: Architettura, XIX secolo, XVIII secolo, XX secolo, Ferrara
Titolo articolo: L’arco e l’ordine architettonico: variazioni sul tema nel primo Rinascimento ferrarese
Il saggio tratta del sistema composto da una serie di arcate su colonne inquadrate da un ordine di paraste. Formulato dal Brunelleschi, questo sistema fu impiegato con variazioni a Ferrara durante la seconda metà del XV secolo. L’analisi del suo utilizzo su diversi edifici, rappresentati anche in pittura, fornisce un particolare punto di vista di importanti opere architettoniche e consente di affrontare questioni più ampie.
Lingua: ItalianoPag. 119-126
Etichette: Architettura, XV secolo, Ferrara
Titolo articolo: Biagio Rossetti secondo Bruno Zevi. Genesi di una mostra e di un libro nella Ferrara degli anni cinquanta e sessanta
Bruno Zevi curò la mostra “Identità di Biagio Rossetti” a Ferrara nel 1956, e pubblicò nel 1960 il libro Biagio Rossetti architetto ferrarese. Il primo urbanista moderno europeo, iniziative sostenute dall’amministrazione comunale di Ferrara, che ebbe un ruolo centrale nel contesto culturale della città durante la ricostruzione. Secondo Zevi, Rossetti sembra essere il pretesto per leggere l’architettura del passato nella prospettiva dell’architettura del XX secolo.
Lingua: ItalianoPag. 127-134
Etichette: XV secolo, XVI secolo, XX secolo, Biagio Rossetti, Bruno Zevi, Ferrara
Titolo articolo: Quel che resta dell’antico. Studio e ricezione negli anni di Biagio Rossetti e di Pellegrino Prisciani
Il saggio analizza lo studio e la ricezione dell’antico durante l’età di Biagio Rossetti e Pellegrino Prisciani a Ferrara, un centro caratterizzato dalla mancanza di antichità locali. Il testo propone una ricostruzione dell’incontro tra erudizione antiquaria e prassi costruttiva alla fine del XV secolo, esaminando gli interessi coltivati dalla famiglia ducale, dagli artisti e dagli uomini di lettere.
Lingua: ItalianoPag. 135-141
Etichette: XV secolo, XVI secolo, Biagio Rossetti, Pellegrino Prisciani,
Titolo articolo: La giusta proporzione dell’Addizione erculea. Dall’indagine delle superfici un nuovo contributo alla ricerca sul progetto urbanistico di Biagio Rossetti
Il progetto delle mura della città di Ferrara (in particolare quelle dell’Addizione erculea) è il più rappresentativo su larga scala di una cinta muraria costruita nel Rinascimento. Sono state spesso studiate le ragioni del progetto, cercando le proporzioni lineari tra le distanze degli edifici più importanti o l’allineamento degli assi creati da Biagio Rossetti. Questa ricerca, al contrario, vuole sottolineare la complessità del progetto che trova le proprie ragioni utilizzando le misure dell’area.
Lingua: ItalianoPag. 143-151
Etichette: XV secolo, XVI secolo, Biagio Rossetti, Ferrara
Titolo articolo: Antonio Costabili e la committenza del palazzo detto di Ludovico il Moro
L’autrice mette a fuoco il ruolo di Antonio Costabili nella costruzione del palazzo di Ferrara noto come “di Ludovico il Moro”, denominazione che deriva dagli incarichi diplomatici di Costabili, al servizio del duca Ercole I d’Este e dal 1496 ambasciatore presso il duca di Milano Ludovico Sforza detto il Moro. Il saggio fa parte di una più ampia ricerca sull’edificio, svolta incrociando i risultati forniti da fonti dirette e indirette.
Lingua: ItalianoPag. 153-161
Etichette: Architettura, XV secolo, XVI secolo, Antonio Costabili, Ferrara
Titolo articolo: Commentare le petrarchiste. Premessa agli Atti del convegno
Il testo è una breve e introduttiva riflessione sul tema del commento, pratica ancora poco dibattuta e priva di una definizione teorica univoca, applicata in particolare a testi di scarsa o nulla tradizione esegetica quali quelli delle petrarchiste, autrici che della tradizione e del codice di riferimento ignorano o capovolgono le maggiori caratteristiche.
Lingua: ItalianoPag. 165-167
Etichette:
Titolo articolo: Per un’archeologia del commento
In questo saggio vengono esaminati passi scelti delle poesie omeriche in cui è possibile identificare un’idea arcaica del commento, che coincide con la creazione letteraria. In generale, l’antichità classica non conosce il commento ermeneutico, che vuole entrare nella “mente dell’autore”, ma il commento che serve ad analizzare lo stile e le strutture dei testi letterari, al fine di produrne di nuovi.
Lingua: ItalianoPag. 169-174
Etichette: Poesia,
Titolo articolo: Per un commento alle rime spirituali di Vittoria Colonna: considerazioni a partire dal sonetto S1:52
I concetti e il lessico delle poesie spirituali di Vittoria Colonna sono spesso velati e non sembrano prendere una posizione chiara nel dibattito religioso contemporaneo. Partendo dal sonetto S1:52, tuttavia, un confronto con alcuni testi di contemporanei consente di identificare il loro fondamento teologico nella dottrina del nichil, che getta nuova luce sulle linee di pensiero nascoste dietro parole apparentemente neutre.
Lingua: ItalianoPag. 175-181
Etichette: Rima, XV secolo, XVI secolo, Vittoria Colonna,
Titolo articolo: Un “caso di studio”: le opere di Tullia d’Aragona tra filologia e studi di genere
Questo saggio mira a far luce su questioni metodologiche di fondo e sulla diversità di impostazioni di ricerche, analisi, commenti ed edizioni di un testo. Il petrarchismo delle opere attribuite a Tullia d’Aragona deve, secondo l’autrice, essere sottoposto a una revisione, certamente libera da ogni pregiudizio.
Lingua: ItalianoPag. 183-190
Etichette: XVI secolo, Tullia d’Aragona,
Titolo articolo: Per un commento alle liriche dei prosimetri di Chiara Matraini
L’articolo documenta come nelle liriche di Chiara Matraini la presenza di Petrarca vada affievolendosi, rispetto alle tre edizioni delle sue rime. Al contrario, i dantismi diventano più numerosi e consistenti. Oltre a questi, si registrano altri prestiti da poeti contemporanei alla Matraini. In chiusura si propone il commento di un sonetto tratto da uno dei quattro prosimetri presi in esame.
Lingua: ItalianoPag. 191-197
Etichette: XVI secolo, XVII secolo, Chiara Matraini,
Titolo articolo: Tra mito e testo: qualche considerazione sui commenti alle Rime di Isabella di Morra
Nuovi e significativi documenti d’archivio consentono una lettura più accurata delle Rime di Isabella di Morra, oltre a una riflessione sulla funzione e sui compiti delle moderne edizioni commentate della poesia rinascimentale femminile in relazione agli stereotipi di genere.
Lingua: ItalianoPag. 199-205
Etichette: Rima, XVI secolo, Isabella di Morra,
Titolo articolo: Rileggere Isabella di Morra
Il saggio propone uno studio della ricezione attraverso i secoli, in Italia e in Francia, della poesia e della storia biografica di Isabella di Morra, problematizzandone l’interpretazione storiografica come “pioniera del romanticismo”. Sembra interessante, in questa prospettiva, che la memoria di Isabella di Morra sia stata rimossa dall’oblio dagli interventi di alcuni uomini, tra cui Angelo De Gubernatis e Benedetto Croce.
Lingua: ItalianoPag. 207-213
Etichette: XVI secolo, Isabella di Morra,
Titolo articolo: Tra David e Petrarca. Note sui Sette salmi penitenziali di Laura Battiferri
Lo studio analizza I sette salmi penitenziali di Laura Battiferri degli Ammannati, mettendo in evidenza l’ispirazione “spirituale” e la risemantizzazione valdesiana del lessico petrarchesco. Si concentra, quindi, sulla componente retorica e metrica, che tende a trovare un equilibrio tra il modello biblico e il canzoniere, e tra la proposta classicista e l’adesione al petrarchismo.
Lingua: ItalianoPag. 215-221
Etichette: XVI secolo, Laura Battiferri, Sette salmi penitenziali,
Titolo articolo: Come leggere le poetesse senesi del Cinquecento
Nel panorama della poesia rinascimentale femminile, Siena rappresenta un caso particolare, caratterizzato dalla presenza di molte poetesse che condividevano esempi letterari e sociali. Il saggio si concentra su alcune delle forme più diffuse di coinvolgimento nella vita culturale della città da parte di alcuni di questi poeti: la raffinata riscrittura dei testi classici, in particolare di Petrarca; la partecipazione attiva ad eventi pubblici; il dialogo poetico mediante la corrispondenza in rima, che spesso consente un’espressione originale della voce femminile.
Lingua: ItalianoPag. 223-232
Etichette: Donne, Poesia, XVI secolo, Siena
Titolo articolo: Commentare le Rime di Gaspara Stampa: sulle tracce di un canzoniere
Questo articolo si apre con l’analisi della presenza di Gaspara Stampa nelle principali antologie di lirica cinquecentesca. Si concentra poi sull’organizzazione macrotestuale delle Rime, mostrando come l’ordine dei testi nella prima sezione del corpus rifletta una chiara diacronia interna, e come le poesie siano organizzate secondo un chiaro filo narrativo.
Lingua: ItalianoPag. 233-239
Etichette: Rima, XVI secolo, Gaspara Stampa,
Titolo articolo: Come leggere la princeps delle Rime di Gaspara Stampa
Questo saggio fornisce una nuova interpretazione della struttura della editio princeps e un suggerimento per un “nuovo” ‘Omega’ per il canzoniere di Gaspara Stampa. Secondo Guglielmo Gorni, un “canzoniere” è una raccolta di testi con una ‘Alfa’, una ‘Omega’ e, nel mezzo, un “alfabeto progressivo” di poesie in cui ogni testo trova il proprio posto. Tuttavia, coloro che hanno studiato la struttura del canzoniere della Stampa (1554) hanno dovuto fare i conti con un apparente disordine e con la mancanza di un vero e proprio finale.
Lingua: ItalianoPag. 241-248
Etichette: Editio princeps, Rima, XVI secolo, Gaspara Stampa,
Titolo articolo: La poetica dell’«interno affetto»: riflessioni sul sonetto CCCV per un discorso sui sonetti religiosi di Gaspara Stampa
Attraverso una duplice proposta di lettura, esplicativa e interpretativa, del sonetto CCCV delle Rime di Gaspara Stampa, il saggio mira a contribuire allo studio della silloge degli otto sonetti religiosi con tema penitenziale (CCCIV-CCCXI). Sebbene l’indagine si concentri su questo testo, intende esemplificare, da un lato, la morfologia dei riferimenti e temi biblici, le formule e i nessi con le questioni teologiche contemporanee; dall’altro, rileva la presenza e la ricombinazione creativa di tessere petrarchesche ed echi della tradizione letteraria in volgare.
Lingua: ItalianoPag. 249-254
Etichette: XVI secolo, Gaspara Stampa,
Titolo articolo: Orsina Bertolaia Cavaletta: commentare una petrarchista fra esercizio lirico e «sottigliezze delle filosofia»
Il saggio ricostruisce la personalità intellettuale della poetessa ferrarese Orsina Bertolaia: letterata, interlocutrice dei poeti suoi contemporanei, animatrice del dibattito accademico e cortigiano, raffinata compositrice di madrigali. Colei alla quale il Tasso intitolò il dialogo La Cavaletta overo de la poesia toscana, viene avvicinata attraverso le antologie che ci tramandano le sue liriche, interrogandosi sulle sue scelte in rapporto alle teorie del “madrigale letterario” discusse nel petrarchismo del secondo Cinquecento.
Lingua: ItalianoPag. 255-262
Etichette: XVI secolo, Orsina Bertolaia Cavaletta,
Titolo articolo: Indice dei nomi
Indice dei nomi presenti nella rivista.
Lingua: ItalianoPag. 263-274
Etichette: Indice,