Le riviste sostenitrici
Schifanoia | 2019 | N. 56-57
Anno 2019 – N. 56-57
A cura di Angela Ghinato
Titolo articolo: Presentazione
Questo nuovo numero di «Schifanoia» comprende gli Atti di due convegni, ideati dall’Istituto di Studi Rinascimentali in sintonia con due mostre tenute a Ferrara nel Palazzo dei Diamanti. Il primo convegno esplora il retroterra culturale dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto: il movimentato mondo dei cavalieri ha ancora molto da dire tra eventi imprevedibili e forti spunti di riflessione. Il secondo convegno si inserisce nella cornice della XX Settimana di Alti Studi Rinascimentali, in concomitanza con la mostra monografica dedicata al pittore ferrarese Carlo Bononi, a complemento della quale gli atti presentano un approfondito panorama della cultura figurativa post-estense.
Lingua: ItalianoPag. 9
Etichette: Convegno di studi, Duemila, Rinascimento,
Titolo articolo: Premessa
Il notevole lavoro prodotto in occasione del Centenario della princeps dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto (2016), ha mostrato quanto sia opportuno scavare più a fondo nel mondo dei romanzi cavallereschi e dei libri di battaglia. Molte cose continuano a interrogare la curiosità, e «nel grande flusso di temi e personaggi del mondo epico francese verso l’Italia molte sono le zone d’ombra; forse rimarranno tali, perché la letteratura cavalleresca ha subìto una vera decimazione di testi, ma siamo ben lontani, e direi per fortuna, dall’avere “lu tous les livres”».
Lingua: ItalianoPag. 13-14
Etichette: Orlando Furioso, Cinquecento, Ariosto Ludovico,
Titolo articolo: Qualche annotazione sull’Entrée d’Espagne
Questo articolo mostra un confronto tra il poema epico franco-italiano Entrée d’Espagne (in particolare l’episodio del duello tra Roland e Feragu) e alcune delle opere italiane o franco-italiane, come l’Inamoramento de Orlando, scritto tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. Alla fine del documento vengono fornite alcune precise osservazioni testuali e interpretative sul testo dell’Entrée d’Espagne.
Lingua: ItalianoPag. 15-21
Etichette: Poesia epica, Quattrocento,
Titolo articolo: Morte e vita di Balduino di Maganza: dalla Chanson de Roland ad Ariosto, passando per le Spagne
Il saggio presenta l’evoluzione di un personaggio minore della Chanson de Roland, Balduino (figlio di Gano), nella tradizione cavalleresca italiana: dalla sua morte agiografica a Roncisvalle in Spagna ferrarese fino al suo comportamento ambiguamente accorto nei Cinque canti dell’Ariosto, attraverso la sua progressiva trasformazione nel Morgante di Pulci e nell’Inamoramento de Orlando di Boiardo, con aspetti comici in quest’ultimo caso.
Lingua: ItalianoPag. 23-29
Etichette: Balduini, Poesia epica, Ariosto Ludovico,
Titolo articolo: Maugis e Malagigi: il mago-ladro dalla Chanson de geste ai poemi cavallereschi
L’autore si concentra sul personaggio di Maugis d’Aigremont, uno dei più importanti “stregoni-ladri” nei poemi epici francesi Renaut de Montauban e Maugis d’Aigremont, confrontando e definendo il suo ruolo e i suoi significati nella tradizione italiana. Il personaggio italiano sviluppato dallo stregone francese è Malagigi, che si comporta come un imbroglione, un mago e un negromante in alcune dei poemi meglio conosciuti, come I Cantari di Rinaldo da Monte Albano, Morgante di Luigi Pulci, Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo.
Lingua: ItalianoPag. 23-37
Etichette: Maugis d’Aigremont, Poema cavalleresco, Quattrocento,
Titolo articolo: Perché si leggevano i romanzi cavallereschi (una breve guida)
Il saggio mette a fuoco alcuni documenti e testi letterari scritti tra il XIV e il XVI secolo, che trattano della lettura di romanzi cavallereschi francesi. I libri servivano principalmente per intrattenere e dare un po’ di sollievo dalla noia della vita cortese o dal disagio di circostanze spiacevoli, come, per esempio, i lunghi viaggi. Manoscritti e libri a stampa venivano spesso prestati e presi in prestito da diverse corti: a questo proposito viene presentato un episodio, successo nel Mantovano nel 1510, che mostra come questa pratica potesse avere diversi significati e come ora possa fornire approfondimenti significativi agli studiosi.
Lingua: ItalianoPag. 39-49
Etichette: Trecento, Quattrocento, Cinquecento, Poema cavalleresco,
Titolo articolo: «Cantar di gesta in rima». L’Ariosto, i cantimpanca e la diffusione a Ferrara
Per tutto il XVI secolo, l’Orlando furioso di Ariosto fu molto popolare, sia nella stampa sia nelle recitazioni. Le sue stanze furono cantate ovunque, specialmente dai “cantimpanca”, artisti di strada itineranti i cui repertori presto abbondarono nelle imitazioni del Furioso. Questo articolo rivaluta alcuni fatti noti ed esamina nuove prove, concentrandosi sul ruolo dell’editore Nicolò Zoppino e su una piccola scoperta bibliografica che potrebbe suggerire la sua diretta collaborazione con Ariosto.
Lingua: ItalianoPag. 47-54
Etichette: Ariosto, Ludovico, Cinquecento, Zoppino Niccolò,
Titolo articolo: A gara con Boiardo
L’Orlando furioso di Ariosto si è nutrito di autori classici e volgari secondo strategie intertestuali, attraverso le quali il suo linguaggio si è arricchisce. Nel contesto di queste relazioni, l’Inamoramento de Orlando occupa uno spazio speciale. Nel riprenderne i fili, infatti, Ariosto li sviluppa in nuove direzioni in un rapporto con Boiardo allo stesso tempo agonistico ed elusivo, di cui sono stati esaminati alcuni esempi.
Lingua: ItalianoPag. 55-61
Etichette: Orlando Furioso, Ludovico Ariosto, Cinquecento,
Titolo articolo: Le “voci di dentro”. Percezioni ingannevoli tra Mambriano e Furioso
L’autrice indaga, attraverso l’analisi del Mambriano di Francesco Cieco da Ferrara e dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, percezioni umane che vengono sempre introdotte dal verbo-spia “parere”: parola di opinione, di doxa. I nostri sensi sono spesso ingannati perché guidati dalle nostre voci interiori, sia che si tratti delle nostre paure e incubi che si evolvono in ossessione, sia che appaiano come un autoinganno. Se nel Mambriano è ancora possibile superare il proprio errore interiore e crescere, nel Furioso fa parte di noi come un’ombra che deve essere accettata.
Lingua: ItalianoPag. 63-70
Etichette: Mambriano, Francesco Cieco da Ferrara, Orlando Furioso, Ariosto Ludovico, Cinquecento,
Titolo articolo: Tra i “Rinaldi” e gli “Orlandi”. La Draga di Francesco Tromba La Draga de Orlando e la tradizione cavalleresca
Dopo una breve introduzione al poema cavalleresco dei secoli XV e XVI, l’autrice illustra le caratteristiche rilevanti del popolare poema La Draga de Orlando innamorato di Francesco Tromba. Tra le altre informazioni, viene messa in risalto l’originalità dell’opera, la sua collocazione nello spirito del tempo e come circolasse sotto il titolo di Rinaldo furioso.
Lingua: ItalianoPag. 71-77
Etichette: Quattrocento, Cinquecento, Poema cavalleresco,
Titolo articolo: «Amor pudico è quel che dà la gloria». Tra Caviceo e Ariosto
Questo saggio è incentrato sul confronto di un particolare aspetto narrativo di due opere della prima metà del XVI secolo: l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto e il Peregrino di Jacopo Caviceo. L’analisi si concentra sul romanticismo, fulcro di entrambe le opere, confrontando il rapporto tra i personaggi principali del Peregrino, Ginevra e Peregrino, collegati a Bradamante e Ruggiero del Furioso. Lo studio affronta anche il ruolo narrativo fondamentale svolto da Amore, principalmente quello casto e innocente che si sviluppa in entrambe le trame.
Lingua: ItalianoPag. 79-85
Etichette: Cinquecento, Orlando furioso, Ariosto Ludovico, Peregrino, Caviceo Jacopo,
Titolo articolo: Premessa
A complemento della mostra Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese (Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 14 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018), la XX Settimana di Alti Studi Rinascimentali ha dedicato allo stesso pittore ferrarese un convegno, che si è prefissato lo scopo di fare il punto della situazione sulla cultura figurativa a Ferrara a cavallo della Devoluzione, «esaminando le varie manifestazioni delle arti visive dell’epoca, dalla pittura sacra a quella profana, dalle tecniche artistiche alla musica e al teatro».
Lingua: ItalianoPag. 89
Etichette: Convegno di studi, Bononi Carlo, Duemila, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Il punto sulle decorazioni di Palazzo dei Diamanti negli anni di Cesare d’Este. Nuove riflessioni e un progetto di tour virtuale
Il ciclo dipinto nell’appartamento di Cesare d’Este nel Palazzo dei Diamanti è stato la decorazione d’interni più notevole della Ferrara del tardo XVI secolo. I saggi riuniti in questo articolo mirano a riconsiderare l’impresa da diversi punti di vista, studiando la disposizione originale delle tele sui soffitti in legno e sui fregi delle pareti, nonché le scelte iconografiche. Basandosi su documentazione e fonti archivistiche – presentate in forma di regesto –, con la collaborazione del MultiLab presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Bologna, viene proposta la ricostruzione della decorazione attraverso la realtà virtuale.
Lingua: ItalianoPag. 91-115
Etichette: Cinquecento, Ferrara, Pittura,
Titolo articolo: Collezionismo estense alla vigilia della Devoluzione: i casi di Margherita Gonzaga d’Este e Lucrezia d’Este Della Rovere
L’indagine archivistica consente di aggiungere nuove informazioni sugli appartamenti abitati dalle duchesse nel Palazzo Ducale di Ferrara e sulla coerenza delle raccolte di dipinti, fortemente orientate verso i grandi protagonisti del XVI secolo a Ferrara (Dosso, Garofalo, Mazzolino, Ortolano, Girolamo da Carpi). Non mancano importanti presenze di Raffaello e con aperture ad autori contemporanei come Barocci, El Greco, Cecilia Brusasorzi e, da Ferrara, Bastianino, Domenico Mona, Scarsellino.
Lingua: ItalianoPag. 117-123
Etichette: Cinquecento, Ferrara, Pittura,
Titolo articolo: Prima della Devoluzione. Dipinti del tardo Cinquecento ferrarese di Gaspare Venturini, Domenico Mona, Carlo Bononi
L’articolo presenta i risultati di una ricerca sull’autunno dei Manieristi, iniziata con l’attribuzione degli Evangelisti (Cappella Ducale) a Venturini e la scoperta di opere di Mona nel territorio estense. Vengono pubblicati dipinti interessanti ma problematici, vicini a Bastarolo. Con Bastianino sono le due facce della stessa medaglia: Venturini l’ultimo fautore di un fascino ferrarese ancora dinamico; Bastarolo il moderno “traduttore” dei princìpi della Controriforma. Uno sfondo ancora impresso nella pala d’altare della chiesa di San Martino dall'”ultimo sognatore” della scuola ferrarese: Carlo Bononi.
Lingua: ItalianoPag. 125-132
Etichette: Pittura, Cinquecento, Seicento, Ferrara,
Titolo articolo: Per la storia sociale dei pittori operanti a Ferrara tra il 1570 e il 1630
Attraverso documenti d’archivio finora inediti, in questo articolo si presentano per la prima volta notizie sulla formazione professionale e sullo status sociale di pittori che hanno lavorato a Ferrara tra il 1570 e il 1630.
Lingua: ItalianoPag. 133-138
Etichette: Pittura, Ferrara, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Un lungo Cinquecento. Persistenza e innovazione nella pittura ferrarese
Il legame di Bononi con il XVI secolo è forte, sia stilisticamente sia mentalmente. Bastarolo, Domenico Monio, Ludovico Carracci sono tutti artisti da cui ha tratto ispirazione, ‘impiegandoli’ come ponti tra tradizione e modernità. Anche le incisioni rappresentano un forte legame con il secolo scorso. Bononi – come altri artisti ferraresi – ne faceva largo uso e sembra particolarmente attratto dalle raffinate stampe fiamminghe della fine del XVI secolo: un fascino tanto coinvolgente che anche Guercino non poté rimanerne immune.
Lingua: ItalianoPag. 139-146
Etichette: Pittura, Cinquecento, Ferrara,
Titolo articolo: Bononi e Scarsellino nelle case di musici e letterati: i casi di Giovanni Battista Guarini e Lelio Guidiccioni
Opere di Carlo Bononi e di Scarsellino compaiono in collezioni di uomini di cultura, scrittori, studiosi, amanti della musica, che hanno espresso, attraverso le loro scelte artistiche, specifici orientamenti culturali. Oltre al contesto ferrarese, con Giovan Battista Guarini e Antonio Goretti vicino a Carlo Bononi, l’autrice prende in considerazione la presenza di dipinti di Scarsellino all’interno della collezione romana di Lelio Guidiccioni.
Lingua: ItalianoPag. 147-153
Etichette: Pittura, Ferrara, Cinquecento Collezionismo,
Titolo articolo: “La Chiesa trionfante sull’eresia”: un progetto per la basilica di Santa Maria in Vado
Padre Giorgio Fanti, priore della basilica di Santa Maria in Vado di Ferrara dal 1594 al 1619, è l’autore del complessivo progetto della decorazione dell’edificio. “La Chiesa Trionfa sull’eresia” è il tema che nasce come risposta alle ‘tesi’ che, da Lutero a Calvino a Zwingli, avevano contestato e contestavano la Chiesa di Roma. Decoratori sono i pittori Girolamo Faccini, Ippolito Casoli e Girolamo Grassaleoni. Alla morte di Faccini nel 1614, il lavoro viene ripreso nel 1616 e compiuto nel 1617. Bononi interverrà, a partire dal 1617, su spazi predisposti, dando forma a soggetti scelti dal Fanti e dando al progetto una definizione concreta.
Lingua: ItalianoPag. 155-166
Etichette: Fanti Giorgio, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Intorno all’umanista Luca Ripa, un presunto maestro dell’Ariosto
Questo saggio prosegue una ricerca sulle fonti settecentesche relative al pittore ferrarese Carlo Bononi (1569?-1632). Dopo una parte dedicata alla prima biografia di Bononi, raccontata nelle Vite de’ pittori e scultori ferraresi di Girolamo Baruffaldi, ora è la volta del Catalogo istorico de’ pittori e scultori ferraresi e delle opere loro pubblicato da Cesare Cittadella nel 1782-1783. Il sondaggio evidenzia i punti di contatto e le differenze tra le due biografie, tenendo d’occhio le motivazioni e mettendo in discussione le intenzioni modificative di entrambe le storie.
Lingua: ItalianoPag. 167-173
Etichette: Ripa Luca, Cinquecento, Quattrocento,
Titolo articolo: Spigolature d’archivio: artisti e committenti per le chiese di San Paolo e Santa Caterina martire a Ferrara
L’autrice mira a gettare nuova luce sulla cronologia del ciclo pittorico della «Cappella Grande» nella chiesa di San Paolo a Ferrara. Alcuni documenti recentemente scoperti aiutano a determinare come e quando Domenico Mona e altri artisti ferraresi lavorarono a questo ciclo – datato dal 1587 al 1592 – e ad escludere che Scarsellino possa aver preso parte a questa fase. Vengono presentate anche nuove notizie riguardanti alcuni dipinti di Scarsellino e Carlo Bononi – commissionati dalla famiglia Brusantini – e di due dipinti di Bononi scoperti di recente.
Lingua: ItalianoPag. 175-184
Etichette: Pittura, Ferrara, Cinquecento,
Titolo articolo: Alcune osservazioni sulla materia pittorica di Carlo Bononi e di altri maestri del Seicento
Un importante problema del restauro di un dipinto del XVII secolo è la rimozione di vecchie vernici che spesso rimangono insieme allo strato di finitura originale fatto dalla mano del maestro stesso. Lo strato di finitura è usato per dare luminosità e ombra, fornendo forma tridimensionale alle superfici del corpo e persino ridisegnare figure e oggetti. A volte queste vernici sono l’ultimo “tocco del maestro”, responsabile della qualità del dipinto. La mancata rimozione delle vernici originali può creare una condizione di appiattimento delle superfici, modificando i tratti che avevano definito la visione perfetta del dipinto.
Lingua: ItalianoPag. 185-193
Etichette: Pittura, Seicento,
Titolo articolo: Note sulla pittura ad olio su intonaco tra Cinque e Seicento
L’olio come mezzo legante per la pittura su muro fu ampiamente usato nel XVI-XVII secolo, perché l’alta densità cromatica e la profondità del tono che caratterizzava le pitture murali di questo periodo sono più facilmente ottenibili da un dipinto murale in tecnica ad olio piuttosto che dal tradizionale “buon affresco”. Quindi i dipinti ad olio sul muro di Leonardo da Brescia, Bastianino, Scarsellino, Ludovico Carracci e Carlo Bononi sono i temi di questo saggio.
Lingua: ItalianoPag. 197-204
Etichette: Pittura, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Parabola di un pittore fiammingo in una retrovia. Johannes van Beyghem, alias Vangembes, a Ferrara
Questo articolo mira a fornire una panoramica della vita del pittore fiammingo Johannes van Beyghem, nato a Malines nel 1601 e trasferitosi in giovane età a Ferrara, città con un grande passato, ma, a quel tempo, avamposto artistico sotto le regole pontificie. L’articolo presenta nuovi risultati archivistici su Van Beyghem e alcune testimonianze sul “lato oscuro del barocco” di questo ignoto seguace del Caravaggio.
Lingua: ItalianoPag. 205-212
Etichette: van Beyghem Johannes, Seicento, Pittura, Biografia,
Titolo articolo: Musica per gli occhi: Bononi concertante
I dipinti di Bononi mostrano spesso strumenti musicali: a volte in modo stereotipato, ricco di significati simbolici; in altri casi – specialmente quando raffigura gruppi di musicisti (concerti) – in modo realistico, con un obiettivo documentario implicito. Il concerto di Santa Maria in Vado, in particolare, è legato ai riti annuali in onore di Santa Cecilia promossi da Antonio Goretti, al centro della vita musicale a Ferrara dopo la partenza della famiglia d’Este alla volta di Modena.
Lingua: ItalianoPag. 213-217
Etichette: Bononi Carlo, Pittura, Musica, Seicento, Cinquecento,
Titolo articolo: Immagini di spettacolo nell’età di Bononi
Entrate trionfali, feste religiose, tornei, banchetti, teatro: lo spettacolo a Ferrara all’inizio del XVII secolo non può essere limitato a un solo genere. In questo articolo, un parziale esame di diversi eventi mira ad incrociarli con due significativi dipinti di Carlo Bononi, per trovare alcune reciprocità che arricchiscono la cultura figurativa di quel periodo.
Lingua: ItalianoPag. 219-227
Etichette: Seicento, Ferrara, Spettacolo,
Titolo articolo: Apparati scenografici a Ferrara tra Cinquecento e Seicento
L’articolo offre un breve excursus sulle figure principali del teatro barocco di Ferrara tra XVI e XVII secolo, con lo scopo di studiare le fonti oggi disponibili per riassemblare lo schema delle scenografie teatrali ideate e impiegate in quei tempi. La fonte principale esaminata è Pratica di fabricar scene e machine ne’ teatri di Niccolò Sabbatini, stampata nel 1638.
Lingua: ItalianoPag. 229-235
Etichette: Teatro, Ferrara, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Brevi note su Domenico Mona e la sua eredità artistica
La consacrazione della cappella maggiore della chiesa di San Paolo, il 25 gennaio 1592, segna l’inizio dell’ultimo decennio di lavoro per Domenico Mona, tempo che si è rivelato essenziale per il pittore, nonostante fosse segnato da poche opere d’arte, alcune delle quali incerte attribuzioni. Il saggio rivisita quel rilevante periodo dell’artista ferrarese, spesso sottovalutato dalla critica ma fondamentale per comprendere il successo del pittore.
Lingua: ItalianoPag. 237-245
Etichette: Mona Domenico, Cinquecento,
Titolo articolo: «Cupido in atto di spezzar l’arco»: ricostruzione storico-iconografica di una perduta opera bononiana
Il saggio tenta di ripercorrere la genesi di una perduta opera di Carlo Bononi – Cupido che rompe il suo arco – commissionata dalla famiglia Brusantini di Ferrara, attraverso lo studio del contesto storico-letterario in cui è stato prodotto questo complesso iconografico.
Lingua: ItalianoPag. 247-254
Etichette: Bononi Carlo, Pittura, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: I dipinti del Seicento ferrarese nelle Marche
Questo saggio si concentra su un gruppo di dipinti ferraresi del XVII secolo situati nelle Marche. Attraverso l’analisi delle opere di Bononi, Scarsellino e alcuni anonimi, l’obiettivo è quello di gettare luce sulle relazioni istituzionali e culturali tra le due aree.
Lingua: ItalianoPag. 255-262
Etichette: Seicento, Pittura, Ferrara, Marche,
Titolo articolo: Da luogo di culto a palestra: ricostruzione della decorazione pittorica della chiesa di Santa Caterina martire nel XVII secolo
Il complesso religioso di Santa Caterina Martire fu fondato nel 1290 a Ferrara da tre sorelle. In origine comprendeva una chiesa e un monastero, tuttavia, a causa delle soppressioni napoleoniche degli enti religiosi, il complesso fu chiuso e la decorazione quasi completamente persa. Lo scopo di questo articolo è ricostruire la decorazione originale e il suo destino, usando le informazioni fornite dalle fonti letterarie.
Lingua: ItalianoPag. 263-269
Etichette: Pittura, Ferrara, Seicento,
Titolo articolo: Una magnifica ossessione. Note su qualche copia-rifacimento dall’Angelo Custode del Bononi
La pala d’altare dipinta intorno al 1625 da Carlo Bononi per la chiesa di Sant’Andrea a Ferrara e oggi custodita nella Pinacoteca locale, ottenne un grande successo nei secoli successivi. Esposto in importanti città come Firenze, Bologna, Londra e considerato quasi all’unanimità un capolavoro, il dipinto è stato reinterpretato da alcuni artisti con tecniche diverse. Particolare attenzione è rivolta all’incisore Giovanni Battista Galli, che lavorò nel XVIII secolo tra Firenze e Ferrara.
Lingua: ItalianoPag. 271-277
Etichette: Bononi Carlo, Pittura, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: Indice dei nomi
Indice dei nomi presenti nella rivista.
Lingua: ItalianoPag. 279-292
Etichette: Indice,