Le riviste sostenitrici
Schifanoia | 2011 | N. 40-41
Anno 2011 – N. 40-41
A cura di Simona Spinelli
Titolo articolo: Presentazione. Atti del Convegno Internazionale XIII Settimana di Alti Studi Rinascimentali
La XIII Settimana di Alti Studi Rinascimentali che si è svolta nel 2010 a Ferrara sotto la supervisione di Mario Miegge, è stata dedicata alla “Cultura religiosa a Ferrara e nell’Europa del Rinascimento”. Nelle giornate di studio si è tracciato un percorso che ha coinvolto diverse discipline tra storia, religione letteratura e architettura, dal XVI al XX secolo. Particolare interesse è stato rivolto all’analisi della figura del ferrarese Emanuele Tremellio, cogliendo così l’occasione per celebrarne il quinto centenario della nascita, avvenuta intorno al 1510.
Lingua: ItalianoPag. 11
Etichette: Tremellio Emanuele, Storia, Religione, Letteratura, Architettura, Convegno di studi, Duemila, Ferrara,
Titolo articolo: “Chose de si grande consequence n’estoit à dissimuler”: Calvino e la duchessa
Si analizzano le complesse dinamiche che ruotano attorno al rapporto tra Giovanni Calvino e Renata di Francia. L’autrice propone come punto di partenza dell’indagine il volume curato da Leonardo De Chirico e Daniel Walker “Lealtà e tensione. Un carteggio protestante tra Ferrara e L’Europa (1537-1564)”. In continuità con tale ricerca, in cui si documenta il carteggio tra la figlia di Luigi XII e il riformatore francese, sono esplorati alcuni dei nodi critici legati alla Riforma, e si restituisce nel contempo un’immagine della rete ereticale che si muoveva intorno alla corte ferrarese di Renata, mostrandone i collegamenti con il più ampio contesto della cultura religiosa europea.
Lingua: ItalianoPag. 13-35
Etichette: Calvino Giovanni, di Francia Renata, Protestantesimo, Carteggio, Storia, Cinquecento, Ferrara,
Titolo articolo: Emanuele Tremellio: da Ferrara all’Europa
Nel contributo si sintetizzano le vicende fondamentali della vita di Emanuele Tremellio, ebreo ferrarese vissuto tra il 1510 e il 1580. L’adesione alle idee calviniste e l’esilio dall’Italia sono solo alcuni dei fattori che (rileva l’autore) ne fanno un caso esemplare del cosmopolitismo e della diaspora degli intellettuali italiani nell’epoca del Rinascimento e della Riforma (p. 37).
Lingua: ItalianoPag. 37-38
Etichette: Tremellio Emanuele, Storia, Letteratura, Protestantesimo, Cinquecento,
Titolo articolo: Ferrara ebraica all’alba del Cinquecento
L’articolo muove dalla constatazione che esistono scarse testimonianze circa le origini dell’ebraista Emanuele Tremellio. È noto che nacque a Ferrara intorno al 1510, ma il fatto che nelle opere egli non faccia riferimento alla sua provenienza, oltre a renderne complessa l’indagine, induce l’autrice a ipotizzare che si tratti di un ‘nascondimento voluto’. Muovendo dalla necessità di rintracciare il contesto storico in cui collocare la controversa figura di Tremellio, l’autrice analizza la situazione degli ebrei a Ferrara all’inizio del XVI secolo.
Lingua: ItalianoPag. 39-44
Etichette: Tremellio Emanuele, Storia, Ebraismo, Duecento, Trecento, Cinquecento, Ferrara,
Titolo articolo: I luoghi dell’esilio di Emanuele Tremellio
Il contributo muove dal saggio del 1992 in cui Heiko Oberman formulava il concetto di ‘Riforma dei rifugiati’, per indicare la generazione dei Riformatori successiva a quella inaugurata da Lutero e Zwingli. S’intendeva così definire una fase caratterizzata da personaggi accomunati dall’esperienza dell’esilio, di cui Calvino rappresentava la figura di maggior spicco. Le peregrinazioni di Emanuele Tremellio, iniziate nel 1542 in seguito all’adesione alle idee della Riforma, s’inscrivono dunque all’interno di questo ampio fenomeno. I percorsi che condussero il ferrarese nei trentotto anni del suo esilio a spostarsi presso numerose accademie e università europee, sono analizzati non soltanto per approfondire le vicende biografiche di Tremellio, ma anche per esaminare la stessa storia della Riforma.
Lingua: ItalianoPag. 45-57
Etichette: Tremellio Emanuele, Storia, Protestantesimo, Cinquecento, Ferrara, Europa,
Titolo articolo: Le sfide e le traversie di Emanuele Tremellio
Nel saggio si esaminano le vicende biografiche di Emanuele Tremellio con l’obiettivo di individuare i principali fattori da cui scaturirono, le svariate difficoltà di cui fu disseminata la vita del ferrarese. Nell’indagare le vicende circa la provenienza ebraica di Tremellio, la conversione al cattolicesimo, la successiva adesione alla Chiesa riformata, e l’esilio, Austin segnala come e in quale misura tali traversie sono state affrontate dal ferrarese.
Lingua: ItalianoPag. 59-67
Etichette: Tremellio Emanuele, Storia, Ebraismo, Protestantesimo, Cinquecento,,
Titolo articolo: La versione latina della Bibbia ebraica di Immanuel Tremellius: alcuni esempi
L’articolo muove dallo studio di Kenneth Austin su quella che egli definisce la più accurata traduzione protestante latina della Bibbia (p. 69). Si tratta dell’opera di Emanuele Tremellio apparsa in una prima edizione a Francoforte tra il 1575 e il 1579. Questa si componeva di cinque volumi e comprendeva unicamente la traduzione dell’Antico Testamento. La traduzione completa della Bibbia si avrà tra il 1579 e il 1580 e sarà stampata a Londra. Nel contributo si esamina la traduzione tremelliana proponendo alcuni passi esemplificativi.
Lingua: ItalianoPag. 69-81
Etichette: Tremellio Emanuele, Bibbia, Protestantesimo, Teologia, Traduzione, Cinquecento,
Titolo articolo: Emanuele Tremellio interprete delle profezie di Daniele
Per secoli il testo biblico contenuto nel libro di “Daniele” è stato oggetto di un articolato conflitto interpretativo che ha travalicato i confini dell’erudizione storico-esegetica per investire i canoni dell’ermeneutica biblica. Miegge analizza le tesi contrapposte di due autori appartenenti allo schieramento calvinista, John Napier ed Emanuele Tremellio. Nelle “Resolutions of Certain Doubts” del 1611 Napier controbatteva le spiegazioni circa le profezie di “Daniele” proposte da Tremellio nella sua traduzione latina dell’Antico Testamento. Particolare attenzione è dedicata all’esame della confutazione di Napier all’interpretazione che Tremellio fece del Quarto Regno, descritto nel capitolo 2 del testo di “Daniele” in cui la successione dei regni è raffigurata dalla statua sognata dal re Nebukadnezar, e nel capitolo 7 in cui è rappresentata dalle quattro bestie.
Lingua: ItalianoPag. 83-88
Etichette: Tremellio Emanuele, Napier John, Bibbia, Teologia, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: La Bibla Española di Ferrara
Si esamina l’operazione culturale legata alla Bibla española stampata a Ferrara intorno alla metà del XVI secolo da Avaham Usque. Tale opera fu promossa inizialmente dagli ex marrani lusitani Didacus Pyrrhus e Hieronimus Vargas, che avevano ottenuto dal duca Ercole II la licenza per stampare a Ferrara libri in massima parte in spagnolo. Dopo aver rintracciato il generale contesto religioso e politico in cui affondano le radici di questa traduzione spagnola della Bibbia, si affronta la descrizione dell’opera nelle due versioni di cui si compone, e si analizzano le vicissitudini editoriali ad essa legate.
Lingua: Olandese/ItalianoPag. 89-95
Etichette: Bibla española, Storia, Tipografia, Ebraismo, Cinquecento, Spagna, Portogallo, Ferrara,
Titolo articolo: Le porte della luce. Mistica ebraica in filigrana nella Ferrara del Cinquecento
Nei decenni che segnarono il passaggio tra XV e XVI secolo la storia dell’ebraismo italiano registrò un radicale cambiamento degli orizzonti sociali, giuridici, politici e religiosi, che condussero alla formazione di una nuova coscienza ebraica. La cacciata degli ebrei dalla Spagna nel 1492 fu solo uno dei fattori che influirono sulla creazione di nuove comunità composte da radici cosmopolite, e sulla contaminazione dei modelli culturali, filosofici e religiosi. In questo ampio e articolato scenario si colloca l’analisi dell’ebraismo ferrarese. Il salvacondotto estense a favore degli ebrei spagnoli e lusitani infatti, contribuì a fare della città uno dei centri nevralgici di tale presenza in Italia. Al fine di individuare le caratteristiche più consolidate nella fisionomia del pensiero ebraico estense, l’autore analizza la produzione tipografica e tramite essa le scelte degli editori.
Lingua: ItalianoPag. 97-109
Etichette: Storia delle religioni, Ebraismo, Editoria, Quattrocento, Cinquecento, Ferrara,
Titolo articolo: Clément Marot ferrarese nel Ducato di Savoia e alla corte di Francia: l’esempio del ms. fr. 337 della Houghton Library, Università di Harvard e del ms. di Chantilly
Nel contributo si analizza la figura di Clément Marot tracciando un percorso le cui tappe fondamentali si situano nel suo soggiorno presso la corte della duchessa Margherita e in quella di Ferrara alla corte di Renata di Francia. L’indagine è condotta utilizzando la raccolta poetica conservata alla Houghton Library dell’Università di Harvard i cui testi forniscono informazioni circa gli orientamenti culturali e spirituali dei membri della corte di Margherita, e il manoscritto di Chantilly che raccoglie i poemi dell’esilio di Marot.
Lingua: Olandese/ItalianoPag. 111-117
Etichette: Marot Clément, Manoscritto, Storia, Cinquecento, Francia, Ferrara,
Titolo articolo: Imitare le sante donne. Medicina e religione in una lettera dedicatoria di Antonio Musa Brasavola ad Eleonora d’Este
Nel 1540 il medico e botanico Antonio Musa Brasavola diede alle stampe la sua opera in cui proponeva l’analisi degli sciroppi comunemente usati all’epoca in medicina. Scelse di dedicarla a Eleonora d’Este, clarissa del monastero del Corpus Domini di Ferrara. Nel saggio si esamina la lettera dedicatoria dell’ “Examen omium syruporum quorum publicus usus est”, e l’immagine circa la figura di Eleonora che da questa scaturisce.
Lingua: ItalianoPag. 119-126
Etichette: Brasavola Musa Antonio,d’Este Eleonora, Examen, Trattato, Dedica, Cinquecento, Ferrara,
Titolo articolo: Polemica antinicodemitica e progettualità politica dei lucchesi di Ginevra. Il “Breve trattato” di Benedetto Turrettini (1626)
Nel saggio si prende in esame il “Breve trattato”, dato alle stampe a Ginevra presso Pietro Alberto nel 1626, e oggi conservato nel fondo Guicciardini della Biblioteca Nazionale di Firenze. Nonostante l’opera non sia citata in nessuna bibliografia di Benedetto Turrettini, è a questo autore che Maghenzani attribuisce la paternità del testo antinicodemitico. Dopo aver rilevato le testimonianze che avvalorano tale tesi si prosegue analizzando il testo del “Breve trattato nel quale la necessità d’uscir dalla chiesa papistica romana a chi conosce l’Evangelio, è dimostrata”.
Lingua: ItalianoPag. 127-145
Etichette: Turrettini Benedetto, Trattato, Storia, Seicento, Ginevra,
Titolo articolo: Lo spazio del sacro nel teatro di Ercole I d’Este
Ercole I d’Este dedicò ingenti risorse per attività culturali e ricreative, e i suoi interventi spaziavano dall’ambito teatrale e architettonico, a quello della devozione religiosa e musicale. Muovendo dall’indagine circa la ‘dimensione del sacro nel teatro estense’, e dalla constatazione per cui questa non sia riconducibile unicamente all’eventuale contenuto religioso del testo dell’evento rappresentativo, si prosegue mostrando come per il duca di Ferrara (rileva Maione) il pretesto scenico per l’allestimento di spettacoli sacri e profani avesse sempre come comune denominatore la celebrazione del principe e la sua centralità (p. 147), l’elemento sacro risiede dunque nell’immagine stessa del principe. Nel saggio corredato da immagini, tale tesi è esposta tramite l’analisi di due eventi prodotti durante il governo di Ercole I, la “Passione” del 1481 e l'”Anfitrione” di Plauto del 1487.
Lingua: ItalianoPag. 147- 163
Etichette: d’Este Ercole I, Teatro, Sacro, Quattrocento, Ferrara,
Titolo articolo: I carteggi nella ricostruzione dell’infanzia di Ippolito I d’Este
L’articolo muove dalla considerazione delle problematiche inerenti l’uso di un carteggio nell’ambito dell’indagine storica, in particolar modo se tale fonte è utilizzata non unicamente per la ricostruzione di dinamiche politiche, ma con il fine di addentrarsi in vicende personali e psicologiche. Si analizza la corrispondenza tenutasi durante gli anni del primo soggiorno ungherese di Ippolito I d’Este, tra il futuro cardinale, sua madre Isabella d’Aragona e la sovrana d’Ungheria Beatrice d’Aragona.
Lingua: ItalianoPag. 157-163
Etichette: d’Este Ippolito, d’Aragona Isabella, d’Aragona Beatrice, Storia, Carteggio, Quattrocento, Cinquecento, Ferrara, Ungheria,
Titolo articolo: Architettura, committenza, eterodossia: palazzo Naselli a Ferrara e palazzo Bocchi a Bologna (1527-1555)
Il saggio si propone d’indagare le modalità con cui l’architettura si inserisce nel dibattito religioso. Attraverso l’indagine di palazzo Naselli costruito a Ferrara per volontà di Giovanni Naselli tra il 1527 e il 1537, si propone una riflessione sulle dinamiche che s’instaurano attorno al progetto architettonico, e dunque sul rapporto tra architettura, committenza ed eterodossia. Le immagini di cui si compone il contributo puntellano i nodi critici delle argomentazioni esposte.
Lingua: ItalianoPag. 165-181
Etichette: Naselli Giovanni, Architettura, Religione, Cinquecento, Ferrara,
Titolo articolo: Il concorso per il restauro del palazzo Comunale a Ferrara: verso la riscoperta del Rinascimento estense
Il contributo che presenta un ampio corredo d’immagini ha per oggetto il restauro del Palazzo Comunale di Ferrara avvenuto nel 1926. Dopo aver tratteggiato il clima culturale in cui s’inserisce tale operazione, si ripercorrono le dinamiche che condussero al restauro dell’edificio che (sottolinea Rossi) ricostruì forme architettoniche sostanzialmente fittizie reinventate in chiave antica (p. 184).
Lingua: ItalianoPag. 183-195
Etichette: Architettura, Fascismo, Trecento, Quattrocento, Cinquecento, Novecento, Ferrara,
Si fornisce una panoramica degli studi accolti nella seconda parte del volume.
Lingua: ItalianoPag. 199
Etichette: Convegno di studi, Duemila, Ferrara,
Titolo articolo: L’ “Almerigo” di Gabriele Zinano. Una tragedia della Cristianità
Il saggio propone un’analisi dell’ “Almerigo” opera drammaturgica di fine Cinquecento composta di Gabriele Zinano. Dopo aver affrontato alcune delle problematiche inerenti l’ambito tipografico-editoriale legato alle due edizioni del 1590 e del 1627, si esaminano le tematiche affrontate nella tragedia in cui (sostiene Bertini) i predominanti elementi del potere tirannico esercitato dal sultano turco, lasciano spazio a spunti dibattimentali che costituiscono gli assilli endogeni ed esogeni della società occidentale post-tridentina (p. 201).
Lingua: ItalianoPag. 201-217
Etichette: Zinano Gabriele, Almerigo, Tragedia, Cinquecento, Seicento, Barocco, Marinismo,
Titolo articolo: Postilla a Lucrezia
All’interno del ‘cosmo’ lessicale, retorico e semantico utilizzato dall’umanista Tito Vespasiano Strozzi per la composizione dei carmi in onore della duchessa di Ferrara Lucrezia Borgia, si rintraccia l’emulazione dei poeti elegiaci latini. Fulcro del saggio è dunque la figura della duchessa, ‘puella’ per antonomasia, come erede della ‘puella’ classica.
Lingua: ItalianoPag. 219-225
Etichette: Borgia Lucrezia, Elegia, Letteratura latina, Quattrocento, Cinquecento,
Titolo articolo: L’ “Elevazione della Maddalena” ed il suo enigmatico Maestro
Nella sua indagine l’autrice affronta la questione dell’ “Elevazione della Maddalena”, che costituisce un enigma della scuola pittorica ferrarese, in quanto non è nota l’identità dell’autore dell’opera proveniente dalla distrutta chiesa agostiniana di Sant’Andrea, che attualmente si trova all’ingresso della Pinacoteca Nazionale di Ferrara. Il percorso proposto nel saggio, che mira a chiarire la cultura di riferimento dell’anonimo ‘Maestro’, è corredato da una selezione di immagini.
Lingua: ItalianoPag. 227-235
Etichette: Elevazione della Maddalena, Autore, Pittura, Cinquecento, Seicento, Ferrara,
Titolo articolo: Mercanti mantovani di passaggio e ‘il parere del Sig. Giusti’ per il duca di Modena
Nell’articolo si analizza un documento conservato presso l’Archivio di Stato di Modena, con l’intento di approfondire alcuni aspetti scarsamente noti della vita artistica di Ferrara alla metà del XVII. Tra le carte del “Fondo Particolari” relative all’attività diplomatica del funzionario ducale Ludovico Cervelli sono, infatti, emerse nuove informazioni circa il soggiorno ferrarese del pittore Giusto Suttermans, che avvenne nell’estate del 1653. Tali fonti inoltre consentono di attestare il passaggio a Ferrara di mercanti mantovani intenzionati a vendere opere di pregio, che avrebbero dovuto occupare la galleria estense.
Lingua: ItalianoPag. 237-248
Etichette: Suttermans Giusto, Arte, Pittura, Seicento, Mantova, Ferrara,